15 maggio 2023 10:42
E’ una Daniela Santanchè galvanizzata dai risultati del primo trimestre dell’economia italiana (che cresce più dell’eurozona, ndr) quella che si presenta sul palco della settantatreesima assemblea di Federalberghi, svoltasi nei giorni scorsi a Bergamo. Il ministro del turismo tra gli operatori del ricettivo si sente a casa. E non potrebbe essere altrimenti, dati i suoi trascorsi imprenditoriali con Flavio Briatore al Billionaire e al Twiga. Non le è quindi difficile snocciolare promesse (peraltro già sentite, ndr) che agli albergatori suonano come musica alle proprie orecchie.
Il taglio al cuneo fiscale
Si comincia dal taglio al cuneo fiscale, secondo Daniela Santanché la via maestra per favorire il recupero d’appeal del settore. Il ministro rivendica l’innalzamento della riduzione fiscale al 7% per i dipendenti con redditi fino a 25 mila euro. In attesa che la misura diventi strutturale (per ora è prevista solo sino a fine anno, ndr), non costa così nulla promettere un taglio generalizzato medio del 5% su tutte le buste paga degli italiani, a prescindere dal reddito dichiarato. E poi ci sono le decontribuzioni al 100% già approvate sulle assunzioni dei giovani e dei percettori del (fu) reddito di cittadinanza, rimarca sempre il ministro.
Entro fine giugno in arrivo un ddl sugli affitti brevi
Il discorso si posta poi su un altro argomento caro agli albergatori: la regolamentazione degli affitti brevi. Un tema che Federalberghi porta avanti da anni e che oggi ripropone con forza, anche alla luce delle recenti dichiarazioni di alcuni sindaci di città importanti, alle prese con l’eccessiva proliferazione del fenomeno. Il ministro sul punto promette la presentazione di un disegno di legge entro la fine del prossimo mese di giugno. L’idea è quella di agire su tre elementi fondamentali: l’implementazione del Codice identificativo nazionale (Cin) introdotto nel 2019 ma non ancora attivato. La realizzazione di una piattaforma nazionale dedicata. La limitazione della formula degli affitti brevi alle prenotazioni di durata superiore alle due – tre notti, sebbene, ammetta la stessa Santanché, “quest’ultimo è un obiettivo difficile da raggiungere”.
Più risorse per il settore. Qualche miliardo?
Ulteriore tema caro agli albergatori è quindi la questione delle risorse finanziarie. Ancora una volta il ministro comincia rivendicando il successo del bando relativo agli 1,38 miliardi di euro legato al pnrr, messo a disposizione delle imprese del turismo per opere di ammodernamento, efficientamento e digitalizzazione, che è stato, dice la Santanché, completamente “messo a terra”. Poi passa alle promesse. Ribadendo un concetto espresso da tempo, assicura così che una parte dei cosiddetti residui, ossia dei fondi di altri capitoli rimasti inutilizzati, saranno reindirizzati verso il turismo: “Si tratta di qualche miliardo in più“, dichiara con grande ottimismo. Il tutto senza dimenticare le risorse del fondo di Coesione e Sviluppo da 50 miliardi, una parte dei quali (ma in questo caso non si sbilancia sull’entità della cifra) sarà dedicata sempre all’industria dei viaggi.
Focus su infrastrutture, turismo lento e sostenibilità
Le promesse però non sono finite qui. Daniela Santanché parla anche di infrastrutture, accennando tra le altre cose a ipotetiche autostrade del mare che potrebbero favorire i collegamenti nord-sud aiutando così la destagionalizzazione del comparto, ma anche di turismo lento e di prodotti sostenibili. L’industria dei viaggi è il vero “ascensore sociale di oggi”, conclude il ministro.
Cucinelli: “Più che tagliare il cuneo fiscale, basterebbe rinunciare a uno-due punti di ebitda”
Tante belle parole, insomma, che appaiono oggi difficili da valutare. Anche perché molti dei risultati rivendicati sono il frutto e il retaggio del combinato disposto di quanto fatto pure dal governo precedente. Certo, rimane il grave problema dell’appeal di un settore che stenta a trovare personale qualificato. “Quanti di voi genitori consigliereste ai vostri figli determinati tipi di lavoro? Bisogna assicurare prima di tutto piena dignità a ogni professione”, sottolinea Brunello Cucinelli, invitato anche a lui a parlare dal palco di Federalberghi.
