20 marzo 2024 11:33
La modifica del Testo Unico del Turismo parte da un testo, quello del 2016 che era già avanzato. Nel frattempo sono successe tante cose del mondo che hanno cambiato le sorti del turismo.
«La modifica consiste in una profonda manutenzione straordinaria della legge – spiega Leonardo Marras, assessore al Turismo della Regione – partendo proprio dalla necessità di inquadrare ed esplodere tutta la gestione dei dati, perché da lì nasce il tesoro e la conoscenza del fenomeno in tempo reale: avere il nostro sistema digitale capace di passare da essere vetrina a essere un gestore di dati che possono essere offerti alle piccole imprese per decidere, scegliere di impostare, a seconda dei cambiamenti dei fenomeni che sono anche repentini, è la direzione da prendere».
«La legge sul turismo – commenta Eugenio Giani, presidente della regione – dà proprio una risposta all’esigenza della Toscana diffusa, una Toscana che sui propri territori possa esercitare una funzione di supporto, sostegno e azione che si concretizza nel valorizzare le comunità di ambito turistico, ovvero le 28 comunità che vanno oltre quella che è la dimensione delle Province che fino a qualche hanno fa erano il riferimento per la promozione dei territori».
«Con la nuova legge – aggiunge Giani – le aree della Toscana che si trovano fra, per esempio due province, come la Valdichiana diventano la comunità della Valdichiana al di là della parte di appartenenza ad Arezzo o Siena. Significa dare molta forza al territorio e alla sua peculiarità. La legge sul turismo calibra intorno alle 28 comunità d’ambito una capacità promozionale molto forte. E’ una legge che può dare strumenti per una promozione turistica che passi attraverso il messaggio che il turismo è ambiente, cultura, paesaggio, ovvero ricomprende gli aspetti promozionali che toccano discipline diverse».
Molte le novità. A partire dalla riforma della governance, con la razionalizzazione e semplificazione di ruoli e funzioni amministrative degli attori istituzionali. Regione, Toscana Promozione Turistica (TPT) e Fondazione Sistema Toscana (FST) vedono rafforzate e meglio delineate le funzioni di promozione turistica con la definizione dell’ecosistema digitale del turismo. Disciplinato il neo-costituito Osservatorio regionale sul turismo (ORT), strumento per condividere e analizzare dati e informazioni di banche dati pubbliche e private. Gli Ambiti territoriali sono rinominati Comunità del turismo. Ricondotte ai Comuni (che potranno esercitarle a livello di Comunità) le funzioni in materia di agenzie di viaggio e turismo, il riconoscimento delle associazioni pro-loco e la classificazione delle strutture ricettive. Istituiti inoltre la Consulta della Comunità del turismo (organismo di negoziazione e confronto tra amministratori ed operatori) e la Consulta permanente.
Due le principali sfide all’orizzonte: innovazione tecnologica e digitalizzazione (con ruolo cruciale giocato dall’intervento pubblico) e sostenibilità sociale e ambientale (necessità di sviluppare ulteriormente la regolazione del settore, incentivare la crescita di prodotti turistici di tipo slow-esperienziale, rendendo più accessibili le aree interne, nonché politiche di sostegno alla qualità dei contratti lavorativi e alle imprese giovanili).
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[post_content] => Il Portogallo guarda al futuro e nel 2025 vuole confermarsi come una delle destinazioni apprezzate dai turisti italiani che cercano cultura, natura, esperienze autentiche e gastronomia.
Nel 2024, secondo l’Istituto Nazionale di Statistica, il settore ricettivo portoghese ha registrato un totale di 860,7 mila ospiti italiani per complessivi 1.992,2 mila pernottamenti, corrispondenti a una crescita rispettivamente del +4,5% e del +1,8% rispetto al 2023. In termini globali il 2024 ha segnato un record storico: i visitatori del Portogallo sono stati 31,6 milioni, con 80,3 milioni di pernottamenti e un aumento del +4%.
