21 marzo 2023 10:02
Il Marocco ha stanziato un nuovo investimento per il comparto turistico: 6,1 miliardi di dirham – circa 580 milioni di dollari – da qui al 2026 nell’intento di attrarre un maggior numero di visitatori e aumentare le entrate di valuta forte.
Tradotto in numeri, l’obiettivo dichiarato del governo è quello di raggiungere quota 17,5 milioni di turisti entro il 2026, rispetto agli 11 milioni dello scorso anno e ai 13 milioni di visitatori del periodo pre-pandemia (2019). Il piano contribuirà inoltre alla creazione di 200.000 nuovi posti di lavoro nel comparto nei prossimi quattro anni.
Il progetto del governo punta a destinare maggiori investimenti per il marketing, per lo sviluppo di nuove attrazioni per i visitatori, per il rinnovo degli hotel e la realizzazione di nuove strutture ricettive, nonché per la formazione di figure professionali.
Intanto, il 2022 si è chiuso con entrate turistiche più che raddoppiate rispetto al 2021, fino a 91 miliardi di dirham, cifra superiore anche alivelli del 2019.
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Proprio in quel momento, Ryanair ha firmato un blocco del prezzo del carburante a 60 dollari per i prossimi due anni, il che significa che la compagnia aerea irlandese può ora abbassare i suoi prezzi.
Trump ha poi rinviato di novanta giorni l'introduzione dei dazi per tutti, tranne la Cina, provocando un nuovo aumento dei prezzi del petrolio, ma Ryanair aveva già firmato.
Fortune
Secondo Fortune, Michael O'Leary ha dichiarato di credere che con questi prezzi garantiti, Ryanair sarà in grado di abbassare le tariffe, il che significa che riuscirà ad acquisire una quota maggiore di clienti. Il giornale spiega inoltre che la compagnia low cost, allo scoppio della guerra in Ucraina, ha risparmiato 1,4 miliardi di euro perché aveva carburante molto economico (il cui prezzo non è stato reso noto), proprio quando il prezzo ufficiale era salito a 100 dollari al barile.
La strategia di Ryanair è rischiosa perché i prezzi del petrolio potrebbero scendere sotto i 60 dollari e l'azienda potrebbe perdere soldi. Durante la pandemia, il dollaro è crollato e Ryanair ha perso denaro perché ha dovuto onorare i propri impegni.
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Nei tre mesi da gennaio a marzo, la casa costruttrice di Seattle ha segnato una perdita di 123 milioni di dollari, inferiore rispetto ai 343 milioni di dollari persi nello stesso periodo dell'anno precedente. I ricavi sono aumentati del 18%, raggiungendo i 19,5 miliardi di dollari.
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L'azienda non si è però espressa sulla notizia secondo cui Pechino avrebbe ordinato alle compagnie aeree cinesi di non accettare ulteriori consegne di velivoli Boeing, in seguito ai nuovi dazi imposti dall'amministrazione Trump all'inizio di aprile.
"La nostra azienda si sta muovendo nella giusta direzione, poiché iniziamo a vedere un miglioramento delle prestazioni operative in tutte le nostre attività, grazie al costante focus su sicurezza e qualità - ha dichiarato Kelly Ortberg, presidente e amministratore delegato di Boeing -. Continuiamo a eseguire il nostro piano, stiamo vedendo i primi risultati positivi e rimaniamo impegnati a realizzare i cambiamenti fondamentali necessari per riportare completamente in carreggiata le prestazioni dell’azienda, mentre affrontiamo l’attuale contesto.”
L'azienda ha confermato che la produzione del B737 Max raggiungerà quota 38 al mese nel 2025, mentre quella del 787 Dreamliner salirà da cinque a sette al mese. La prima consegna del 777-9 è inoltre prevista nel 2026.
