22 giugno 2020 07:00
Informazione PR
Il settore del turismo è probabilmente quello colpito più duramente dallo stop imposto dalla pandemia, con migliaia di turisti che hanno disdetto le prenotazioni anche dopo la fine delle restrizioni per paura di contrarre il virus o a causa delle difficoltà economiche. La voglia di viaggiare però non manca: nonostante il momento di crisi, infatti, un’indagine di Marketing01 ha evidenziato una netta crescita delle ricerche in rete sulle vacanze nelle varie regioni italiane. A farla da padrone in questo campo è la Sardegna, che risulta essere una delle regioni più cercate sul web dai turisti, con un tasso di crescita di circa il 23% a settimana. Vediamo di capire quali sono i motivi che portano tanti italiani a scegliere proprio l’isola sarda e quali sono le nuove regole per visitarla in tempo di Covid-19.
Le attrazioni imperdibili in terra sarda: natura, vino e cultura
Che la Sardegna vada per la maggiore non stupisce dato che sono moltissime le attrazioni imperdibili che rendono unico il soggiorno in questa terra. L’intera regione è costellata di meraviglie naturali, dalle magiche grotte di Nettuno vicino Alghero alla spiaggia di Pula, uno dei più bei litorali del Mediterraneo. Altamente suggestivo il giro in barca del Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena, formato da isole di una bellezza travolgente e raggiungibile facilmente dalla Costa Smeralda, altro sito mozzafiato dal punto di vista paesaggistico. Gli amanti del buon vino poi non resteranno delusi dalla Sardegna, culla di eccellenze come il Cannonau, il Carignano del Sulcis e il Vermentino. Quest’ultimo è tra i più richiesti in tutta Italia, come si nota dalla quantità di bottiglie di vino bianco Vermentino online su Tannico, l’enoteca digitale di vini italiani più grande al mondo. Il Vermentino di Sardegna si contraddistingue per i sentori profumati che lo rendono particolarmente adatto ad accompagnare antipasti e piatti di mare.
Se i prodotti tipici di questa terra non deludono nemmeno i turisti più esigenti, anche l’architettura locale vuole la sua parte. I nuraghi sono forse il simbolo per eccellenza della regione, monumenti realizzati dal secondo millennio a.C. fino all’Età del Bronzo che sono arrivati fino ai giorni nostri. Queste torri circolari a due piani in pietra, create a scopo abitativo o difensivo, trovano la loro massima espressione nel villaggio nuragico di Barumini, detto Nuraxi, che è stato dichiarato Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 1997. Altra pietra miliare architettonica della Sardegna è il Castello di Cagliari, parte alta della città vecchia che immerge i visitatori nelle testimonianze più importanti dell’età medievale.
Le nuove regole per viaggiare in Sardegna
Chiaramente, visitare la Sardegna nell’estate del 2020 sarà un’esperienza leggermente diversa dal solito, ma non per questo meno soddisfacente. Il monitoraggio del coronavirus ha costretto infatti la regione a cambiare le regole per i turisti che arriveranno, stabilendo un obbligo di registrazione per tutti i passeggeri di traghetti e aerei diretti sull’isola tramite un modulo apposito o utilizzando sul proprio smartphone l’app “Sardegna Sicura”. Nel modulo di registrazione – scaricabile dal sito della Regione – vanno indicati i dati anagrafici, un numero di documento di identità e un contatto telefonico, oltre ai riferimenti della struttura in cui si alloggerà e bisogna rispondere a una serie di domande su eventuali sintomi riconducibili al Covid-19.
Ogni passeggero dovrà presentare una copia della ricevuta di avvenuta registrazione insieme alla carta d’imbarco. Non è previsto dunque un passaporto sanitario, ma si pensa a bonus e voucher per chi si sottoporrà ai test sierologici su base volontaria. Queste disposizioni si applicano a tutti i viaggiatori che dovranno inoltre sottoporsi alla misurazione della temperatura corporea: chi risulterà con più di 37,5° non potrà raggiungere l’isola.
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[post_content] => Sono oltre 27 milioni le persone che hanno scelto e sceglieranno il treno, mezzo green per eccellenza, per viaggiare durante i ponti primaverili legati alle festività di Pasqua, del 25 aprile e del 1° maggio. Il Gruppo FS, attraverso le società controllate Trenitalia, FS Treni Turistici Italiani e Busitalia, garantisce un’offerta variegata e all’insegna della sostenibilità.