L’inizio del 2025 segna invece un calo degli arrivi dall’Italia del 3,5% rispetto all’anno prima. Dal punto di vista dei pernottamenti del corso del 2024 le nazioni con i numeri più alti sono state il Regno Unito, quindi la Germania e la Spagna. L’Italia si attesta al quarto posto con il 3,5% del totale
«La nostra strategia passa per una continua crescita basata sulla diversificazione dell’offerta, sugli investimenti nella qualificazione dei servizi e sulla valorizzazione dei territori - afferma Marcelo Rebanda, direttore della Delegazione Italia Turismo del Portogallo (nella foto) -. Vogliamo che il Portogallo continui a essere una destinazione sostenibile e responsabile. Per questo investiamo nella promozione di iniziative che abbiano un impatto positivo sui territori, sull’ambiente e sulle comunità locali. Lo dimostra la campagna lanciata l’anno scorso dall'Ente Turismo del Portogallo. Con il claim “Is not tourism, its futourism” voleva posizionare il Portogallo in prima linea nel turismo del futuro. Destinazioni, organizzazioni e turisti dovevano lavorare insieme nella costruzione di un turismo più inclusivo adottando un nuovo modo di viaggiare: vivendo dall'interno ciò che si visita, immergendosi nei luoghi e nelle tradizioni e incontrando le persone, i locali. Perché residenti e viaggiatori sono parte dello stesso progetto.
Oggi la strategia di promozione del Portogallo mette in risalto l’autenticità, la cultura e la diversità del paese con nuove campagne innovative: “Portugal is Art” valorizza il patrimonio artistico e culturale del paese, invitando i visitatori a vivere esperienze con una dimensione culturale unica. “Portogallo, una ricetta ancora da scrivere” è invece incentrata sulla gastronomia come riflesso della storia, della tradizione e della cultura portoghese. Celebra la gastronomia portoghese come elemento fondamentale dell’esperienza turistica».
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[post_content] => L'eccellenza di Roma Fiumicino brilla a livello mondiale: lo scalo vede infatti riconfermate le 5 stelle Skytrax, il massimo riconoscimento nel settore aeroportuale, conferito già nel dicembre 2022 dall’omonima organizzazione indipendente di rating del trasporto aereo.
E per la prima volta, inoltre, lo scalo romano è entrato nella Top Ten dei migliori aeroporti del mondo, direttamente all’ottavo posto, scalando quattro posizioni rispetto all’anno precedente e consolidando il suo ruolo di hub di riferimento nell’intero bacino mediterraneo.
Gli elevati standard e la qualità dei servizi aeroportuali, l’efficienza operativa e il comfort offerto ai viaggiatori sono stati gli elementi che, a seguito di un approfondito audit a cura di Skytrax tenutosi tra il 19-21 marzo scorsi, hanno permesso a Fiumicino di confermarsi tra i 12 hub in tutto il mondo a vantare le 5 stelle, al fianco di scali internazionali come Singapore, Doha, e Tokyo.
“La conferma delle 5 stelle Skytrax e il nuovo riconoscimento all’aeroporto di Fiumicino, dimostrano ancora una volta il nostro costante impegno per garantire la qualità e l’eccellenza dei servizi, puntando sull’innovazione e sulla sostenibilità, ai nostri passeggeri - ha dichiarato Marco Troncone, ceo di Aeroporti di Roma -. Il nostro obiettivo è ora quello di sviluppare ulteriormente il Leonardo Da Vinci, rafforzando il ruolo di Roma nel panorama del trasporto aereo a livello mondiale, oltre che in una logica di tutela e consolidamento della competitività internazionale dell’Italia”.
Durante la cerimonia di premiazione al “Passenger Terminal Expo 2025” di Fiumicino, oltre all’ottava posizione nel World's Top 10 Airports of 2025, sono stati attribuiti i seguenti riconoscimenti:
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Nel corso della valutazione, sono stati attentamente esaminati 800 indicatori di performance in oltre 30 diversi ambiti, dall’ammodernamento infrastrutturale alla digitalizzazione dell’esperienza di viaggio dei passeggeri, dal miglioramento dei controlli di sicurezza fino al potenziamento dell’offerta commerciale.
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[post_content] => Un professionista dalle competenze trasversali, capace di creare e gestire piani di sostenibilità, coordinare investitori, coinvolgere comunità locali e mettere in atto azioni di rigenerazione non solo ambientale ma anche del tessuto economico-sociale.
Si chiama "Sustainability manager for tourism destinations" ed è una nuova figura professionale che verrà formata a partire da quest'anno per accompagnare le destinazioni ad adottare un modello di sviluppo inclusivo, sostenibile e resiliente con al centro il benessere dei territori e dei visitatori, attraverso una gestione basata su approcci sistemici e partecipativi.
