6 novembre 2024 15:27
Pierfrancesco Carino, vp international sales con Emiliana Limosani, cco di Ita Airways e ceo di Volare
Ita Airways è tornata anche quest’anno al Wtm a Londra, con l’intero team internazionale per rinsaldare e sviluppare ulteriormente un mercato che si riconferma tra quelli strategici per il traffico internazionale della compagnia italiana.
«Il Regno Unito è tra i nostri primi mercati in Europa – afferma Emiliana Limosani, chief commercial officer e ceo di Volare -, sia in termini di fatturato che di passeggeri trasportati. La nostra offerta attuale conta 43 voli settimanali operati dai due hub di Roma Fiumicino e Milano Linate, con rispettivamente due e cinque voli giornalieri. E il Wtm è l’occasione per incontrare i nostri partner trade ma anche i clienti internazionali».
Viaggiatori internazionali che rappresentano oggi «il 36% degli iscritti al nostro programma di fidelizzazione Volare, che complessivamente ha raggiunto quasi i 2,6 milioni di iscritti. E tra i membri stranieri, i britannici rappresentano il quinto mercato».
Focus quindi su Volare e, naturalmente, «sul network Ita, non solo verso Milano e Roma, ma sui voli in proseguimento sia sul mercato domestico sia su quelli internazionale e intercontinentale, destinazioni scelte anche dai viaggiatori britannici».
Tra le mete più richieste dai passeggeri stranieri beyond Roma ci sono «prima di tutto le nostre 15 destinazioni italiane – sottolinea Pierfrancesco Carino, vp international sales di Ita -, seguite da West e Nord Africa, Sud America, Medio Oriente – con l’Arabia Saudita e la Dubai appena inaugurata -, poi l’Asia, con Giappone e India».
Un network in costante sviluppo quello di Ita: «Per il 2024 avevamo messo in vendita il 22% in più di sedili a livello globale e abbiamo registrato finora una crescita del 23-24% a livello di passeggeri e del +29% in termini di fatturato: dati che hanno più che onorato l’aumento di capacità. Tanto è stato fatto, ma altrettanto abbiamo ancora da fare».
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Ita Airways è tornata anche quest'anno al Wtm a Londra, con l'intero team internazionale per rinsaldare e sviluppare ulteriormente un mercato che si riconferma tra quelli strategici per il traffico internazionale della compagnia italiana.
«Il Regno Unito è tra i nostri primi mercati in Europa - afferma Emiliana Limosani, chief commercial officer e ceo di Volare -, sia in termini di fatturato che di passeggeri trasportati. La nostra offerta attuale conta 43 voli settimanali operati dai due hub di Roma Fiumicino e Milano Linate, con rispettivamente due e cinque voli giornalieri. E il Wtm è l'occasione per incontrare i nostri partner trade ma anche i clienti internazionali».
Viaggiatori internazionali che rappresentano oggi «il 36% degli iscritti al nostro programma di fidelizzazione Volare, che complessivamente ha raggiunto quasi i 2,6 milioni di iscritti. E tra i membri stranieri, i britannici rappresentano il quinto mercato».
Focus quindi su Volare e, naturalmente, «sul network Ita, non solo verso Milano e Roma, ma sui voli in proseguimento sia sul mercato domestico sia su quelli internazionale e intercontinentale, destinazioni scelte anche dai viaggiatori britannici».
Tra le mete più richieste dai passeggeri stranieri beyond Roma ci sono «prima di tutto le nostre 15 destinazioni italiane - sottolinea Pierfrancesco Carino, vp international sales di Ita -, seguite da West e Nord Africa, Sud America, Medio Oriente - con l'Arabia Saudita e la Dubai appena inaugurata -, poi l'Asia, con Giappone e India».
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[post_content] => La rotta è quella prevista, che condurrà ai 2 miliardi di arrivi internazionali nel 2030, pari ad un incremento di oltre il +30%, trainati dai mercati outbound emergenti: la stima è quella fornita dal Wtm Global Travel Report, presentato durante la kermesse in corso in questi giorni a Londra.
