21 dicembre 2023 11:13
È Simone Fornasari il nuovo presidente di Visit Emilia, l’ente per la promo-commercializzazione turistica del territorio delle province di Parma, Piacenza e Reggio Emilia.
Durante l’assemblea è stato eletto il nuovo consiglio di amministrazione, che ha incoronato neopresidente l’assessore al commercio e al marketing territoriale del Comune di Piacenza. “È una grande responsabilità – ha sottolineato Simone Fornasari – nonché un grande motivo di orgoglio dare continuità all’eccellente lavoro fatto in questi anni da Cristiano Casa, che ha saputo dimostrare visione, concretezza e risultati tangibili ad un territorio che ha tanto da offrire grazie alle sue eccellenze enogastronomiche, al patrimonio artistico, storico, culturale e paesaggistico davvero unico”.
Sono stati nominati sette membri del cda, che è composto da Simone Fornasari e Gianluca Argellati per Piacenza; Lorenzo Lavagetto e Francesco Mariani per Parma; Ivano Pavesi, Annalisa Rabitti ed Enrico Ferretti per Reggio Emilia. Gli ultimi due membri verranno nominati a metà gennaio.
Il presidente uscente Cristiano Casa, nel fare gli auguri e le congratulazioni al nuovo ha illustrato un resoconto del lavoro svolto negli ultimi tre anni, un lavoro di squadra che ha coinvolto enti istituzionali, operatori turistici e rinforzato le reti di prodotto di Visit Emilia (Food & Wine, Cultura & Castelli, Terme & Outdoor). Un’attività poliedrica, che ha prodotto importanti risultati in termini di promozione turistica, con ritorni economici e l’aumento delle presenze sul territorio.
“Oggi si chiude il mio mandato triennale di presidente e la mia esperienza in Visit Emilia – ha commentato Cristiano Casa -. Ho lavorato nel 2016 alla sua nascita quando fu varata la legge regionale che istituì le destinazioni turistiche. Allora era impensabile che Parma, Piacenza e Reggio Emilia potessero lavorare insieme per creare una destinazione turistica comune, ma ci siamo riusciti e in questi anni da presidente ho spinto tanto perché si parlasse di Emilia, dimenticando i confini amministrativi delle tre province. Un viaggiatore che sia italiano o che arrivi dall’altra parte del mondo cerca luoghi straordinari in cui la gente li accolga con professionalità e passione. Questa è l’Emilia: luoghi e persone straordinari”.
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Mancano poco più di tre settimane all’inizio della 55 a edizione delle Nitto Atp Finals, che per il quarto anno consecutivo si svolgono a Torino all’Inalpi Arena e che vedono il Gruppo Gattinoni official tour operator dell’evento. Dal 10 al 17 novembre, i migliori otto giocatori e le migliori otto coppie maschili della classifica Atp, si sfideranno a colpi di Ace. E tra questi ci saranno anche i nostri Jannik Sinner, numero uno della classifica Atp, e la coppia di doppio formata da Simone Bolelli e Andrea Vavassori.
In attesa di vedere i campioni sul campo, il Gruppo Gattinoni allestisce la propria lounge, situata in pieno centro città vicino a Piazza Castello, a tema tennis, aperta a tutti.
La novità di quest’anno è l’esposizione di quadri di Mauro Baio, giovane artista lecchese che nelle sue opere cattura l’essenza dei campi da tennis in una maniera unica e astratta grazie a un’interazione tra colore ed equilibrio estetico che crea un’unione armoniosa di forma, colore e astrazione.
Mostra in lounge
L’inaugurazione della mostra si è tenuta martedì 29 ottobre, presso l’Hub Gattinoni in via Cesare Battisti 1/F, alla presenza dell’artista Mauro Baio e di Isabella Maggi, Marketing & Communication Director del Gruppo Gattinoni.
La mostra è aperta al pubblico fino alla fine delle Nitto Atp Finals, dal 30 ottobre al 17 novembre, con i seguenti orari.
Durante la settimana delle Nitto Atp Finals la lounge Gattinoni sarà aperta dalle 9.30 alle 18 e ci sarà a disposizione di tutti coloro che passeranno una postazione di Eataly che offrirà assaggi di prodotti tipici piemontesi. Coloro che hanno acquistato il biglietto dei match con il Gruppo Gattinoni, riceveranno in lounge gadget Dunlop e i Nocciolini Fontana di Chivasso di Alberto Marchetti.
