22 dicembre 2023 10:40
L’industria cantieristica navale è una delle eccellenze italiane: il mondo della crocieristica è in costante crescita vista la sua capacità di attirare un pubblico diversificato di viaggiatori. Per questo il Cantiere Fincantieri di Monfalcone è costantemente in attività: vengono realizzate tre navi in contemporanea, capaci di portare sul mare le più interessanti innovazioni tecnologiche, come l’air lubrification system (ALS), che facilita la penetrazione dello scafo nell’acqua con la creazione di un cuscino di bolle sotto lo scafo che favorisce lo scivolamento della nave e porta a una riduzione dei consumi.
La storia dei cantieri di Monfalcone è molto affascinante e ci porta all’inizio del secolo scorso: nel 1908 i Cosulich, una famiglia di armatori, fondò il Cantiere Navale Triestino per incentivare la costruzione di navi per l’Impero austro-ungarico. Acquistarono i terreni dell’area di Panzano e, mentre realizzavano navi sempre più grandi e innovative nelle acque che bagnano Monfalcone, avviarono anche un processo politico-sociale costruendo un quartiere residenziale che ospitava i lavoratori del cantiere navale.
È la voce dello storico navale Matteo Martinuzzi, direttore scientifico della Fondazione Fincantieri, a narrare l’affascinante percorso storico. «Il villaggio operaio di Panzano è stato costruito tra il 1920 e il 1927.
L’architetto Dante Fornasir progettò i due alberghi che avrebbero ospitato le persone non stanziali impegnate nei cantieri di Monfalcone; la struttura destinata agli impiegati della fabbrica oggi è stata trasformata in un hotel dove si trova anche un piccolo spazio museale che racconta la storia della piccola Company Town. – prosegue lo storico – Poi è stato costruito un albergo con 700 stanze per gli operai celibi. Panzano era una company-town (autonoma rispetto a Monfalcone) e la famiglia Cosulich, proprietaria del cantiere fino al 1930, voleva dare una sorta di imprinting alle proprie maestranze.
L’operaio doveva svolgere in modo efficiente il proprio compito all’interno della fabbrica e poi, terminato l’orario di lavoro, continuare a vivere in simbiosi con essa. La fabbrica doveva essere una grande comunità e Panzano aveva dei servizi avveniristici rispetto a Monfalcone, il cui centro storico era stato distrutto durante la prima guerra mondiale.
Panzano aveva un mercato, uno spaccio per i beni di consumo, aveva l’agraria e un acquedotto.
Era stato anche costruito il campo sportivo Costanzo Ciano, che viene utilizzato ancora oggi». La storia del Cantiere Navale Triestino prosegue fino al 1930, quando lo Stato deve intervenire perché le industrie cantieristiche non riuscivano a sostenersi autonomamente: sia per la crisi del ‘29 che per i costi elevati delle costruzioni navali. «L’argomento è molto complesso: – sottolinea Matteo Martizuzzi – la famiglia Cosulich si era esposta troppo con le banche. Sovvenzionata dalla Banca Commerciale Triestina aveva acquistato partecipazioni nelle maggiori società della città e aveva fatto costruire le più grandi motonavi diesel dell’epoca: la Saturnia e la Vulcania. Ma la realizzazione dei motori sperimentali fu complessa e le navi furono consegnate con un anno di ritardo. Questo portò a dei costi ulteriori per la compagnia, che si trovò finanziariamente strozzata dai troppi investimenti e dalla crisi del settore.
Nel ‘29 la Cosulich ricevette un pagamento dei danni di guerra parziale che non fu sufficiente per risolvere i suoi problemi.
La Comit intervenne allora per salvare il gruppo e la banca che lo finanziava e decise di prendere a sé le partecipazioni azionarie. Formò nel 1930 una società cantieristica dedicata alla Venezia Giulia chiamata Cantieri Riuniti dell’Adriatico (CRDA) che controllava i cantieri di Monfalcone, Trieste, Muggia e Pola. Dopo la nazionalizzazione del 1930, nel ‘34 i CRDA furono temporaneamente privatizzati dal consorzio di Guido Segre e nel 1937 furono definitivamente conglobati nell’IRI. I Cantieri Uniti dell’Adriatico resisteranno fino al 1966, quando la gestione cantieristica nazionale andò in crisi per la chiusura del Canale di Suez».
