16 September 2024

Aeroporti italiani: traffico raddoppiato nel 2022. Exploit dei piccoli scali

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Gli aeroporti italiani hanno centrato una ripresa importante nel 2022, con 164,6 milioni di passeggeri, pari all’85% del dato 2019 e più del doppio rispetto al 2021, anno ancora segnato della pandemia e dalle restrizioni alla circolazione.

A trainare la ripresa del traffico aereo, come si evince dall’analisi di Assaeroporti, sono stati gli aeroporti medi e piccoli, molti dei quali hanno messo a segno performance eccellenti, superando i livelli del 2019. Tra questi spiccano gli scali di Milano Linate, Bari, Palermo e Napoli per la fascia tra i 5 e i 15 milioni di passeggeri; gli aeroporti di Brindisi, Alghero, Olbia e Torino per la categoria tra 1 e 5 milioni di passeggeri; gli scali di Foggia, Bolzano, Trapani, Grosseto, Cuneo, Perugia, Parma, Taranto, Lampedusa, Comiso, Pescara e Crotone per la classe con meno di 1 milione di passeggeri annui.

Proprio il dettaglio dei piccoli scali, con meno di un milione di passeggeri, mostra un vero e proprio boom di traffico: +1.721% per Foggia; + 513,9% per Bolzano; + 116,7 per Trapani; +81,6% per Grosseto e +73,4% per Cuneo.

A livello geografico, il 2022 ha premiato gli aeroporti del Sud Italia: oltre a Milano Linate, infatti, Palermo, Bari e Napoli sono gli unici tra i dieci aeroporti di maggiori dimensioni in Italia ad aver registrato un incremento rispetto al 2019. Bari ha segnato una crescita dell’11,9%, con 6,205 milioni di passeggeri; Palermo ha registrato un aumento dell’1,4%, a quota 7,117 milioni. Milano Linate ha avuto un’impennata del 17,5%, a quota 7,719 milioni.

La top ten 2022 è dunque la seguente: Roma Fiumicino con 29.360.613, Milano Malpensa con 21.347.652, Milano Bergamo con 13.155.806, Napoli con 10.918.234, Catania con 10.099.441, Venezia con 9.319.156, Bologna con 8.496.000, Milano Linate con 7.719.977, Palermo con 7.117.822 e Bari con 6.205.461.

Gli aeroporti con un traffico superiore ai 15 milioni di passeggeri sono caratterizzati da tassi di incremento meno marcati, penalizzati dal recupero più tardivo del lungo raggio: “Il divario sul 2019 – spiega la nota di Assaeroporti – è attribuibile principalmente al segmento intercontinentale che, dopo due anni di pandemia, ha ricominciato a crescere in maniera strutturale solo a partire dai mesi estivi del 2022”.

Il recupero del traffico durante il 2022, rispetto ai 193 milioni di passeggeri pre-Covid, è stato progressivo: il gap si è ridotto passando dal -39% del primo trimestre al -12% del secondo, fino al record dei mesi estivi, -7%, seguito dal -9% degli ultimi tre mesi dell’anno.

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