19 ottobre 2023 15:26
Il Sudafrica ha registrato 4 milioni di arrivi nella prima metà del 2023: secondo i dati riportati da Statistics South Africa il dato rappresenta un aumento significativo (+78,2%) specie se confrontato con lo stesso periodo del 2022, quando i turisti si erano fermati a quota 2,3 milioni.
L’incremento dei visitatori, ha recentemente spiegato il ministro del Turismo, Patricia De Lille, ha interessato tutte le regioni del paese anche se il recupero rispetto ai livelli pre-pandemia non è ancora completo, ma ‘solo’ all’80%.
Nei primi sei mesi di quest’anno sono arrivati 3.083.583 turisti da altri paesi africani, con un aumento del 79,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (1.714.501 visitatori). Per quanto riguarda gli arrivi di persone provenienti da altre regioni, anche l’Australasia (che comprende principalmente Australia e Nuova Zelanda) ha registrato un aumento del 141% (50.882 turisti) nel primo semestre, rispetto ai 21.108 arrivi dell’anno precedente. Nel frattempo, la regione asiatica ha quasi raddoppiato i suoi numeri, con una crescita del 99,5%, passando da 47.912 nel 2022 a 95.596 visitatori quest’anno.
L’Europa rimane la principale fonte di visitatori del Sudafrica al di fuori dell’Africa, con una crescita del 66,81% tra gennaio e giugno di quest’anno, nello specifico sono arrivati nel Paese 594.388 visitatori (356.352 nel 2022). Per quanto riguarda il Nord America, l’America centrale e meridionale e il Medio Oriente, la crescita è stata progressiva per tutti, con tassi di crescita rispettivamente del 70,6%, 74,4% e 75,8%.
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[post_content] => I tour in Tunisia (anche in esclusiva), unon’ampia offerta overland, nuovi itinerari in destinazioni collaudate come Kenya e Tanzania, nonché proposte inedite nella penisola Arabica, in Oman e Arabia Saudita. Sono le novità della programmazione 2025 di African Explorer e World Explorer, che si uniscono alle storiche e consolidate destinazioni subsahariane (Sudafrica, Namibia, Tanzania e Kenya tra le preferite della clientela).
A saltare all’occhio, scorrendo i nuovi calendari di African Explorer, è dunque l’inserimento della Tunisia, che va ad affiancare Marocco ed Egitto tra i Paesi dell’Africa mediterranea. “Si tratta di una regione sulla quale stiamo puntando molto negli ultimi anni – spiega Alessandro Simonetti, titolare di African Explorer –. Nonostante non rientri tra le nostre destinazioni core ci sono infatti ampi margini di crescita e siamo convinti che il nostro approccio explorer all’idea di viaggio, che tante soddisfazioni continua a darci per l’Africa subsahariana, possa sposarsi benissimo anche con Egitto, Tunisia e Marocco”.
Le nuove partenze per la Tunisia sono già online, sul sito africanexplorer.com, con proposte sia per viaggi individuali nelle versioni Express (da quattro notti) Best e Unique (da 11 notti), sia per i tour di piccoli gruppi in veste Magic (cinque notti), Smart o Discovery (sette notti). In esclusiva African Explorer, invece, il tour di gruppo Tunisia Explorer (sette notti). Rinnovata anche la programmazione di destinazioni storiche come Kenya e Tanzania, con itinerari pensati tanto per il segmento wedding (Kenya Romantico – flying Safari, Tanzania Romantico), quanto per i viaggi con estensione mare (Tanzania Ngorongoro e mare, Kenya – Tsavo, Amboseli e mare e Kenya, Masai Mara e mare). Nuove estensioni pure per Sudafrica e Namibia (Namibia Explorer e Okavango delta, Namibia Smart e Victoria Falls, Sudafrica Explorer - Victoria Falls e Chobe). Per quanto riguarda il Madagascar, dopo il successo della scorsa estate, saranno inoltre rilanciate le partenze speciali con due itinerari in esclusiva African Explorer (Madagascar dagli Tsingy al mare e Madagascar Explorer).
