16 July 2024

Gran Bretagna: grandi attese dall’Italia malgrado le sfide, dai passaporti all’overtourism

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La Gran Bretagna si conferma destinazione prediletta per i turisti italiani, e neppure le problematiche legate all’ottenimento dei passaporti nel nostro Paese sembrano influenzare le scelte dei nostri connazionali. 

«Una eventuale ‘limitazione’ potrebbe essere vista in termini di costi – spiega Silvia Bocciarelli, communication manager di VisitBritain Italia (nella foto) -: sicuramente per una famiglia con magari figli piccoli l’iter risulta più complesso come tempi e impegnativo economicamente. Anche per questo attualmente il target cui ci rivolgiamo principalmente è quello di coppie o magari gruppi di amici, di età fra i 30 e i 45 anni, che tendenzialmente sono già in possesso del documento».

Le previsioni 2024 puntano ad accogliere 2 milioni di visitatori dall’Italia – il 90% del volume 2019 – con una spesa di 1,2 miliardi di sterline (il 6% in più rispetto al 2019): in pratica è atteso per il 2025 il ritorno del mercato italiano ai numeri pre-Covid.

I focus della promozione per il 2024 si concentrano sul «turismo cinematografico, oggetto di una campagna specifica che – benché non includerà l’Italia – troverà grande visibilità»; sulla sostenibilità, oggetto di grandi attenzioni da parte di VisitBritain: «Un tema cui teniamo particolarmente e che va di pari passo alla destagionalizzazione delle destinazioni: di fatto ci sono mete che non promuoviamo più durante l’estate tanto soffrono di overtourism. Ad esempio la Cornovaglia in Inghilterra, il Loch Ness in Scozia e l’isola di Skye, e ancora il Lake District. Cerchiamo di trovare nuove chiavi di lettura che rendano attrattivi questi luoghi al di fuori dei periodi di picco».

Sempre in quest’ottica, ma anche per una proposta economicamente più sostenibile si inserisce «la promozione di esperienze rurali o comunque fuori dalle grandi città dove testare l’accoglienza britannica a prezzi più accessibili. Il suggerimento è quello di evitare, comunque, le città durante i grandi eventi, scegliendo di alloggiare in mete alternative, come potrebbe essere Brighton per Londra, che a meno di un’ora dalla capitale è certamente più a buon mercato».

Infine, «lavoreremo molto sull’accoglienza dei turisti e daremo grande visibilità alle proposte ‘food and drink’, che esaltano le eccellenze dal paese, con numerosi prodotti a km zero».

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E' il "cannone" che King Street Capital è pronto a puntare sull'ospitalità italiana.  Lo ha rivelato il managing director, European capital markets, Giovanni Luna, in occasione  dell’Hospitality Forum organizzato a Milano da Scenari Immobiliari in collaborazione con Castello sgr: "Il nostro obiettivo è trovare situazioni magari complesse, in grado per ciò stesso di garantirci i rendimenti elevati di cui siamo alla ricerca, senza tuttavia mai scendere a compromessi su location e qualità dell’asset". Tanto potenziale, le sfide di sempre Per Victoria – Oaktree il potenziale sarebbe invece da 300 milioni all’anno, "ma non è sempre possibile impiegarlo completamente", ha ammesso Fulvio Orlando, managing director, head of acquisitions di Victoria Asset Management, che supporta Oaktree nei suoi investimenti commercial real estate. La motivazione di tali difficoltà risiede senz'altro nelle dimensioni relativamente ridotte del mercato, ma non solo: c’è anche la questione delle tempistiche. 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E anche l’anno scorso non è stato da meno sebbene, come sottolineano gli ultimi dati Cbre e Scenari Immobiliari, il 2023 abbia registrato il ritorno prepotente di investitori-operatori spesso di matrice domestica. "L’Italia è da sempre una delle destinazioni più popolari al mondo, ma con un patrimonio ricettivo da rinnovare e fino a periodi molto recenti caratterizzato da una scarsa presenza di capitali istituzionali – ha spiegato Luna -. Per noi si tratta quindi di un contesto dalle grandi opportunità. Tanto più che proprio tali criticità possono garantire a capitali opportunistici come il nostro quel premio sul rendimento di cui siamo costantemente alla ricerca". Non molto differenti sono le motivazioni che hanno spinto Oaktree a entrare nel mercato alberghiero italiano già nel 2018: "Abbiamo cercato di fornire un approccio istituzionale all’offerta di ospitalità tricolore, per aiutarla a portarsi in linea con le aspettative della clientela internazionale – ha confermato Orlando -. 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