A questo punto la storia porta un nuovo cambiamento e acquisiscono il loro ruolo gli attuali protagonisti della cantieristica italiana:
« Il governo decise di riorganizzare l’industria nazionale costituendo Italcantieri, – aggiunge infatti Martinuzzi – che è l’agglomerato dei cantieri di Sestri Ponente, Castellamare e di Monfalcone; inoltre chiuse il cantiere di Trieste e potenziò quello di Monfalcone come contropartita. La nuova società viene finanziata da Fincantieri che era nata nel ‘59 come finanziaria al servizio dell’industria cantieristica nazionale per la costruzione di Michelangelo, Raffaello, Galilei e Marconi. Solo nell’84 Fincantieri diventerà società operativa, dopo l’ennesima crisi dell’industria cantieristica. Il comparto è andato avanti per successive razionalizzazioni: gruppi sempre più unificati, fino a quando Fincantieri diventa un soggetto unico».
E la company-town di Panzano? «ll grande albergo degli operai venne bombardato dagli alleati nel ‘44, causando diverse vittime. Dopo anni di abbandono è stato ristrutturato nel 2007: quella che era la sala mensa del cantiere è passata al Comune e ospita il Museo della Cantieristica. Oggi è una struttura ricettiva multifunzionale con una settantina di stanze e anche l’asilo aziendale “Fincantesimo”, che può ospitare fino a un massimo di 34 bambini».
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[post_content] => La città della Spezia, fra le dieci finaliste per aggiudicarsi il titolo di “capitale italiana della cultura 2027”, è stata convocata al ministero della cultura il 25 febbraio alle ore 15.15.
Nel corso dell’audizione pubblica, il comune della Spezia presenterà il proprio dossier alla giuria per la selezione delle città “Capitale italiana della cultura”, ovvero un incontro di approfondimento della candidatura della durata massima di un’ora, di cui trenta minuti per la presentazione del progetto e altri trenta minuti per una sessione di domande effettuate dalla giuria – gli ultimi cinque minuti saranno lasciati per una chiusura - appello finale. È prevista una diretta streaming sul canale youtube del ministero della cultura.
La Spezia si è candidata a capitale italiana della cultura 2027 con una visione ispirata al mare: una cultura variegata, interconnessa e sempre in movimento. "Una cultura come il mare" non è solo una metafora, ma un obiettivo concreto, una spinta verso uno sviluppo basato su bellezza, sostenibilità e inclusione.
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Il programma "LaSpezia2027" si sviluppa lungo quattro direttrici principali: "correnti", che connette cultura e mare; "venti", che stimola nuove produzioni artistiche; "onde", per rendere la cultura inclusiva e accessibile a tutti; e "maree", che mira a consolidare e stabilizzare l'offerta culturale della città.
Il gruppo di lavoro
Pierluigi Peracchini, sindaco della Spezia
Rosanna Ghirri, dirigente – responsabile della gestione, dell’attuazione e del monitoraggio del progetto LaSpezia2027
Maria Elena Casentini, Funzionario responsabile – referente del progetto
Irene Panzani, project manager culturale
Roberto Spinetta, project manager area marketing e comunicazione, design logo di candidatura
Francesca Velani, esperta di politiche culturali
Il comitato scientifico.
Maria Cristina Bigi – direttrice della casa circondariale della Spezia, impegnata in progetti di inclusione e reinserimento sociale
Donatella Bianchi – giornalista e conduttrice televisiva, già presidente del Wwf Italia
Jacopo Godani – coreografo e direttore artistico della Dresden Frankfurt dance company
Angelo Riccaboni – professore ordinario di economia aziendale presso l’università di Siena
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Dario Vergassola – scrittore, attore e conduttore
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[post_content] => Stagione di spalla sempre più cruciale per la crescita dell'aeroporto di Olbia che, dopo un 2024 da 3,8 milioni di passeggeri (+18% sull'anno precedente) ora traguarda facilmente i 4 milioni di passeggeri.
Un balzo in avanti del traffico passeggeri imputabile non soltanto ai tradizionali picchi estivi: "Uno dei dati più positivi - spiega Mario Garau, direttore Routes Development di Geasar alla Nuova Sardegna – è quello relativo ai mesi spalla. Ogni mese è stato il migliore di sempre da quando è cominciata la storia del Costa Smeralda e siamo più che soddisfatti". Analizzando i singoli mesi, sempre fuori da quelli estivi più trafficati, si nota infatti una crescita esponenziale: "Ad aprile abbiamo registrato il 35% in più, a maggio il 24% e a ottobre il 23%. Ovviamente si tratta di dati importantissimi, che vanno a confermare la necessità di ampliare l’aeroporto".
