16 September 2024

Aeroporto Venezia: è di nuovo polemica sull’aumento della tassa di imbarco

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Resta accesa la querelle fra il Comune di Venezia e la compagnie aeree, low cost in primis, sulla decisione del primo di aumentare la tassa di imbarco di 2,5 euro. Nei giorni scorsi Ryanair ha comunicato che, dal prossimo ottobre, toglierà uno dei quattro aeromobili basati al Marco Polo con il conseguente taglio di sei rotte (Alghero, Colonia, Bournemouth, Helsinki, Norimberga e Fuerteventura). Il vettore irlandese giudica infatti “illogica” la decisione del Comune: “L’aumento del 38% – 2,5 euro – si somma ai 6,5 euro già previsti per un totale di 9 euro di tassa di imbarco”, un’enormità secondo Ryanair. Per il Comune l’aumento serve a “far fronte ai consumi energetici (…) Le città d’arte, così come quelle ad alta attrazione di turismo e la bellezza che queste esprimono, hanno ingenti costi”.

La low cost irlandese aveva più volte criticato la decisione di Venezia: lo scorso maggio era stato direttamente il ceo, Eddie Wilson, a paventare un possibile trasferimento dell’attività di Ryanair dallo scalo lagunare a Treviso, proprio a causa dei costi eccessivi della tassa di imbarco.

Volotea, da parte sua, afferma che non taglierà nessuna delle sue 21 rotte operate da Venezia: “Ci teniamo a garantire sempre un’eccellente esperienza di viaggio a tariffe concorrenziali, motivo per cui siamo fortemente contrari a questa imposta. Nonostante ciò, al momento manteniamo le 21 rotte operate da Venezia anche se questa tassa mette molta pressione su ricavi già molto sottili”.

EasyJet, altra low cost impegnata in  modo significativo sul Marco Polo, conferma la propria contrarietà alla tassa ma per il momento non prevede tagli: “L’incremento dell’addizionale a Venezia costringerebbe le compagnie aeree a rivedere la propria offerta e i propri investimenti, con un impatto negativo sul numero e sulla frequenza delle rotte operate, a causa di una ridotta sostenibilità economica delle stesse – sottolinea easyjet, che su Venezia conta 3 aeromobili che operano su 21 rotte -. Ci dispiace che le voci di chi opera nel settore non siano state ascoltate, ma nell’attesa del Consiglio di Stato, l’operativo al Marco Polo rimane invariato“.

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