22 novembre 2022 10:27

Il ministro del turismo Daniela Santanchè
E’ particolare la continuità fra gli ultimi due ministri del turismo. Garavaglia ovunque si trovasse dalla fiera delle bici a quella dei camper diceva che sarebbero state proprio quelle nicchie a salvare il turismo. Ora il nuovo ministro partecipa ad una rassegna di cucina italiana e dice che l’enogastronomia è il futuro del turismo.
Ma sentiamola. Nelle politiche del turismo “la strada è segnata”, è quella dell’investimento nell’enogastronomia. Lo ha detto la ministra del turismo Daniela Santanchè, nel corso di un evento alla Farnesina in occasione della Settimana della Cucina Italiana nel mondo. «Il nostro Paese – ha osservato – ha un’eccellenza nel mondo: il cibo (Come se non ci fosse la moda, o in generale il made in Italy. Ndr). Sono i dati a dirlo: il 17% dei turisti sceglie la meta guardando alle tappe dell’enogastronomia, e su questo siamo i primi nel mondo».
I gadget
Ma non solo (consiglio di segnare la frase. Ndr): «I gadget che portano con sé i turisti sono sempre più salami, formaggi, vini, sempre meno portachiavi». Ecco perché, per Santanchè, «dobbiamo puntare su questo settore con consapevolezza e coscienza. Ce lo dicono i turisti, la strada è tracciata».
Per la ministra è necessario investire nel settore, «orgogliosi di ciò che siamo, e siamo i più bravi. Crederci aiuta l’economia. Questo governo – ha sottolineato ancora – ha una visione d’insieme, in discontinuità con il passato, possiamo far diventare il turismo la prima azienda italiana. Ogni euro investito nel turismo si moltiplica per tre».
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[post_content] => Recensioni false e ministero. Il ministro del Turismo Daniela Santanchè ha incontrato le principali piattaforme online per approfondire il contenuto del provvedimento normativo riguardante il contrasto delle recensioni false.
Al tavolo di lavoro hanno preso parte i rappresentanti di Airbnb, Booking.com, Consorzio Netcomm, eDreams, Expedia Group, Google, Meta, Skyscanner, Trip.com, TripAdvisor e Truspilot.com, che, concordando sulla necessità di formulare una disciplina in materia, hanno condiviso le loro esperienze e alcune perplessità sul testo del disegno di legge.
Ora secondo una logica aristotelica questa riunione sarebbe un'aporia. Cioè qualcosa di irrisolvibile. Come si può cambiare il sistema delle false recensioni interloquendo con chi ha creato il problema? Sarebbe meglio fare parlare con chi è stato danneggiato dalle recensioni false. O no? Io questo fatto che si debba parlare con tutti non lo capisco proprio. Le aziende che hanno creato il problema non devono interloquire sulla legge, ma devono subirla. Altrimenti troveranno delle piccole scappatoie.
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[post_content] => La meeting industry in Italia rappresenta un comparto in forte espansione, in grado di generare una ricaduta economica positiva su strutture e territori coinvolti.
“La meeting industry ha un ruolo cruciale per il mondo del turismo nel nostro Paese. L’organizzazione di eventi e congressi attira numerosi partecipanti internazionali che, una volta arrivati in Italia, innescano un circolo virtuoso per il settore e per la nostra economia. Al di là del singolo evento, il viaggiatore investe nel pernotto, negli spostamenti e nelle visite culturali, andando a scoprire le bellezze italiane. La crescita del comparto Mice è significativa e rappresenta una leva di sviluppo per l’intero territorio nazionale” commenta Ivana Jelinic, amministratore delegato di Enit.
Come emerge dallo studio promosso da Enit in collaborazione con Federcongressi&eventi e realizzato da Aseri, Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, il settore Mice in Italia coinvolge annualmente più di 27 milioni di partecipanti provenienti da ogni parte del mondo, equivalente ad una spesa complessiva pari a quasi 9 miliardi di euro.
Secondo le ultime stime disponibili (relative all’annualità 2023), il 42% della spesa è rappresentato dall’alloggio (3.750.278.000 euro), il 29,9% è costituito dalla spesa per i trasporti (2.671.069.000 euro) sostenuta in Italia, riguardante sia i trasferimenti interni a lunga percorrenza a livello nazionale e regionale (trasporto aereo, ferroviario e automobilistico), sia gli spostamenti a livello locale (principalmente autobus e taxi).
