27 February 2025

La Liguria a Fitur per promuovere il territorio ed i punti di forza dell’offerta

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Dopo alcuni anni di assenza, la Liguria torna a presentarsi in Spagna a FITUR, la Fiera internazionale del Turismo di Madrid.

Sarà l’occasione per mettere in luce alcuni dei punti di forza del territorio, di particolare interesse per il mercato spagnolo: i grandi eventi del 2024, le grandi mostre di Palazzo Ducale, la finale del Campionato Mondiale di Pesto al Mortaio, il calendario dei concerti estivi.

In generale, secondo uno studio di ENIT, Agenzia nazionale del turismo italiano, è infatti la visita alle città d’arte la principale motivazione che spinge i turisti spagnoli a fare una vacanza in Italia. Tra gli altri prodotti, cresce l’interesse per il balneare, spesso abbinato alla vacanza culturale, la montagna da vivere soprattutto in estate, lo sport. Di tendenza per il mercato spagnolo anche il turismo enogastronomico e il turismo rurale/natura.

L’edizione 2024 prevede la presenza di offerte turistiche provenienti da oltre 130 Paesi, con oltre 8.500 esibitori. Lo scorso anno si sono registrate più di 85.000 presenze di pubblico generico.

«Dopo la presenza ad Utrecht ad inizio mese, proseguiamo il 2024 facendo promozione della Liguria a Fitur di Madrid, un’altra importantissima fiera internazionale del turismo – spiega l’assessore regionale al Turismo Augusto Sartori -. Quello spagnolo è un mercato in espansione in Liguria: nel periodo gennaio-novembre 2023 abbiamo infatti registrato la presenza di circa 150 mila turisti dalla Spagna con un incremento del 10% rispetto allo stesso periodo del 2022. In particolare, quei turisti hanno visitato soprattutto Genova e tutti i siti facenti riferimento a Cristoforo Colombo, personaggio storico che unisce la Liguria alla Spagna. Inoltre, Fitur di Madrid è un punto di riferimento per tanti operatori del Sudamerica, altra fetta di mercato che ci interessa moltissimo in relazione al ‘Turismo delle radici’: in America Latina vivono infatti tantissimi discendenti dei liguri emigrati nel secolo scorso che vogliamo portare in Liguria per far riscoprire le loro origini».

 

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