Il rapporto, realizzato in collaborazione con Tourism Economics, evidenzia inoltre come per il 2024 gli arrivi turistici internazionali dovrebbero raggiungere 1,5 miliardi, superando i livelli pre-pandemia, mentre la spesa globale - sempre quest'anno - salirà a quota 5,5 trilioni di dollari, per una crescita del 24% rispetto al 2019.
L'aspetto più significativo è che i consumatori sembrano dare priorità ai viaggi, che rappresentano una quota maggiore della loro spesa nelle principali economie avanzate rispetto ai 10 anni precedenti la pandemia.
In particolare, la spesa per i viaggi rappresenta ora una quota maggiore della spesa dei consumatori nelle principali economie avanzate, raggiungendo l'8,8% nel 2024, rispetto a una media dell'8,2% dal 2010 al 2019. Anche in regioni come l'Asia-Pacifico, dove la ripresa è stata più lenta, la spesa per i viaggi è in ripresa.
Il numero di pernottamenti nelle strutture ricettive è destinato a superare del 7% i livelli del 2023 e del 16% quelli del 2019. La durata media del soggiorno per i viaggi internazionali è aumentata del 12% nel 2024 rispetto al 2019, invertendo una tendenza di soggiorni più brevi osservata nel decennio precedente la pandemia.
Tra i fattori che contribuiscono a prolungare i soggiorni vi sono il passaggio allo “slow travel ‘ e l'aumento dei viaggi ’bleisure ”, in cui i viaggiatori d'affari prolungano le loro visite per attività di svago.
«L'obiettivo del Wtm è quello di aiutare i partecipanti ad affrontare i cambiamenti e ad attrezzare i professionisti del settore per l'anno a venire - ha dichiarato Juliette Losardo, Wtm London exhibitor director -. Commissionare il Wtm Global Travel Report sostiene il nostro impegno a fornire ai partecipanti le ultime tendenze che caratterizzano il panorama dei viaggi».
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[post_content] => Bilancio più che positivo per la seconda edizione del Travel Open Day Hospitality alla Spezia, organizzato dal Gruppo Travel grazie al supporto dell’assessorato al Turismo del Comune ed alla collaborazione delle Associazioni di Categoria (Confcommercio, Confartigianato, CNA, Confindustria e Confesercenti) e dell’Istituto Alberghiero A. Casini.
Il Salone della Provincia ha ospitato 25 fornitori nazionali e locali che hanno incontrato le strutture alberghiere ed extralberghiere del territorio interessate alle novità nel settore dell’Hospitality.
Nello specifico l’evento ha puntato sulle Strategie per un Turismo Sostenibile allo scopo di fornire al settore alberghiero ed extralberghiero, un momento di confronto su specifiche tematiche che hanno un impatto notevole sulle scelte dei viaggiatori ma anche su chi lavora nel settore.
L’obiettivo per il futuro è far crescere ancora l’evento per fare in modo che rappresenti una concreta occasione di formazione e di confronto oltre che di contatto tra seller e buyer.
«Come assessorato collaboriamo sia con le associazioni di categoria che con i singoli – spiega l’assessore al Turismo Maria Grazia Frijia - Abbiamo una componente imprenditoriale che ha voglia di mettersi in gioco. Le iniziative come il TOD H servono a questo. In questi anni grazie anche alle associazioni di categoria il turismo è diventata una vera e propria realtà economica del nostro sistema di sviluppo della città e da fenomeno è diventato un settore economico sul quale stiamo lavorando. Dobbiamo fare in modo che il sistema turismo della nostra provincia aumenti la sua qualità. E sono proprio queste iniziative che ci aiutano a crescere. Abbiamo voluto fare la seconda edizione del TOD H perché come amministrazione abbiamo il dovere di sostenere questo approccio più imprenditoriale del turismo».
La Spezia ha un sistema di accoglienza diffuso che comprende pochi alberghi ma molte strutture extralberghiere. I flussi turistici sono in crescita, con dati in controtendenza se paragonati ai numeri nazionali.