Questa figura - viene spiegato in una nota - nasce in risposta alle nuove sfide del turismo grazie al progetto "WeNaTour", sovvenzionato dal programma Erasmus+ e realizzato da 12 partner provenienti da 5 paesi, tra cui Etifor, B Corp e spin-off dell'Università degli Studi di Padova, promotore dell'iniziativa e responsabile del settore ricerca al suo interno.
Il percorso formativo, gratuito e aperto a studenti e professionisti previa iscrizione sul sito wenatour.eu, prevede quattro fasi: il corso di formazione online, disponibile fino al 31 maggio, che prevede videolezioni, dispense, quiz e attività interattive; i webinar su specifiche aree tematiche; il corso di specializzazione con esperienza sul campo per i 20 migliori studenti della prima fase, della durata di due settimane a settembre 2025 in altrettante destinazioni certificate, Valsugana Lagorai in Italia e Nassfeld Lesachtal Weissensee in Austria; i corsi professionalizzanti previsti per la fine dell'anno in Irlanda e Austria.
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[post_content] => Tassa di soggiorno. Con una nota abbastanza preoccupata Confindustria alberghi, Assohotel e Federalberghi chiedono che la tassa di soggiorno venga redistribuita nel turismo e non usata per coprire i buchi di bilancio. Naturalmente tutti quelli che si occupano di turismo non possonono non dirsi d'accordo con questo documento.
«C’è preoccupazione tra gli operatori per il riaccendersi della discussione sulla destinazione del gettito dell’imposta di soggiorno. Questo il commento di Confindustria Alberghi, Assohotel e Federalberghi alle notizie circolate in questi giorni, concernenti la proposta di consentire ai comuni di utilizzare l’imposta di soggiorno per il finanziamento delle spese correnti.
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Da anni le imprese attendono che vengano resi effettivi i principi sanciti dalla legge istitutiva dell’imposta di soggiorno, una tassa di scopo destinata a finanziare interventi in materia di turismo a sostegno di un settore che contribuisce alla economia ed alla occupazione del territorio. Malgrado questo le imprese del turismo e i turisti sono viste meramente come un bancomat.
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[post_content] => Dal mare all’outdoor, passando per natura, cultura e gusto: sono le attrattive che rendono Finale Ligure una destinazione da vivere 365 giorni l’anno, anche grazie al ricco calendario di eventi e iniziative.
Con l’incontro “Finale 365”, a Milano nei giorni della design week, Finale Ligure rilancia sul panorama nazionale la sua identità di meta turistica completa che non conosce stagioni. Un territorio che non si esaurisce nella bellezza delle spiagge o dei sentieri dell’entroterra, ma che invita a scoprire il proprio ritmo e le proprie passioni tra borghi, patrimonio storico e artistico diffuso, sapori locali e una natura generosa.
Un unico territorio, quattro rioni ciascuno con le sue caratteristiche distintive; la costa, affacciata sul santuario dei cetacei con le sue acque premiate con la bandiera blu; l’entroterra che offre un contesto naturale ricco di biodiversità, ideale anche per praticare attività outdoor come trekking, mountain bike e arrampicata; i profumi e i sapori tipici della Liguria, con erbe spontanee, olio, vino, chinotto e pernambucco, solo per citarne alcuni.
Da questa ricchezza nascono proposte turistiche in grado di soddisfare tutte le esigenze: sport & avventura, vivi & esplora e relax & benessere.
L’offerta turistica ricca e diversificata trova la sua naturale espressione in un calendario di eventi che accompagna il territorio durante tutto l’anno, intrecciandosi con le sue vocazioni e amplificandone l’identità.
Finale Ligure si candida a diventare polo della musica, in Liguria e non solo, con tanti eventi che tutto l’anno animano i borghi. Protagonista di questa visione è il Finale music festival, ambizioso progetto annuale articolato in quattro format che spaziano dai grandi live estivi in piazza agli incontri musicali, da ottobre a giugno in alcuni luoghi simbolo del territorio, passando per la nuova rassegna “Finale music festival Castelfranco” dedicata ai giovani talenti emergenti e una raffinata Christmas edition a teatro.
