16 July 2024

Curzi, IpV: è il momento dell’Oriente. Giappone la conferma, Cina la sorpresa

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Giappone, Cina, Thailandia, Indonesia. Sono le principali protagoniste del 2024 di Idee per Viaggiare. “Il successo di una destinazione dipende certo dalla programmazione e dalla qualità del prodotto. Ma pesa anche il mood del mercato. E questo è sicuramente il momento dell’Oriente, come un po’ di anni fa è stato per Dubai”, racconta il ceo di Idee per Viaggiare, Danilo Curzi. Il Giappone in particolare è ormai diventato la seconda meta per importanza dell’operatore capitolino, in termini di volumi e di marginalità. “La vera sorpresa dell’anno è stata però la Cina. Entrata nel nostro portfolio meno di un anno fa con l’acquisizione di Chinasia, ha immediatamente scalato tantissime posizioni e ora è al sesto-settimo posto, su una trentina di destinazioni totali, per fatturato generato. Laura Grassi (co-fondatrice di Chinasia, ndr) mi aveva raccontato delle potenzialità del prodotto. E ha avuto ragione. Sono felice ora di vederla contenta”.

Il boom dell’Oriente si inserisce peraltro in un contesto molto positivo per IpV. Dopo aver chiuso a fine ottobre lo scorso anno finanziario superando per la prima volta nella propria storia la soglia dei 100 milioni di euro di fatturato (toccando quota 107 mln), il to continua infatti nel suo trend di espansione: “Nel primo semestre abbiamo siamo già a +15% in termini di produzione e marginalità. E aumenta anche la quota di advance booking, con la nostra finestra media di prenotazione che si attesta ormai attorno ai 140 giorni di anticipo. Una tendenza che ci permette di pianificare meglio la programmazione, a volte persino consentendoci di aumentare l’offerta seguendo le esigenze del mercato. Ai clienti dà invece la possibilità di accedere a quotazioni più vantaggiose, grazie alle policy di pricing dinamico di vettori e strutture alberghiere”. Il fenomeno è talmente importante che oggi Curzi può persino affermare che le tariffe medie di IpV sono in calo rispetto al 2023, nonostante il perdurare del contesto inflattivo globale.

In tale scenario, gli Stati Uniti rimangono pur sempre la destinazione di punta del to. “Anche se devo ammettere che nell’ultimo mese abbiamo registrato una lieve flessione delle prenotazioni, attorno al 4%-5%. Un piccolo decremento, non in grado comunque di intaccare il trend di crescita registrato dagli Usa dell’anno finanziario preso nel suo complesso”. Altro tassello importante del mondo IpV è poi quello rappresentato dall’attività di consolidatore: una delle nuove linee di business lanciate dall’operatore, diventate tanto importante “da portarci oggi a dire che non siamo più un semplice tour operator ma un’azienda che offre servizi turistici a 360 gradi“, conclude Curzi.

 

