17 April 2025

Risposte Turismo: pronti oltre 416 mln in tre anni per le infrastrutture del turismo mare in Adriatico

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Oltre 416 milioni di euro di investimenti avviati o in programma per le infrastrutture dedicate al turismo via mare in Adriatico. È la stima per il triennio 2023-2025 fornita da Risposte Turismo, contenuta all’interno dell’Adriatic Sea Tourism Report presentato recentemente a Dubrovnik dal presidente Francesco di Cesare, in occasione della prima giornata della sesta edizione dell’Adriatic Sea Forum – cruise, ferry sail & yacht, organizzato dalla stessa Risposte Turismo in in partnership con la Dubrovnik Port Authority e la città di Dubrovnik. Secondo lo studio, la crocieristica e il segmento ferry saranno in particolare i settori che beneficeranno maggiormente dei nuovi investimenti nel triennio in corso, per un importo complessivo pari a circa 210 milioni di euro.

Numerosi i progetti che verranno realizzati, tra cui il nuovo terminal crocieristico di Marghera a Venezia, per l’approdo delle navi da oltre 25 mila tonnellate (valore dell’investimento: 61 milioni di euro; termine lavori previsto: 2026), il nuovo terminal crocieristico di Igoumenitsa, che potrà ospitare navi fino a 240 metri di lunghezza (valore dell’investimento: circa 50 milioni di euro; termine lavori previsto: fine 2023), e la nuova stazione marittima al Porto Corsini di Ravenna (valore dell’investimento: 27,7 milioni di euro da parte di Ravenna Civitas Cruise Port – joint venture tra Rcl Cruises e Vsl Ravenna; termine lavori previsto: 2024).

Tra le nuove infrastrutture che verranno realizzate nell’area Adriatica si segnalano inoltre, entro l’estate 2024, la seconda stazione marittima nel porto di Bari (valore dell’investimento: 11,5 milioni di euro; termine lavori previsto: estate 2024) e la prima stazione marittima di Spalato (valore dell’investimento: 8,5 milioni di euro; termine lavori previsto: 2024).

Per quanto riguarda la nautica, infine, sono stati mappati da Risposte Turismo oltre 206 milioni di euro di investimenti, di cui almeno 182 milioni di euro per la costruzione di marine e ulteriori 24 milioni di euro per l’espansione di strutture esistenti. Tra i nuovi progetti, la Vlora Marina in Albania (483 posti barca destinati anche al segmento superyacht disponibili a partire dal 2025 grazie a un investimento complessivo di circa 45 milioni di euro) e la marina di Porto Baros a Rijeka (230 posti barca pronti nel 2024 grazie a un investimento complessivo di circa 50 milioni di euro da parte di Aci-Gitone, una joint venture tra Aci Marinas e il cantiere navale Lürssen). Numerosi anche i progetti di espansione di strutture esistenti, tra cui la marina Polesana (138 nuovi ormeggi per un investimento complessivo di 20 milioni di euro) e la marina Korkyra (39 nuovi posti barca per un investimento di circa 1,5 milioni di euro). Sul fronte italiano, invece, saranno circa 100 i nuovi posti barca realizzati: dai 40 previsti entro la fine del 2023 nel porto turistico di Jesolo (Venezia), ai 50 pronti nel 2024 nel porto turistico di Rodi Garganico in provincia di Foggia, fino ai dieci della marina di Brindisi.

Ma l’Adriatic Sea Tourism Report contiene anche le previsioni aggiornate di chiusura 2023 per il traffico crocieristico e via traghetti, aliscafi e catamarani. Stando alle stime dell’indagine, saranno dunque 4,5 milioni i passeggeri movimentati (imbarchi, sbarchi e transiti) nei 32 porti crocieristici dell’Adriatico, in crescita del 29,3% sul 2022, e 3 mila le toccate nave (+3,9%). Corfù si confermerà a fine anno il porto crocieristico dell’Adriatico ad aver movimentato il maggior numero di passeggeri (615 mila, +16,8% sul 2022), davanti a Venezia (550 mila, +127,3%), in risalita in classifica grazie a 243 toccate nave, senza considerare il traffico a Chioggia, e Dubrovnik (circa 519 mila, +37,6%). Ai piedi del podio Bari (mezzo milione di passeggeri movimentati, +21,7%) e Kotor (440 mila passeggeri movimentati, +5,2%).

A livello nazionale, l’Italia nel 2023 si confermerà regina del traffico crocieristico con poco più di 2 milioni di passeggeri movimentati (+35%), pari al 46,2% del totale, davanti a Croazia (circa 1,1 milioni di passeggeri movimentati, +33,1%) e alla Grecia (624 mila passeggeri movimentati, +17,2%). Previsioni di chiusura anno positive anche per le altre nazioni che si affacciano sull’Adriatico: dal Montenegro (479 mila passeggeri movimentati, +10,4%) alla Slovenia (119 mila passeggeri movimentati, +59,3%), fino all’Albania (25 mila passeggeri movimentati, +53,9%). Per quanto riguarda le toccate nave, a fine 2023 la Croazia si confermerà invece ancora una volta al primo posto tra i Paesi che si affacciano sull’Adriatico (1.140), davanti all’Italia (863) e al Montenegro (474).

Continua inoltre anche la ripresa della movimentazione passeggeri su traghetti, aliscafi e catamarani. I tredici principali porti dell’Adriatico registreranno infatti a fine 2023 19,3 milioni di passeggeri movimentati (+7,9%) e oltre 79 mila toccate nave (+9,9%). Tra i porti analizzati, previsioni positive per Spalato, saldamente in testa alla classifica con 5,2 milioni di passeggeri movimentati (+8%), Igoumenitsa (2,6 milioni di passeggeri movimentati, +7%) e Zadar (2,5 milioni di passeggeri movimentati, +3%). Da segnalare anche la crescita del porto di Korcula (oltre 1 milione di passeggeri movimentati, +5%). A livello nazionale, anche senza contare le rotte interne, la Croazia si confermerà a fine anno al primo posto con oltre 9,7 milioni di passeggeri movimentati (+6,2%), davanti a Grecia (4,8 milioni, +6,6%) e Italia (3,2 milioni, +14,5%).

«I numeri che condividiamo con tutti gli operatori in questa sesta edizione dell’Adriatic Sea Forum testimoniano la ripresa di tutto il maritime tourism in Adriatico: un comparto che tornerà presto, nel 2024, se non già nel 2023, a far registrare i numeri pre-pandemia – commenta di Cesare -. Organizzazioni pubbliche e realtà private stanno investendo molto in prodotti e infrastrutture e i riscontri che abbiamo quando sollecitiamo gli operatori in merito al futuro dell’area sono sempre positivi. Tuttavia resta forte la convinzione che si possa puntare a risultati, non solo quantitativi, migliori. A nostro parere c’è ancora molto da fare per dare il giusto riconoscimento a una delle più belle aree del mondo e renderla, finalmente, una delle destinazioni turistiche più richieste dalla clientela internazionale. Per raggiungere questo risultato servono più sforzi, non solo e non tanto sul fronte infrastrutturale, quanto in quello della promozione, della collaborazione tra tutti gli stakeholder e della capacità di offrire proposte di vacanza sempre aggiornate e al passo con le nuove sensibilità e preferenze della domanda».

 

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