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Viaggi Rallo, lo specialista dell’Egitto, incontra le agenzie di viaggi. Uno story telling del proprio passato e una novità di prodotto per riconnettersi con le adv. Con lo stesso spirito di programmazione avviata da suo padre, Silvia Russo, alle redini della azienda di famiglia, presenta “L’Egitto di Vittorio Russo” e la new entry Yacht Savoy.
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[post_content] => Perché visitare ciascuno dei 12 stati del Sud degli Stati Uniti? È la domanda alla quale hanno voluto rispondere i rappresentanti dei paesi che fanno parte dell’agenzia di marketing Travel South Usa. Hanno raccontato le loro destinazioni a Milano in un vivace workshop, sottolineando l’importanza della storia e della cultura, della natura, della musica e anche della cucina del territorio.
«Il Missouri si trova al centro dell’America e confina con 8 diversi stati degli Usa! - racconta Megan Sheets di Visit Missouri - È servito da due aeroporti internazionali: uno sul lato est - il St.Louis Lambert International - e a ovest quello internazionale di Kansas City. Nella regione ci sono diversi scali nazionali e regionali e servizi su binari. Si può anche affittare una macchina e intraprendere un road-trip percorrendo i 450km della Route66 all’interno del paese. Lungo il percorso vengono proposte tante esperienze outdoor e si costeggiano numerose attrazioni che non sono state toccate dal passare del tempo, tra le quali alberghi come il Wagon Weel Motel di Cuba, Missouri, che nel 2026 celebrerà il suo centenario. La natura del Missouri è sorprendente: oltre a 6mila grotte, ci sono 92 parchi statali con accesso gratuito dove dedicarsi all’hiking, ai percorsi in bicicletta, all’arrampicata e anche alle immersioni! Uno dei parchi più noti è il Quivre State Park, tappa iniziale del percorso in bicicletta che quest’anno celebra il suo 350esimo anniversario: si seguono i binari di un’antica ferrovia attraversando quasi l’intero paese. Lungo il tracciato si incontrano cantine e b&b dove scoprire l’America più autentica e la sua ospitalità. In questo 2025 sono in programma numerosi eventi e festival e l’apertura di un interessante museo che raccoglie i reperti dell’intera Route66». Il Missouri ha un importante patrimonio culturale. È famoso per aver dato i natali allo scrittore Mark Twain e al pistolero Jesse James. Come gli stati vicini, celebra la bellezza della musica: «Qui sono nati il ragtime e il Kansas City jazz; St.Louis è la città del bluesman Chuck Berry e ovunque risuonano le note del country e del bluegrass» conclude Sheets.
A cavallo tra il confine del Missouri e quello del Kansas si trova Kansas City, descritta da Devin Aaron, di Visit KC. «Siamo considerati il cuore dell’America: ci troviammo a meno di 4 ore dalla costa atlantica e a metà strada tra New Yok e Miami. Oltre che per i notevoli percorsi di hiking e ciclismo, sono tanti i motivi per visitare la città. Tra questi la nostra tradizione del jazz, che risale al 1920 ed è testimoniata dallo storico museo. Una delle nostre maggiori attrazioni è l’unico museo degli Stati Uniti dedicato alla Prima Guerra Mondiale. E poi abbiamo il cibo e la nostra passione per il Bbq, al quale è dedicato un museo che aprirà nei prossimi mesi. Un’altra ragione per visitare Kansas City è la sua cultura sportiva. - aggiunge Aaron - Partecipiamo al Super Bowl, abbiamo tante squadre di football e baseball e nel 2026 ospiteremo alcuni incontri della Fifa. Stiamo anche costruendo il primo stadio adatto al calcio femminile. Siamo molto fieri di essere inclusivi in tutto quello che facciamo e nelle nostre offerte»
Anche il Tennessee ha raccontato a Milano la sua offerta: «Oltre alla natura, abbiamo Dolly, Elvis e Jack: una grande tradizione musicale e il leggendario Jack Daniel’s Tennessee Wiskey. - ha concluso infatti Margaret Fuqua, director of sales Tennessee Department of Tourism Development - L’ospite può conoscere la storia del paese e sperimentare tradizioni, cibo, percorsi outdoor e la nostra grande musica. A Memphis abbiamo la meravigliosa Graceland di Elvis Presley - da visitare vivendo diverse attività, anche a cavallo. Ci sono inoltre il Museo dell’American Soul Music e del Metal, mentre al centro dello stato abbiamo il Museo di Tina Turner, dove ammirare i suoi bellissimi outfit. A Memphis è in primo piano la storia: qui, nel 1968, venne tragicamente assassinato Marin Luther King. Oggi lo ricorda il museo dei Diritti Civili della città, che a giugno aprirà una nuova ala esterna per consentire agli ospiti di incontrarsi ed entrare in relazione tra loro».
