16 July 2024

Turismo internazionale in marcia, oltre la crisi: Europa e Medio Oriente trainano la ripresa

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Con un numero di arrivi a livello globale che ha raggiunto l’84% dei livelli pre-pandemia tra gennaio e luglio, l’industria mondiale del turismo prosegue la sua marcia verso il pieno recupero dei flussi pre-pandemia.

I dati elaborati dal World Tourism Barometer 2023 dell’Unwto evidenziamo come la domanda turistica sia rimasta resistente in tutti i mercati nonostante le sfide economiche e geopolitiche, ma il settore deve ora adattarsi alle nuove realtà.

Nel periodo gennaio-luglio, 700 milioni di turisti hanno viaggiato a livello internazionale, con un aumento del 43% rispetto agli stessi mesi del 2022. Il mese più affollato è stato luglio, con 145 milioni di turisti nel mondo, pari al 20% del totale dei sette mesi. Europa, Medio Oriente e Africa hanno trainato il rimbalzo del settore.

Proprio l’Europa spicca con numeri oltre la media, recuperando il 91% dei livelli pre-crisi, grazie alla robusta domanda intraregionale e agli arrivi dagli Stati Uniti. Il Medio Oriente ha registrato i risultati migliori, con arrivi superiori del 20% ai livelli 2019, mentre l’Africa ha recuperato il 92% del numero di visitatori pre-crisi.

«Il turismo è in forte ripresa in ogni parte del mondo. Ma mentre il nostro settore si riprende, deve anche adattarsi – ha sottolineato il Segretario generale dell’Unwto, Zurab Pololikashvili -. Gli eventi meteorologici estremi a cui abbiamo assistito negli ultimi mesi e le sfide critiche legate alla gestione dei flussi turistici in aumento sottolineano la necessità di costruire un settore più inclusivo, sostenibile e resiliente e di garantire che la ripresa vada di pari passo con il ripensamento del nostro settore».

Sulla base del tasso di viaggi in corso e delle prenotazioni per settembre-dicembre, gli analisti Unwto prevedono che il turismo internazionale globale raggiungerà l’80-95% dei livelli pre-pandemia nel 2023. Allo stesso tempo, la riapertura della Cina e di altri mercati asiatici dovrebbe incrementare i viaggi in tutto il mondo.

Tra i rischi per la ripresa vi sono l’inflazione elevata e l’aumento dei prezzi del petrolio, che hanno fatto lievitare i costi di trasporto e alloggio, incidendo sui modelli di spesa dei viaggiatori.

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Necessaria una distinzione nell’identikit del viaggiatore: l’estate rappresenta ancora l’unica occasione di vacanza per la cosiddetta fascia media e, proprio per questo, appare soggetta a una maggior prudenza nelle scelte, mentre i tardi mesi invernali/primaverili sono principalmente prerogativa di viaggiatori alto-spendenti, che possono concedersi senza problemi una seconda vacanza durante l’anno. Un dato che aiuta a spiegare il ritardo delle prenotazioni dell’estate 2024, gravata rispetto alla passata stagione dagli effetti prolungati dell’inflazione e dell’aumento dei costi, in aggiunta al consueto periodo di versamento delle tasse, ma alterata anche dalla possibilità di offerte last minute tornate in auge per la contingenza del momento (rincaro prezzi, ritardo nelle prenotazioni, fallimento del terzo operatore turistico tedesco e allotment da riempire...). 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