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Si parla di un valore attorno al miliardo complessivo, per una ventina di hotel di proprietà, di cui il 55% si trova in Italia: "Ma stiamo preparando un nuovo ulteriore fondo in rampa di lancio per la fine dell'anno. Sarà aperto anche a capitali di terzi e mira a generare nuovi investimenti nel comparto  - ha raccontato il responsabile Sud Europa di Generali Real Estate, Benedetto Giustiniani -.  Il peso dell'alberghiero è ancora basso, rimanendo poco al di sopra al 2% dei nostri attivi complessivi. Vediamo tuttavia grandi opportunità di sviluppo. Tanto più che a oggi non esistono fondi core paneuropei dedicati specificamente a questo settore. Il nostro obiettivo è perciò proprio quello di colmare questo gap. Il nuovo fondo avrà quindi una matrice core, arricchita da varie attività value-add". 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La strategia value-add rimane tuttavia importante, come già accade per i private equity e gli hedge fund internazionali. E' quanto è emerso dal panel dedicato agli investitori domestici dell'ultimo Hospitality Forum realizzato da Scenari Immobiliari a Milano in collaborazione con Castello sgr.\r\n\r\nCresce l'impegno di Cdp nel settore\r\n\r\nCdp Real Asset sgr, l'asset e fund management company di Cassa Depositi e Prestiti, gestisce oggi un totale di otto fondi per  un valore complessivo di oltre 3 miliardi di euro, con l'obiettivo di raggiungere quota 10 miliardi in circa tre anni. Di questi, una parte è dedicata al Fondo nazionale del turismo (Fnt), a sua volta suddiviso in due comparti. L'uno legato al Pnrr, l'altro a monte di due fondi di fondi: il primo (Ft1) è dedicato agli investimento value-add di lungo periodo, in pancia del quale ci sono già nove asset; l'altro (Ft2) a operazioni core con una piattaforma di dieci asset. 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Tra i progetti in fase di definizione c'è tra l'altro il complesso delle Terme Berzieri di Salsomaggiore, che ci consentirà di entrare nel segmento del benessere in partnership con Qc Spa of Wonders\".\r\n\r\nGenerali mira a diventare il fondo core paneuropeo di riferimento dell'hotellerie\r\n\r\nAnche il gruppo assicurativo Generali vanta ormai un consistente portfolio alberghiero. Si parla di un valore attorno al miliardo complessivo, per una ventina di hotel di proprietà, di cui il 55% si trova in Italia: \"Ma stiamo preparando un nuovo ulteriore fondo in rampa di lancio per la fine dell'anno. Sarà aperto anche a capitali di terzi e mira a generare nuovi investimenti nel comparto  - ha raccontato il responsabile Sud Europa di Generali Real Estate, Benedetto Giustiniani -.  Il peso dell'alberghiero è ancora basso, rimanendo poco al di sopra al 2% dei nostri attivi complessivi. Vediamo tuttavia grandi opportunità di sviluppo. Tanto più che a oggi non esistono fondi core paneuropei dedicati specificamente a questo settore. Il nostro obiettivo è perciò proprio quello di colmare questo gap. Il nuovo fondo avrà quindi una matrice core, arricchita da varie attività value-add\".\r\n\r\nStrategia multi-segmento e multi-uso per Edizione Property\r\n\r\nGli hotel rivestono un ruolo strategico pure per Edizione Property, società di gestione real estate della holding omonima della famiglia Benetton. \"Il nostro interesse è dimostrato anche dai progetti in pipeline: ne abbiamo attualmente in corso a Verona, a Firenze e in Puglia, mentre un altro paio potrebbe partire entro la fine dell'anno - ha rivelato l'amministratore delegato di Edizione Property, Mauro Montagner -. Si tratta di operazioni che realizzeremo in partnership con investitori terzi. La nostra è una strategia multi-segmento, che guarda sia ai resort, sia agli urban hotel, con un occhio di riguardo al segmento del lusso e un approccio multi-uso\".\r\n\r\nPiù value add che core per Castello sgr\r\n\r\nCastello sgr vanta un portfolio di 33 strutture ricettive, per un valore complessivo di circa 1 miliardo di euro, pari al 15% del totale delle masse gestite. L'asset management company acquisita da Anima sgr nel 2023 si concentra prevalentemente su investimenti value add. Circa un terzo delle proprietà è operato in franchising, un terzo in management e un terzo in locazione (in quest'ultimo caso si tratta soprattutto di alberghi midscale ed economy). \"Le strutture sono distribuite lungo tutto lo Stivale - ha sottolineato il portfolio manager della sgr, Michelangelo Ripamonti -. Di queste il 59% è rappresentato da proprietà cittadine dal taglio business e la restante parte da resort e strutture leisure con una prevalenza di indirizzi nel Centro Italia (51%). Le operazioni di riposizionamento (value add) rappresentano l'85% del totale, mentre la acquisizioni buy & hold (core) coprono il restante 15%\".\r\n\r\nFocus sui rendimenti. Si pensa anche a indici non tipici dell'immobiliare come i multipli dell'ebitda\r\n\r\nIn tema di rendimenti target le posizioni dei quattro investitori differiscono a seconda delle strategie di fondo delle rispettive realtà: \"Mi è difficile fornire una cifra specifica - ha detto Chiara Caruso di Cdp -. Posso però dire che i nostri investimenti sono sempre di medio - lungo periodo. Non cerchiamo quindi la doppia cifra percentuale, ma neppure valori attorno al 9%-10%. Per il resto, il ritorno deve essere adeguato al tipo di struttura e al rischio sotteso. E' chiaro per esempio che un'operazione di sale and lease back presenti minori incognite rispetto a un investimento di riqualificazione e riposizionamento, generando perciò aspettative differenti\".\r\n\r\nChe ogni contesto vada valutato singolarmente è ovviamente un discorso valido anche per Generali. \"Diciamo però che nei nostri fondi il rendimento target si situa attorno all'8% (irr a dieci anni), grazie al mix tra componenti core e value add - ha aggiunto Giustiniani -. Al momento le prospettive migliori le offre probabilmente il segmento lusso. Ma in questo caso le operazioni di riposizionamento richiedono ritorni adeguati, perché i costi oggi sono alle stelle\".\r\n\r\nRendimenti in linea con le condizioni di mercato per gli investimenti value add di Edizione Property. \"Il valore varia a seconda dei contesti specifici, ma siamo chiaramente in doppia cifra percentuale\", ha evidenziato Montagner. Per Ripamonti di Castello infine, in caso di locazioni si parla già di un 8%, mentre \"quando consideriamo investimenti value add con focus sulla parte operazionale passiamo generalmente a considerare altri indici come i multipli dell'ebitda, con rendimenti tradizionalmente più alti\".","post_title":"Fondi italiani e hotel, tra approcci core e value-add","post_date":"2024-07-09T09:21:30+00:00","category":["alberghi"],"category_name":["Alberghi"],"post_tag":[]},"sort":[1720516890000]},{"_index":"travelquotidiano","_type":"post","_id":"470966","_score":null,"_source":{"blog_id":1,"post_content":"Sita tira le somme di un 2023 nettamente positivo: il fornitore globale di tecnologia per il settore del trasporto aereo ha chiuso lo scorso anno con un fatturato record di quasi 1,5 miliardi di dollari, +7% rispetto all'anno precedente e finora tutti i segnali per il 2024 indicano una performance simile anche per l'esercizio in corso.\r\nDavid Lavorel, ceo di Sita (nella foto), ha commentato i risultati sottolineando anche la crescita del margine operativo e dell'Ebitda, che ha superato del 4% le previsioni iniziali.\r\n“Ogni nostro cliente e partner beneficia della nostra solida performance e crescita - ha dichiarato Lavorel -. Ciò significa che possiamo autofinanziare le evoluzioni del nostro portafoglio ed esplorare ulteriori opportunità di innovazione. 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