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[post_content] => Il panel “Turismo di lusso, come promuoverlo e come venderlo” proposto dalla Bit, ha coinvolto diversi esperti del settore, interpellati su come raggiungere il giusto target di clientela e sulle nuove forme di comunicazione, rivolte in primo luogo agli agenti di viaggio e poi utilizzate per interessare gli utenti. Giorgio Scaramuzza, del gruppo Alpitour, è brand manager di Ego, il prodotto all’interno del grande cappello Turisanda che si occupa del target lusso.
«Per attirare la giusta clientela cerchiamo di essere di ispirazione. Con il sostegno del mercato agenziale proponiamo esperienze uniche a un ospite che vuole sentirsi ben connotato e distinto da altri target. Crediamo che la sostenibilità sia un concetto da perseguire anche per il segmento lusso, perché è ricercata dai nostri clienti. Proprio in un’ottica sostenibile, ad esempio, abbiamo deciso di selezionare solo strutture naturali e non le isole artificiali alle Maldive, che sono una delle destinazioni più importanti per Ego e per il gruppo. Per raccontare le sue destinazioni Ego realizza sempre nuove iniziative tramite campagne digital e sui social, che vengono targetizzate in base al target e al brand, in collaborazione con le adv: la costruzione del prodotto rientra in un processo di innovazione. All’interno della programmazione Turisanda abbiamo lanciato la collezione Travelling, che propone itinerari di qualità arricchiti da esperienze inedite; il brand Ego propone invece viaggi prettamente individuali».
Anche Sono Travel Club offre esperienze di lusso e itinerari tailor-made e sceglie strategie di vendita adatte a un cliente che ha nuove esigenze. «Travel Club è una Dmc boutique nata nel 2019. - afferma Ignazio Ciraulo, brand manager del luxury travel advisor - In questi anni è diventata leader in Italia grazie alla diversificazione nei mercati altospendenti. Oggi serviamo una ventina di source market nel mondo con quote di mercato equilibrate e questo è per noi un fattore di successo perché ci permette di diversificare le destinazioni, le stagionalità e al tempo stesso le tipologie di esperienza. Ci muoviamo su tutto il territorio della penisola, nei 12 mesi dell’anno.
Se il cliente di lusso cerca un’esperienza trasformativa, esclusiva e personalizzata, Sono Travel Club anticipa la sua richiesta e garantisce l’eccellenza del servizio: tutto dev’essere impeccabile ed esclusivo. I viaggiatori cercano l’autenticità e noi creiamo per loro delle esperienze su misura utilizzando una rete di local-expert: profondi conoscitori del territorio, capaci di creare una connessione con l’area in cui vivono. È poi il travel-designer - una figura specializzata interna al gruppo - che comprende le esigenze del viaggiatore. Costruisce il prodotto mettendosi in relazione con i travel advisor che, a loro volta, seguono i clienti. Questa collaborazione porta alla creazione di qualcosa di unico. Se in passato il lusso era più tradizionale, anche ostentato, - conclude Ciraulo - oggi si va sempre più verso un focus di esclusività e autenticità delle esperienze vissute».
E proprio della centralità del cliente parla Gaetano Scancarello, senior marketing manager Mangia’s. Un cliente che fruisce le esperienze non da spettatore ma da protagonista grazie all’autenticità dei luoghi e dei territori dove si trovano i resort del gruppo. «Proponiamo un’esperienza personalizzata attraverso la voce, il racconto e le singole esperienze degli attori principali dei territori, persone che sono strettamente connesse con le nostre strutture alberghiere».