Venerdì 15 novembre, alle 18.30, si terrà un evento aperto al pubblico dedicato alla città di Boston, realizzato da Gattinoni Travel in collaborazione con MeetBoston. È possibile iscriversi qui https://www.eventbrite.com/e/boston-da-scoprire-un-viaggio-tra-storia-e-cultura-tickets-1058341902119
Infine, sulla piattaforma di prenotazione sviluppata dal Gruppo Gattinoni - experience.nittoatpfinals.com – sono ancora a disposizione gli ultimi biglietti per le partite, insieme con servizi aggiuntivi, per offrire la massima flessibilità e personalizzazione.
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[post_content] => Debutto nordamericano per il brand Corinthia, che lo scorso 25 ottobre ha visto l'apertura a New York del The Surrey, hotel di design in uno degli indirizzi più ambiti dell'Upper East Side. Il palazzo di 16 piani è di proprietà dei Reuben Brothers con interni firmati da Martin Brudnizki dello studio Mbds. Il The Surrey è stato completamente trasformato e ora include 70 camere, 30 suite e 14 residenze private. Ospita anche la prima sede a New York del rinomato ristorante Casa Tua e la Surrey Spa con trattamenti firmati Sisley Paris.
"Siamo estremamente orgogliosi che la nostra prima apertura in Nord America sia così significativa come il The Surrey: un indirizzo che ha atteso a lungo il suo prossimo capitolo - sottolinea Simon Casson, amministratore delegato di Corinthia Hotels -. Vediamo questo hotel come un omaggio a New York e un simbolo dello spirito creativo della città".
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[post_content] => Segno meno per il primo semestre di Ryanair: nel periodo compreso tra marzo e fine settembre la low cost ha registrato un calo dei profitti, legato alla diminuzione dei prezzi dei biglietti, e ha anticipato una revisione al ribasso delle previsioni di crescita dei passeggeri, a causa dei ritardi nelle consegne da parte di Boeing.
La compagnia aerea ha infatti riportato un utile netto di 1,79 miliardi di euro, pari ad con una flessione del 18% rispetto all'analogo periodo dell'esercizio precedente (2,18 miliardi di euro). Il traffico è cresciuto del 9% fino alla cifra record di 115 milioni, ma la tariffa media è scesa del 10% (-15% nel primo trimestre e -7% nel secondo trimestre). I ricavi totali del primo semestre sono aumentati dell'1% a 8,69 miliardi di euro.
Considerate le consegne in ritardo dei nuovi aeromobili, Ryanair ritiene "ragionevole" moderare l'obiettivo di crescita del traffico per l'intero esercizio 2026 a 210 milioni di passeggeri (in precedenza 215 milioni). Mentre per l'anno fiscale 2025 la stima passeggeri rimane compresa tra 198 e 200 milioni (+8%), salvo - anche in questo caso - peggioramento nei ritardi nelle consegne dei Boeing.
«I costi unitari hanno avuto un buon andamento nel primo semestre, poiché il divario di costo tra Ryanair e le compagnie aeree competitor dell'Ue continua ad ampliarsi - ha commentato il ceo del gruppo Ryanair, Michael O'Leary -. Ci aspettiamo che i costi unitari per l'intero anno siano sostanzialmente stabili, poiché i nostri risparmi sulla copertura del carburante, i forti interessi attivi e una modesta compensazione per i ritardi degli aeromobili compenseranno ampiamente l'inflazione dei costi ex-carburante (in particolare gli stipendi dell'equipaggio e gli aumenti di produttività, le maggiori commissioni di movimentazione e Atc e l'inefficienza dei costi dei ripetuti ritardi nelle consegne del B737). Le prenotazioni anticipate suggeriscono che la domanda del terzo trimestre è forte e il calo dei prezzi sembra moderarsi. Restiamo cauti sulle prospettive delle tariffe medie del terzo trimestre, prevedendo che saranno leggermente inferiori rispetto al terzo trimestre dell'anno precedente (soggetto alle prenotazioni di Natale e Capodanno in chiusura)».
