Uk: i vettori russi non potranno vendere i loro slot sugli scali britannici
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20 maggio 2022 11:57
Novità Uk. Le tre compagnie aeree russe che avevano diritti di volo, negli aeroporti del Regno Unito non potranno venderli.
Il ministro degli affari esteri, Liz Truss, ha annunciato che né Aeroflot, né Ural Airlines, né Rossiya (che è di proprietà di Aeroflot), potranno disporre degli “slot” di loro proprietà negli aeroporti britannici.
La decisione del governo significa che l’ente che assegna i diritti di volo, ACL, non può assegnarli per l’estate o gli inverni successivi. Inoltre, non può autorizzare le tre società a disporne.
Prima della guerra, Aeroflot aveva 70 slot settimanali; Rossiya aveva i diritti a Gatwick, da dove volava una volta al giorno a San Pietroburgo e gli Urali volavano a Stansted quattro volte a settimana.
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[post_content] => Oltre 308.000 passeggeri in dieci mesi per l'aeroporto di Rimini: un dato già superiore a quello dell’intero 2023 (280.000) e pari ad una crescita del 15%. «Escludendo il traffico russo e ucraino, con riferimento agli “altri mercati” e ai “primi 10 mesi dell’anno”, è il terzo risultato di tutti i tempi dell’aeroporto di Rimini. Posizione questa che si andrà a consolidare a fine anno» spiega la società di gestione dello scalo, AIRiminum 2014.
Si conferma elevato il tasso di riempimento dei voli, pari all’87% mentre le prime 7 destinazioni sono Tirana, Cagliari, Palermo, Budapest, Kaunas, Vienna e Londra.
Ryanair rappresenta circa il 75,6% del traffico commerciale mentre Wizz Air si attesta al 17,6%. Il traffico estero è pari a circa il 71,4% (primi 5 mercati esteri: Albania circa 17,6%, Ungheria circa 10,4%, Lituania circa 10,3%, Austria circa 8,0% e Regno Unito circa 7,5%).
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Potenziamenti necessari per raggiungere l’obiettivo dei 400mila passeggeri annunciato dall’ad Leonardo Corbucci ma anche per dare seguito agli impegni economici che si sono assunti gli enti pubblici.
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Sull'Etiopia è previsto un volo giornaliero che collegherà Dubai e Addis Abeba a partire dal 1° gennaio 2025. Il numero di visitatori in Etiopia continua a crescere, guidato dall’impegno a rendere l'Etiopia una delle prime cinque destinazioni turistiche in Africa entro il 2025.
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Sul piatto, per ovviare a potenziali situazioni di monopolio, ci sono le soluzioni destinate ai collegamenti tra l'Italia e l'Europa centrale, l'aeroporto di Milano Linate e tre rotte da Roma Fiumicino al Nord America. Come spiega il Corriere.it, nel caso del corto-medio raggio e Linate non sembrano ormai esserci più dubbi sulla scelta di easyJet (con l'assegnazione al vettore di 30 slot giornalieri di Ita e Lufthansa).
Rotte transatlantiche
Più complesso il discorso relativo alle rotte transatlantiche, dove sono stati portati avanti colloqui con Air France e il gruppo Iag che però avevano chiesto una contropartita su Liante.
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Nel dettaglio, i collegamenti tra Chicago e Napoli diventeranno giornalieri dal 6 maggio, come pure quelli tra Dallas e Venezia, dal 5 giugno: in entrambi i casi le rotte saranno servite da Boeing 787-8.
Roma vedrà voli giornalieri da Miami, dal 5 giugno, operati con Boeing 777-200, e l'introduzione di un secondo collegamento quotidiano da Philadelphia a partire dal 5 giugno; sulla rotta saranno impiegati Boeing 787-9 e -8.
«L'Italia continua ad essere molto richiesta per i viaggi estivi e American sta rendendo più facile che mai per i passeggeri fare shopping, cenare o rilassarsi nelle loro destinazioni preferite» ha dichiarato Brian Znotins, senior vice president network and schedule planning del vettore.
L'anno prossimo, American amplierà anche i collegamenti verso gli hub dei partner di joint business con ulteriori voli giornalieri da Dallas e Miami per Londra e un nuovo servizio tra Chicago e Madrid: grazie a queste partnership, i passeggeri possono viaggiare senza soluzione di continuità verso oltre 175 destinazioni in Europa.
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La Turchia rivede al rialzo gli obiettivi di chiusura 2024, che ora guardano ad un traguardo di 61 milioni di visitatori rispetto ai 60 previsti originariamente.
