16 July 2024

Visit Emilia, tra cultura e natura 11 Musei e Siti Archeologici

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L’Emilia archeologica, meno nota, è ricca di fascino e di musei e reperti straordinari che permettono di ricostruire la storia del territorio che abbraccia le province di Parma, Piacenza e Reggio Emilia, e di gran parte dell’umanità. Con Visit Emilia – www.visitemilia.com – ente di promozione turistica della destinazione rinominata “la terra dello slow mix”, dove ogni viaggio è un’esperienza unica tra cultura, natura ed enogastronomia, visitare l’Emilia è compiere un viaggio tra epoche diverse che si intrecciano con meraviglie rinvenute dal cuore della storia. 

Ecco gli 11 siti e musei archeologici da non perdere. Il Museo Archeologico Nazionale di Parma (attualmente in attesa di una nuova veste espositiva) è tra i più antichi d’Italia, nel Complesso della Pilotta, in cui ammirare non solo i preziosi reperti emersi dalla città romana di Veleia, ma anche meraviglie emerse sul territorio del Parmense dal Paleolitico all’Alto Medioevo.

Il nuovo Museo permanente per l’esposizione della Vasca Votiva e dei reperti ritrovati di Noceto (PR), inaugurato ad ottobre 2021, rivela la storia della Vasca Votiva di Noceto, eccezionale monumento della civiltà terramaricola dell’età del Bronzo, che ha modificato le attuali conoscenze sul periodo storico.

Nei sotterranei del centro storico di Parma, la Galleria delle Fontane, a cui si può accedere con visita guidata, venne realizzata nel 1840 per volontà di Maria Luigia per ammodernare e rendere sostenibile l’antico acquedotto farnesiano, costruito nel 1574 su commissione di Ottavio Farnese; il condotto si configura come una galleria ispezionabile in cui le tubazioni erano un tempo collocate su mensole in cotto, in modo tale da permettere una tempestiva individuazione delle perdite.

È tra le più importanti testimonianze del mondo romano presenti in Nord Italia, l’antica città di Veleia scoperta a fine ‘700 sui colli piacentini, nel Comune di Lugagnano Val D’Arda (PC). Il suo nome deriva da quello di una tribù ligure, i Veleiates o Eleates. L’abitato era distribuito su una serie di terrazze diversificate nelle fasi edilizie.

L’esplorazione nell’Emilia romana continua a Piacenza, con la Sezione Romana dei Musei Civici a Palazzo Farnese. Si sviluppa su 15 sale, per conoscere le tappe della storia della città, dalla fondazione all’economia, i commerci, i ruolo del fiume Po, la vita quotidiana, i culti e gli edifici religiosi, i monumenti funerari e le necropoli.

Per viaggiare nella Preistoria, bisogna visitare il Parco Archeologico del villaggio neolitico di Travo S. Andrea (PC), in Val Trebbia, tra i più importanti siti preistorici del Nord Italia, rinvenuto negli anni ’80 e tutt’ora in corso di scavo. Il Parco custodisce importanti resti di un antichissimo villaggio risalente a 6.000 anni fa, tra cui le fondazioni di due grandi capanne, pozzetti-ripostiglio, muri in ciottoli e misteriosi forni per la cottura della carne, entro cui sono state rinvenute le più antiche stele antropomorfe italiane.

Negli spazi dei Musei Civici di Reggio Emilia si possono ammirare reperti romani in pietra provenienti da Brescello e dalla città reggiana. Nel 1862, grazie al lavoro del sacerdote Gaetano Chierici, uno dei padri della moderna Paletnologia, nasce il Gabinetto di Storia Patria che nel 1870 diviene Museo di Storia Patria. La collezione fu poi ribattezzata Museo Gaetano Chierici di Paletnologia, con sede al Palazzo dei Musei.

Il Museo Lapideo è il cuore della Pieve di San Vitale di Carpineti (RE), dove scoprire con coinvolgimento alcuni antichi reperti provenienti dall’area archeologica del San Vitale. Un museo concepito in ottica multimediale e molto suggestivo per la varietà di frammenti che racchiude e per la loro profondità storica.

Annoverato tra i Castelli Matildici, legati alla figura di Matilde di Canossa come si desume da un documento autografo della grande contessa datato 1114 e dalla posizione strategica, nel medio corso della valle dell’Enza, il Castello di Montecchio (RE) la cui attuale struttura risale al tardo medioevo, svela nei sotterranei un vasto Sepolcreto carolingio risalente ai secoli VIII – X. Qui sono state scoperte 28 sepolture, tombe a inumazione disposte in senso rituale verso est-ovest, senza corredo.

 

L’insediamento romano di Luceria, rappresenta uno dei siti di maggiore interesse nella provincia di Reggio Emilia. Abitato dal II-I sec. a.C. fino a circa il V sec. d.C., deve la sua importanza sia alla posizione occupata, corrispondente al punto in cui il fiume Enza raggiunge l’alta pianura lungo un asse di percorrenza strategico fin dall’età protostorica, sia ai risultati delle indagini archeologiche che hanno restituito informazioni importanti soprattutto in merito alle dinamiche dell’insediamento del territorio.

 

 

Il sito archeologico di Campo Pianelli è posto ai piedi della maestosa Pietra di Bismantova (RE), dove un’area pianeggiante e leggermente sopraelevata ha costituito per secoli un punto di attrazione per l’insediamento umano. Gli scavi archeologici hanno mostrato l’evidenza di una prima occupazione già durante l’età del Rame, grazie al rinvenimento di diversi frammenti ceramici tipici della Cultura del Vaso Campaniforme. Molti dei manufatti rinvenuti sono oggi esposti al Museo Civico di Reggio Emilia, mentre in loco è stata realizzata la ricostruzione di parte della necropoli, con fedeli riproduzioni delle urne cinerarie e dei corredi in bronzo. È possibile fruire dell’esperienza tramite il servizio guida attivo ogni weekend con partenza dall’Eremo della Pietra di Bismantova.

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