Al fine di raggiungere un pubblico sempre più ampio, trovano poi maggior spazio all’interno della programmazione African Explorer le nuove partenze Overland, che coinvolgeranno in particolare Namibia e Botswana, proposti in una chiave più lenta, rilassata e a contatto con la cultura locale. “Millennials e Gen Z, segmenti di pubblico in forte crescita, ricercano esperienze quanto più autentiche e a diretto contatto con la natura. Intendiamo intercettare con queste nuove partenze, più agili, i viaggiatori più giovani, per i quali è determinante, nella scelta di una destinazione, anche la differenza di prezzo”.
Una proposta che ricerca, oltre alla varietà, una trasversalità riscontrata anche nella programmazione di World Explorer: il marchio ha compiuto quest’anno il suo primo lustro, applicando la stessa filosofia explorer a destinazioni di altri continenti. “Dopo aver reintrodotto con soddisfazione mete come il Giappone nel 2023 e lo Sri Lanka nel 2024, da cui abbiamo ricevuto importanti riscontri, abbiamo rinnovato gli accordi con Singapore Airlines per i nuovi viaggi Bali mare e Komodo. Il passo successivo è puntare sul Vicino Oriente. Sono infatti in fase di lancio i nuovi itinerari in Oman e Arabia Saudita.”
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[post_content] => Un 2024 all'insegna della crescita per i flussi turistici italiani in Spagna: secondo i dati di Frontur-Ine tra gennaio e ottobre sono stati 4.692.734 i visitatori italiani, pari ad un incremento dell’11,9% rispetto al 2023.
Considerando le cifre dei turisti italiani che hanno viaggiato in Spagna nei mesi di novembre e dicembre del 2023 e le previsioni di capacità aeree con 933.360 posti disponibili e un aumento del 19,1% rispetto all’anno scorso, tutto sembra indicare che entro fine 2024 la cifra supererà i 5 milioni.
Ad aumentare è stata anche la spesa media dei visitatori italiani: 919 euro (157 euro al giorno) rispettivamente pari ad un +5,2% e +4,6% rispetto allo steso periodo dell’anno precedente; la durata della permanenza in Spagna dei turisti italiani è mediamente di 5,9 giorni.
Collegamenti aerei in costante aumento
Per la stagione invernale 2024-2025, la connettività tra Italia e Spagna si è ampliata ulteriormente con nuove rotte. EasyJet ha lanciato la tratta Napoli - Alicante dal 29 ottobre con due voli settimanali (martedì e sabato). Volotea collega Ancona e Barcellona dall'8 novembre (lunedì e venerdì) Wizz Air ha introdotto nuove tratte da Milano Malpensa verso Malaga (dal 10 settembre, quattro frequenze settimanali: martedì, giovedì, sabato e domenica) e Valencia (dal 29 ottobre, con la stessa frequenza). Nuova anche la connessione Roma Fiumicino - Gran Canaria che opererà dal 1° febbraio 2025 con voli il mercoledì e il sabato.
Il positivo è confermato per l'estate 2025, quando easyJet aprirà nuove rotte da Milano Linate verso Barcellona (da marzo, sei frequenze settimanali), Ibiza e Palma di Maiorca (giugno, luglio e agosto), e Tenerife (da aprile con una frequenza). Nuova anche la tratta Palermo - Palma di Maiorca, operativa dal 23 giugno con due voli settimanali (lunedì e venerdì).
Ryanair introdurrà la rotta Lamezia Terme - Madrid dal 1° aprile con due voli settimanali (martedì e sabato). SkyAlps annuncia la connessione stagionale Bolzano - Minorca dal 6 giugno con voli il venerdì. Volotea introdurrà la rotta Palermo - Bilbao dal 12 aprile con due voli settimanali (martedì e sabato). Infine, Wizz Air aprirà le tratte Venezia - Madrid (dal 30 aprile, voli giornalieri) e Venezia - Barcellona (dal 1° aprile, con quattro voli settimanali, aumentando a giornalieri nei mesi di luglio e agosto).
La storica vicinanza fra Italia e Spagna è stata sottolineata anche da re Felipe, in occasione della recente visita nel nostro Paese: “Si stima che oltre 5 milioni di turisti italiani visiteranno la Spagna nel 2024, rendendola il Paese più visitato dagli italiani al mondo, mentre circa 2,5 milioni di spagnoli hanno scelto di visitare l’Italia. Ogni giorno, in media, circa 400 voli passeggeri collegano i nostri Paesi. Tra le generazioni più giovani, la Spagna è il Paese più scelto dagli studenti Erasmus italiani, e viceversa”.
