30 maggio 2022 11:58
Cesare Landi amministratore unico di Fruit
Il tour operator Fruit annuncia, dal mese di giugno 2022, l’apertura di un secondo club a Sharm el Sheikh.
«Il nuovo club – spiega Cesare Landi amministratore unico di Fruit – va ad arricchire la gamma Prime del prodotto Fruit Village con un concetto di vacanza only adults a partire dai 16 anni di età ed è propedeutico al nostro piano di investimenti che punta a riportare i flussi turistici in questa destinazione ai livelli del 2019 con circa 20 mila passeggeri l’anno».
Il Fruit Village Prime Sharm el Sheikh Albatros Royal Grand, 5 stelle, completamente rinnovato e posizionato nella zona di Hadaba Ras Om El Seid, si caratterizza per la sua pregevole location.
In resort, Fruit proporrà la formula Hard All Inclusive con la possibilità di usufruire indistintamente dei 3 ristoranti tematici a disposizione degli ospiti, senza supplementi né vincoli.
Non è da meno la sua variegata offerta di servizi dal benessere (con fitness center e spa) al divertimento e relax (5 piscine, campi da Tennis, diving center). Inoltre, pur garantendo la catena Albatros una gestione valida e pienamente esauriente, Fruit amplierà l’offerta dei servizi alberghieri della struttura con l’inserimento del format Fruit Village con assistenza, animazione e cucina italiana.
A supporto di questa nuova apertura il tour operator ha implementato il piano dei collegamenti aerei con l’inserimento di capacità addizionale e partenze con voli speciali e di linea da Milano, Bologna, Roma, Napoli e Bari, con partenze programmate ogni fine settimana (sabato e domenica).
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[post_content] => Risultato importante per Destination Italia che per la prima volta nella sua storia vede i margini operativi lordi girare in territorio positivo. Alla chiusura della prima semestrale, lo scorso 30 giugno, l’ebitda della compagnia è stato infatti di 0,24 milioni di euro, contro il negativo da 0,71 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente. Bene anche il valore della produzione, praticamente raddoppiato in un anno da 17,6 a 34,9 milioni. “C’è il manager che sceglie un settore e un prodotto e vive per quell’ambito dove ritiene di essere un talento e c’è chi invece chi ha il piacere della sfida. Io credo di appartenere alla seconda categoria”, spiega la presidente Dina Ravera, al timone di Destination Italia dal 2018, dopo una serie di esperienze in altri comparti come la telefonia e il settore energetico.
E in sei anni la travel tech company specializzata nell’incoming di strada ne ha fatta, se è vero che al momento dell’approdo di Dina Ravera in azienda l’ebitda era ancora in rosso per 5 milioni. Ma come è stato possibile tutto ciò? “Credo che una parte importante sia dovuta alla visione, all’aver avuto sin da subito chiaro quale fosse lo spazio di mercato dove avremmo potuto diventare rilevanti. Da qui il focus sulla domanda alto-spendente, capace tra le altre cose di attivare importanti effetti moltiplicatori sul fatturato turistico nazionale nel suo complesso e di conseguenza sull’indotto di cui beneficiano molte pmi del Paese”.
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Ma le ambizioni di Destination Italia non finiscono qui. Dall’anno scorso è già attiva anche la sede negli Stati Uniti, dove la società sta attualmente creando una rete di promotori capillare in grado di andare a interfacciarsi con aziende e associazioni attive nelle 50 principali realtà metropolitane del Paese. “Si tratta di un modello che potremo replicare anche in Sud America, specialmente in Argentina e in Brasile, mercati nei quali sono attive molte associazioni legate a persone di origini italiane”.
Entro l’anno sarà inoltre operativo pure un ufficio a Shanghai. “Il mercato cinese è tanto vasto quanto ancora poco sfruttato dall’Italia – conclude Dina Ravera -. L’approccio in questo caso sarà naturalmente diverso rispetto a quanto già facciamo negli Usa. Ci muoveremo con il supporto di Intesa Sanpaolo, nonché del consolato e della Camera di commercio in loco. Cercheremo soprattutto di stringere collaborazioni con i tour operator cinesi in cerca di partner affidabili, in grado di organizzare viaggi di alto livello in Italia. E poi abbiamo già iniziato a tessere relazioni con le aziende italiane attive nell’ex Celeste impero. L’anno prossimo sarà quindi la volta di Tokyo, per entrare in un Paese, il Giappone, che è ancora un altro mondo. Servirà scovare partner locali in grado di interfacciarsi con il mercato a nome nostro. E poi ci sarà l’India, e chissà il Nord Africa, dove mi hanno già invitato più volte ad andare a visitare alcune località”:
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[post_content] => Latam ha siglato con Boeing un nuovo ordine per l'acquisto di 10 787 Dreamliner con opzioni per altri cinque velivoli. In qualità dia basso consumo di carburante aumenta l'investimento di LATAM in una delle flotte più moderne dell'America Latina.