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Tra gli obiettivi dell’amministrazione spezzina anche quello di continuare a lavorare sulla destagionalizzazione. «Per questo abbiamo creato un’area Vasta – conclude Maria Grazia Frijia - che comprende 66 comuni tra La Spezia, Massa, Carrara con Alta Toscana, Garfagnana e Lunigiana. Il turista può venire alla Spezia e visitare più luoghi limitrofi, perché la storia del territorio è vasta dal punto di vista culturale, storico ed enogastronomico».
Il Tod H si conferma come una preziosa opportunità di confronto e di networking.
«È stata un'ottima occasione per condividere esperienze e conoscenze con gli albergatori locali – commenta Morris Busi, Responsabile Controllo di Gestione RSI Solutions - e per creare un contatto diretto e personale con le aziende del territorio. La possibilità di confrontarsi in sessioni 1 to 1 ha dato un valore aggiunto, permettendoci di approfondire le esigenze specifiche di ciascuna realtà».
Il momento formativo organizzato dal Gruppo Travel ha dato il via ad un confronto diretto su tematiche specifiche legate alla sostenibilità nell’Hospitality ma anche al valore della comunicazione come uno degli aspetti fondamentali per entrare in contatto con l’ospite.
«L'evento Tod H è stata un'esperienza straordinaria – sottolinea Deborah Di Donna coach tra gli speaker intervenuti all’evento - caratterizzata da una perfetta organizzazione. La partecipazione delle istituzioni, in primis l’Assessore Maria Grazia Frijia, ha reso l'evento ancor più importante e autorevole ed ha aperto a nuovi scenari e collaborazioni sul tema della sostenibilità e delle relazioni. I feedback ricevuti dai fornitori e dalle strutture alberghiere, pre e post momento formativo, sono stati estremamente positivi, confermando l'alto livello dell'organizzazione dell'evento. Impeccabile anche il supporto ricevuto dagli allievi dell'Istituto alberghiero Casini. Penso che tornare a mettere al centro la persona, i suoi valori e lavorare sulla comunicazione, l'empatia, il miglioramento del processo legato alla qualità del servizio erogato, nel turismo, come in tutti i settori che vivono sulle relazioni, consenta di fare la differenza».
Il contributo dei formatori ha dimostrato quanto la partnership sia fondamentale per raggiungere gli obiettivi UN 2030.
«È stato un vero piacere partecipare come speaker al Travel Open Day di La Spezia, organizzato da Travel Quotidiano – aggiunge Elisa Marchi General Manager di Quantum - Condividere esperienze e strategie ESG applicate al settore hospitality è stato particolarmente arricchente, soprattutto grazie alla partecipazione proattiva delle associazioni di categoria e della Pubblica Amministrazione, che hanno dimostrato un impegno concreto nel supportare il settore verso pratiche più sostenibili in un contesto che valorizza l'innovazione e la sostenibilità nel turismo. È incoraggiante vedere l’entusiasmo e l’impegno delle strutture ricettive e degli operatori nell'abbracciare i principi dell'Agenda 2030. Un grazie speciale a Travel Quotidiano per l'ospitalità e a tutti i partecipanti per il loro interesse e coinvolgimento attivo. Un particolare ringraziamento va all'Istituto Alberghiero Casini, ai docenti e ai ragazzi delle classi 4e indirizzo Accoglienza che ci hanno accompagnato con professionalità e curiosità per l'intera giornata».
Grande interesse ha suscitato il tema dell’innovazione tecnologica che sta trasformando il settore del turismo.
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I passeggeri viaggeranno con un unico biglietto dalla città di partenza fino a Dhaka (o altre mete finali del network), e i bagagli saranno registrati fino alla destinazione finale.
Una volta raggiunta Dhaka i passeggeri possono proseguire verso le numerose destinazioni offerte da Biman Bangladesh Airlines, tra cui città in tutto il Bangladesh e altre mete in Asia.
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[post_content] => Emirates ritorna a Edimburgo per la prima volta dopo lo stop delle operazioni nel 2020. «Il Regno Unito è uno dei nostri mercati più importanti e siamo orgogliosi di ripristinare la nostra presenza in Scozia - afferma Adnan Kazim, deputy president e chief commercial officer del vettore -. I clienti scozzesi potranno godere di un'esperienza di viaggio premium a bordo, al momento con il nostro Boeing 777, e in futuro con l'atteso A350. Con 14 voli settimanali da e per il Paese, i passeggeri possono ora collegarsi facilmente a destinazioni popolari a lungo raggio come la Thailandia, l'Australia e, naturalmente, la città di Dubai. L'ampia capacità cargo contribuirà inoltre a sostenere un maggior numero di industrie in Scozia, offrendo soluzioni di trasporto più efficienti e affidabili per le imprese della regione, che potranno accedere più rapidamente ai mercati internazionali per soddisfare la domanda di viaggio».