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Con un po' di ritardo rispetto agli annunci iniziali, ma arrivano finalmente le conferme per le due nuove attese aperture italiane firmate The Social Hub (ex The Student Hotel): Firenze Belfiore sarà in particolare inaugurato il prossimo 1° di febbraio con prenotazioni disponibili già da ora. Posizionata nei pressi del centro storico, nel quartiere di San Jacopino, la proprietà sarà dotata di 550 camere , spazi di coworking per oltre 600 persone, ristoranti, bar, ambienti per riunioni ed eventi, una piscina olimpionica sul tetto, uno shopping boulevard e un giardino di quartiere. Fiore all’occhiello della struttura, la terrazza con giardino pensile di 7 mila mq, per gran parte accessibile al pubblico attraverso una scala esterna.
E' invece prevista per la primavera l'apertura del The Social Hub Roma, nel quartiere di San Lorenzo, con le prenotazioni disponibili da gennaio. La proprietà da 392 stanze nel quartiere San Lorenzo si sviluppa su una superficie di 24.000 mq con un parco pubblico di 10 mila mq, che sarà l’epicentro dell’hub. Il complesso è stato progettato per essere un distretto nella città che incarna lo spirito della ex-Dogana. Le tre strutture principali comprendono un nuovo edificio realizzato in stile contemporaneo e spazi ristrutturati che ospitano già l’istituto di Accademia Italiana (campus dedicato alla moda e al design) e un’area adibita agli eventi all'aperto. Inoltre, spiccano un bar e una piscina sul tetto con vista sulla Città Eterna, ristoranti, uno spazio di coworking per 160 persone e ulteriori aree per riunioni ed eventi.
Con queste novità, The Social Hub raddoppia il proprio portfolio nella Penisola, che già include un'altra struttura a Firenze e una a Bologna, per un investimento complessivo iniziale di 560 milioni di euro. La nostra Penisola diventa così il secondo mercato per importanza della compagnia. In calendario, nel primo semestre, c'è pure il debutto di un complesso da 310 camere a Porto. In totale il brand di ospitalità ibrida arriverà a contare 21 proprietà distribuite in 19 città europee.
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[post_content] => Se nel 2024 il Botswana ha ottenuto il quarto titolo consecutivo di “Best Safari Country”, un merito speciale va riconosciuto all’Elephant Pan Glamping: il campo incluso con altre sei strutture di proprietà Quality Group nella Diamond Collection by Il Diamante. Stando alle oltre 3.600 recensioni di esperti e viaggiatori valutate da SafariBookings.com, l’estesa pozza d’acqua della riserva privata di Khwai - presso cui sono allestite le tende - è stata inclusa fra i migliori punti del Paese africano per osservare il passaggio di bufali, licaoni, kudu e antilopi dal delta dell’Okavango al fiume Chobe, confermandosi luogo ideale per l’elephant-watching.
Arrivi in crescita
Con quasi 268mila arrivi internazionali registrati nel primo trimestre 2024 (di cui 791 italiani, pari allo 0.3% del totale), il Botswana ha imboccato un trend di crescita estremamente positivo, destinato a fine anno a oltrepassare le soglie dell’era pre-Covid: tre nuove rotte previste dal Botswana Air Access Project, in particolare, stanno conferendo un deciso impulso alla domanda invernale via Sudafrica e Namibia, grazie a connessioni più flessibili da Durban a Gaborone e da Windhoek a Gaborone (entrambe con 3 voli alla settimana), così come da Cape Town e Windhoek a Maun e da Kasane a Maun (entrambe con 3 voli alla settimana).
Altrettanto strategico il collegamento dal Kruger Mpumalanga International Airport a Kasane (3 voli settimanali). Il Botswana è stato fra l’altro scelto come Paese ospitante delle ultime tre edizioni dell’Africa Tourism Leadership Forum, evento che a settembre ha visto lanciare una sfida destinata a rendere ancor più cruciale il ruolo dell’Elephant Pan Glamping nella strategia turistica nazionale: “dopo l’esperienza pandemica - ha dichiarato Nnaniki Makwinja, ministro dell’ambiente e del turismo del Botswana - abbiamo capito di aver bisogno di diversificare maggiormente la nostra economia, ma solo due strade appaiono realmente sostenibili: implementare il mercato Mice, il cui attuale impatto socio-economico vale circa 4 milioni di euro, e migliorare la redditività dell’offerta wildlife, cosicché la bilancia degli investimenti non penda verso altri settori quali il business estrattivo”.