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[post_content] => “La sentenza del Tar Piemonte ci deve spingere a riflettere e intervenire su una situazione nella quale non è garantita l’effettiva tutela dei viaggiatori e delle agenzie di viaggio che li rappresentano”. Lo osserva Franco Gattinoni, presidente della Federazione turismo organizzato di Confcommercio, a commento della sentenza del Tribunale amministrativo regionale piemontese secondo cui non è vincolante e obbligatorio un tentativo di conciliazione prima di proporre ricorso in sede giurisdizionale nelle controversie riguardanti gli indennizzi forfettari riconosciuti dal Regolamento CE 261-2004 in caso di negato imbarco sul volo, cancellazione dello stesso o ritardo prolungato.
“L’attuale processo di conciliazione non è efficace – prosegue Gattinoni – per la carenza di conciliatori rispetto alle domande presentate, ma anche per il ruolo del mediatore stesso che non richiede evidenze documentali alle compagnie aeree per giustificare eventuali circostanze straordinarie e, non ultimo, per l’atteggiamento di alcuni vettori che non rispondono o per l’assenza di altri dalla piattaforma Conciliaweb. Senza dimenticare cavilli pretestuosi come l’onere della presentazione della carta d’imbarco, nonostante sia una informazione già disponibile alla compagna”.
“Conciliaweb sarebbe anche un buono strumento, ma la mole di reclami rende spesso i pochi mediatori non proattivi nella ricerca di uno sbocco. Così, di frequente ci si limita a ratificare il mancato accordo tra le parti”, aggiunge il presidente Fto.
Vettori senza pec
Poi precisa: “Se si tratta di compensazioni pecuniarie, è inutile un tentativo di conciliazione su cifre stabilite dal regolamento comunitario, in assenza di un ruolo attivo e un potere effettivo del mediatore per verificare eventuali circostanze straordinarie. Peraltro, se la compagnia nega tale diritto già in fase stragiudiziale, per quale motivo il passeggero è tenuto a ripetere la procedura dopo il reclamo dinanzi a Conciliaweb? È chiaro che il vettore non cambierà idea. Per quanto riguarda invece gli oneri di riprotezione, la mediazione potrebbe essere utile”.
“Attualmente, alla luce della riforma Cartabia che impone il tentativo di conciliazione come condizione di procedibilità, ci si limita a procrastinare un eventuale giudizio nella speranza che il viaggiatore desista e rinunci alle proprie rivendicazioni”, prosegue Gattinoni. “Sarebbe invece utile un tavolo di confronto con l’Authority dei trasporti, Enac e i vettori per rendere più efficiente il processo, anche alla luce della revisione in corso delle regole comunitarie, così da tutelare realmente i passeggeri.
“Non è accettabile che vi siano vettori che volano in Italia sprovvisti di pec e che acquisiscono reclami tramite form sui loro siti, moduli che non possono costituire prove legali per un eventuale procedimento. Così come sarebbe utile – conclude il presidente Fto – che le eventuali sanzioni di Enac scaturissero da controlli più rapidi e automatizzati e non fossero legate soltanto all’iniziativa del malcapitato viaggiatore. Ricordiamo, non a caso, che negli Usa è stato appena introdotto l’obbligo di rimborso automatico per cancellazioni e ritardi”.
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[post_content] => Risultato importante per Destination Italia che per la prima volta nella sua storia vede i margini operativi lordi girare in territorio positivo. Alla chiusura della prima semestrale, lo scorso 30 giugno, l’ebitda della compagnia è stato infatti di 0,24 milioni di euro, contro il negativo da 0,71 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente. Bene anche il valore della produzione, praticamente raddoppiato in un anno da 17,6 a 34,9 milioni. “C’è il manager che sceglie un settore e un prodotto e vive per quell’ambito dove ritiene di essere un talento e c’è chi invece chi ha il piacere della sfida. Io credo di appartenere alla seconda categoria”, spiega la presidente Dina Ravera, al timone di Destination Italia dal 2018, dopo una serie di esperienze in altri comparti come la telefonia e il settore energetico.
E in sei anni la travel tech company specializzata nell’incoming di strada ne ha fatta, se è vero che al momento dell’approdo di Dina Ravera in azienda l’ebitda era ancora in rosso per 5 milioni. Ma come è stato possibile tutto ciò? “Credo che una parte importante sia dovuta alla visione, all’aver avuto sin da subito chiaro quale fosse lo spazio di mercato dove avremmo potuto diventare rilevanti. Da qui il focus sulla domanda alto-spendente, capace tra le altre cose di attivare importanti effetti moltiplicatori sul fatturato turistico nazionale nel suo complesso e di conseguenza sull’indotto di cui beneficiano molte pmi del Paese”.