E la dignità passa pure dai salari, naturalmente. Ma piuttosto che tagliare il cuneo fiscale (e mettere a rischio lo stato sociale, ndr), l’imprenditore umbro suggerisce di rinunciare magari a una piccola quota di margini: “Bastano uno o due punti di ebitda (margini operativi lordi, ndr), per far crescere uno stipendio di 1.300 euro fino a circa 1.800 euro al mese”. Una provocazione? Sicuramente sì. Ma ben calibrata e che colpisce nel segno (gli applausi dalla platea in questo caso sono meno scroscianti del solito, ndr). Eppure, lo dichiara la stessa Daniela Santanché, di salari minimi il suo governo non ne vuole sapere: “Non intendiamo disturbare chi lavora. Vogliamo al contrario togliere lacci e lacciuoli per le imprese”.
A questo punto non resta perciò che attendere. E vedere se le ricette del nuovo ministro saranno quelle giuste. E soprattutto capire se le sue promesse, se non tutte almeno alcune, saranno davvero mantenute. Oppure “messe a terra”, come si usa dire da qualche a tempo a questa parte.
Massimiliano Sarti
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“Nel 2024, che è stato un anno record per il turismo in Grecia, per la prima volta il mercato italiano ha raggiunto la terza posizione, subito dopo Germania e Uk: gli italiani che hanno visitato la Grecia sono stati oltre 2 milioni. Il nostro obiettivo è continuare a crescere, puntando in particolare sulla destagionalizzazione e su nuove destinazioni e prodotti”. E anche i primi dati del 2025, relativi a gennaio (+10%), confermano il trend positivo nelle stagioni di spalla, grazie ai collegamenti tutto l’anno da diversi scali italiani per Atene e Salonicco.
Diversificazione del prodotto
Più in generale, accanto al prodotto balneare che rappresenta il fondamento dell’offerta, per il 2025 la Grecia punta a spingere il turismo gastronomico, il turismo del vino e il turismo rurale: “In diverse zone della Grecia si può soggiornare in campagna a poca distanza dal mare e da attrazioni culturali e archeologiche: un mix ideale per la vacanza, non solo d’estate” ha sottolineato Kafalogianni. Un'altra priorità è lo sviluppo del prodotto diving e del turismo nautico, grazie al potenziamento dei servizi offerti dalle marine turistiche già esistenti e a investimenti per future marine.
Sul fronte dei target, la Grecia guarda con interesse al segmento luxury, ma vuole continuare a essere una destinazione adatta a tutte le tasche. “Negli ultimi 10 anni il numero dei cinque stelle è raddoppiato, con grandi investimenti da parte di numerose catene internazionali. Ma pensiamo sia importante mantenere un equilibrato mix di prodotto, dai piccoli alberghi familiari ai resort di lusso.” In particolare, la Grecia punta con decisione a confermare la sua fama di destinazione amata dai più giovani: “Abbiamo in programma una serie di campagne ad hoc sui social più utilizzati dalle nuove generazioni. I ragazzi cercano il sole e il mare, ma amano anche le vacanze attive ed esperienziali”.
[caption id="attachment_488173" align="alignleft" width="300"] Nella foto, da destra, Kyriaki Boulasidou, la ministra del turismo, Olga Kefalogianni, l'uscente direttrice della sede italiana dell'ente, Eleni Gavrilidou, e Antonella Papanicola[/caption]
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Il volume di check-in negli hotel tricolori previsti per il weekend pasquale del 2025 è infatti in crescita di circa il 17% rispetto allo stesso periodo del 2024. E anche le tariffe medie giornaliere nella nostra Penisola registrano un incremento anno su anno del 6,23%, passando da 278,46 a 295,82 euro. A livello globale, invece, i dati mostrano andamenti contrastanti: in due terzi delle destinazioni, i prezzi camera risultano in aumento per il periodo pasquale, con Portogallo e Spagna in testa (rispettivamente + 14% e quasi +8%). Al contrario, America e Regno Unito mostrano un calo delle tariffe: il Messico segna una diminuzione dell’11%, gli Stati Uniti del 3,41%, e la Gran Bretagna del 2%. Con l’intervallo medio di prenotazione in Italia aumentato del 15,51% (passando dai 79,62 giorni nel 2024 ai 92,05 del 2025) il nostro Paese registra inoltre la crescita percentuale più significativa, seguito dagli Stati Uniti con il +13%.
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[post_content] => La colazione, si sa, è spesso l’ultimo ricordo che l’ospite porta con sé prima del check-out. E' quindi un fattore in grado spesso di incidere profondamente sul valore complessivo dato al soggiorno in albergo. Tanto più in un'epoca in cui i viaggiatori sono sempre più attenti all’importanza di un’alimentazione sana e sostenibile. Res Hospitality Business Developers ha quindi deciso di realizzare una ricerca annuale ad hoc per comprendere la percezione che gli ospiti degli alberghi di catena hanno della colazione.