Spesa
Il 15,9% è riferito alla spesa per la ristorazione sostenuta al di fuori sia dell’hotel dove il partecipante ha alloggiato, sia della struttura dove è stato ospitato l’evento (1.417.816.000 euro); il restante 12,2% della spesa totale è relativo ad acquisti e altre spese (beni per uso personale e spese per la fruizione di servizi culturali, ricreativi e di intrattenimento) pari a 1.094.020.000 euro.
A tutto questo bisogna poi sommare la spesa per la realizzazione di meeting, congressi ed eventi (catering e ristorazione interna, allestimenti e tecnologie, spazi e altri servizi) che vale più di 2 miliardi 800 milioni di euro, portando così il complessivo del contributo economico diretto del mondo Mice in Italia a ben 11 miliardi 746 milioni di euro. Una somma che si traduce in una spesa media giornaliera per singolo partecipante di circa 281€, cifra che aumenta se si considerano gli eventi di durata superiore a un giorno.
Spesa media giornaliera che risulta più elevata nel Nord Ovest del Paese, pari a circa 256 euro a livello complessivo, che raggiunge i 328€ al giorno se si prendono in considerazione solamente gli eventi che hanno registrato una durata superiore a un giorno. In quest’area geografica si concentra il 39,7% del totale della spesa per eventi e congressi, seguita dal Centro Italia (27,7%), Nord Est (23,6%) e Sud – Isole (9%).
Uno spaccato geografico direttamente proporzionale alla concentrazione delle sedi ospitanti gli eventi (alberghi con sale meeting, centri congressi e sedi fieristico congressuali, dimore storiche e molto altro): il Nord racchiude il 53,2% delle sedi totali e ha ospitato il 59 % degli eventi (crescita del +11,8%), il Centro possiede il 24,8% delle sedi e ha ospitato il 24,7% degli eventi complessivi (+13,4%), il Sud dispone del 13,8% delle sedi e ha ospitato il 10,2% degli eventi (+10%), chiudono le Isole con l’8,2% delle sedi ed il 6,1% degli eventi ospitati (+11,5%).
Interventi
“Il settore della meeting industry in Italia rappresenta un'importante opportunità di crescita economica e turistica. La significativa spesa generata dagli eventi e congressi non solo sostiene l'economia locale, ma promuove anche le meraviglie della nostra nazione a livello internazionale. È fondamentale continuare a investire in questo comparto strategico, che contribuisce a creare posti di lavoro e a valorizzare il patrimonio culturale italiano. Siamo impegnati a garantire un ambiente favorevole per questa industria, affinché possa prosperare e portare benefici a tutte le regioni del nostro territorio” afferma Daniela Santanchè, Ministro del Turismo.
“La pubblicazione di questo studio è molto importante perché certifica il valore dell’industria italiana dei congressi e degli eventi business. Va inoltre sottolineato che, rispetto al dato medio indicato dalla ricerca, il contributo economico del MICE risulta ancora più alto se si considerano gli eventi di più lunga durata e maggiore complessità quali i congressi associativi, soprattutto internazionali. In questo ambito emerge la maggiore capacità di attrattiva da parte delle destinazioni che investono per aumentare la propria competitività e, anche per questo, il congressuale è un settore del turismo con ancora ampi margini di crescita”, dichiara Gabriella Gentile, Presidente di Federcongressi&eventi.
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Il “turismo del futuro” nelle parole della ministra del turismo Daniela Santanchè, intervenuta da remoto alla seconda edizione della borsa del turismo esperienziale della Spezia, in programma nella città ligure fino al 2 aprile.
«Negli ultimi anni il panorama globale del turismo ha subito notevoli cambiamenti- spiega Santanchè - I viaggiatori di oggi hanno desideri diversi. Non si accontentano più di “semplici” visite a monumenti o del soggiorno in hotel, ma cercano esperienze che mettano in contatto con la cultura, la natura e le tradizioni locali. La domanda è: siamo sicuri di essere pronti a soddisfare le aspettative dei viaggiatori? Su questo dobbiamo interrogarci tutti insieme e in questa direzione dobbiamo lavorare in squadra».
L’esperienza è al centro di tutto, il viaggiatore vuole arricchire il proprio bagaglio culturale.
«In Italia siamo molto fortunati – aggiunge la ministra – possiamo offrire esperienze uniche, dai percorsi enogastronomici, alle escursioni nei parchi nazionali, fino all’immersione nelle attività artigianali. Ogni angolo della nostra nazione ha qualcosa di speciale».
Tour personalizzati, esperienze immersive sono tra i trend emergenti, così come l’interesse per la sostenibilità.
«Nel trimestre estivo 2023 – continua Santanchè – l'interesse per le visite a laboratori artigiani, fabbriche o siti per la produzione di beni è raddoppiato rispetto all’anno precedente. La quota sale al 14,2% nelle vacanze paesaggistiche e al 21, 3% nelle vacanze culturali».
