26 December 2024

Cà Shin: sui colli bolognesi per riappropriarsi del “mare di Bologna”

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Ivan Poletti e i prodotti dell’orto di Cà Shin

C’erano una volta i colli bolognesi, assurti a fenomeno nazionale grazie ad una canzoncina del 1999 di un gruppo felsineo, dalla breve vita, che cantava: “Ma quanto è bello andare in giro per i colli bolognesi Se hai una Vespa Special che ti toglie i problemi”.
I colli, il mare di Bologna, sono da sempre uno sfogo alla calura estiva ed erano popolati di locali ormai parte della storia: Ideal, Lumiera, Paderno, Capannina, La Stalla, Forte Jola, da protagonisti delle notte estive sulle colline attorno alla “Dotta” al nulla, tutti ormai chiusi da tempo e dimenticati.
Ma non tutto è perduto e, grazie a questa balorda situazione che stiamo vivendo, ci si accorge quanto sia importante il recupero di certe tradizioni.
E’ il caso di Cà Shin, una “cascina” alle porte della città in via Cavaioni 1, all’interno del conosciuto omonimo parco collinare bolognese, per troppo tempo in preda di balordi e brutte frequentazioni, ora riportato alla agibilità dei cittadini.

L’edificio principale di Cà Shin

«La cooperativa Le Ali si aggiudicò la gara d’appalto del Comune, proprietario dell’area, nel 2008 e lo gestirà fino al 2034 – spiega Patrizia Malferrari della cooperativa – Da lì c’è stata la rinascita del complesso: vi si svolgono molte attività, dai campi estivi per i bambini in inglese con insegnanti di madrelingua, pensati per quei piccoli che hanno passato il lockdown a casa, per dare loro un po’ di respiro, alle mostre d’arte di pittori locali per dare loro un’opportunità diversa da quella istituzionale di una galleria, ospitate gratuitamente. 
In passato Cà Shin viveva soprattutto d’estate e, d’inverno, il ristorante era aperto nel week end e in alcune serate speciali organizzate appositamente. Il nuovo corso vedrà raddoppiata l’attività e da subito sarà aperto dal giovedì sera alla domenica a pranzo, restando comunque a disposizione di gruppi ed aziende per tutti gli altri giorni della settimana».

La Veranda

Un eccellente recupero quindi ad opera dello chef Ivan Poletti, che assieme al maestro pasticcere Gianluca Leoni, animano la parte “gourmand”, in questa avventura di una struttura “fuori porta”.
«La nostra collaborazione professionale risale a molto tempo addietro – spiega Ivan Poletti, classe ’79, modenese – e dal 2019 abbiamo deciso di buttarci in questa avventura, che è in linea con il nostro modo di intendere la cucina, che qui è perfettamente integrato con la filosofia della cooperativa».
Nasce così un connubio che restituisce la fruibilità delle serate estive, e non solo, dei Colli, grazie alle due distinte strutture che operano, ma che servono cibo proveniente dalla stessa cucina, ma in due differenti modalità.

L’area all’aperto de La Casetta

«Abbiamo il “ristornate” tradizionale che opera su tre luoghi fisici: veranda, orto teatro e angolo del forno. Qui proponiamo menu da ristorante, seduti e con un servizio in linea, mentre “La Casetta” è più “easy”; qui si può gustare una sorta di street food, che può essere anche da asporto o delivery, ma sempre curato, con un packaging compostabile ma che ricalca la stessa qualità del ristorante – prosegue Poletti – oppure il momento aperitivo, grazie alla collaborazione con il bartender Denis Poli, che rivisita o inventa drink per noi: l’ Americashin, lo Spriz del Colli e il Cavaioni, ideati appositamente per la nuova location e tutti da provare. L’estate, nel grande giardino de La Casetta, si potrà anche gustare un menù diverso più veloce, in “stile pic nic” per accompagnare i drink, come pollo fritto, arrosticini e i fantastici hambuger di Fassona».

Cà Shin non vuole essere il ristorante alla moda, ma un luogo in cui si mangia bene, scegliendo e cucinando con cura le materie prime e magari anche una composta fatta con le mele del parco. Oggi può ospitare (rispetto alla capienza ordinaria di 160 + 110 coperti)  70/80 e 45/55 rispettivamente in Ristorante e Casetta, stando attentissimi alle norme sanitarie e con prenotazione obbligatoria per agevolare e pianificare il riempimento. 
Insomma un rinnovato vigore per i famosi colli bolognesi, e una ragione in più per visitarli.