Per soddisfare le esigenze di mobilità di questo periodo, sono attivi in alcune giornate sei Frecciarossa in più che viaggeranno tra Milano, Roma e Napoli, e treni in doppia composizione per raddoppiare i posti disponibili. Inoltre, fra Milano e la Calabria e fra Milano e la Puglia saranno disponibili in alcuni giorni Frecciarossa notturni.
Con i treni del Regionale è possibile raggiungere 1.700 località italiane, fra città d’arte, borghi e luoghi di montagna e di mare. Sono inoltre attive due corse del Sicilia Express di FS Treni Turistici Italiani per permettere ai residenti in Sicilia di rientrare nei luoghi d’origine per le festività pasquali. Molto apprezzato l’Intercity Notte, che consente di spostarsi di notte e raggiungere la propria meta già dal mattino presto. Bene anche gli Eurocity da e per la Svizzera, con un sensibile incremento degli arrivi su Genova e Bologna. Anche Busitalia rafforza la propria offerta con collegamenti verso aeroporti, mete culturali e località naturalistiche.
A trainare le prenotazioni per i ponti primaverili sono le città d’arte, in particolare Roma, grazie anche alla spinta del Giubileo, Napoli, con le vicine Reggia di Caserta, Pompei e Paestum, e Venezia. Per le lunghe percorrenze in molti hanno deciso di optare per mete di mare, come il nord e il sud della Puglia, la Calabria e la Campania. Sempre apprezzati i borghi piemontesi, toscani e umbri, a partire da Assisi, tappa obbligata per i pellegrini in arrivo in Italia. Grande anche l’interesse per le destinazioni liguri, come le Cinque Terre, e siciliane, come Palermo e la zona del barocco.
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[post_content] => Secondo i dati Istat, a febbraio 2025, si registrano 315mila occupati in più rispetto all’anno precedente, con una forte componente femminile tra le nuove assunzioni.
Nel panorama economico italiano, il settore turistico rappresenta circa il 10,8% del Pil e coinvolge una vasta rete di imprese – dall’hospitality alla ristorazione, dai trasporti culturali fino alle attività di intrattenimento e tempo libero. È un comparto trasversale, che impiega persone di ogni età, livello di istruzione e provenienza geografica.
A confermarlo sono i dati sull’occupazione, che non sono una cifra astratta ma la fotografia di un settore che sta vivendo un’inaspettata accelerazione. Una tendenza che sorprende per l’intensità e per la rapidità con cui si è manifestata, ma che trova una spiegazione credibile nell’incremento dei flussi turistici post-pandemia e nel consolidamento del brand Italia all’estero.
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[post_content] => Turismo, stranieri protagonisti. Per il periodo di Pasqua e dei ponti di primavera sono attese nelle strutture ricettive italiane 27,5 milioni di presenze, l’1,6% in più rispetto allo scorso anno. E a trainare sono gli arrivi di oltre confine, con oltre 15,8 milioni di presenze complessive (+2,4%), mentre il meteo incerto raffredda la domanda italiana, che dovrebbe stabilizzarsi sugli 11,7 milioni, appena lo 0,5% in più del 2024.
Questi i principali risultati emersi dall'indagine del Centro Studi Turistici di Firenze, per Assoturismo Confesercenti, su un campione di 1.185 imprese italiane della ricettività.
Ad aumentare è soprattutto la domanda europea: tra le nazionalità che registrano la maggiore crescita ci sono francesi, svizzeri, polacchi, olandesi e spagnoli; ma sono segnalati aumenti anche per i tedeschi, brasiliani, belgi, scandinavi, austriaci, cechi, ungheresi. Non crolla la domanda dagli Usa: anzi, le richieste da Usa e Canada registrano un lieve aumento, mentre per gli australiani è stata segnalata la stabilità del mercato. In flessione, invece, le prenotazioni dei turisti dall’Asia: indiani, coreani, cinesi e giapponesi.
Dazi e flussi dagli Usa
“Anche questa primavera, nonostante le incertezze legate al quadro economico e internazionale, il comparto turistico riesce ad agguantare la crescita - dichiara Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti -. Si avverte però un rallentamento generale, soprattutto in confronto ai risultati eccezionali degli ultimi anni, quando – grazie alla ripresa post-pandemica – si erano raggiunti livelli record.