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[post_content] => "Per attirare nuovi talenti servono remunerazione e percorsi di carriera interessanti che compensino la fatica e i sacrifici di chi lavora in un ambito a volte fisicamente pesante e sicuramente sempre con tempi di lavoro disagevoli". Niente questione reddito di cittadinanza e affini, dunque, come qualcuno aveva strumentalmente ventilato qualche anno fa, ma salari e prospettive adeguati alla professionalità richiesta. Lo conferma la ricetta tanto elementare quanto ovvia che anche Eleonora Cattaneo suggerisce per affrontare la cronica carenza di personale del mondo del turismo.
"Si tratta di una criticità che si è accentuata ulteriormente nell'era post-Covid, dopo che in molti, tra coloro che sono stati licenziati, sono riusciti a trovare occupazione in altri settori e hanno scoperto lavori meno stressanti - ammette la luxury management director di una delle più prestigiose accademie alberghiere a livello globale, lo svizzero Glion Institute of Higher Education -. I giovani sono infatti particolarmente attenti al benessere lavorativo che però purtroppo non è un tema spesso affrontato a sufficienza nel settore. Inoltre, gli investimenti in formazione continua e in tecnologie che semplificano i processi operativi aiutano a rendere il comparto più interessante per i nuovi talenti".
Le nuove frontiere: Ai e sensibilità esg
D'altronde negli ultimi dieci anni, l'insegnamento delle professioni dell'ospitalità ha subito un'evoluzione significativa, per rispondere alle nuove esigenze e tendenze del settore: "Con l'avvento delle nuove tecnologie, soprattutto l'intelligenza artificiale, si è assistito a un cambiamento radicale sia nei metodi di insegnamento sia nei contenuti offerti agli studenti. Di conseguenza, nei programmi di studio sono stati introdotti corsi specifici su data analytics, machine learning e gestione dell’esperienza cliente basata sull'Ai".
Pure la sensibilità esg è diventata un elemento fondamentale: "Le nuove generazioni di professionisti del lusso devono essere sensibilizzate a pratiche sostenibili e inclusive, imparando a gestire strutture in grado di minimizzare l’impatto ambientale e di rispettare i principi di equità e diversità. Le scuole come Glion mirano perciò a formare studenti che comprendono non solo il valore economico, ma anche sociale e ambientale della loro professione".
Il talento è innato; le competenze si insegnano
Ma il talento si insegna o è innato? "L'inclinazione naturale verso un settore, l'empatia, o la capacità di adattarsi a diverse culture, sono caratteristiche innate e rappresentano un vantaggio, soprattutto nel settore dell’ospitalità di lusso. Tuttavia, le competenze tecniche e trasversali, come la gestione della clientela internazionale e l’attenzione ai dettagli, possono e devono essere insegnate".
Per identificare perciò i profili più adatti ai vari contesti, si valutano quindi sia gli aspetti caratteriali sia il potenziale di apprendimento degli studenti. "Attraverso assessment specifici, attività pratiche e simulazioni, è possibile identificare e affinare il talento, preparandolo alle esigenze dell’ospitalità alta di gamma che richiedono doti di comunicazione, riservatezza e una profonda comprensione culturale".
Le competenze soft essenziali nel lusso
Nel lusso, in particolare, oltre alle competenze hard, come la gestione delle operazioni e la conoscenza avanzata dei prodotti e servizi, sono infatti essenziali alcune soft skill che spaziano dall’empatia alla capacità di creare esperienze personalizzate: "In questo specifico segmento un professionista deve avere capacità di ascolto, attenzione al dettaglio e un approccio proattivo al servizio. Sono le persone naturalmente inclini a notare e a perfezionare i dettagli a eccellere solitamente nel lusso. Da noi gli studenti hanno la possibilità di lavorare direttamente con la clientele sofisticata che frequenta il ristorante stellato del campus, acquisendo in questo modo le capacità necessarie a gestire un servizio in un contesto di lusso".