Ad affiancare gli eventi del Finale Ligure music festival, una ricca costellazione di appuntamenti che attraversa l’intero anno: dal prestigioso concorso pianistico Internazionale “palma d’oro”, l’ultima settimana di agosto, alle stagioni concertistiche dell’accademia musicale del Finale, della scuola pianistica Ateneum e della società dei concerti con i suoi pomeriggi musicali, fino a eventi unici come l’incontro con Mogol, che il prossimo 11 maggio unisce racconto, ispirazione e formazione.
Finale Ligure si conferma un polo culturale vivace e in continua evoluzione, capace di affiancare alla sua vocazione turistica una proposta d’eccellenza. Lo spettacolo teatrale immersivo Oniricon del teatro della tosse per tre giorni, dal 20 al 23 giugno, trasforma Finalborgo in un palcoscenico onirico, mentre dal 25 al 29 giugno il West coast meeting, organizzato dal centro culturale cara beltà, propone riflessioni sui grandi temi dell’attualità, con ospiti e contenuti di rilievo nazionale.
Finale Ligure si conferma inoltre come una delle capitali europee dell’outdoor anche grazie a un calendario di eventi sportivi, che fanno del territorio un palcoscenico naturale per avventure ed esperienze indimenticabili. Dall’8 all’11 maggio 2025, la Uci enduro world cup apre la stagione internazionale dell’enduro nella Finale outdoor region, richiamando a Pietra Ligure i migliori rider del mondo e centinaia di appassionati su percorsi tecnici incastonati nella natura mediterranea. Subito dopo, dal 16 al 18 maggio 2025, Finale for Nepal unisce la passione per l’arrampicata alla solidarietà.
«La nostra destinazione dimostra di sapersi rinnovare restando autentica, con un’offerta turistica che supera la stagionalità, capace di coinvolgere il visitatore in ogni momento dell’anno con esperienze su misura tra natura, cultura, benessere e scoperta del territorio - spiega Maura Firpo, assessore al turismo, alla cultura e agli eventi del comune di Finale Ligure - Il ricco calendario di eventi che anima borghi e paesaggi è il cuore pulsante di questo racconto: occasioni uniche per vivere Finale in tutte le sue sfumature».
«Finale Ligure è un luogo che unisce visione e identità, dove turismo, cultura, sport e natura convivono in un equilibrio dinamico. Non siamo solo una meta turistica, ma un territorio in evoluzione, che cresce grazie alla sostenibilità, alla partecipazione attiva della comunità e a un’idea condivisa di futuro - conclude il sindaco di Finale Ligure, Angelo Berlangieri - Con la presentazione a Milano vogliamo ribadire su un palcoscenico nazionale la nostra strategia di lungo periodo: un modello di sviluppo che mette al centro le persone e valorizza ogni risorsa – paesaggistica, storica, artistica – per rendere Finale Ligure fruibile e attrattiva tutto l’anno».
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[post_content] => Cresce ancora il traffico crocieristico nei porti italiani, a conferma di un trend evidenziato già nel 2024, come conseguenza della forte ripresa della domanda da parte del mercato. Lo rivela l'ultima stima elaborata da Cemar Agency Network. “Le nostre previsioni lo indicano con chiarezza - ha sottolineato il presidente Sergio Senesi durante l’annuale presentazione dei dati al Seatrade Cruise Global di Miami –. L’ingresso nel settore dei più prestigiosi luxury brand dell’hotellerie attirerà inoltre una nuova tipologia di ospiti, con elevato potenziale di spesa e presumibilmente alla prima esperienza di crociera. Questo nuovo scenario avrà ricadute significative sulle economie locali”.
Saranno in particolare 14,8 milioni i crocieristi che passeranno nei porti italiani nell’arco del 2025, con un aumento del 4,05% rispetto all’anno precedente. Si prevede anche un incremento delle toccate navi, che raggiungeranno quota 5.482 (+6,76% sul 2024), con ben 179 unità che solcheranno le acque italiane in rappresentanza di 57 compagnie di navigazione. Settantaquattro saranno poi i porti della Penisola interessati dal traffico crocieristico: il primato rimarrà a Civitavecchia, che raggiungerà i 3,53 milioni di passeggeri, seguita da Napoli con 1,9 milioni e Genova con 1,7 milioni. A seguire, con alcune novità, Palermo, Livorno, Messina, Savona, La Spezia, Venezia e Cagliari.