Per quanto riguarda il progetto Ala (area vasta ligure apuana) Daniela Santanchè conferma il grande interesse ed il supporto da parte del ministero che è partner. «Un’iniziativa che rappresenta un’eccellenza nel panorama turistico nazionale – conclude la ministra – perché vuole valorizzare 66 comuni tra la costa e l’entroterra, con l’obiettivo di potenziare l’attrattiva creando una destinazione turistica integrata, puntando sulla diversità del territorio. Il ministero si è impegnato a dare visibilità a tutto il progetto sull’hub digitale del turismo. L’area vasta ligure, sono certa, sarà in grado di attrarre sempre più visitatori in qualsiasi periodo dell’anno».
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[post_content] => Si è svolta a Lamezia Terme, in Calabria, l’assemblea annuale di Fiavet Confcommercio, appuntamento centrale per il confronto tra istituzioni, operatori e agenzie di viaggio.
Il tema scelto per l’edizione 2025, “Il turismo che non si ferma: radici, identità e destagionalizzazione per un nuovo modello di sviluppo” , è stato al centro del convegno inaugurale, ospitato presso il THotel di Lamezia Terme. Dal 28 al 30 marzo, i delegati provenienti da tutta Italia sono stati impegnati in un percorso di scoperta del territorio, con l’obiettivo di conoscere da vicino la Regione Calabria e valorizzarne i prodotti turistici locali.
Ad aprire i lavori del convegno è stato il presidente nazionale di Fiavet Confcommercio Giuseppe Ciminnisi.
Il ministro del turismo Santanché ha salutato la platea ricordando che rappresenta “un momento di riscontro e riflessione sull’importanza che le agenzie di viaggio esercitano rispetto a un segmento di mercato di grandissimo valore”. Sul tema della destagionalizzazione ha ribadito l’impegno del Governo in questa direzione: “Abbiamo investito 34 milioni di euro per promuovere e valorizzare i piccoli centri sotto i 5000 abitanti, 25 milioni per il turismo sostenibile, oltre 500 milioni per la montagna, più di 30 milioni per i cammini religiosi che sono un importante driver volto a razionalizzare i movimenti turistici nei periodi meno canonici”.
Direttiva europea
Prima di concludere il ministro Santanché ha rassicurato Fiavet Confcommercio rispetto all’impegno del Governo nel seguire la discussione in corso a Bruxelles sulla proposta per la modifica della Direttiva UE sui pacchetti turistici. “Il Ministero del Turismo è al fianco delle imprese del settore, mirando a una direttiva che rispetti sia il corretto funzionamento del mercato interno sia un alto livello di protezione del consumatore, eliminando sbilanciamenti tra obblighi e diritti. È essenziale evitare la presenza di oneri eccessivi per gli operatori, spesso piccole e microimprese, e l’aumento del contenzioso, con conseguenti danni per i consumatori”.
Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli si è complimentato con il presidente di Fiavet Confcommercio per la sua recente elezione nel Consiglio Nazionale di Confcommercio e ha poi salutato i partecipanti. “Il turismo ha ripreso a correre a pieno ritmo, dimostrando di essere una componente fondamentale di quella che noi abbiamo chiamato l’eccezionalità italiana - ha dichiarato Sangalli -; un’eccezionalità che ha come richiamo le caratteristiche indicate nel tema dell'assemblea: le radici, la nostra cultura, il nostro stile di vita, che formano quell’identità che rende uniche le esperienze dell’Italia”. Carlo Sangalli ha ricordato anche le ombre del settore, sottolineando che il turismo cresce, ma i turisti italiani sono in flessione, e che la politica dei dazi, l’instabilità geopolitica saranno i problemi più decisivi del 2025.
Battaglie di Fiavet
Il presidente Giuseppe Ciminnisi ha quindi ricordato le attuali battaglie di Fiavet Confcommercio su diversi fronti. “Stiamo affrontando nuovi percorsi sia a livello normativo, in particolare per la direttiva sui pacchetti dell’Unione Europea , sia con la filiera, in particolare con le compagnie aeree. Siamo coloro che si interfacciano con chi viaggia, che conoscono tendenze non solo di viaggio. Abbiamo il polso dello stato sociale del Paese, le difficoltà per l’inflazione, le difficoltà che scaturiscono dall’illegalità, dall’abusivismo”. Il presidente di Fiavet Confcommercio ha poi ricordato l’importanza della formazione: “Fiavet, è la più longeva delle associazioni di categoria e ha in sé, tuttavia, sempre lo sguardo rivolto al domani. Sono tre anni che anticipiamo contenuti sull’intelligenza artificiale, facciamo formazione aggiornandoci su ogni possibilità di applicazione di questo strumento in agenzia di viaggi”.