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Massimiliano Sarti
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[post_content] => C'è anche il Piemonte a Londra in questi giorni per promuovere il proprio ecosistema territoriale al Wtm con uno stand dedicato all'interno del padiglione Italia. La delegazione, composta da regione Piemonte, città di Torino, Camera di commercio del capoluogo, Unioncamere Piemonte, Ceipiemonte, VisitPiemonte nonché dalle Atl del Piemonte tra cui Turismo Torino e il consorzio delle Regge Sabaude, ha organizzato una serie di appuntamenti mirati con potenziali investitori, allo scopo di presentare le opportunità di investimento nel territorio a realtà operanti nel Regno Unito.
In particolare nella mattinata di lunedì, otto C-Level executives di aziende di primaria rilevanza nella capacità di realizzare progetti all’estero sono stati coinvolti dal Financial Times per un incontro con le istituzioni piemontesi impegnate a presentare i vantaggi competitivi della regione e il loro ruolo nel supporto e accompagnamento degli investimenti anche grazie e strutture come il Team attrazione. Erano presenti, tra gli altri, i vertici di Space Solar, Hybrid Air Vehicles, Amazon, Quantum Propulsion Technologies, Evolito, Aspia Space, Infogrid, Renesas Electronics, Graphcore.;
Ma il Piemonte è stato anche protagonista dell’evento Piemonte’s ecosystem and its investment opportunities organizzato lunedì 4 novembre all’ambasciata d’Italia a Londra: una conferenza di presentazione rivolta a oltre 100 rappresentanti di aziende estere. A seguire il networking cocktail Experience Piemonte: a journey through flavours, events and snow con operatori internazionali del comparto turistico e giornalisti di settore presenti a Londra in occasione della fiera,
Negli ultimi dieci anni si evidenzia in particolare un incremento di circa il 30% dei turisti provenienti dal Regno Unito, con oltre 160 mila arrivi e più di 600 mila pernottamenti. Febbraio è il mese con il maggior numero di presenze da parte dei turisti inglesi nella regione, con una quota sul totale annuo di quasi il 19%. In particolare i britannici prediligono la montagna, con oltre 102 mila pernottamenti. Il periodo estivo (giugno, luglio, agosto e settembre) totalizza poi oltre 205 mila presenze (34% sul totale annuo). La destinazione preferita per l’estate è l’area dei laghi, con oltre 109 mila pernottamenti (oltre il 50% del totale regionale). Anche le cifre del primo trimestre del 2024 confermano un andamento positivo dei flussi, soprattutto verso le aree montane, che vedono un aumento del 10% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
«La missione a Londra - sottolinea l’assessore regionale alla Cultura, turismo e sport, Marina Chiarelli - è per il Piemonte un’occasione strategica per ampliare il bacino di investimenti esteri, ma anche per affermare la nostra regione come una delle mete più complete e competitive d'Europa. Oltre a promuovere i nostri poli industriali e tecnologici, oggi ci impegniamo a valorizzare l'offerta turistica nella sua interezza: dagli itinerari culturali e gastronomici fino agli sport invernali, un settore nel quale abbiamo investito con visione e passione. Il nostro ecosistema alpino con strutture di alto livello e servizi in costante miglioramento offre esperienze che spaziano dallo sci ai percorsi di montagna, dal turismo sostenibile all'enogastronomia locale. Grazie a comprensori sciistici e impianti moderni, il Piemonte è in grado di competere con le mete più ambite d’Europa, richiamando non solo turisti, ma anche investitori e partner pronti a scommettere su un segmento in forte crescita. Londra è un punto di partenza per stabilire nuove relazioni con investitori e operatori interessati al nostro territorio».
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[post_content] => In occasione del World travel market (Wtm) di Londra la Regione Sicilia rafforza la propria presenza sul palcoscenico del turismo mondiale in occasione della presentazione dal titolo Sicilia in inverno: emozione autentica, a cura dell'Assessore al Turismo, Sport ed Eventi, Elvira Amata.