«A pesare, più che i dazi o la temuta contrazione dei flussi dagli Stati Uniti — che ad oggi non si è ancora concretizzata — è l’indebolimento della domanda interna. Una frenata che preoccupa soprattutto nelle località minori, fuori dai circuiti tradizionali del turismo internazionale, dove la presenza degli italiani è spesso decisiva per la tenuta economica delle imprese. In questo contesto, un ruolo rilevante lo giocheranno anche le condizioni meteo, che influenzano sempre più le decisioni dell’ultimo minuto. Le imprese stanno tenendo, ma il quadro resta incerto e richiede un monitoraggio costante”.
Aumento
L’aumento sarà percepito in tutte le regioni e per tutte le tipologie di prodotti, anche se con intensità diversa. Per le regioni del Nord Ovest e del Sud-Isole sono attesi i risultati migliori, rispettivamente +1,9% e +1,8%, mentre per il Nord Est la variazione stimata è del +1,3% e per il Centro del +1,4%. Le imprese extralberghiere dovrebbero registrare i risultati migliori (+2,4%), mentre per l’alberghiero la stima è del +1,2%.
Città restano le protagoniste. Oltre un terzo (il 36%) delle presenze di tutto il periodo si concentrerà proprio nei luoghi del turismo culturale, dove è attesa una crescita del +1,3%, ancora una volta trainata dagli stranieri (+2,1%, mentre gli italiani registrerebbero una lieve flessione). Previsioni positive anche per le località dei laghi (+2,8% con un deciso incremento degli stranieri) e marine (+1,9%). Altrettanto positive le previsioni per le località rurali e di collina (+1,8%) e della montagna (+1,9%), grazie alle presenze degli stranieri. Buone prospettive anche per le località termali (+1,5%) e per le aree “ad altro interesse” (+1%).
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Organizzate in partnership con Discovera, gli itinerari treno+esperienza raggiungono i laghi di Como, Maggiore, di Garda e d’Iseo, i grandi parchi divertimento, le città d’arte, i sentieri del trekking e le altre mete del turismo in Lombardia.
Inoltre, ad appassionati e curiosi l’azienda ferroviaria lombarda propone un viaggio nel tempo: in cinque domeniche fra il 27 aprile e l’8 giugno torna a correre il treno storico, che riporta i passeggeri nell’atmosfera degli Anni Venti. Altre cinque date saranno previste fra settembre e novembre.
«Nei weekend e nei mesi estivi, i nostri treni sono sempre più utilizzati dai passeggeri per gli spostamenti legati al tempo libero; le nostre proposte di “Gite in treno” hanno l’obiettivo di incrementare ulteriormente i risultati già raggiunti, per una mobilità turistica più sostenibile – ha commentato Leonardo Cesarini, direttore commerciale Trenord - . Il treno dà valore ai territori: i nostri itinerari portano i viaggiatori verso le destinazioni più gettonate, ma anche verso piccole perle nascoste della regione».
Tutti i dettagli sulle proposte già attive sono disponibili sulla pagina del sito Trenord dedicata, che nelle prossime settimane sarà aggiornata con ulteriori novità.
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[post_content] => Il Mapo Hotel Club Perla di Casalabate, in provincia di Lecce, è la quarta struttura acquisita e brandizzata da Mapo Travel.
“Il mare Italia e la Puglia – spiega Barbara Marangi, general manager di Mapo Travel - sono centrali nei nostri progetti di sviluppo. Il Mapo Hotel Club Perla, con le sue 67 camere direttamente sul mare e la formula Club, è il posto ideale per le vacanze di coppia, con un occhio particolare alle famiglie. Puntiamo sempre su strutture a misura d’uomo per garantire maggiore qualità, personalizzazione e sartorialità del prodotto”.
La nuova struttura a marchio Mapo si trova in una posizione privilegiata, a pochi chilometri dall’aeroporto di Brindisi, da Lecce, dalla Valle d’Itria, da Taranto.
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[post_content] => Nuovo record per il numero di visitatori italiani in Polonia, che nel 2024 sono stati 734.000, superando così i risultati pre-pandemici del 2018 e 2019 (anni in cui si erano registrati rispettivamente 601.000 e 582.000 italiani).