Il ministro del turismo Mehmet Nuri Ersoy si è infatti dichiarato ottimista dopo aver presentato i risultati dei primi nove mesi dell'anno in cui la destinazione ha totalizzato un aumento del 6,6% delle entrate turistiche, che hanno raggiunto i 46,9 miliardi di dollari. Sempre tra gennaio e settembre, gli arrivi di turisti stranieri sono aumentati del 6,8% a 41,9 milioni.
Il Ministero del turismo ha inoltre evidenziato che nei nove mesi i visitatori stranieri in Turchia sono stati 41,9 milioni, pari ad un incremento annuo del 6,75%. Includendo i turchi residenti all'estero, il numero totale di visitatori ha raggiunto i 49,2 milioni.
Nel solo mese di settembre, gli arrivi di turisti stranieri sono aumentati del 4,6% rispetto a un anno fa, raggiungendo i 6,05 milioni.
Tra i turisti stranieri, a fare la parte del leone sono quelli provenienti dalla Russia, che rappresentano il 13% del totale (5,5 milioni, con un aumento del 5,9% rispetto all'anno precedente), seguiti dai tedeschi con 5,2 milioni di arrivi, in crescita del 6,2%, mentre il numero di turisti provenienti dal Regno Unito è aumentato del 16,5%, raggiungendo i 3,7 milioni.
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[post_content] => “La sentenza del Tar Piemonte ci deve spingere a riflettere e intervenire su una situazione nella quale non è garantita l’effettiva tutela dei viaggiatori e delle agenzie di viaggio che li rappresentano”. Lo osserva Franco Gattinoni, presidente della Federazione turismo organizzato di Confcommercio, a commento della sentenza del Tribunale amministrativo regionale piemontese secondo cui non è vincolante e obbligatorio un tentativo di conciliazione prima di proporre ricorso in sede giurisdizionale nelle controversie riguardanti gli indennizzi forfettari riconosciuti dal Regolamento CE 261-2004 in caso di negato imbarco sul volo, cancellazione dello stesso o ritardo prolungato.
“L’attuale processo di conciliazione non è efficace – prosegue Gattinoni – per la carenza di conciliatori rispetto alle domande presentate, ma anche per il ruolo del mediatore stesso che non richiede evidenze documentali alle compagnie aeree per giustificare eventuali circostanze straordinarie e, non ultimo, per l’atteggiamento di alcuni vettori che non rispondono o per l’assenza di altri dalla piattaforma Conciliaweb. Senza dimenticare cavilli pretestuosi come l’onere della presentazione della carta d’imbarco, nonostante sia una informazione già disponibile alla compagna”.
“Conciliaweb sarebbe anche un buono strumento, ma la mole di reclami rende spesso i pochi mediatori non proattivi nella ricerca di uno sbocco. Così, di frequente ci si limita a ratificare il mancato accordo tra le parti”, aggiunge il presidente Fto.
Vettori senza pec
Poi precisa: “Se si tratta di compensazioni pecuniarie, è inutile un tentativo di conciliazione su cifre stabilite dal regolamento comunitario, in assenza di un ruolo attivo e un potere effettivo del mediatore per verificare eventuali circostanze straordinarie. Peraltro, se la compagnia nega tale diritto già in fase stragiudiziale, per quale motivo il passeggero è tenuto a ripetere la procedura dopo il reclamo dinanzi a Conciliaweb? È chiaro che il vettore non cambierà idea. Per quanto riguarda invece gli oneri di riprotezione, la mediazione potrebbe essere utile”.
“Attualmente, alla luce della riforma Cartabia che impone il tentativo di conciliazione come condizione di procedibilità, ci si limita a procrastinare un eventuale giudizio nella speranza che il viaggiatore desista e rinunci alle proprie rivendicazioni”, prosegue Gattinoni. “Sarebbe invece utile un tavolo di confronto con l’Authority dei trasporti, Enac e i vettori per rendere più efficiente il processo, anche alla luce della revisione in corso delle regole comunitarie, così da tutelare realmente i passeggeri.
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The Social Hub, buona la prima. E' bastato un solo tentativo alla compagnia di ospitalità ibrida con base ad Amsterdam, già nota con il nome di The Student Hotel, per ottenere la certificazione B Corp. Il gruppo ha infatti conquistato 107,1 punti su un massimo di 200, mentre la media è di 94. Per fregiarsi del riconoscimento della non-profit ideatrice del movimento delle B Corporation, i candidati devono in particolare raggiungere una quota di riferimento di almeno 80, fornendo al contempo prove di pratiche della loro responsabilità dal punto di vista sociale e ambientale in materia di approvvigionamento energetico, gestione di rifiuti e acqua, retribuzione dei lavoratori, diversity e trasparenza aziendale.
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