La partecipazione della Sicilia al Wtm rappresenta un’importante opportunità di visibilità internazionale, permettendo alla Regione di presentare il proprio potenziale in un contesto di eccellenza, accanto alle principali destinazioni turistiche mondiali. La fiera londinese, riconosciuta per l’incontro tra domanda e offerta del settore, è l’occasione ideale per lanciare iniziative innovative e promuovere la varietà del patrimonio culturale, enogastronomico e naturale che la Sicilia può offrire in ogni stagione dell'anno.
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A sottolineare l’importanza di una gestione sinergica e sostenibile del turismo, alla conferenza stampa interverranno anche i vertici dei principali aeroporti siciliani: Salvatore Burrafato, Presidente dell'Aeroporto di Palermo, Nico Torrisi, A.D. dell'Aeroporto di Catania, Rosario Dibennardo, A.D. dell'Aeroporto di Comiso, e Biagio Picarella, Dirigente dell'Aeroporto di Lampedusa. Parteciperanno inoltre il Presidente della D.M.O. Islands of Sicily Cristian Del Bono, il Segretario Generale del GAL Terra Barocca Simone Tumino, e l’Ambassador di Le Vie dei Tesori Francesco Lo Giudice.
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[post_content] => Un sodalizio lungo oltre 20 anni, che non smette di crescere ed evolvere, perché «il meglio deve ancora venire». Così Bjorn Bender, executive chairman & ceo di Rail Europe, sottolinea la partnership di lunga data con Trenitalia, in occasione del Wtm di Londra.
Una collaborazione che per il futuro, complice la forte domanda di Italia nel mondo, non può che rafforzarsi. «Sono convinto che i nostri obiettivi vadano di pari passo, poiché vediamo un'elevata domanda di viaggi in Europa, in particolare da oltreoceano - afferma Bender -. E su tutto un forte interesse per l'Italia, in particolare per i prodotti di lusso come il Frecciarossa. Quindi stiamo intensificando e rafforzando la nostra collaborazione per attrarre sempre più clienti che magari non hannoNegli anni ancora viaggiato su questi treni. Questo è il nostro principale obiettivo da raggiungere insieme e, naturalmente, per noi come distributore e per semplificare l'accessibilità e l'accessibilità globale ai treni di Trenitalia».
Negli anni il Frecciarossa che ormai ha acquisito un suo preciso status «di benchmark internazionale, non più solo italiano - precisa Pietro Diamantini, direttore business Alta Velocità di Trenitalia -, riconosciuto per le sue caratteristiche intrinseche, per un'offerta che garantisce il cliente in termini di comfort, servizio a bordo e nella scelta di iniziative che producono un’immagine particolare. Un riconoscimento internazionale, che non si esaurisce ai paesi limitrofi all'Italia, ma raggiunge mercati lontani, quelli da cui arrivano grandi flussi turistici verso l'Italia. I visitatori provenienti da questi paesi - che sono anche turisti di ritorno, seconde e terze generazioni che riscoprono le loro radici italiane - non cercano più solo Roma, Firenze o Venezia ma il Sud Italia, Napoli, la Costiera, le isole o ancora terme, la montagna: tante opportunità per una vacanza in cui l'utilizzo del Frecciarossa consente di fruire al meglio del tempo a disposizione e assaporare mete diverse».
Una sorta di viaggio dentro «la Dolce Vita - sottolinea Bender -: si potrebbe così sintetizzare quel che cercano i viaggiatori in Italia. Trenitalia è sempre stato uno dei nostri tre prodotti top per l’Europa. Da notare poi che, rispetto al passato, la domanda per la destinazione Italia, specie per paesi quali Brasile, India e Americhe in generale, non è mai stata così alta». Ed è una domanda di viaggi sostenibili, «con il treno si possono esplorare destinazioni che 20 anni fa non si potevano nemmeno sognare. Non solo, i nostri gruppi internazionali che desiderano andare oltre i confini italiani possono approfittare dei collegamenti internazionali in treno dall'Italia ai Paesi vicini».