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Credo che li incontrerò quando verrò in Sicilia fra due settimane” dichiara Filomena Lofranco di LDV&CO, Toronto, specializzata nella destinazione Italia – e prosegue, riferendosi alla sua clientela – “Credo che il tour che abbiamo fatto questi giorni sia perfetto per coloro che sono già stati in Italia e che vogliono scoprire località nascoste ricche di storia, cultura, buon cibo, atmosfera. È un tour adatto anche a chi desidera esplorare destinazioni oltre le città più turistiche. Se ItaliAbsolutely non ci avesse invitato a questo fam trip non avremmo mai scoperto, ad esempio, che Pesaro è stata nominata Capitale italiana della cultura 2024. 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Mi sono confrontata anche con diversi tour operator: per me è molto importante entrare in contatto con loro perché loro conoscono bene le Regioni, sono una garanzia e sanno indicarmi il modo migliore per promuovere la destinazione” rivela Letitia Raducea di Edelweiss Tours, tour operator romeno dall’esperienza ventennale.\r\n\r\n\r\n\r\nApprezzate anche le site inspection di alcuni hotel delle zone visitate, come rivela Fabrice Noyelle di SFX Groupe, Parigi: “Noi siamo un gruppo composto da sei strutture diverse, io mi occupo del MICE. Sono venuto qui senza conoscere nulla del posto e sinceramente ho scoperto molte cose che credo siano perfette da inserire in un viaggio business di sei giorni”.\r\n\r\nLe tappe del fam trip\r\n\r\n\r\n\r\nDopo aver conosciuto Rimini e aver esplorato alcune zone dell’entroterra romagnolo con un’escursione in bicicletta messa a disposizione da Decathlon per tutti i partecipanti, il gruppo si è spostato a Pesaro, capoluogo marchigiano e Capitale italiana della cultura 2024, con un tour organizzato da Inside Marche Live che, alla presenza del Presidente Federico Scaramucci e dei comuni per la promozione del territorio, ha inoltre deliziato gli ospiti con una cena di gala a base di tartufo e prodotti tipici.\r\n\r\n[gallery ids=\"477351,477352,477353,477354,477355,477356\"]\r\n\r\nIl tour delle regioni è proseguito con la scoperta della Valle del Savio partendo da Cesena, città malatestiana di grande interesse artistico e culturale con la sua Rocca e Biblioteca malatestiana, prima biblioteca civica europea, dichiarata Patrimonio dell’Unesco come “Memoria del Mondo”. A seguire, uno dei “Borghi più belli d’Italia”, Bagno di Romagna, località nota per le sue acque termali e curative, ideale anche per percorsi in bicicletta o trekking di ogni difficoltà. Si conclude il tour organizzato con la collaborazione di Giratlantide, Percorsi del Savio e Comune di Cesena con la scoperta di Sarsina, patria del celebre commediografo romano Plauto, e un’esclusiva esperienza di degustazione di vino in una delle cantine più rinomate di Mercato Saraceno, “Città del vino” dal 2022.\r\n\r\n[gallery columns=\"4\" ids=\"477357,477358,477359,477360,477361,477362,477363,477364\"]\r\n\r\nNel Comune di Genga, nelle Marche, i buyer sono stati accolti da Grotte di Frasassi srl nelle spettacolari grotte omonime, scoprendo i diversi percorsi e le esperienze che il sito offre ai propri ospiti. A seguire, la visita all’Abbazia di San Vittore, uno dei monasteri benedettini più importanti del centro Italia, risalente all’XI secolo, e la scoperta delle radici ancestrali del territorio nel Museo Speleopaleontologico e Archeologico. Si è proseguito con la visita di Pierosara, piccolo borgo arroccato su un colle a ridosso di due gole, quella di Frasassi e della Rossa, per terminare con il Santuario della Madonna di Frasassi, del 1828, conosciuto anche come Tempio del Valadier, incastonato nella roccia della montagna e l’eremo di Santa Maria Infra Saxa. Innovativa, coinvolgente e decisamente apprezzata l’esperienza con visore nel Museo Arte Storia Territorio di Genga, che ha permesso agli ospiti di “volare” sulle località visitate nelle Marche e di avere una diversa prospettiva delle grotte.\r\n\r\nScopri di più sui fam trip di ItaliAbsolutely. Per informazioni scrivere a marketing@italiabsolutely.com\r\n\r\nDi Elisa Biagioli","post_title":"ItaliAbsolutely, il fam trip con i buyer un successo in Emilia-Romagna e Marche","post_date":"2024-10-22T11:34:04+00:00","category":["mercato_e_tecnologie"],"category_name":["Mercato e tecnologie"],"post_tag":["in-evidenza"],"post_tag_name":["In evidenza"]},"sort":[1729596844000]},{"_index":"travelquotidiano","_type":"post","_id":"477084","_score":null,"_source":{"blog_id":1,"post_content":" Dopo una completa ristrutturazione avvenuta in poco più di un anno, l’hotel Mercure Bologna Centro ha riaperto le porte mostrandosi in una nuova veste, mantenendo tuttavia inalterato il proprio dna: design moderno e più lifestyle, in un ambiente pur sempre avvolto dalla tipica vivacità delle atmosfere bolognesi. È l’ancoraggio locale di Mercure: “Una ristrutturazione secondo il filo conduttore del Discover Local, filosofia che mantiene il legame con il territorio - spiega la direttrice, Cinzia Zanni -. Il design del Bologna Centro ricorda la città in tutte le sue sfaccettature: nelle eccellenze locali, nel food and beverage, nei colori, come il rosso dei tetti bolognesi, in un mix di cultura, gastronomia e architettura locale. È l’ospitalità tutta emiliana con cui Bologna, la Dotta, la Grassa e la Turrita, accoglie l’ospite come solo la grande mamma Bologna sa fare. Accompagna l’ospite persino negli itinerari ed esperienze più insolite e una volta ripartito, crea ricordi speciali”.\r\n\r\nGrande la soddisfazione espressa durante l’inaugurazione anche da Fréderic Josenhans presidente di Grape Hospitality: la white label company, che gestisce la struttura felsinea, è presente in otto paesi in Europa e vanta in Italia, oltre al Bologna Centro, anche il Mama Shelter di Roma, il Mercure Corso Trieste, rinnovato da pochi mesi, il Novotel Roma Est e l’Indigo di Firenze.\r\n\r\nOggi il Mercure Bologna Centro è pronto a offrire la sua nuova calorosa ospitalità a 4 stelle. 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