Durante il convegno è stato premiato Battista Foderaro, già presidente Fiavet, per il suo impegno profuso negli anni per la Federazione.
I temi centrali del convegno sono stati affrontati dal direttore creativo e travel Designer ItalyRooting consulting Letizia Sinisi, la quale è intervenuta su 'Turismo delle Radici: dall’Identità al business – il ruolo strategico di Fiavet'. “Le radici sono una connotazione ulteriore di una professionalità specifica che ha diversi sviluppi possibili - ha spiegato Sinisi -. Il turismo delle radici, secondo gli ultimi dati di Banca d’Italia e dello studio di Confcommercio e SWG, restituisce una crescita del +59,4% di viaggiatori (9,9 mln), del +59% di spesa (6,7 mld di euro) e del + 29,7% dei pernottamenti (78,6 mln)".
Secondo la Federazione Italiana Emigrazione-Immigrazione, il numero dei discendenti di emigrati italiani nel mondo è stimato fra i 60 e gli 80 milioni. La presenza di italiani nel mondo è soprattutto meridionale (2,6 milioni, pari al 48,1 percento del totale). Questi emigrati italiani e loro discendenti rappresentano un enorme potenziale in termini di domanda turistica
Interventi
La nostra giornalista e docente di comunicazione digitale Claudiana Di Cesare è intervenuta su: 'L'intelligenza artificiale come alleata del tuo business. Opportunità e strumenti operativi' spiegando come l’intelligenza artificiale possa semplificare e velocizzare moltissime attività quotidiane in agenzia di viaggi, “dalla scrittura di un testo promozionale all’organizzazione di una risposta efficace per un cliente indeciso, dalla comunicazione in una lingua straniera con un fornitore fino alla creazione di contenuti per i social o per una newsletter”. Di Cesare ha fornito idee da sperimentare subito, link e strumenti utili, esempi da copiare.
Il sales director Sud Europa di Sojern, Daniele Manetti è intervenuto su: 'Comunicazione e Promozione Digitale dei Territori: Tecnologie & Case Histories' affrontando le caratteristiche del digital advertising in comparazione con i più tradizionali canali offline. I temi principali sono stati il pubblico di riferimento del digitale, le tecnologie per il targeting, le soluzioni di misurazione degli investimenti in promozione.
Sono seguiti poi i relatori partner: il responsabile Trade& Charter AV Trenitalia Antonello Varallo, il vice presidente Sales Italy ITA Airways, Tommaso Fumelli, il presidente del Consorzio Fogar Jacopo De Ria, il direttore commerciale di OTA Viaggi, Massimo Diana, la managing director Orizzonti Tour Operator, Francesca Parisi, il responsabile commerciale Orizzonti Tour Operator, Vittorio Stocco, la Global Partnerships Strategist GuardMe Europe, Nicoletta Pinto il direttore commerciale SACAL SpA – Sistema Aeroportuale Calabrese, Mauro Bolla.
Nei giorni successivi gli agenti di viaggio e operatori di tutta Italia hanno avuto la possibilità di scambio e condivisione sia con le agenzia di viaggio locali che con i rappresentanti dell’offerta territoriale. Il fam trip per i delegati Fiavet Confcommercio ha previsto un itinerario tra Pizzo e Gerace e l’incontro sul territorio di rappresentanti istituzionali e del prodotto turistico calabrese, guidati dal presidente di Fiavet Calabria Gianluca Marcello.
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Si terrà a Lamezia Terme, in Calabria, l’Assemblea annuale Fiavet Confcommercio preceduta dal convegno “Il turismo che non si ferma: radici, identità e destagionalizzazione per un nuovo modelli di sviluppo” che si terrà un presso il THotel di Lamezia Terme il giorno 28 marzo alle ore 16 nella sala Talete. I delegati saranno in Calabria, dal 28 al 30 marzo per conoscere il territorio e i prodotti turistici territoriali.
Afferma l’assessore al turismo della regione Calabria, Giovanni Calabrese: “Sono contento che la Calabria sarà sede di questo importante incontro, consapevole che la nostra Regione, guidata dal presidente Roberto Occhiuto, è pronta ad accogliere e a condividere le proprie opportunità e il suo spirito accogliente, a conferma del ruolo sempre più centrale che stiamo assumendo nel panorama turistico nazionale e internazionale.