Sul podio delle regioni spicca coerentemente il Lazio con 3,54 milioni di passeggeri (24% del totale), seguito dalla Liguria (3,36 milioni, 23% del totale), dalla Campania (2,05 milioni, 14% del totale), dalla Sicilia (2,03 milioni, 14% del totale), dalla Toscana (0,97 milioni, 6% del totale) e dalla Sardegna (0,77 milioni, 5% del totale). Per quanto riguarda i gruppi crocieristici, Msc si conferma leader del settore, movimentando circa 5,23 milioni di crocieristi. Seguiranno Carnival con 4,63 milioni, Royal Caribbean con 1,90 milioni, e Ncl Holding con 1,20 milioni.
I mesi più intensi saranno maggio con 816 scali, ottobre con 760 e settembre con 748. Domenica 18 giugno sarà invece il giorno più affollato con ben 38 navi ormeggiate nei porti italiani e oltre 95.900 crocieristi movimentati. La crescita non si arresterà neanche nel 2026, quando secondo l’analisi preliminare di Cemar Agency Network, il numero di passeggeri movimentati nei porti italiani supererà certamente i 15 milioni.
“L’Italia mantiene saldamente il proprio primato di più importante destinazione crocieristica del mar Mediterraneo - ha concluso Senesi -. Sono senza dubbio molteplici i fattori che concorrono a questa crescita costante in termini di passeggeri movimentati e numero di toccate: tra questi gioca un ruolo chiave la politica di destagionalizzazione, conseguita anche dalle compagnie americane che da alcuni anni hanno scelto di essere presenti nel Mediterraneo non solo in estate ma anche nei mesi invernali”.
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[post_content] => Presentato, in occasione della 10ª edizione di Agritravel Expo, il piano strategico di valorizzazione e promozione della rete dei “borghi certificati della Sardegna”, con l’obiettivo di integrare pienamente l’isola nel mercato internazionale del turismo nei borghi, settore in forte crescita.
«I nostri borghi rappresentano l’anima autentica della Sardegna – spiega l’assessore al turismo della Sardegna Franco Cuccureddu – e con questo progetto vogliamo promuoverli come vere e proprie destinazioni turistiche sostenibili, capaci di attrarre un viaggiatore consapevole, interessato al patrimonio storico, culturale, enogastronomico e paesaggistico della nostra terra».
Illustrata la fase transitoria del progetto, che riconosce attualmente 15 borghi già certificati a livello nazionale e internazionale, tra cui Aggius, Bosa, Castelsardo, Atzara, Gavoi e Posada, suddivisi tra i “borghi più belli d’Italia” e quelli con “bandiera arancione” del Touring Club.
«L’intento – aggiunge l’assessore – è quello di costruire un sistema organizzato e qualificato che permetta ai nostri borghi di essere inseriti nelle principali fiere internazionali del turismo lento e culturale, grazie alla collaborazione con tour operator e partner istituzionali. La nostra partecipazione alla fiera, con uno stand dedicato e un fitto calendario di appuntamenti, si inserisce in una strategia più ampia finalizzata alla costruzione di un'offerta turistica solida e riconoscibile, capace di posizionarsi con forza nel mercato internazionale. Un percorso che passa attraverso la certificazione dei borghi, con l’obiettivo di valorizzare il ruolo dei piccoli centri nello sviluppo di un turismo legato al patrimonio storico, culturale, identitario e paesaggistico, in stretta connessione con i cammini e le destinazioni di pellegrinaggio».
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[post_content] => Oltre 25 tra sindaci e amministratori pubblici si sono ritrovati nei giorni scorsi ad Amalfi per discutere di temi cruciali per il turismo quali ospitalità e residenzialità, fiscalità, mobilità e sicurezza, e spazi pubblici. Tra i presenti, oltre ad Amalfi, le città di Arzachena (Porto Cervo), Capri, Cortina d’Ampezzo, Courmayeur, Pinzolo (Madonna di Campiglio) e Polignano a Mare, sotto il patrocinio di Anci Campania. Hanno partecipato anche il sindaco di Roccaraso Francesco Di Donato, la sindaca di Riomaggiore Fabrizia Pecunia, il sindaco di Taormina Cateno De Luca, il Sindaco di Positano Giuseppe Guida, il sindaco di Pollica Stefano Pisani, il sindaco di Champoluc Alex Brunod, il sindaco di Ravello Paolo Vuilleumier, il sindaco di Praiano Anna Maria Caso, il sindaco di Castellabate Marco Rizzo, il sindaco di Ascea Stefano Sansone, il sindaco di Ischia Vincenzo Ferrandino.