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Tutti i porti italiani saranno presenti al Seatrade Cruise Global che si terrà a Miami dal 8 all'11 aprile. Sotto il claim unico "CruiseItaly - one country, many destinations" questa iniziativa rappresenta un importante passo per il sistema portuale italiano, che punta a proporre un’offerta unificata del made in Italy all’estero.
«Negli ultimi dieci anni, grazie al coordinamento di Assoporti - spiega il presidente di Assoporti Rodolfo Giampieri - i porti italiani hanno avviato un lavoro sinergico per presentare una proposta integrata e attrattiva ai mercati internazionali. La partecipazione alla fiera di Miami non solo mette in evidenza la bellezza e la diversità delle destinazioni italiane, ma sottolinea anche l'importanza del settore crocieristico per la nostra nazione».
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Nel 2024, i porti italiani hanno accolto oltre 14,2 milioni di passeggeri, segnando una crescita del 3% rispetto all’anno precedente. Le previsioni degli esperti del settore per il 2025 sono ancora più promettenti, con un incremento stimato di 7,5%, portando il totale a circa 15,3 milioni di passeggeri.
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[post_content] => Una nuova campagna di comunicazione istituzionale pensata per un ecosistema digitale integrato, che punta su contenuti visivi d’impatto, copy coinvolgenti e uno storytelling calibrato sul senso più profondo della partnership. E' l'iniziativa lanciata in questi giorni nata dalla collaborazione tra Alidays e Allianz Partners: un approccio full funnel che accompagna i viaggiatori lungo tutto il percorso, dallo stimolo iniziale sino all’invito a recarsi in agenzia e a visitare la landing page informativa Alidays Esperienze Uniche. Con una calendarizzazione di sei mesi, la campagna sarà declinata attraverso attività digital out-of-home concentrate su Milano, tramite installazioni in posizioni chiave e un media mix online e social.
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“Abbiamo voluto raccontare la nostra partnership attraverso un percorso di comunicazione coinvolgente, invitando la nostra audience a recarsi nelle agenzie di viaggi, con cui da sempre ci confrontiamo e quotidianamente lavoriamo”, spiega il ceo di Alidays, Davide Catania. “Attraverso questa campagna, vogliamo comunicare il valore aggiunto che la nostra collaborazione porta ai viaggiatori e al mondo dei viaggi”, aggiunge l'amministratore delegato di Allianz Partners Italia, Marco Gioieni.
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[post_content] => Ryanair ha pubblicato l’edizione di aprile del suo sondaggio sulle ota. In esso si evidenzia come le poche ota non approvate come eDreams e Vola continuano ad applicare sovrapprezzi ai consumatori fino all'80% rispetto ai prezzi della compagnia. Per il secondo mese consecutivo, Vola continua a imporre il mark-up più alto, addebitando quasi il doppio del prezzo del vettore (18,00 euro) per un posto riservato che costa solo 10,00 euro su Ryanair.com. Mentre eDreams addebita ai consumatori 17,88 euro (+49%) per un posto riservato che costa solo 12,00 euro sul sito web della compagnia (+49%).
E fin qui tutto bene. Sono le dichiarazioni che appaiono sempre un po' fuori sincrono. Come se Ryanair fosse un pianeta a sè e quindi fosse necessario tutelarlo da tutto. Naturalmente non è così. Ryanair è un vettore come gli altri, nonostante i suoi milioni di passeggeri, e come gli altri subisce le leggi del mercato.
Dara Brady
Vediamo cosa ha detto allora, Dara Brady, direttore marketing & digital di Ryanair.
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[post_content] => Un gemello digitale per l’aeroporto di Milano Bergamo: questo il punto d'arrivo del Progetto Avio, concepito e sviluppato con una serie di partner per ottimizzare la gestione delle operazioni di terra attraverso il miglioramento della situational awareness e del processo decisionale.
Questo miglioramento sarà ottenuto attraverso lo studio e la prototipazione di 'digital twin' aeroportuale che raccoglierà e integrerà dati in tempo reale provenienti da varie fonti, tra cui algoritmi di visione artificiale basati sull’analisi dei flussi di immagini video generati dalle telecamere esistenti e dislocate sul campo, che rappresenteranno e visualizzeranno le informazioni rilevanti per il "Coordinamento Operativo di Scalo ( in modo integrato, moderno e intuitivo.
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