16 July 2024

PwC Travel Outlook,crescono i ricavi nel turismo. Nel 2023 si raggiungeranno i 2,5 trilioni di euro

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Dopo le performance positive e l’aumento di ricavi registrati nel 2022, il settore turistico continuerà a crescere in modo stabile, raggiungendo un valore di 2,5 migliaia di miliardi di euro nel 2023, per un tasso annuo medio di crescita annuo stimato del 2,5% dal 2023 al 2028. A livello geografico, la concentrazione commerciale nel turismo è maggiore in Europa (36,7%) e negli Stati Uniti (19,9%). A seguire Nord-Asia (11,2%), Sud-Est Asiatico (10,3%), Africa (9,8%), Sud-America (4,7%), India e Asia (3,7%), Oceania (3,7%).
Queste le evidenze presentate dal team innovation di PwC Italia durante l’evento celebrativo per i dieci anni dell’associazione Startup Turismo, organizzato in occasione dell’ultima fiera di Rimini, per fornire una panoramica sui principali trend di innovazione nel settore del turismo.

Europa e Nord America, che sono tra le regioni con una concentrazione commerciale più alta, registrano più arrivi turistici. Nello specifico, la Francia registra 79,4 milioni di arrivi, seguono Spagna (71,6 milioni), Usa (50,87 milioni), Turchia (50,45 milioni) e Italia (49,8 milioni). l’Europa è dunque la meta più visitata dell’anno. Per quanto riguarda la provenienza dei viaggiatori, dalle analisi PwC emerge che i turisti che spendono di più uscendo dai propri confini provengono da Usa (109,1 miliardi), Cina (109 miliardi) e Germania (84,9 miliardi); seguono Regno Unito (66,4 miliardi), Francia (45,3 miliardi), Spagna (28 miliardi) e Italia (24,9 miliardi).

Secondo la ricerca PwC, i turisti continuano ad affidarsi alle agenzie di viaggio, che rappresentano il 44% del totale del mercato globale nel 2022.

«L’analisi dei profili e degli interessi dei viaggiatori a livello global che abbiamo condotto – spiega Roberta Anelli, senior manager innovation di PwC Italia – dimostra il crescente utilizzo dei canali digitali durante l’experience end-to-end del viaggio: dalla ricerca, prenotazione fino alla gestione del viaggio stesso. Si tratta di un’opportunità che può interessare sia le aziende che si rivolgono a un target digital-native, come Millennials e GenZ, sia le aziende che si rivolgono a un target generazionale molto differente (es. Baby Boomers) che utilizza social network e siti web per cercare e prenotare i propri viaggi”.

Il mercato degli intermediari di viaggio è però al contempo in ripresa anche in Italia, dopo il periodo pandemico. La crescita è fortemente accompagnata dalla digitalizzazione nel settore

Gli investimenti verso le startup nel turismo sono in ripresa dopo il periodo pandemico, con una quota di € 8,23 miliardi investiti a livello globale nel 2022.  

I venture capitalist (vc) e le società di private equity (pe) dal 2022 costituiscono il 46% dei finanziamenti per le startup nel settore dei viaggi, attirando tra i 10 e gli 11 milioni di dollari. Gli investimenti si concentrano in particolare sulle startup che forniscono funzionalità di ricerca e distribuzione, soprattutto nel settore dell’ospitalità, che hanno raccolto quasi 5,5 miliardi di dollari tra il 2020 e il 2021, rappresentando il 30% dei finanziamenti totali nel periodo di analisi. «Volgendo lo sguardo al periodo pre-pandemia – conclude Anelli – il 2015 e il 2019 sono stati anni record, con picchi di investimenti legati ad acquisizioni significative che hanno consolidato il mercato e spinto la crescita del settore dei viaggi. Gli investitori sembrano favorire leader consolidati rispetto a disruptor potenziali, confermando l’importanza delle relazioni azienda-startup per la crescita strategica».

 

 

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