Molte le iniziative proposte. Si è lanciata la proposta di istituire delle zone turistiche speciali (zts), caratterizzate da un’affluenza turistica che eccede sistematicamente la capacità ricettiva, infrastrutturale e di ordine pubblico dei territori interessati impattando sull’equilibrio economico, sociale e ambientale locale. I sindaci dei comuni situati in queste aree avrebbero così poteri speciali riconosciuti per gestire la circolazione, l'accesso alle zone turistiche e i flussi di pedonali. Potrebbero, ad esempio, limitare l'accesso a certe aree o regolare gli orari di ingresso, con ordinanze motivate e basandosi su dati documentati di pressione turistica.
Si tratta di sfide che coinvolgono comuni con necessità “particolari” distribuiti indifferentemente tra nord, sud e isole, diversi tra loro ma accomunati dalle stesse opportunità e criticità. Comuni che, a differenza di tutti gli altri, si trovano a dover gestire picchi di presenze sul territorio significativamente superiori al totale della popolazione residente, con considerevoli impatti sulla comunità, sulla tenuta dei servizi pubblici e delle infrastrutture, nonché sulla sicurezza stessa della destinazione.
Tra le principali proposte i comuni della nuova rete richiedono:
Poteri normativi per fronteggiare la gestione dei “picchi” nelle loro località, ovvero l’ottimizzazione degli arrivi di veicoli, treni, imbarcazioni, attraverso forme di concertazione con gli enti locali che tengano conto degli spazi disponibili e delle infrastrutture di ricezione effettivamente esistenti;
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[post_content] => È stato inaugurato ieri a Roma il primo hotel al mondo del brand Orient Express di casa Accor . Situato in piazza della Minerva 69, nel cuore più antico della città, la struttura, di proprietà del gruppo Arsenale, lo stesso del treno della Dolce Vita, si trova a pochi passi dal Pantheon e a breve distanza a piedi dai monumenti più importanti. L'Orient Express la Minerva dispone di 93 camere, da 25 fino a 235 mq, incluse 36 suite, uniche nel loro genere sia per design sia per dimensioni.
L’apertura dell'hotel segna la rinascita di un palazzo seicentesco, che un tempo accolse viaggiatori e artisti del calibro dello scrittore Stendhal, autore de Le passeggiate romane, ed Herman Melville, celebre per Moby Dick, in cerca d’ispirazione. Restaurato dall’architetto e artista Hugo Toro, l'albergo è stato disegnato in modo da fondere l’eredità romana con una nuova impronta estetica. Ogni camera vuole essere un omaggio all’età d’oro del viaggio, con bauli realizzati su misura, dettagli in legno che evocano i vagoni dell’Orient Express e tessuti pregiati firmati Rivolta Carmignani, gli stessi delle carrozze letto d’un tempo. I corridoi richiamano l’eleganza del treno di lusso, mentre i saloni e gli spazi comuni invitano gli ospiti a un viaggio tra prospettive e trame.
L'hotel ospita inoltre tre proposte gastronomiche: la Minerva bar, situato nella hall, è un angolo di tranquillità nel cuore della vita romana. In apertura al pubblico da maggio 2025, Gigi Rigolatto, situato sulla terrazza panoramica, è il risultato di un concept d’autore firmato da Rikas Hospitality Group e Paris Society. Mimi Kakushi, atteso entro fine anno, è infine un ristorante pluripremiato che porterà gli ospiti nella Osaka degli anni Venti, quando il modernismo occidentale incontrava la tradizione giapponese. Il concept è ancora una volta firmato da Rikas Hospitality Group.
L'Orient Express La Minerva offre anche cinque spazi per eventi: la sala Olimpo da 165 mq impreziosita da undici sculture in marmo di Rinaldo Rinaldi, che rappresentano stagioni, elementi e continenti; la Rinaldi da 54 mq ispirata agli interni dei vagoni d’epoca dell’Orient Express; la Alfieri da 28 mq; la Bernini da 26 mq); e la Galleria da 75 mq adiacente alla Minerva bar al piano terra, con soffitti che richiamano la grande cupola del Pantheon.