Il gruppo Mangia’s ha intrapreso un percorso di riposizionamento verso l’alto. «Abbiamo ripensato il prodotto e, allo stesso tempo, c’è stato un cambiamento societario. Le joint-venture con la società finanziaria Blackstone e con Aeroglobal ci hanno permesso di studiare da start-up un riposizionamento radicale di affordable luxury rivolto alla sostenibilità. Le strutture sono state reinterpretate attraverso il concept della Biofilia: l’amore per la natura. Lusso è una natura onnipresente all’esterno che entra negli ambienti interni e nelle camere, lusso è un’esperienza che non passa dagli oggetti preziosi ma dalle esperienze vissute attraverso la natura. Un concept che entra a far parte dello storytelling del gruppo.
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La programmazione Caldana 2025 include diversi circuiti rinnovati: «Abbiamo un’alta percentuale di repeaters - commenta Dario Caldana presidente del to -. Quest’anno per esempio abbiamo le proposte settimanali per Malta che evidenziano l’aspetto culturale. Ci rivolgiamo anche ai piccoli gruppi, un modo per condividere un’esperienza che valorizza la visita».
L’operatore punta anche sulla Romania proposta da diversi anni e dove dispone di uffici. Tra i circuiti proposti il Dracula Tour o i monasteri della Bucovina: «La destinazione è autentica ma è poco conosciuta - aggiunge Caldana -: chi la scopre ne rimane affascinato e colpito». Il 2024 verrà ricordato come un anno da record per quanto concerne la crescita e le opportunità. Complessivamente Caldana ha movimentato un migliaio di gruppi.
«Il trend è iniziato nel 2023 e speriamo prosegua – spiega Caldana –. Il periodo attuale è caratterizzato da diverse problematiche ma per fortuna le opportunità sono tante. In primis il flusso sull’Italia con grande interesse da Nord America, Cina ed Emirati Arabi. Il nostro paese attira moltissimo». Caldana ha infatti un ricco programma incoming per clienti stranieri, ma anche numerose proposte per il turista domestico.
«Quest’anno i tour sono stati rafforzati – commenta il presidente – perché con il Giubileo la visita di Roma richiede una giornata in più. Proponiamo per esempio anche i Musei Capitolini, più complicati da prenotare». La prima destinazione per Caldana, per fatturato e numero clienti, rimane però la Francia. «Il paese Transalpino piace molto anche per la grande varietà di prodotto offerta. A causa delle varie problematiche Regno Uniti, i flussi per le isole britanniche si stanno invece spostando sull’Irlanda». Insieme alla Francia, la Mitteleuropa è infine il core business di Caldana: «Fa parte della nostra programmazione da molti anni. Siamo stati tra i primi a proporla. Slovenia e Croazia sono sempre in crescita».
Per quanto riguarda Utat il focus è rappresentato dagli Usa, caratterizzati dai circuiti Firmati Utat. «Ci sono anche i tour più lunghi tra i parchi e Los Angeles – conclude Caldana –. Molto richiesto il Canada, tra cui il circuito ideato con partenza da Toronto, tra natura e fauna». Tra le destinazioni proposte c'è pure la Cina, partita grazie agli scambi culturali tra scuole italiane e cinesi, in catalogo sempre con i circuiti firmati Utat.
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[post_content] => Quella tra arte e hotel è una vera attrazione fatale. Si tratta infatti di un connubio che sta diventando un vero e proprio fenomeno nel mondo dell'ospitalità: dopo le iniziative italiane del romano Palazzo Velabro e dell'hotel de Bonart Naples, in Portogallo, e più precisamente a Lisbona, è prevista per il prossimo 22 marzo l’apertura del Macam, museu de Arte contemporanea Armando Martins: una struttura voluta dal collezionista e imprenditore appassionato d’arte Armando Martins, situata nello storico Palácio Condes da Ribeira Grande, tra i quartieri culturali e trendy di Alcantara e Belem. Esteso su 13 mila metri quadrati di cui 2 mila di spazio espositivo, il Macam ospita oltre 600 opere e 64 camere.
La realizzazione si deve ad un progetto condotto dallo studio di architettura locale MetroUrbe, che ha mirato a mantenere inalterate le caratteristiche storiche della dimora settecentesca in cui è originato. La collezione del Macam presenta opere d’arte moderna e contemporanea di artisti portoghesi e internazionali, per un art museum che punta a diventare una vera istituzione di riferimento nel panorama artistico internazionale.