A causa di una concessione riconosciuta dal governo africano a una compagnia petrolifera canadese, il delta dell’Okavango corre oggi il rischio di essere snaturato, tant’è che persino rappresentanti del Department of Wildlife and National Parks si sono uniti a un’appello ai turisti internazionali affinché sostengano le strutture impegnate nella preservazione ambientale del territorio.
Sostenibilità e elefanti
L’Elephant Pan Glamping, da questo punto di vista, risulta in prima linea da anni: le 7 tende doppie e lo chalet formato family room, al pari della main area coperta da wi-fi, sono interamente alimentati da energia fotovoltaica, appoggiandosi inoltre su eleganti basamenti a palafitta per non alterare la superficie del terreno.
Uno degli accorgimenti di maggior valore, però, è la disponibilità di uno spazio hide, cioé un punto di avvistamento degli animali semi-sotterraneo che consente di osservare gli elefanti ad appena pochi centimetri, senza disturbarli in alcun modo. L’ampia pozza d’acqua all’interno della Riserva privata di Khwai, a pochi minuti dall’entrata nord di Moremi e in prossimità della porzione sud del Parco nazionale Chobe, ha infatti indotto a disporre le otto tende a semicerchio rispetto all’area di abbeveraggio degli animali, in modo tale che sia possibile godere di questo sbalorditivo spettacolo naturale sia al mattino, che al pomeriggio o alla sera.
E' sufficiente aprire la cerniera della tenda (ciascuna include docce interne ed esterne, oltre a ogni comodità d’arredo), sedere comodamente sulla propria poltroncina in veranda e farsi silenziosi compagni del più antico rito di convivialità.
Un campo 5 prospettive
Ad attirare gli elefanti, infatti, non è solo la riserva della pozza, ma anche l’acqua fresca presente nella piscina a forma di otto che si affaccia su di essa. Tutt’attorno, un bel deck in legno con sdraio e una zona coperta per rilassarsi all’ombra.
La main area prevede però altre quattro zone sopraelevate: a sinistra del salotto open-airle scale conducono a una zona foyer sabbiosa, nella quale è possibile organizzare cene a buffet sotto le stelle, divisi dagli elefanti grazie alla presenza di grandi tronchi che offrono una barriera tanto sicura quanto naturale. Proseguendo oltre gli ospiti possono raggiungere una seconda sala lounge, anch’essa coperta e sopraelevata, da dove sperimentare un nuovo punto di vista sul raduno degli animali.
L’ultima area è interamente dedicata alla ristorazione e, protendendosi verso la pozza, regala un’ulteriore prospettiva protetta dalla struttura di mokuti: in questo modo, per ogni fase della giornata è possibile apprezzare la visione dell’abbeveraggio sfruttando sempre le migliori condizioni di luce. Se il richiamo del delta dovesse poi farsi più intenso, fotosafari sono disponibili sia a piedi, che in auto o sulle barche mokoro.
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[post_content] => Quattro tappe, a Roma, Milano, Bologna e Napoli, per il roadshow invernale di Italo che una volta ancora incontra le agenzie di viaggio per illustrare la winter 2024-25.
“Nell’ultimo anno abbiamo rafforzato e consolidato le sinergie con le agenzie di viaggio - commenta il direttore commerciale, Fabrizio Bona -. La nostra offerta è sempre più capillare, siamo un gruppo intermodale in grado di coprire tutto il territorio nazionale ed abbiamo fatto anche il nostro debutto all’estero. La combinazione treno più bus ci ha permesso di esplorare questi nuovi mercati, sicuramente sarà un primo passo e presto estenderemo la nostra presenza anche in altre nazioni europee”.
Il network conta 118 servizi al giorno, 54 città collegate e 62 stazioni ferroviarie servite, a cui si aggiungono i servizi treno + bus grazie ai 100 Itabus in flotta. Trenta servizi intermodali (con la comodità di un unico biglietto) che servono h24 tutta Italia (viaggi anche notturni per ottimizzare i tempi di percorrenza) ed ora vanno anche all’estero, servendo località quali Lubiana e Zagabria. Mete estere collegate alle principali città italiane, raggiungibili la combinazione treno Italo fino a Mestre e da lì bus dedicato.