«La scelta di ospitare in Calabria il Convegno Nazionale sul Turismo e l’Assemblea annuale di Fiavet Confcommercio, rappresenta, inoltre un segnale forte di attenzione verso la valorizzazione di un turismo che guarda al futuro, un turismo che non si ferma, che sa valorizzare le radici senza perdere di vista l’innovazione e lo sviluppo sostenibile. Auguro a tutti i partecipanti un proficuo lavoro, che possa portare a nuove idee, dialoghi con altre Regioni, collaborazioni e soluzioni per un settore che ha tutte le potenzialità per crescere e diventare sempre più protagonista nel nostro Paese”.
Ciminnisi
Nel convegno del 28 marzo aprirà i lavori il presidente Fiavet Confcommercio, Giuseppe Ciminnisi, si collegherà per un saluto il ministro del turismo, Daniela Garnero Santanchè, e il presidente Confcommercio Imprese per l’Italia, Carlo Sangalli. Saranno presenti l’assessore al turismo della regione Calabria, Giovanni Calabrese e si collegherà il presidente Camera di commercio Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia, Pietro Falbo.
I temi centrali del convegno saranno affrontati dal direttore creativo e travel Designer ItalyRooting consulting Letizia Sinisi che interverrà su “Turismo delle Radici: dall’Identità al business – il ruolo strategico di Fiavet”, dalla giornalista e docente di comunicazione digitale, Claudiana Di Cesare che interverrà su: "L'intelligenza artificiale come alleata del tuo business. Opportunità e strumenti operativi", dal travel Industry Marketing Expert / Sales Director Sud Europa di Sojern, Daniele Manetti che interverrà su: “Comunicazione e Promozione Digitale dei Territori: Tecnologie & Case Histories”.
Relatori
Tra i relatori il responsabile vendita trade & charter AV Trenitalia Antonello Varallo, il vice presidente Sales Italy ITA Airways, Tommaso Fumelli, il presidente del Consorzio Fogar Jacopo De Ria, il direttore commerciale di OTA Viaggi, Massimo Diana, Orizzonti Tour Operator, Francesca Parisi e Vittorio Stocco, il direttore commerciale SACAL SpA – Sistema Aeroportuale Calabrese, Mauro Bolla, la Global Partnerships Strategist GuardMe Europe, Nicoletta Pinto
Le conclusioni sono affidate a Gianluca Marcello, presidente Fiavet Calabria e a Giuseppe Ciminnisi, presidente Fiavet.
Nei giorno successivi gli agenti di viaggio e operatori di tutta Italia avranno possibilità di scambio e condivisione sia con le agenzia di viaggio locali che con i rappresentanti dell’offerta territoriale. Il fam trip seguente il convegno per i delegati Fiavet Confcommercio prevede un itinerario che toccherà le località di Pizzo e Gerace, e l’incontro sul territorio di rappresentanti istituzionali e del prodotto turistico calabrese.
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[post_content] => Si svolgerà dal 31 marzo al 2 aprile 2025 alla Spezia la seconda edizione della Bitesp, borsa internazionale sul turismo esperienziale alla Spezia.
Voluta dall'amministrazione Peracchini, in collaborazione con la società International Group di Padova, la manifestazione, nasce dall’idea di sviluppare il turismo locale in modo che diventi una vera e propria impresa capace di creare ricchezza e benessere per i cittadini, nell’ottica di una continua crescita del settore turistico garantendo un’offerta variegata e integrata, promuovendo la destagionalizzazione e valorizzando tutte le risorse del territorio.
Protagonisti dell'evento i territori compresi nell’Area vasta, insieme a tutti i comuni che aderiscono al progetto Ala. L'obiettivo è quello di unire tutti i territori, situati tra la punta estrema a settentrione della Toscana ed il levante ligure, in modo che possano organizzare un sistema condiviso di governance, servizi e infrastrutture per costruire un’offerta turistica integrata e coordinata, che integri a livello interregionale le aree costiere e quelle interne.
