24 febbraio 2020 09:55

Con una nota Fiavet nazionale specifica l’ampiezza della circolare Miur sui viaggi di istruzione. «Vista la circolare del Miur emanata oggi, i viaggi di istruzione in Italia e all’estero sono sospesi a scopo cautelativo a partire dalla data odierna. Il provvedimento riguarda il turismo scolastico e non riguarda tutti gli altri viaggi, che fatta eccezione per la destinazione Cina, rimangono perfettamente praticabili e soggetti alle disposizioni vigenti e in caso di annullamento potranno essere soggetti alla applicazione le penali previste. In attesa di ricevere l’ordinanza attuativa del Decreto Legge ( per comprendere anche la portata temporale della sospensione) da parte del governo e di avere maggiori dettagli in termini di procedure operative vi terremo aggiornati su ogni evoluzione della situazione. Abbiamo richiesto al presidente del Consiglio e al ministro dell’istruzione e al commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus un immediato incontro anche per trattare della risoluzione delle problematiche degli eventuali rimborsi alle scuole e contestualmente per confermare il diritto degli organizzatori dei viaggi al recupero dei servizi pagati ai fornitori. La presidente Ivana Jelinic, sta rilasciando interviste anche su media internazionali per dare una corretta informazione sulla situazione italiana in termini di salute e sicurezza»
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[post_content] => Le Associazioni di categoria Aiav, Aidit Confindustria, Assoviaggi Confesercenti, Astoi Confindustria Viaggi, Fiavet Confcommercio, Fto e Maavi hanno scritto una nota congiunta a tutti gli eurodeputati italiani, al presidente Ue, alla presidenza del Consiglio dei ministri italiana, al ministero del turismo ed a Ectaa in merito al Draft Report dello scorso 25 febbraio dell’eurodeputato Alex Agius Saliba, relatore in Parlamento della proposta di modifica della Direttiva pacchetti.
Nei mesi scorsi la proposta di revisione della Commissione pubblicata lo scorso novembre è approdata a soluzioni di compromesso a seguito delle interlocuzioni delle Associazioni di categoria con il Governo italiano, tramite il Ministero del Turismo, e a seguito del negoziato avvenuto tra la Commissione Europea e il Consiglio dell’Unione, votata poi dal COREPER a dicembre 2024.
In questa occasione erano stati eliminati dal testo gli elementi più discutibili, che rendevano la proposta inattuabile per il mercato, mantenendo un equilibrio tra gli interessi dell’industria turistica e quelli dei consumatori.
Tra gli emendamenti proposti nella relazione del Deputato Saliba, che sono contestati dalle Associazioni, vi è principalmente l’articolo 5 bis della direttiva che vorrebbe reintrodurre, rispetto alle bozze del precedente negoziato, il limite del 25% per gli acconti dei pacchetti turistici e la richiesta del saldo non prima di 28 giorni dall’inizio del pacchetto stesso, nonché la facoltà per ogni Paese membro dell’Unione europea di imporre la costituzione di un conto vincolato per gli acconti dei consumatori.
Libera concorrenza
Questo uniformerebbe a livello europeo i termini economici di vendita dei pacchetti, violando, di fatto, la libera concorrenza di mercato. Ma l’aspetto più preoccupante è quello economico: molti operatori non sarebbero in grado di gestire l’advanced booking, divenuta una leva essenziale al mercato turistico odierno, e quasi tutti avrebbero difficoltà finanziarie nello sviluppo del proprio business potendo incassare il saldo di ciò che hanno venduto solo a 28 giorni dalla partenza, anticipando di propria tasca le spese che sono a tutti gli effetti del consumatore.
Preoccupante anche l’ipotesi dell’apertura di un conto vincolato, un ulteriore onere, che si somma a quello cui già sono tenuti gli operatori del turismo organizzato che prestano garanzia per insolvenza e fallimento con un fondo che già copre il rischio dei consumatori.