Sei servizi al giorno (3 di andata e 3 di ritorno) da località quali Napoli, Roma, Firenze, Bologna, Ferrara, Padova, Venezia, Trieste, Verona, Milano e Torino. Un primo passo, propedeutico per espandere il network europeo della compagnia, che oggi fa dell’intermodalità un pilastro nella sua strategia di crescita. Ci sono, infatti, anche le connessioni con i treni regionali acquistabili direttamente con un’unica transazione dai canali Italo: il biglietto combined diventa più fruibile, completo e accattivante.
Attenzione crescente per il mondo corporate attraverso accordi con grandi aziende e Pmi (per le quali è stato studiato un sistema di triangolazioni apposito, col supporto delle agenzie di viaggio). Anche in quest’ottica, dedicata ai business traveller, la società ha lanciato il restyling delle Lounge Italo Club, gli esclusivi spazi in stazione dove si può attendere il proprio treno in totale comfort e relax, con wi-fi, quotidiani e ristorazione fresca sempre disponibile. Dopo Roma e Milano, nei prossimi giorni verrà inaugurata la nuova sala di Bologna e nella prima metà del 2025 nuovo look per la lounge di Firenze Santa Maria Novella.
Aumentano anche i benefici per i possessori della Carta Corporate Italo Più: sconti dedicati, accessi nelle Lounge Italo Club, possibilità di accumulare maggiori punti fedeltà e utilizzo illimitato del Fast Track per non fare code quando si accede in stazione. Contestualmente, grazie al nuovo programma fedeltà, più vantaggi anche per gli iscritti Italo Più.
Il traffico internazionale
Sul fronte leisure spicca ancora una volta l’andamento positivo del segmento internazionale: tra i mercati maggiormente performanti, confermano la propria leadership Stati Uniti, Regno Unito, Spagna e Olanda. Segnali incoraggianti in vista della prossima sfida, quella del Giubileo: previsti, infatti, 35 milioni di arrivi turistici che genereranno 105 milioni di presenze ossia un raddoppio atteso dei flussi per una spesa turistica di 16,7 miliardi di euro.
“Oggi la nostra forza consiste nel saper rispondere e soddisfare le esigenze del comparto business così come di quello leisure. Siamo flessibili e questo ci ha consentito di crescere continuamente su più fronti. Per il 2025 il Giubileo rappresenta una grande opportunità che sappiamo già come cogliere, intercettando la forte domanda che arriva dall’estero” sottolinea Marco De Angelis, direttore vendite Italo.
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[post_content] => Una serie di fotografie di Ancona e del mondo intero distribuite su 14 pannelli posizionati nella centralissima zona della città marchigiana di viale della Vittoria. E' la nuova iniziativa Best photos from the World organizzata da Go World, con la partecipazione dell’associazione fotografica Mascherone, giunta a 40 anni di storia, e con il patrocinio del comune. Il programma prevede ben sette mostre differenti che si snoderanno nella medesima location fino a settembre 2025: in occasione dell’ultima tranche (dal 1° al 30 settembre) verrà in particolare esposta una selezione delle immagini più significative tra quelle delle mostre precedenti.
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“L’aspetto positivo di queste mostre fotografiche è quello di essere fruibili da chiunque e l’obiettivo è duplice – commenta Ludovico Scortichini, presidente di Go World –: da una parte i cittadini possono scoprire e condividere le bellezze della loro città; dall’altra, si promuove la cultura del viaggio come crescita delle persone e del territorio”.
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[post_content] => Trend positivo per l'aeroporto di Palermo: la Gesap, società di gestione dello scalo siciliano, traccia infatti una prima stima dell'andamento del traffico per le prossime festività che evidenzia una crescita di circa 21.000 passeggeri nel periodo che va dal 23 dicembre al 7 gennaio rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.
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"Questi dati confermano che il sistema turistico sta compiendo gradualmente quella metamorfosi verso la tanto agognata destagionalizzazione dei flussi - osserva Salvatore Burrafato, presidente di Gesap - e la Sicilia e Palermo risultano tra le mete preferite. Grazie anche al suo sistema aeroportuale, il territorio palermitano risulta attrattivo. Dobbiamo continuare in questa direzione per creare sistemi solidi di economia e sviluppo sostenibile".
