14 March 2025

Jelinic: «Il turismo è in piena crisi. Subito misure straordinarie»

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Fiavet chiede un intervento immediato al Mibact, al Maeci e al Mit per gli impatti dell’emergenza del Covid-19 sulle imprese del settore.

«Sono indispensabili misure straordinarie perché i danni che prevedevamo sul nostro comparto hanno superato le aspettative e si rendono necessarie risposte urgenti» afferma la presidente Fiavet Ivana Jelinic.

La cronologia della situazione getta gli operatori del turismo in una situazione gravissima. Dopo lo stop dei voli tra Italia e Cina, una misura di profilassi che ci ha messo in una situazione difficile nell’anno della cultura e del Turismo Italia-Cina su cui Istituzioni e imprese avevano investito, è arrivato il decreto 6 di abolizione delle gite scolastiche del 23/2/2020. Secondo la norma del Codice del Turismo le scuole hanno diritto di recesso dal contratto stipulato senza applicazione di penali con rimborso integrale dei pagamenti effettuali. Per le agenzie e gli operatori del turismo questo significa la restituzione degli importi versati per i servizi del pacchetti non fruiti. In base a queste disposizioni, le agenzie di viaggio stanno chiedendo alle compagnie aeree la restituzione della biglietteria per la quale si applica il diritto di rimborso al passeggero “per incolpevole impedimento a fruire il volo”. In moltissimi vettori aerei di Paesi stranieri con normative diverse da quelle italiane, non stanno corrispondendo il rimborso.

Tuttavia sembra che questo appello lanciato dalla presidente in innumerevoli trasmissioni televisive e su ogni media abbia raggiunto il suo scopo tanto che il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, oggi ha affermato che «I genitori verranno rimborsati ma anche le agenzie hanno bisogno di una risposta».

Fiavet, infatti, ha sollecitato il ministero delle infrastrutture e trasporti Enac e Iata «per un tempestivo intervento con emanazione di atti di indirizzo da parte del Governo conformi al quadro normativo del codice della navigazione e di quello del turismo a supporto dell’obbligo di rimborso dei vettori aerei a favore degli agenti di viaggio, per scongiurare ulteriori contenziosi che aggraverebbero ancor più la situazione».

 “Risulta così che l’intero peso di questo provvedimento Governativo sia attualmente pagato da imprese che contribuiscono al Pil e alla crescita di questo Paese per il 13%” afferma Ivana Jelinic. A questo scopo Fiavet ha sollecitato il ministero delle infrastrutture e trasporti Enac e Iata «per un tempestivo intervento con emanazione di atti di indirizzo da parte del Governo conformi al quadro normativo del codice della navigazione e di quello del turismo a supporto dell’obbligo di rimborso dei vettori aerei a favore degli agenti di viaggio, per scongiurare ulteriori contenziosi che aggraverebbero ancor più la situazione».

A questa situazione già difficile, si sono aggiunti in crescendo problemi enormi: crollo delle settimane bianche nelle nostre Alpi, stop del turismo congressuale, dei viaggi business (perché ogni evento previsto è stato cancellato), la definitiva debacle dell’incoming e ora l’inizio le cancellazioni per i viaggi all’estero.

“Molte persone pensano al turismo solo per l’attrattiva che abbiamo per i viaggiatori che arrivano in Italia, ormai ridotta al lumicino, ma in quel 13% del nostro Pil ci sono tantissime aziende che lavorano in outgoing, ovvero per le vacanze degli italiani all’estero – afferma la presidente Fiavet, Ivana Jelinic – lo stop all’ingresso di cittadini italiani in moltissimi Paesi del mondo, genera un danno senza precedenti per il comparto con l’azzeramento delle prenotazioni primaverili”. Fiavet chiede quindi un intervento al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale e affinché  sensibilizzi le Ambasciate straniere  in Italia nonché i nostri ambasciatori italiani perché stanno aumentando gli sconsigli a viaggiare da/per l’Italia creando anche un danno importante.

Fiavet quindi ha già convocato un tavolo d’urgenza con le associazioni di categoria e con i rappresentanti del Mibact perché ritiene necessario un pacchetto di misure di sostegno per le imprese del turismo sia dal punto di vista previdenziale che degli sgravi fiscali in una situazione in cui l’economia di settore è del tutto ferma “ma non si fermano retribuzioni e tasse – fa osservare la presidente di Fiavet Ivana Jelinic”.

Le richiesta sono naturalmente in relazione alla durata della emergenza sanitaria in Italia. In particolare si richiede che per i lavoratori siano sospesi versamenti e contributi a carico delle aziende con codice Ateco agenzia di viaggi o operatore turistico che continueranno comunque a pagare i dipendenti e che la quarantena sia assimilata a un periodo di malattia. Fiavet ha chiesto inoltre un regime di cassa integrazione in deroga.

Dal punto di vista fiscale la Federazione chiede la sospensione degli adempimenti degli obblighi tributari compresi quelli relativi al versamento delle ritenute. Inoltre vorrebbe vedere l’azzeramento dell’aliquota Irap relativa al periodo d’imposta 2019, per i contribuenti il cui valore della produzione, al netto di ogni altra deduzione, non sia superiore a 200.000 euro, al di sopra la richiesta è del dimezzamento al 50%. 

Ugualmente Fiavet chiede che lo Stato si faccia carico del versamento dell’Imu e della Tari relative al periodo d’imposta 2020 ai Comuni interessati.

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Lo afferma il ministro del turismo, Daniela Santanchè.\r\n\r\nBene, queste le dichiarazioni del ministro. Ora però vengono in mente alcune domande.\r\n\r\nLa prima: se vuole concentrarsi sulle staff house, cioè detto in italiano, la casa di chi lavora, vuol dire che ha notizie dirette o indirette sul fatto che le case di chi lavora siano in condizioni disagevoli. \r\nI lavoratori non sono costi\r\nSeconda: invece di aiutare sempre gli imprenditori e di vedere i lavoratori come costi, sarebbe meglio fare pressione per aumentare gli stipendi così i lavoratori possono prendere in affitto anche un monolocale ma che sia un monolocale scelto da loro e non imposto dall'azienda.\r\n\r\nTerzo: ma chi lo dice che avere condizioni abitative ti fa innamorare di nuovo di un lavoro? 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