Latam, che è il principale operatore 787-9 del Sud America, conta attualmente in servizio 37 B787-8 e 787-9 e, includendo quest'ultimo ordine, prevede di portare la flotta a 52 Dreamliner entro il 2030. Il 787 consente alla compagnia aerea di massimizzare la capacità sulle rotte più popolari e di lanciare nuove rotte, tra cui il volo nonstop per Sydney, in Australia.
«Il Boeing 787 è un aeromobile molto più efficiente, che ci permette di continuare a crescere in modo sostenibile e di ridurre l'impronta di carbonio. Questo ordine ci consentirà di ricevere almeno due velivoli di questo modello all'anno dal 2025 fino alla fine del decennio» ha dichiarato Ramiro Alfonsín, chief financial officer di Latam Airlines Group.
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“L’aumento della spesa media turistica in Messico (744 dollari a persona, più 200 dollari sul 2019, ndr) è indubbiamente conseguenza delle nuove condizioni di mercato post pandemia - osserva Marco Peci, direttore commerciale e marketing di Quality Group -. Ma testimonia anche l’arrivo di una clientela con esigenze più sofisticate, tenuto conto che l’80% dei nostri ospiti ha un’età compresa fra i 50 e i 70 anni. Per questo motivo l’offerta di Latin World è stata rivista, proponendo strutture alberghiere di qualità ancor maggior rispetto al passato, ampliando al contempo le proposte di smart tour per i clienti più giovani e attenti alla spesa. Sino a settembre, d’altra parte, abbiamo avuto una crescita di fatturato sulla destinazione del 60% e addirittura del 68% in termini di passeggeri. Grazie alle nuove proposte e al forte risveglio della domanda per i mesi invernali, siamo convinti di ottenere riscontri ottimi non solo nella parte conclusiva della stagione, ma di raddoppiare il valore del prodotto Messico Latin World già in un paio di anni”.
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[post_content] => Un trio di boutique hotel a Setouchi, in Giappone; il restauro e il rebranding dell'hotel Gellért, storica proprietà di Budapest con le sue terme; un complesso di dieci ville a Roma, ospitate in strutture del diciannovesimo secolo, circondate da rigogliosi giardini e poste a pochi passi dalle principali attrazioni e siti archeologici della città; un resort con residenze private situato sulla costa meridionale di Bali, nella penisola di Bukit; un resort sulla riviera Maya del Messico, nella penisola dello Yucatan, progettato per rispettare la diversità dell'ambiente e riflettere la cultura locale. Sono gli investimenti in pipeline annunciati negli ultimi 12 mesi dal gruppo Mandarin Oriental, sotto la guida del nuovo chief executive Laurent Kleitman, in carica appunto da un anno.
I piani di espansione della compagnia si concentrano in regioni chiave come il Medio Oriente, il Giappone, il Nord America e in capitali chiave in Europa, con l’impegno di raddoppiare il portfolio nei prossimi dieci anni, concentrandosi anche sulla creazione di hub di destinazione quali Zurigo, Ginevra e Lucerna, Milano e Como, Abu Dhabi e Dubai.
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[post_content] => Volotea aumenta le frequenze dei voli che collegano Genova con Parigi Orly, che passano da 2 a 4 frequenze alla settimana per i mesi di maggio, settembre e ottobre.
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BeSafe Group raddoppia in un anno il volume delle prenotazioni assicurate sul canale diretto, raggiungendo in questo modo quota 100 milioni di euro di valore complessivo delle operazioni di booking gestite. Sono le stime di chiusura 2024 per l'insurtech specializzata nella digitalizzazione dei servizi assicurativi.
“Il 2024 è stato un anno di trasformazione per noi. La nostra capacità di offrire soluzioni assicurative tecnologiche con certezza di rimborso entro sette giorni ha confermato il proprio appeal in Italia e all’estero - sottolinea il ceo e co-fondatore, Alessandro Bartolucci -. Il nostro obiettivo è chiaro: sostituire per sempre la classica tariffa non rimborsabile presente sul sito diretto degli hotel con la BeSafe Rate. Come? Attraverso lo studio costante di nuove soluzioni, rimanendo così sempre un passo avanti ai nostri competitor”.
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BeSafe ha quindi rinnovato e consolidato accordi con 2 mila aziende in portafoglio, quali Voihotels, Club Esse e Arbatax Park. Di pari passo ha ampliato la propria rete di partner con 600 nuovi affiliati e importanti accordi come Mangia’s, Garibaldi e Lindbergh Hotels. A livello internazionale ha inoltre raggiunto le 100 strutture in Grecia (Chc Group, Eurohotel, Optima Lodgings, Pelotel Hotel, Stella Hotels), nonché stretto partnership a Dubai (Vogo e Roda Hotel), Cipro (Tsokkos Hotels & Resorts), Spagna, Portogallo, Nord America, Messico e altri 25 paesi nel mondo.
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