Una combinazione «perfetta in tutti i sensi che ci vede oggi presenti nel mondo con oltre 20.000 partner b2b che vendono i nostri prodotti e i prodotti di Trenitalia. Nelle sole Americhe contiamo 10.000 partner b2b. Quindi la rete c'è e questa è la partnership vincente: da un lato un vettore molto forte con un posizionamento molto buono e un prodotto di lusso, dall'altro una rete globale che alimenta i treni italiani. Quindi sì, speriamo che il meglio debba ancora arrivare. Ma abbiamo già una base molto solida».
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Così Bjorn Bender, executive chairman & ceo di Rail Europe, sottolinea la partnership di lunga data con Trenitalia, in occasione del Wtm di Londra.\r\n\r\nUna collaborazione che per il futuro, complice la forte domanda di Italia nel mondo, non può che rafforzarsi. «Sono convinto che i nostri obiettivi vadano di pari passo, poiché vediamo un'elevata domanda di viaggi in Europa, in particolare da oltreoceano - afferma Bender -. E su tutto un forte interesse per l'Italia, in particolare per i prodotti di lusso come il Frecciarossa. Quindi stiamo intensificando e rafforzando la nostra collaborazione per attrarre sempre più clienti che magari non hannoNegli anni ancora viaggiato su questi treni. Questo è il nostro principale obiettivo da raggiungere insieme e, naturalmente, per noi come distributore e per semplificare l'accessibilità e l'accessibilità globale ai treni di Trenitalia».\r\n\r\n\r\n\r\nNegli anni il Frecciarossa che ormai ha acquisito un suo preciso status «di benchmark internazionale, non più solo italiano - precisa Pietro Diamantini, direttore business Alta Velocità di Trenitalia -, riconosciuto per le sue caratteristiche intrinseche, per un'offerta che garantisce il cliente in termini di comfort, servizio a bordo e nella scelta di iniziative che producono un’immagine particolare. Un riconoscimento internazionale, che non si esaurisce ai paesi limitrofi all'Italia, ma raggiunge mercati lontani, quelli da cui arrivano grandi flussi turistici verso l'Italia. I visitatori provenienti da questi paesi - che sono anche turisti di ritorno, seconde e terze generazioni che riscoprono le loro radici italiane - non cercano più solo Roma, Firenze o Venezia ma il Sud Italia, Napoli, la Costiera, le isole o ancora terme, la montagna: tante opportunità per una vacanza in cui l'utilizzo del Frecciarossa consente di fruire al meglio del tempo a disposizione e assaporare mete diverse».\r\n\r\nUna sorta di viaggio dentro «la Dolce Vita - sottolinea Bender -: si potrebbe così sintetizzare quel che cercano i viaggiatori in Italia. Trenitalia è sempre stato uno dei nostri tre prodotti top per l’Europa. Da notare poi che, rispetto al passato, la domanda per la destinazione Italia, specie per paesi quali Brasile, India e Americhe in generale, non è mai stata così alta». Ed è una domanda di viaggi sostenibili, «con il treno si possono esplorare destinazioni che 20 anni fa non si potevano nemmeno sognare. Non solo, i nostri gruppi internazionali che desiderano andare oltre i confini italiani possono approfittare dei collegamenti internazionali in treno dall'Italia ai Paesi vicini».\r\n\r\nUna combinazione «perfetta in tutti i sensi che ci vede oggi presenti nel mondo con oltre 20.000 partner b2b che vendono i nostri prodotti e i prodotti di Trenitalia. Nelle sole Americhe contiamo 10.000 partner b2b. Quindi la rete c'è e questa è la partnership vincente: da un lato un vettore molto forte con un posizionamento molto buono e un prodotto di lusso, dall'altro una rete globale che alimenta i treni italiani. Quindi sì, speriamo che il meglio debba ancora arrivare. Ma abbiamo già una base molto solida».","post_title":"Trenitalia e Rail Europe: un sodalizio lungo 20 anni. E il meglio deve ancora venire","post_date":"2024-11-06T09:00:21+00:00","category":["trasporti"],"category_name":["Trasporti"],"post_tag":["in-evidenza"],"post_tag_name":["In evidenza"]},"sort":[1730883621000]}]}}