«Il turismo nella nostra città è in costante crescita - sottolinea il sindaco della Spezia, Pierluigi Peracchini - in tutte le stagioni dell’anno e non solo nei mesi estivi. Nel 2024 abbiamo registrato oltre 1 milione e 200 mila pernottamenti, a cui si aggiungono più di 700 mila crocieristi sbarcati per visitare La Spezia e il territorio circostante. Un risultato straordinario, considerando che prima del nostro insediamento i visitatori annui erano appena 100 mila. Questo incremento è il frutto di un grande lavoro di rilancio della città, grazie a eventi distribuiti durante tutto l’anno, una maggiore attenzione al decoro e alla pulizia, il potenziamento dei servizi e una costante promozione a livello internazionale. La Bitesp rappresenta un’altra importante occasione per valorizzare il nostro territorio, creando nuove opportunità e offerte di alto livello per i visitatori grazie agli incontri con buyers da tutto il mondo»
«Siamo entusiasti di presentare la seconda edizione della Bitesp La Spezia - aggiunge l’assessore al turismo Maria Grazia Frijia - un evento che rappresenta un'importante opportunità per valorizzare il nostro territorio e promuovere il turismo esperienziale e che nella sua prima edizione ha riscosso un grande successo tra i buyers presenti. La Spezia e i comuni dell'area Vasta offrono una vasta gamma di esperienze uniche, dal mare alla montagna, dall'enogastronomia alla cultura. Lavoriamo per far conoscere le bellezze della Spezia e dei suoi dintorni, e siamo convinti che la Bitesp La Spezia sarà una vetrina importante per il nostro territorio, permettendo di evidenziare i nostri punti di forza e di presentare i progetti che stiamo portando avanti in un'ottica di destagionalizzazione e crescita del settore turistico».
E proprio dal progetto Ala è nata l’idea di organizzare alla Spezia, baricentro di quest’area vasta e capofila del progetto, la Bitesp che rappresenta un’azione concreta di questo percorso e che quest’anno giunge alla seconda edizione. Nel corso delle 3 giorni sarà firmato un protocollo d’intesa e collaborazione tra il presidente del Cai Liguria e il presidente del Cai Toscana volto proprio a rafforzare i rapporti e le collaborazioni tra i due territori.
Il 31 marzo, la manifestazione aprirà ufficialmente alle ore 9:00, seguita dalla conferenza inaugurale con i saluti di benvenuto da parte del sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini, del ministro del turismo Daniela Santanchè, dell’assessore al turismo di regione Liguria Luca Lombardi, da Maria Grazia Frijia assessore al turismo del Comune della Spezia e dalle autorità locali.
Il 1° e il 2 aprile saranno dedicati ai fam trip per i buyers internazionali e i giornalisti della stampa turistica, con partenza alle ore 9:30 e rientro alle 18. I fam trip consistono in un tour con l’obiettivo di far scoprire un prodotto turistico (struttura alberghiera, villaggio turistico, un servizio o un’intera area di interesse) e farlo inserire nella programmazione/catalogo dei potenziali buyer.
L’evento si caratterizza per la modalità b2b, mettendo in contatto diretto l’offerta con la domanda, e si articola in due giornate: una dedicata agli incontri B2B e l’altra ai tour esperienziali per i buyers la cui partecipazione anche quest’anno è davvero rilevante.
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[post_content] => Riceviamo una lettera dal presidente di Astoi, Pier Ezhaya e volentieri la pubblichiamo.
«Mettiamola così: se si vuole danneggiare un settore al punto da farlo chiudere, la nuova direttiva europea sui pacchetti turistici è la strada più breve. Esagerato? No. Semplicemente razionale. Questa è la direttiva più iniqua, più ideologica, più miope, più violenta e più ingiusta che si potesse proporre.
Se verrà approvata, e lo dice un europeista convinto, bisognerà augurarsi che il nostro Paese vada in infrazione. Se l’Italia la recepirà, in infrazione dovremo andarci noi del turismo organizzato, non applicando questa direttiva e riempiendo i tribunali di cause. Le perderemo tutte? Pazienza. Almeno falliremo lottando.
Il vaso è colmo
Ma perché prendo questa posizione così estrema che di solito non mi contraddistingue? Perché il vaso è colmo, perché le posizioni ideologiche mi hanno stancato e perché l’unica tutela che il consumatore può avere quando viaggia la può avere dal turismo organizzato. Per il resto ognuno fa quel che vuole e auguri. Ma io dico, già la normativa attuale sui pacchetti turistici stratutela il consumatore rispetto alle banche letti o ai vettori aerei e allora, c’era pure bisogno di irrigidirla aumentando il gap?
E perché è così facile colpire il turismo organizzato? Forse perché l’Unione Europea non ha il coraggio di attaccare le lobby dei giganti tecnologici o quelle delle compagnie aeree? Il Draft Report presentato dal relatore in Parlamento della proposta di modifica della Direttiva Pacchetti, l’eurodeputato maltese Alex Agius Saliba, è qualcosa di semplicemente inconcepibile. Si tratta di una proposta che non tiene in alcuna considerazione la voce delle imprese europee del turismo organizzato.