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Ma le ambizioni di Destination Italia non finiscono qui. Dall’anno scorso è già attiva anche la sede negli Stati Uniti, dove la società sta attualmente creando una rete di promotori capillare in grado di andare a interfacciarsi con aziende e associazioni attive nelle 50 principali realtà metropolitane del Paese. “Si tratta di un modello che potremo replicare anche in Sud America, specialmente in Argentina e in Brasile, mercati nei quali sono attive molte associazioni legate a persone di origini italiane”.
Entro l’anno sarà inoltre operativo pure un ufficio a Shanghai. “Il mercato cinese è tanto vasto quanto ancora poco sfruttato dall’Italia – conclude Dina Ravera -. L’approccio in questo caso sarà naturalmente diverso rispetto a quanto già facciamo negli Usa. Ci muoveremo con il supporto di Intesa Sanpaolo, nonché del consolato e della Camera di commercio in loco. Cercheremo soprattutto di stringere collaborazioni con i tour operator cinesi in cerca di partner affidabili, in grado di organizzare viaggi di alto livello in Italia. E poi abbiamo già iniziato a tessere relazioni con le aziende italiane attive nell’ex Celeste impero. L’anno prossimo sarà quindi la volta di Tokyo, per entrare in un Paese, il Giappone, che è ancora un altro mondo. Servirà scovare partner locali in grado di interfacciarsi con il mercato a nome nostro. E poi ci sarà l’India, e chissà il Nord Africa, dove mi hanno già invitato più volte ad andare a visitare alcune località”:
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[post_content] => Universal Air entra nella stagione invernale 2024-25 con la conferma delle destinazioni servite nei mercati europei e nordafricani, tra cui Pécs, Monaco, Nizza, Palermo e Tripoli. Con orari di volo ottimizzati e un programma semplificato, il vettore basato a Malta punta a massimizzare la convenienza e mantenere gli standard più elevati.
«Considerando il nostro ampio network attraverso il Mediterraneo e l'Africa settentrionale, siamo impegnati a fornire servizi convenienti e confortevoli per i nostri passeggeri business e leisure» ha dichiarato il ceo della compagnia aerea, Simon Cook.
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Tunisia ospite d'onore della serata a tema "La diplomazia culinaria", nella più ampia cornice del Festival della Diplomazia a Roma. «La diplomazia culinaria è uno strumento potente di scambio e avvicinamento tra i popoli. Essa supera le barriere linguistiche e culturali creando ponti tra le nazioni attraverso la condivisione di tradizioni culinarie - osserva l'ambasciatore della Repubblica Tunisina Mourad Bourehla -. Uno degli esempi più emblematici di questa diplomazia è l'iscrizione del cous cous, piatto nazionale del Magreb, nella lista del patrimonio culturale immateriale dell'Unesco, nel dicembre 2020, su domanda congiunta di Tunisia, Algeria, Marocco e Mauritania.
L'iscrizione intitolata "Conoscenze, know-how e pratiche relative alla produzione al consumo di cous cous" illustra la sua capacità di unire popoli e tradizioni e di essere un elemento di comunione e cooperazione tra gli stati. «In sintesi, conclude l'ambasciatore, la diplomazia culinaria attraverso le iniziative come quella dell'Unesco, non solo rafforza la preservazione del patrimonio locale ma anche i legami tra i paesi. Il cous cous, oltre a rappresentare un piatto, è un simbolo di diversità, solidarietà e dialogo tra le civiltà. E' la prova che la gastronomia trascende differenze e tensioni, dimostrando che gli elementi che uniscono sono più forti di quelli che ci dividono».
Tunisia multicolore
«La facilità e la varietà dei collegamenti sia aerei che marittimi rendono il paese molto vicino all'Italia - ricorda Karim Jatlaoui, direttore dell'ente del turismo tunisino in Italia -. La nostra ricettività conta oltre 900 strutture, sempre più diversificate, dall'hotel classico alla dimore di charme all'agriturismo. La capacità ricettiva raggiunge i 350.000 posti letto con un un numero di turisti nel 2023 di 10 milioni ed entrate pari a 3 miliardi di euro.
