16 July 2024

Uvet: Luca Patané racconta l’evoluzione e le novità del Gruppo (2)

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«Vi racconto com’è cambiato il Gruppo Uvet. Cosa è successo in questi anni, dove siamo adesso e qual è il nostro futuro». Con queste parole il presidente di Uvet Luca Patané presenta un’azienda in trasformazione, a partire da un soft-rebranding che «ha mantenuto la storicità del brand e racconta cosa fanno le diverse società del gruppo, rendendole riconoscibili».

«Abbiamo vissuto un periodo impegnativo ma di grande trasformazione per l’azienda, sempre con la voglia di crescere e di portare avanti delle sfide. – continua Patané – Abbiamo puntato sulle aziende che avrebbero risposto più velocemente e la crescita esponenziale dell’Ebitda è frutto di questa decisione. A seguito di una razionalizzazione la compagnia aerea Blupanorama non è più parte del perimetro del gruppo. Siamo tornati alle nostre basi storiche scegliendo su chi investire prima ed è stata una scelta vincente. La nostra filosofia prevede investimenti sulla tecnologia, sulle persone e sui clienti – prosegue il presidente di Uvet – Per la società prevediamo una crescita globale di circa il 10%, con una crescita di equità del 15.

Con un’attenzione particolare alla tecnologia: utilizzeremo i Big Data raccolti negli anni. Grazie ai sistemi di AI si potrà personalizzare il servizio come non era mai successo prima. I dati vengono infatti utilizzati per trovare una correlazione tra leisure e business, per conoscere le abitudini del cliente e per mettere a fuoco un sistema più originale e accattivante per interloquire con lui. Gli investimenti in AI permettono anche di abbattere molti costi.

Oltre a questa strategia, che verrà seguita dal nuovo Coo Damiano Sabatino, Patané sottolinea che «Le cose vanno bene e stiamo ricostruendo un patrimonio importante. Nell’ambito del leisure il calo di maggio e della nostra destinazione Egitto, legato alla situazione internazionale ha posto in primo piano il tema dell’aumento dei costi delle vacanze. È un problema serio che coinvolge milioni di persone. I prezzi degli alberghi salgono perché ci sono tanti stranieri che vengono in Italia e continuano ad aumentare grazie ai numerosi collegamenti aerei. È il risultato da una parte dell’attrattività del nostro paese, legata anche al lavoro fatto da diversi governi negli ultimi 10 anni, ma anche del tema di ricerca delle radici che riporta nella loro terra gli italiani emigrati in America, Canada, Argentina e Australia. Se i numeri dell’outgoing organizzato crescono poco, sono importanti quelli di chi arriva e questa può essere un’opportunità per le adv».

Modelli sostenibili

In primo piano anche il tema del to Settemari, acquisito dal Gruppo Uvet nel 2017 e incorporato in Uvet Viaggi Turismo nel 2021. «Non potevamo permetterci di sostenere catene charter e anticipi delle camere, essere un to tradizionale, quindi ci trasformeremo seguendo modelli sostenibili. – afferma Patané – È stata una scelta dolorosa, ma il progetto del to c’è ancora e si muove verso il segmento alto di mercato, lavorando in congiunzione con le adv di nostra proprietà e quelle affiliate. Perché c’è un mercato in crescita, quello dei viaggi on-demand: viaggi di nozze, archeologici, di studio… Un mercato che non si è fermato e che vorremmo intercettare mettendo a disposizione il marchio Uvet».

Rilevante il tema delle adv: «La consistenza del nostro network si è fortemente ridotta dopo il Covid. Oggi, in un mercato pluralizzato, la strategia è quella di offrire servizi specifici che sono frutto dei dati e dell’esperienza di Uvet e dell’apporto dell’esperienza sul campo delle agenzie. Grazie ai nostri servizi e alla nostra visione avremo una catena distributiva unica, quotidianamente impegnata nel comprendere le problematiche delle adv. Il sistema di coesione delle adv è oggi fondamentale: il mercato si costruisce anche salvaguardando le regole sacre del nostro mestiere, tra cui il lavoro di conoscenza e consulenza degli agenti di viaggio».

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