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Per i voli è prevista una riduzione del 30% delle emissioni grazie a nuove tecnologie relative agli aeromobili e al rinnovo della flotta; per il fuel l'ambizione è quella di ridurre del 53% delle emissioni grazie all’impiego di Saf; infine, l’impronta, con la stima di una riduzione del 4% delle emissioni tramite la modernizzazione della gestione del traffico aereo.
La compagnia, nell’ambito della recente iniziativa Customer First Compass, ha investito 14 miliardi di euro per migliorare le proprie operazioni, includendo investimenti in aeromobili di ultima generazione e nella produzione di Saf.
Il manifesto per il cambiamento arriva in un momento cruciale per il settore dell’aviazione, poiché gli sforzi per raggiungere le zero emissioni nette entro il 2050 stanno rallentando e la competitività dell’aviazione europea è minacciata dall’aumento dei costi legati alla conformità normativa. Inoltre, il cambiamento climatico continua a rappresentare un rischio finanziario e di business significativo.
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“Nonostante la riduzione della capacità, il traffico passeggeri è rimasto solido nel segmento premium, con load factor più elevati sia per i passeggeri sia per il segmento cargo”, ha dichiarato il ceo del gruppo, Izham Ismail.
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Ora, proprio quest’ultima attività viene potenziata con l’acquisizione dei servizi di media relation di AT Comunicazione, agenzia milanese con forte specializzazione in ambito turistico, a cui verranno demandate funzioni di produzione e rilancio di contenuti collegati a specifici temi di viaggio di interesse strategico per la regione.S i tratta, tra gli altri, di quelli relativi ai comparti del turismo termale, family, sostenibile e pet friendly. Oltre a questo, AT Comunicazione lavorerà su una serie di progetti speciali, a cominciare dall’evento stampa di Milano “Dialoghi di gusto al femminile: un viaggio a quattro mani nei sapori di Toscana e Navarra” previsto il prossimo 27 maggio.
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Gianluigi Aponte, il famoso patron di Mediterranean Shipping Company (Msc), sta emergendo come il principale investitore in un’operazione da 23 miliardi di dollari per l’acquisto di 43 terminal portuali da CK Hutchison, il conglomerato del magnate di Hong Kong Li Ka-shing.
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Secondo le fonti, Global Infrastructure Partners, una divisione di BlackRock, deterrà il 51% dei due porti sul Canale di Panama, mentre TiL ne manterrà il restante 49%. La chiusura dell’accordo, che dovrebbe garantire oltre 19 miliardi di dollari in contanti a CK Hutchison una volta finalizzato, era inizialmente prevista per il 2 aprile, ma è slittata a causa delle pressioni della Cina, contraria a un’intesa percepita come lesiva degli interessi nazionali. Ma chi è Gianluigi Aponte, fondatore di Msc, ora al centro di una delle più grandi operazioni portuali degli ultimi anni?
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[post_content] => L’andamento del mercato turistico in Danimarca è molto positivo. «Nel 2024 abbiamo registrato una crescita del 18% sui pernottamenti rispetto al 2023 e questo conferma che agli italiani piace andare in Danimarca. - afferma Giulia Ciceri, marketing&press coordinator di VisitDenmark - Gli ultimi 10 anni hanno segnato una crescita costante: abbiamo superato i livelli del 2019 e questo offre ottime prospettive per il futuro. La Danimarca ha come obiettivo un turismo sostenibile da vivere tutto l’anno, anche nella stagione invernale, quando si può prendere parte a diversi festival e apprezzare i colorati mercatini natalizi. Vogliamo spingere il turista fuori da Copenaghen: le distanze sono brevi - con circa 43mila km2 di superficie, meno di Lombardia e Veneto insieme. Abbiamo tutto quello che cerca il viaggiatore del nostro target group, che ha dai 25 anni in su, un background culturale ed economico ed è appassionato di design, arte, cultura, ma anche di natura. Una natura facilmente accessibile, perché integrata al contesto urbano».
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