“È davvero incoraggiante vedere come l’Italia stia generando risultati decisamente positivi - commenta Barbara Minczewa, direttrice dell'Ente nazionale polacco per il turismo nel nostro paese -. Questo dimostra non solo l’attrattiva della Polonia quale meta turistica di eccellenza a livello europeo, ma anche il successo di una scelta che ci ha visto promuovere un’offerta turistica in continua evoluzione, moderna e diversificata, in linea con le richieste del mercato italiano”.
Oltre a prediligere le note città d’arte, (Cracovia, Varsavia, Danzica, Breslavia e Poznan fra tutte), gli italiani sono attratti anche da luoghi meno noti, come le Regioni della Bassa Slesia e di Lublino per l’atmosfera moderna ed effervescente che vi si respira, dall’incredibile varietà paesaggistica dell’intero Paese, dal suo ricco ed intenso patrimonio storico-culturale e da una straordinaria offerta gastronomica di alto livello.
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Ospitalità, autenticità, sostenibilità e lentezza sono gli elementi chiave attorno ai quali ruoterà la promozione della destinazione sul mercato italiano per il 2025. Senza tralasciare che la Polonia rappresenta una meta ideale per la coolcation, perché sono numerose le possibilità di scoprire la vera essenza di questo Paese attraverso passeggiate tranquille, percorsi ciclistici e visite, per assaporare momenti preziosi di evasione dalla routine.
Il 2024 ha anche fatto registrare un aumento sia nel numero di pernottamenti (superata quota 6 milioni) che nella spesa media pro-capite degli italiani (446 milioni di euro).
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L'itinerario ha offerto un’esperienza immersiva tra alcune delle mete più sorprendenti del Paese andino: da Sucre, città patrimonio dell’Unesco, all’antica Potosí, ricca di storia e legata alla colonizzazione spagnola e alle celebri miniere del Cerro Rico.
Il gruppo ha vissuto l’emozione di camminare sul Salar de Uyuni, la più grande distesa salata del mondo, per poi visitare La Paz, con la sua funivia panoramica e il vivace mercato delle streghe, scoprire la Valle della Luna, immergersi nei misteri dell’antica civiltà di Tiwanaku e lasciarsi incantare dalla spiritualità del Lago Titicaca, tra l’Isola del Sole e l’Isola della Luna.
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«Credo fortemente che conoscere da vicino i luoghi e le persone permetta di raccontare un viaggio con passione e consapevolezza - ha sottolineato Roberto Rinaldi, amministratore delegato di Tour2000AmericaLatina -. Ed è proprio questo che desideriamo trasmettere: emozioni autentiche, pensate per un viaggiatore contemporaneo, sempre più attento, curioso e alla ricerca di esperienze significative».
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[post_content] => Sardegna protagonista delle scelte di viaggio per le imminenti festività pasquali, almeno secondo le previsioni degli aeroporti della regione.
Si comincia da Cagliari dove, nel periodo 17-21 aprile, Sogaer stima oltre 80mila passeggeri, tra arrivi e partenze, con circa 100.000 posti offerti.
Secondo i dati forniti dalla società di gestione dello scalo di Elmas, l'andamento di inizio 2025 è particolarmente positivo: “Dal 1° gennaio al 15 aprile l’aeroporto ha accolto, tra arrivi e partenze, circa 1.100.000 passeggeri, con una crescita del 2% rispetto allo stesso periodo del 2024. Nello stesso arco temporale, i passeggeri internazionali hanno registrato una crescita del 14% e per quanto riguarda il mercato nazionale, i passeggeri transitati sono stati oltre 830.000".
Spostandoci nel Nord della Sardegna, negli aeroporti di Olbia e Alghero si prevede un incremento complessivo del 39% del numero dei passeggeri rispetto al 2024, grazie all’offerta totale di oltre 100.000 posti e 578 movimenti aerei previsti in entrambi gli scali.
Tra il 17 e il 22 aprile Olbia e Alghero si preparano ad accogliere circa 94.000 passeggeri; il network include 63 collegamenti da e per 14 Paesi, di cui 21 rotte nazionali e 42 internazionali, a conferma della crescente attrattività della Sardegna settentrionale anche sui mercati esteri.
All’aeroporto di Alghero si stima un incremento del 17% rispetto al 2024, con circa 29.000 passeggeri attesi, mentre nel caso di Olbia-Costa Smeralda, vengono stimati oltre 46.000 passeggeri, pari ad un incremento di oltre il 30% sia nei volumi di passeggeri che nei movimenti, con un’espansione significativa del traffico internazionale.
