17 September 2024

O’Leary, Ryanair: «Ecco perché l’accordo Ita-Lufthansa è molto positivo»

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Puntualissimo, Michael O’Leary non perde l’occasione per ribadire la sua vision sull’operazione Ita Airways-Lufthansa: «Un accordo molto positivo» dichiara il ceo del gruppo, oggi a Milano per illustrare la winter 2024-25. 

«L’acquisizione – afferma il ceo del gruppo – nel lungo termine significherà tre cose: uno, il contribuente italiano non dovrà più salvare Alitalia ogni due o tre anni. Due, le tariffe di Ita saranno più alte; tre, ci saranno maggiori opportunità per Ryanair di far crescere le rotte domestiche italiane e quelle internazionali dall’Italia verso altre destinazioni in Europa».

Nello specifico O’Leary evidenzia «maggiori opportunità a livello regionale: pensiamo che quando Lufthansa avrà il pieno controllo di Ita orienterà parte dell’attività non più verso Roma e Milano, ma verso Monaco e Francoforte. È quello che già era accaduto con le acquisizioni di Brussels Airlines, Austrian e Swiss. E faranno esattamente la stessa cosa con Ita.

Questo creerà maggiori opportunità di crescita per Ryanair. Stiamo quindi aumentando il numero di aeromobili basati negli aeroporti regionali italiani. Ma vogliamo continuare a crescere fortemente a Bergamo e pensiamo che ci saranno opportunità di crescita anche a Malpensa». 

La stoccata a Wizz Air

Stuzzicato nel commentare le novità in casa dei competitor, O’Leary non si fa mancare la sferzata su Wizz Air, sottolineando come la crescita della low cost ungherese «negli ultimi due o tre anni sia rivolta al Medio Oriente. Sono in Arabia Saudita, Kuwait, Qatar. Si parla di rotte verso l’India e, più recentemente, di rotte verso la Cina (…) Cinque anni fa erano in concorrenza con Ryanair a Vienna e in Italia». 

Ora, secondo O’Leary, le cose sono cambiate, hanno capito che «non possono competere con Ryanair. Quindi penso che la loro strategia sia sensata». E ancora: «Li abbiamo superati a Budapest, che è il loro mercato domestico. L’anno scorso abbiamo aperto a Tirana, che era il loro mercato principale. Avevano l’80% del mercato albanese, credo che nei primi dodici mesi siamo cresciuti.

 

 

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