Vediamone alcune perle
Reintroduzione tetto acconto del 25% e previsione possibilità di richiedere saldo non prima dei 28 giorni data partenza.
Ora io dico, ma questo tetto agli acconti è previsto anche per i vettori aerei o per gli alberghi quanto applicano le tariffe non rimborsabili? E se l’operatore, per favorire il proprio cliente dovesse acquistare dal vettore una tariffa ad emissione immediata (e, quindi, soggetta a pagamento immediato) dovrebbe coprire finanziariamente il delta tra il 25% che impone la legge e il 100% che chiede il fornitore? E perché mai questo dovrebbe accadere?
Istituzione di un Trust per garantire gli acconti.
Qui siamo davvero all’apoteosi; ma non c’è già una legge che impone a tutti gli attori del Turismo organizzato, tour operator e agenzie (non certo a vettori aerei o alle banche letti) di avere un fondo per insolvenza e fallimento che copre sia acconto che saldo? E allora a che cosa serve questo trust? È incredibile; non solo questo obbligo esiste per gli operatori del turismo organizzato e non per gli altri attori turistici, ma addirittura adesso bisogna anche creare un trust. W la fantasia.
Nessun perimetro e nessuna oggettività sulle circostanze straordinarie che regolano il recesso senza penale. In più, se il ministero degli affari esteri emana un travel warning c’è la possibilità per il cliente di annullare senza penale a 28 giorni data partenza.
Niente perimetro
Già oggi, con la direttiva attualmente in vigore, in caso di circostanze inevitabili e straordinarie (es. catastrofi naturali) verificatesi nel luogo di destinazione o nelle sue immediate vicinanze, il tour operator deve riproteggere il viaggiatore e, se questo non accetta, lo stesso ha diritto di recedere dal contratto ottenendo il rimborso integrale del costo del pacchetto. Nella “nuova versione” della direttiva non c’è alcun perimetro oggettivo per tali circostanze eccezionali, un passaggio che specifichi ad esempio che le stesse sono limitate alle sole catastrofi naturali, pandemie, etc.
In questo modo si apre il fronte ad un’interpretazione che potrebbe condurre a ricomprendere qualsiasi ipotesi di impedimento personale, soggettivo, del consumatore. Non contenti, si vorrebbe introdurre anche la possibilità di recedere in virtù di un “travel warning” emanato dal ministero degli affari esteri.
Anche questa è molto fantasiosa; ci sono state fatte lezioni sul fatto che i warning del Ministero degli Esteri erano solo avvisi e non dovevano rappresentare dei divieti e adesso il cliente può cancellare senza problemi, addirittura 28 giorni prima della partenza, senza nemmeno attendere l’evolversi di una situazione, che potrebbe anche rientrare? Domanda: questo vale anche per i vettori? Se c’è un travel warning devono rimborsare il biglietto? E se non sono comunitari ci si è posti il problema?
Riduzione del timing di rimborso per fallimento e insolvenza da 9 a 3 mesi.
Beh, certo; non solo dobbiamo avere un fondo per insolvenza e fallimento che altri non hanno ma anche sbrigarci a rimborsare senza nemmeno avere il tempo di esaminare la copiosa documentazione che potrebbe essere prodotta magari da migliaia di clienti? Mica si perde tempo qui.
Sono previste sanzioni pecuniarie fino al 4% del fatturato in caso di violazione delle previsioni della Direttiva.
Mi sembra giusto. In un settore che se va bene fa un ebitda del 5%, imporre una sanzione del 4% se non si ubbidisce mi sembra in minimo.
Davvero non comprendo l’accanimento; ma che vi ha fatto questo settore? Vi sembra un settore che specula sui consumatori? Se lo facesse non avrebbe dei profitti un pochino diversi?
Colpo di sciabola
E allora perché, ancora una volta, infliggere questo colpo di sciabola al Turismo organizzato e risparmiare tutti gli altri attori? Sono così ingenuo che pensavo che si sarebbe riequilibrato il gap e invece? Ma no, divarichiamolo ancora. A morte il Turismo organizzato, fatto da approfittatori cinici e ingordi di ricchezza!
Il ministro Santanchè ha assicurato il proprio impegno per contrastare questa pericolosa deriva e noi la ringraziamo sentitamente. Se necessario la questione va affrontata anche a livello di Presidenza del consiglio perché il rischio di chiusura di migliaia di imprese è più che concreto. Non si può affossare così un settore che aveva appena rimesso la testa fuori dall’acqua dopo l’apnea del covid.
Ma che vi abbiamo fatto?