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[post_content] => Il Lux* Le Morne si trova sulla penisola all’estremità sud-occidentale di Mauritius, la parte meno sviluppata turisticamente. Le 149 camere della struttura sono quindi immerse in un giardino che si estende per 600 metri lungo una spiaggia di sabbia bianca; al centro c’è la lobby e poi sette tra bar e ristoranti, nonché cinque piscine. Di fronte la laguna e il pass che la collega al mare aperto, dove avvistare delfini, tartarughe e anche balene durante la migrazione autunnale. Alle spalle la montagna di Le Morne, che ha un forte valore simbolico per i mauriziani. Racconta un passato tragico: qui nel diciannovesimo secolo si rifugiarono gli schiavi reclamando la propria libertà, ma quando una spedizione della polizia arrivò per comunicare loro che la schiavitù era stata abolita ebbero paura e si lanciarono nel vuoto.
Dal 2008 Le Morne è Patrimonio dell’umanità dell’Unesco. L’affascinante monolito con la sua presenza ferma il vento e crea un microclima ricco di pace su una spiaggia che solo 500 metri più avanti, sulla punta della penisola chiamata One Eye, si è guadagnata il titolo di top destination mondiale per gli amanti del kite-surf. Lux* Le Morne, One of the finest properties in the world del 2024 secondo Forbes Travel Guide, è caratterizzato da un fascino naturale, dalla calda accoglienza, dalle esperienze proposte e dalla grande attenzione all’offerta gastronomica: un culinary-journey da vivere all’interno della struttura.
L’hotel può ospitare fino a 300 persone: «Gli ospiti amano la sensazione di tranquillità e privacy che si vive anche quando siamo al completo. - afferma il general manager Ashok Bhugoo -. Accogliamo tante coppie in viaggio di nozze e abbiamo più del 17% di repeaters. La maggior parte dei nostri clienti proviene dall’Europa. I quattro mercati principali sono Inghilterra, Francia, Germania e Svizzera, il quinto cambia di mese in mese: può essere Belgio, Austria, o anche Sudafrica. L’Italia è nella top 10».
Al Lux* Le Morne è grande anche l’attenzione alla sostenibilità sociale, evidente nell’attenzione al personale, in gran parte di origine mauriziana, e nel sostegno dato alla scuola locale: con la beneficenza e con un programma educativo su temi come il riciclo e l’uso delle risorse. Significativo anche l'impegno verso il zero-waste delle cucine, che scelgono i menù in base alla provenienza e ai gusti degli ospiti. Quello che resta viene destinato proprio alla scuola: le centinaia di pasti quotidiani preparati per gli studenti hanno ridotto l’assenteismo dal 60 al 2%.
Il culinary journey di Lux* le Morne inizia con The Kitchen, che propone pranzi à-la-carte e cene a buffet a tema; il The Beach è un ristorante mediterraneo, mentre l’East è un thai-gourmet restaurant, con uno chef thailandese. Il Kawaii è un ristorante giapponese esclusivo con soli otto coperti a sera: lo chef accompagna gli ospiti tra i sapori della cucina nipponica cucinando davanti a loro. Poi ci sono due gazebo adatti a cene o celebrazioni private, come la cena delle 500 candele e la Tree House, una casetta sull’albero per momenti esclusivi a due.
La Tree House, in particolare, è il simbolo del percorso fatto da Lux* Le Morne nel periodo della pandemia. «Quando è arrivato il Covid, Mauritius ha chiuso i confini - racconta Bhugoo -. Abbiamo deciso allora di impegnare il personale nel rinnovo dell’hotel. I nove esperti del team di manutenzione hanno formato 180 dipendenti, che hanno poi lavorato con impegno usando anche la fantasia. È nata così la Tree House, raccogliendo pezzi di legno nel giardino e in spiaggia, e mettendoli insieme. La ristrutturazione del Lux* Le Morne è stata un tale successo che ne ha parlato la stampa locale. Siamo stati anche contattati dalla London Business School per realizzare uno studio del caso nella sua unicità».
È difficile racchiudere in poche parole l’identità del Lux* Le Morne, conclude il general manager: «Oltre a trovarsi in un luogo naturale meraviglioso, ha un’anima. L’ospite si sente a casa e quando torna gli sembra di non essere mai andato via. Per farci conoscere crediamo sia importante il passaparola: un ospite felice è il nostro migliore ambasciatore».