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[post_content] => Una due giorni di formazione e team building dedicata ai personal voyager Euphemia. L'Hub Gattinoni di via Statuto a Milano ha ospitato la prima edizione dell’evento Ri-Conosciamoci, organizzata da Lab Travel in collaborazione con lo stesso gruppo Gattinoni e con la partecipazione di Alpitour. Ad accogliere gli agenti, circa un centinaio, e a introdurre le attività e lo spirito dell’evento, il presidente Franco Gattinoni, il vicepresidente Sergio Testi e il presidente di Lab Travel, Ezio Barroero.
L’appuntamento si è aperto con una masterclass dedicata a Gattinoni Travel, focalizzata sulle novità della programmazione, sulla piattaforma Passepartout e sui diversi applicativi che i personal voyager hanno a disposizione per ottimizzare il lavoro e il servizio offerto ai clienti. Presenti per Gattinoni Travel, Antonella Ferrari, network director, i rappresentanti dei team operativi e l’a.d. Gattinoni Travel, Mario Vercesi, che ha commentato: “Il nostro gruppo è particolarmente attento a presidiare e coltivare ogni possibile canale di vendita nell’ambito delle nostre linee di business e in linea con il piano industriale. Questo evento è stato una preziosa occasione di incontro e confronto nel corso della quale la nostra divisione travel ha potuto approfondire molteplici aspetti che la legano alla partecipata Lab Travel”.
La giornata dedicata alla formazione è proseguita con un intervento di Alpitour, che ha avuto come focus le novità di prodotto legate alle linee Specialties e Mainstream, oltreché la nuova gestione delle pratiche e dei ticket in ambiente easy book. Hanno presenziato Ornella Panzeri, head of sales operations, Fabrizio Gasparini, North Italy sales manager Mainstream & Seamless division, Lorenzo Marchetti, North Italy sales manager Specialties division e i team di lavoro a cui fanno capo.
Dopo una cena conviviale, il secondo giorno di Ri-Conosciamoci è stato dedicato a un team building per le vie di Brera in chiave ludico/culturale, pensato per stimolare la collaborazione tra i personal voyager, puntando in particolare sul rafforzamento delle relazioni con gli agenti entrati più di recente a fare parte di Euphemia. Tra aneddoti sui monumenti chiave del quartiere, coreografie e video per i social, i personal voyager, divisi in squadre, hanno raccolto le sillabe utili a comporre lo slogan dell’evento: “Mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un progresso, lavorare insieme è un successo”.
“Ri-Conosciamoci è un modo per sottolineare quanto siano importanti in Euphemia lo spirito di gruppo e l’orgoglio di appartenenza - commenta Barroero -. Crediamo molto in questi momenti di formazione e networking, che sono un vero e proprio laboratorio di idee. L'evento è anche un modo per sottolineare il legame speciale che ci unisce al gruppo Gattinoni, con cui condividiamo non solo business e obiettivi di mercato, ma anche una vision orientata all’innovazione e una forte passione per il mondo dei viaggi”.
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[post_content] => Nuova destinazione 2025 per Flix che si appresta a debuttare in Perù, consolidando la presenza in America Latina. La società opera già con il proprio servizio di autobus a media e lunga percorrenza FlixBus in Brasile e in Cile, e pochi mesi fa aveva svelato i progetti per l’ingresso sul mercato messicano.
«Per noi, l’America Latina rappresenta un’enorme opportunità - ha affermato André Schwämmlein, amministratore delegato e cofondatore di Flix -. Complice un’infrastruttura ferroviaria limitata e una rete aeroportuale che collega solo le principali città, il trasporto su gomma è una risorsa primaria per la mobilità delle persone. Il mercato vale circa 18 miliardi di euro, ed è oltre quattro volte superiore a quello del Nord America e dell’Europa messi insieme. Il successo di FlixBus in Brasile e in Cile dimostra che il nostro modello funziona. Il prossimo passo, ora, è portarlo anche in Perù e Messico».
Dal suo arrivo in America Latina nel 2021, Flix ha conosciuto una grande crescita, istituendo nuovi standard con il suo modello tech-driven. In Brasile, la società ha esteso la sua rete da 27 a oltre 100 città in soli tre anni. In Cile, Flix collega oggi 14 destinazioni in otto regioni, garantendo un servizio a circa il 70% della popolazione.
In Perù, sarà Augusto Abarca a guidare il team, che opererà in sinergia con le pmi del settore. «Facendo leva su un’infrastruttura tecnologica all’avanguardia, ci impegneremo a offrire alle persone il miglior servizio possibile, con l’obiettivo di dare vita a una rete nazionale».
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