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(Quirino Falessi)
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[post_content] => Una vacanza nella bellezza e nella storia, nello charme e nella natura. Ma soprattutto nell’arte e nella cultura. È questa la proposta di Ville Castelli Dimore: un itinerario alla scoperta del fascino senza tempo del Veneto, con una particolare attenzione al patrimonio artistico delle dimore storiche che arricchiscono il territorio, sia in centro città che nei piccoli borghi.
Padova, detta anche Urbs picta grazie al ciclo di affreschi del XIV secolo, Patrimonio Mondiale dell’Unesco, è la prima tappa dell’itinerario culturale proposto da Ville Castelli Dimore. A pochi passi dalla Cappella degli Scrovegni, capolavoro di Giotto, sorge infatti Palazzo Mantua Benavides, un’antica dimora nobiliare del Cinquecento. Un’atmosfera di pace ed eleganza in centro città, ma anche un viaggio nella storia. Il palazzo mette a disposizione infatti alcune suite di charme, ognuna con arredi unici e preziosi, e raffinati appartamenti attrezzati con tutti i comfort, dove trascorrere una vacanza all’insegna dell’arte e della bellezza.
La pittura rinascimentale è protagonista anche a Villa Roberti, a una ventina di chilometri, meta ideale per una visita in giornata. Situata a Brugine in provincia di Padova, questa villa cinquecentesca permette di apprezzare in particolare gli affreschi di Giambattista Zelotti e Paolo Veronese che impreziosiscono il salone principale.
L’arte e lo stile di Giovanni Battista Zelotti si ritrova anche nei sei magnifici saloni, completamente affrescati, che compongono il piano nobile dell’affascinante Castello del Catajo di Battaglia Terme (Pd). Da visitare in zona, anche il Castello di San Pelagio a Due Carrare, che ospita il Museo del Volo in memoria del volo su Vienna di Gabriele d’Annunzio, che qui ha dimorato.
Tappa obbligata Villa Emo Capodilista a Selvazzano Dentro (PD), altro gioiello dei Colli Euganei, progettata e affrescata da Dario Varotari, allievo del Veronese. Qui l’arte incontra il sapore, grazie alle degustazioni dell’ottimo vino della storica cantina La Montecchia.
L’itinerario veneto di Ville Castelli Dimore nella cultura, nell’arte e nella bellezza prosegue verso Vicenza, la città del Palladio che qui ha realizzato alcuni dei suoi capolavori, tra cui il bellissimo Teatro Olimpico.
Alle porte della città si trova la settecentesca Villa Valmarana ai Nani che offre agli amanti dell’arte un'esperienza esclusiva: dormire sotto i magnifici affreschi di Giandomenico Tiepolo. La villa custodisce infatti al suo interno uno dei più importanti cicli pittorici del ‘700 affrescati da due dei maggiori artisti dell’epoca: Giambattista Tiepolo e il figlio Giandomenico.
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Da qui, a una ventina di chilometri si trova il Castello di Thiene, prestigiosa dimora quattrocentesca visitabile autonomamente o con guida con il supporto di un percorso fruibile tramite il proprio smartphone.
A Barbarano Mossano (Vi), su di una collina circondata dai Colli Berici sorge Villa di Montruglio, iniziata da Antonio Pizzocaro intorno al 1680 e completata, tra la fine del Seicento e i primi del Settecento, dall’architetto Francesco Antonio Muttoni con evidenti influenze palladiane.
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A novembre riparte anche il tradizionale roadshow in giro per l’Italia con le tappe di Trento e Vicenza, prima di spostarsi nelle regioni centrali. “Non smettiamo mai di incontrare le agenzie. Solo attraverso il confronto diretto con chi ha il compito di presentare i prodotti Mapo ai viaggiatori è infatti possibile dare vita a tour unici e tailor made. Agli adv presenteremo sia importanti conferme come il mare Italia e la programmazione su Marocco, Turchia ed Egitto, con voli disponibili dai principali aeroporti anche per le festività natalizie, sia grosse novità come il potenziamento delle partenze per mete best seller come la Thailandia e i viaggi di gruppo con corso fotografico. Il primo sarà in Sudafrica accompagnati da Franco Cappellari, master photographer della Nikon School”.
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