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Un aspetto chiave di questa espansione è la crescente penetrazione del digitale: se nel 2019 le prenotazioni online rappresentavano il 49% del totale, si stima che questa percentuale salirà al 65% entro il 2026, confermando la digitalizzazione come uno dei trend più significativi del settore. Questi sono solo alcuni dei dati contenuti nella ricerca di Phocuswright, il più importante ente di ricerca al mondo, presentata nella prima giornata di Bto – Be Travel Onlife, la manifestazione di riferimento in Italia sul binomio tra travel e tecnologia promossa da Regione Toscana e Camera di Commercio di Firenze e organizzata da Fondazione Sistema Toscana, Toscana Promozione Turistica e PromoFirenze. La 16° edizione si è aperta oggi alla Stazione Leopolda di Firenze alla presenza delle istituzioni e degli organizzatori, nel segno del 'Balance: AI confluence in travel', ovvero la ricerca dell’equilibrio tra Intelligenza artificiale e il valore dell’interazione umana.
Dai dati di Phocuswright– presentati dal suo analista per l’Italia, Giancarlo Carniani – emerge anche che la tecnologia sta trasformando profondamente il modo in cui le persone pianificano e vivono i viaggi. La realtà virtuale (VR) è utilizzata dal 64% dei viaggiatori europei per esplorare hotel e attrazioni prima della prenotazione, mentre la realtà aumentata (AR) è apprezzata per le sue funzioni pratiche, come le traduzioni in tempo reale (50%) e le informazioni interattive (47%). L’intelligenza artificiale (AI) generativa sta iniziando a prendere piede, tuttavia, l’utilizzo pratico dell’AI per scopi turistici è ancora più diffuso negli Stati Uniti (39%) rispetto all’Europa (29%), con una preferenza per la pianificazione di attività, voli e alloggi.
«Ad un anno dall’introduzione dell’intelligenza artificiale nelle nostre vite, abbiamo voluto indagare il rapporto che c’è tra questo nuovo straordinario strumento ed il turismo, aprendo una discussione su come potrà evolversi in futuro – ha spiegato il direttore scientifico di Bto 2024, Francesco Tapinassi –. La grande sfida è capire come si evolverà il comparto, pur tenendo sempre a mente che l’IA non è nemica dell’uomo, ma se usata consapevolmente può contribuire a migliorare l’esperienza di viaggio. A raccontarcelo saranno gli oltre 300 speaker e relatori internazionali, che fino a domani si confronteranno sul futuro del settore».
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Sul palco della Leopolda si è parlato anche di come la robotica collaborativa stia ridefinendo l’ospitalità, mercato che nel settore alberghiero sta attraversando una fase di sviluppo, con un tasso di crescita annuale del 25,4%. Tra i fattori trainanti l’aumento dell'efficienza operativa, la riduzione dei costi del lavoro e il miglioramento dell'esperienza degli ospiti, mentre le applicazioni più comuni sono la pulizia, il servizio in camera, la reception e l'assistenza ai clienti. L'impatto sull'occupazione prevede una trasformazione significativa dei lavori esistenti (75%), con una minore percentuale di posti di lavoro completamente sostituiti (8%) o creati (3%).
Enogastronomia e nuovi trend
Al centro della prima giornata anche il turismo enogastronomico che, nei panel curati da Roberta Milano, ha evidenziato nuovi trend ed opportunità. D’altronde l’enogastronomia è diventata la motivazione principale nella scelta della destinazione per il 14% degli statunitensi, mentre per italiani, svizzeri e tedeschi rappresenta rispettivamente il 10% il 9% e il 6% delle decisioni. Di questo si è parlato nel panel con l’ente turismo Langhe Monferrato Roero, in cui sono state fornite ricerche tratte dall’Osservatorio travel innovation del Politecnico di Milano sul comportamento del turista in diversi mercati internazionali. Quanto all’utilizzo dell’AI generativa in fase di ispirazione, ricerca servizi o creazione di un itinerario, dallo studio emerge che è più diffuso oltreoceano, con il 38% degli americani seguono Svizzera con il 23%, Germania 17% e Italia 15%. A prescindere dal Paese di provenienza e dalla destinazione, i viaggiatori ricercano soprattutto autenticità e tradizione.
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