Su questa cosa serve davvero coraggio e spirito combattivo. Fosse l’ultima cosa che farò per questo settore, questa volta, lo giuro, sono pronto a “tutto”
La diplomazia va bene, ma questo è davvero troppo».
Pier Ezhaya presidente Astoi Confindustria Viaggi
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[post_content] => Spesso sono in contrasto con le politiche del ministro del turismo Daniela Santanchè. E su questo giornale le ho scritte. In alcune occasione l'ho anche difesa quando tutti gli altri giornali la criticavano aspramente per le sue vicende imprenditoriali. In questi casi di solito io non attacco mai. Non mi piace fare il maramaldo. Secondo un sistema etico per cui bisogna difendere chi è attaccato da tutte le parti.
Fatta questa premessa devo dire però che le ultime dichiarazioni del ministro sono ampiamente criticabili. Lei durante l'apertura della Bmt di Napoli ha detto: Andiamo sempre più verso un turismo di qualità". Ma questa frase contiene una contraddizione in termini. In filosofia si chiamano aporie. L'aporia è un problema le cui possibilità di soluzione risultano annullate in partenza dalla contraddizione.
Dilemmi
Quindi: come si fa a fare turismo di qualità quando lo scorso anno (soprattutto nei mesi estivi) l'Italia ha registrato 50 milioni di turisti, con 458,4 milioni di presenze turistiche? Ora questi sono numeri da turismo di massa, non di qualità. Poi se esiste un sistema per far convivere il turismo di massa con quello di qualità, io non lo so. Magari sarebbe interessante sapere le opinioni degli esperti di turismo. Ma secondo un punto di vista generale le cose sono semplici: i due modelli sono inconciliabili.
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[post_content] => Ad inaugurare la ventottesima edizione della Bmt alla Mostra d’Oltremare di Napoli, il ministro del turismo Daniela Santanchè, che ha voluto porre l’accento evidenziato la crescita del turismo di alta gamma in Italia, con un aumento del 9% rispetto al 5% del turismo generale.
“Tra le regioni che più hanno investito sulla qualità dei servizi figurano Lombardia, Campania, Sardegna e Lazio”, ha sottolineato la ministra, spiegando che il turismo di lusso rappresenta una fetta sempre più rilevante del mercato nazionale.
Santanchè ha anche parlato del posizionamento internazionale dell’Italia, che ha superato la Francia per presenze turistiche, diventando la seconda nazione in Europa dopo la Spagna. “L’obiettivo è diventare primi, ma per farlo dobbiamo puntare sulla destagionalizzazione e sulla gestione dei flussi. L’AI può essere uno strumento prezioso in questa direzione”.
Guardando al futuro, le previsioni per il 2025 indicano una crescita superiore al 2% rispetto all’anno precedente, confermando il trend positivo del settore.
A sostenere questa visione è stato Gianluca Caramanna, deputato di FdI e consigliere della ministra del Turismo sottolinea il ruolo del ministero anche nei confronti dei piccoli centri e dei borghi, insistendo sul fatto che il prezzo medio che il turista lascia in Campania è superiore alle altre regioni e che questo significa turismo di qualità.
“La nostra città si sta posizionando sempre di più come meta preferita dei turisti e questo perché sappiamo come promuoverci” rivela Teresa Armato, assessora al turismo e alle Aatività produttive del comune di Napoli. Fra le iniziative della promozione “organizziamo numerosi fam trip anche settoriali: wedding, lusso e tanti altri segmenti che vogliamo diventino una presenza continua nella nostra città”.
Evidenziate anche le criticità del settore da Felice Casucci, assessore al turismo della regione Campania: “la complicazione dell’occuparsi di turismo è data dal suo essere multiforme poiché il settore è legato a molte altre aree come sicurezza, innovazione o ambiente”.
Alessandra Priante, presidente Enit, si dimostra a fianco del sud. “È il prodotto più interessante da narrare all’estero. Le fiere continuano ad essere centrali e a rappresentare un importante punto di incontro. La nuova Enit è strutturata diversamente ed è più dinamica. È una grande squadra composta all’80% da donne”
Nel 2024 il Mezzogiorno ha visto una crescita delle presenze turistiche del 2,8% rispetto al 2019, totalizzando quasi 89 mln di pernottamenti. Il settore turistico ha generato nell’anno da poco concluso un valore aggiunto di circa 103,6 miliardi di euro, contribuendo al 5,9% del PIL nazionale. Considerando l’indotto, l’impatto complessivo raggiunge il 10,8% del PIL.
E'intervenuto anche Angioletto de Negri, patron di Bmt, che ha ribadito l'importanza del turismo di qualità.
Di Elisa Biagioli
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