“Con questa apertura inauguriamo il primo hotel al mondo firmato Orient Express - sottolinea il ceo di Arsenale Group, Paolo Barletta -. Abbiamo scelto Roma perché rappresenta il punto di incontro ideale tra storia, cultura e ospitalità italiana. Questo debutto, in tandem con i treni della Dolce Vita Orient Express che vede Roma ancora protagonista, conferma la capacità del nostro Paese di attrarre investimenti strategici e rafforza il nostro ruolo come piattaforma di sviluppo del lusso internazionale".
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Situato in piazza della Minerva 69, nel cuore più antico della città, la struttura, di proprietà del gruppo Arsenale, lo stesso del treno della Dolce Vita, si trova a pochi passi dal Pantheon e a breve distanza a piedi dai monumenti più importanti. L'Orient Express la Minerva dispone di 93 camere, da 25 fino a 235 mq, incluse 36 suite, uniche nel loro genere sia per design sia per dimensioni.\r\n\r\nL’apertura dell'hotel segna la rinascita di un palazzo seicentesco, che un tempo accolse viaggiatori e artisti del calibro dello scrittore Stendhal, autore de Le passeggiate romane, ed Herman Melville, celebre per Moby Dick, in cerca d’ispirazione. Restaurato dall’architetto e artista Hugo Toro, l'albergo è stato disegnato in modo da fondere l’eredità romana con una nuova impronta estetica. Ogni camera vuole essere un omaggio all’età d’oro del viaggio, con bauli realizzati su misura, dettagli in legno che evocano i vagoni dell’Orient Express e tessuti pregiati firmati Rivolta Carmignani, gli stessi delle carrozze letto d’un tempo. I corridoi richiamano l’eleganza del treno di lusso, mentre i saloni e gli spazi comuni invitano gli ospiti a un viaggio tra prospettive e trame.\r\n\r\nL'hotel ospita inoltre tre proposte gastronomiche: la Minerva bar, situato nella hall, è un angolo di tranquillità nel cuore della vita romana. In apertura al pubblico da maggio 2025, Gigi Rigolatto, situato sulla terrazza panoramica, è il risultato di un concept d’autore firmato da Rikas Hospitality Group e Paris Society. Mimi Kakushi, atteso entro fine anno, è infine un ristorante pluripremiato che porterà gli ospiti nella Osaka degli anni Venti, quando il modernismo occidentale incontrava la tradizione giapponese. Il concept è ancora una volta firmato da Rikas Hospitality Group.\r\n\r\nL'Orient Express La Minerva offre anche cinque spazi per eventi: la sala Olimpo da 165 mq impreziosita da undici sculture in marmo di Rinaldo Rinaldi, che rappresentano stagioni, elementi e continenti; la Rinaldi da 54 mq ispirata agli interni dei vagoni d’epoca dell’Orient Express; la Alfieri da 28 mq; la Bernini da 26 mq); e la Galleria da 75 mq adiacente alla Minerva bar al piano terra, con soffitti che richiamano la grande cupola del Pantheon.\r\n\r\n“Con questa apertura inauguriamo il primo hotel al mondo firmato Orient Express - sottolinea il ceo di Arsenale Group, Paolo Barletta -. Abbiamo scelto Roma perché rappresenta il punto di incontro ideale tra storia, cultura e ospitalità italiana. Questo debutto, in tandem con i treni della Dolce Vita Orient Express che vede Roma ancora protagonista, conferma la capacità del nostro Paese di attrarre investimenti strategici e rafforza il nostro ruolo come piattaforma di sviluppo del lusso internazionale\".\r\n\r\n[gallery ids=\"488358,488359,488360,488361,488362,488364,488365,488366,488367\"]\r\n\r\n ","post_title":"Inaugurato ieri a Roma il primo hotel Orient Express al mondo","post_date":"2025-04-08T10:55:20+00:00","category":["alberghi"],"category_name":["Alberghi"],"post_tag":["in-evidenza"],"post_tag_name":["In evidenza"]},"sort":[1744109720000]}]}}