Recesso
Altro aspetto già segnalato in precedenza dalle Associazioni è l’ipotesi di recesso per circostanze straordinarie per il quale non è proposto alcun emendamento che specifichi che queste circostanze sono limitate alle sole catastrofi naturali, pandemie etc, con il rischio che potrebbe essere interpretato come ricomprendente qualsiasi ipotesi di impedimento personale del consumatore. Inoltre, viene proposto l’inserimento di un nuovo comma nell’articolo 12 che prevede la possibilità di annullare il viaggio con il rimborso integrale dei pagamenti effettuati in virtù di un avviso di sicurezza dell’Autorità - “official travel warning” - emanato 28 giorni prima del viaggio.
Si apre, infine, in questa revisione, anche una nuova ipotesi di gestione dei reclami con obbligo di risposta entro 21 giorni, con sanzioni pecuniare spropositate che arrivano fino al 4% del fatturato annuo dell’operatore turistico.
Piccole e medie imprese
Secondo le Associazioni questa revisione è ispirata a esigenze sorte in occasione di eventi straordinari, come la pandemia Covid 19 o il fallimento di Thomas Cook, che non rappresentano un parametro equo e indicativo delle dinamiche ordinarie del mercato dei pacchetti turistici.
Le misure proposte aggraverebbero l’intero settore, e in particolare le piccole e medie imprese che sono il tessuto economico del comparto in Italia e di altri Paesi, favorendo invece i big player con cospicue capacità finanziarie, spesso non europei, che finirebbero per minare l’industria del turismo organizzato nei Paesi membri.
Le scriventi Associazioni invocano quindi una immediata “levata di scudi” dei nostri Europarlamentari e dei vertici politici del nostro Governo e di quello dell’UE per la discussione in corso a Bruxelles, che si dovrebbe chiudere il voto finale del Parlamento il 26 giugno del 2025, confidenti dell’impegno trapelato da parte del Ministero del Turismo di lavorare nella direzione di una conclusione equa e sostenibile per imprese e consumatori.
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[post_content] => Come anticipato a fine anno, ha aperto i propri battenti il nuovo indirizzi capitolino di Pacini Group: dopo due anni di intensi lavoro The Goethe Hotel nasce dalla completa ristrutturazione di un antico palazzo posto a Passeggiata di Ripetta, tra piazza del Popolo e l’Ara Pacis, la cui proprietà è la compagnia assicuratrice S2C.
Ispirato all’eredità intellettuale e artistica di Johann Wolfgang von Goethe, la struttura mira a riportare in vita il fascino dei Grand Tour ottocenteschi, grazie all'0pera del project management team di Pacini Group, in collaborazione con lo studio Chiara Caberlon di Milano e l’architetto Claudia Benzi.
Le 27 camere e suite omaggiano dunque i viaggiatori romantici: qui il velluto è predominante, con cromie differenti che si adattano all’ambiente. In ognuna l’ospite troverà uno scrittoio e l’atmosfera giusta per poter vivere il proprio personalissimo grand tour.
Nella hall gli ospiti vengono invece accolti dalla Libreria Infinita: una libreria circolare, installazione permanente pensata per rendere omaggio alla cultura e alla curiosità. Lo spazio include anche opere d’arte e oggetti che rimandano a Goethe, tra cui un binocolo dell’Ottocento, una fiaschetta da viaggiatore e quadri che lo ritraggono.
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Il ristorante e lounge bar Affinity – Kitchen & Alchemy parla poi di connessioni tra ingredienti, per un viaggio di gusto dedicato alla tradizione italiana, fatta di materie prime e prodotti locali. All’interno del The Goethe Hotel c’è anche una spa con sauna e bagno turco, che attinge il proprio stile di design dall’altra parte del Mediterraneo con atmosfere più esotiche e lontane. The Goethe Hotel è parte del circuito Small Luxury Hotels of the World.
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[post_content] => Le associazioni Aiav, Assoviaggi Confesercenti, Fiavet Confcommercio e Maavi hanno scritto all’Autorità garante delle concorrenza e del mercato per segnalare pratiche scorrette dei vettori Air France e KLM.