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[post_content] => Dall'Enit ci arriva una nota in cui si danno numeri ottimi per il nostro turismo durante le vacanze pasquale e i ponti.
Pasqua 2025: è boom di prenotazioni. Dall’ultima indagine alle imprese ricettive italiane, svolta da Isnart per Unioncamere ed Enit nell’ambito dell’Osservatorio sull’economia del turismo delle Camere di commercio, emerge come gli operatori segnalino un tasso di riempimento camere per il periodo pasquale di quasi il 60%.
Dato che, a livello di comparto ricettivo solo hôtellerie, corrisponde ad oltre 670mila camere vendute, per un fatturato stimato in circa 128 milioni di euro.
Il trend di prenotazioni più consistente è fatto segnare nelle mete del turismo slow delle aeree interne del Paese, dove si raggiunge oltre il 70% di camere occupate; con una camera su dieci venduta in più rispetto al consuntivo 2024, pare trovare ulteriore conferma l’aumentata visibilità delle destinazioni fuori dai consueti itinerari turistici. Ottimi anche i dati delle prenotazioni nelle città d’arte (63,9%), nelle località di montagna (61,3%) e nelle destinazioni termali (59,6%).
Appare all’altezza delle aspettative anche il trend di vendita anticipata per i ponti primaverili: rispettivamente del 57% per il Ponte del 25 Aprile e del 55% per quello del 1° Maggio.
“Le festività pasquali ed i prossimi ponti rappresentano un momento importante per il nostro Paese, meta di vacanzieri provenienti da tutto il mondo”, commenta Ivana Jelinic, Amministratore Delegato Enit. “I numeri ci danno ragione, l’Italia continua a crescere nei diversi comparti del turismo. La nostra offerta è ricca e variegata, dobbiamo proseguire su questa strada per far conoscere sempre più le meraviglie del made in Italy”.
Turismo estero
Su questi numeri, incide sicuramente l’apporto del turismo estero. Come rileva Enit, tra marzo e maggio 2025, gli arrivi aeroportuali complessivi in Italia dall’estero sono previsti in aumento del +4,5% rispetto al medesimo trimestre 2024 (6.826.831 vs 6.534.725; di cui 96% leisure). Il 28,4% di questi flussi è atteso a Roma, sulla scia dell’effetto Giubileo: da notare come, infatti, nel Lazio, in Umbria e nella Marche il 30% delle imprese associ la crescita della propria clientela all’Evento Giubilare, che sembra confermare il proprio valore in termini di attrattività turistica, grazie al combinato con le festività di primavera.
I primi 5 mercati di provenienza per trascorrere le festività in Italia sono Regno Unito, con una quota parte del 15,1%, Germania con il 10,3%, Stati Uniti con l’8,7%, Francia con l’8,8% e Spagna con il 7,7%. Quasi il 10% delle partenze verso le mete italiane sono intorno al 17 aprile, a ridosso del weekend pasquale; numeri che confermano l’attrattività del nostro Paese, che ancora una volta supera nelle scelte dei turisti i competitor francesi: l’Italia registra, infatti, quasi 7 milioni di arrivi contro i 4,5 previsti negli scali aeroportuali transalpini.
E per l’estate 2025? Gli operatori segnalano già di aver venduto 6 camere su 10 per i soggiorni nel mese di giugno, il 64,8% per luglio e il 65,4% per agosto, numeri già più che positivi e, peraltro, destinati a crescere con l’approssimarsi della stagione estiva.
“Il turismo italiano è sempre più competitivo. Ce lo dicono anche i primi dati sulla Pasqua e sui ponti primaverili: fatturato da 130 milioni di euro per il settore ricettivo, un numero di arrivi aeroportuali esteri superiore a quello registrato da un competitor storico come la Francia, aree interne ancor più ricercate – con il 70% di camere occupate – e ottime prospettive per la bella stagione, con 6 camere vendute su 10 nel trimestre giugno-agosto. Roma, in particolare, con un +3% di arrivi rispetto alla scorsa Pasqua – stando all’Ente bilaterale del turismo del Lazio – è un po’ l’emblema dell’integrità dell’industria turistica italiana, in costante crescita, e di come il Giubileo costituisca un rilevante fattore attrattivo da Nord a Sud” dichiara Daniela Santanchè, Ministro del Turismo.
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