22 December 2024

Tom Jenkins, Etoa: “Non ho mai visto nulla di simile a ciò che sta succedendo ora”

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“Lavoro in questo settore ormai da quasi 40 anni. Durante tale periodo ho assistito al bombardamento della Libia nel 1986, alla prima guerra del Golfo nel 1991, ai fatti dell’11 settembre, alla seconda guerra del Golfo e alla crisi finanziaria del 2007-08. Ma non ho mai visto niente di simile a quello che sta accadendo ora“.

A tracciare questo quadro drammatico è una dichiarazione ufficiale di Tom Jenkins: il ceo della European Tourism Association (Etoa) esorta quindi i governi del Vecchio continente a concentrarsi anche sugli effetti economici dell’epidemia da coronavirus, oltre che sulla salute dei cittadini. Altrimenti i danni saranno incalcolabili: “E’ impossibile prevedere adesso quale sarà l’impatto sul comparto produttivo, perché stiamo ancora cercando di capire esattamente ciò che sta succedendo. Tuttavia possiamo già stimare che l’inbound turistico verso l’Europa subirà nel corso del 2020 un calo di almeno il 50% rispetto all’anno scorso. Le istituzioni devono agire per proteggere il comparto economico. E’ essenziale, tanto quanto le misure adottate per garantire la salute dei propri cittadini”.

Jenkins prosegue poi sottolineando come “all’epoca degli attacchi terroristici, si era diffusa una sorta di obbligo morale a ignorare quello che le persone erano consapevoli fosse in fondo una minaccia di piccole dimensioni. Comportarsi in qualsiasi altra maniera avrebbe significato permettere ai terroristi di vincere. Ora invece l’imperativo è quello di rimanere a casa e di prendere tutte le precauzioni possibili per evitare il contagio…“.

Oltre ai flussi inbound, aggiunge ancora Jenkins, anche i viaggi intra-europei stanno vivendo un momento difficilissimo. Le imprese, in particolare, stanno cancellando qualsiasi spostamento non essenziale: “Le conferenze, i meeting e tutte le attività corporate sono state sospese. Presto assisteremo a una crisi totale del settore alberghiero. A fine febbraio la mia esortazione era quella di rimanere ottimisti nonostante tutte le avversità. Poco più di una settimana dopo vedo operatori, che fino a ieri faticavano a trovare risorse adeguate, trovarsi nella situazione opposta, costretti ad affrontare un eccesso di personale. Questa è la misura di quanto grave e rapida sia l’evolversi della situazione: una crisi che avrà ripercussioni sull’intera filiera dell’industria dei viaggi e dell’ospitalità”.

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