Le due compagnie aeree hanno escluso le agenzie di viaggio dall’acquisto di biglietteria aerea con carte di credito aziendali, per conto dei propri clienti. Sostengono, infatti, come legittima la loro policy di autorizzare, in modo unilaterale, l’acquisto con carte a loro “gradite”. Questa scelta rappresenta una condotta sleale che penalizza il mondo dell’intermediazione, ma anche il consumatore che sceglie di farsi rappresentare da un’agente di viaggio per le proprie scelte di acquisto.
La scelta delle compagnie aeree appare ancora di più scorretta se si considera che non vi sono, invece, limitazioni per l’acquisto di biglietti aerei con carte di credito personali.
Questa misura limita anche la capacità di spesa del passeggero perché questi ha di solito un plafond di acquisto meno elevato dell’agenzia di viaggio. Si pensi ai viaggi di gruppo, o agli acquisti familiari dove la spesa è molto elevata.
Disparità
Dichiarano Aiav, Assoviaggi Confesercenti, Fiavet Confcommercio e Maavi: “Comprendiamo che i vettori debbano uniformare le procedure di vendita della biglietteria con le Reso Iata, ma non riteniamo facciano un favore a loro ed al mercato tutto, imponendo regole contrarie agli interessi dei partner e della clientela. La Reso 890 va cambiata. Speriamo che tutti sposino la nostra battaglia e non si creino invece soluzioni di business a costo per le agenzie di viaggio per aggirare il problema, rinunciando a far valere i nostri diritti. Lanciamo questa iniziativa e ci aspettiamo anche l’intervento a nostro fianco delle Associazioni dei consumatori e dell’ABI”.
Infine questa operazione crea una disparità tra carte di credito “gradite” e “sgradite” e, considerando il volume delle transazioni interessate, penalizza alcune società emittenti carte di credito a favore di altre, violando il Codice del consumo.
Le associazioni chiedono di intervenire immediatamente perché le agenzie di viaggio, per la biglietteria già emessa, si vedono richiedere dalle compagnie, per la pretesa violazione della Reso 890, una penale pari al 5% del prezzo del biglietto, del tutto sproporzionate ed eccessiva, considerando che è 50 volte maggiore della commissione loro riconosciuta che è dello 0,01%.
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[post_content] => Rotta verso Sud per Visit.brussels, che si appresta a partecipare alla Btm di Bari, dal 26 al 28 febbraio prossimi.
«Abbiamo chiuso il 2024 con 10 milioni di pernottamenti – dichiara Ursula Jone Gandini, direttore Italia Ufficio del Turismo di Bruxelles – e l’Italia si conferma un ottimo mercato, complici i buoni collegamenti diretti operati da Ita Airways, Brussels Airlines e, nel caso di Bari, anche da Transavia.
«Collegamenti che saranno ulteriormente potenziati da aprile, con l’arrivo di easyJet da Milano Linate e Roma Fiumicino. Il Sud, in particolare, ci sta dando grandi soddisfazioni sul fronte leisure e turismo scolastico: guardiamo a Btm come ad un’opportunità per rafforzare il dialogo con gli operatori e presentare le novità, in tempo utile anche per i prossimi ponti di primavera».
Accanto agli evergreen di sempre, come Grand Place, Atomium e Quartiere Europeo, Bruxelles offre innumerevoli occasioni per vivere esperienze autentiche e originali. «Puntiamo ad uno sviluppo turistico ragionato ed inclusivo, promuovendo un’offerta diversificata che valorizzi l’intero territorio, comprese le aree meno frequentate. Questo sforzo mira a distribuire meglio i benefici del turismo, riducendo al contempo la pressione sul centro città».
Tra gli appuntamenti da segnalare, quelli legati al centesimo anniversario dell’Art Déco: per tutto il 2025 sono in programma eventi, mostre e visite guidate nei quartieri che ospitano edifici iconici, come Villa Empain, la Basilica del Sacré-Coeur di Koekelberg e il Palazzo delle Belle Arti.
Focus anche sulle famiglie, con gli immancabili fumetti, a cui visit.brussels dedica lo stand in fiera, caratterizzato dalle gigantografie dei mitici Puffi.
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Aggiornamento professionale all’insegna di strumenti operativi all’avanguardia per migliorare le performance delle imprese di viaggi: questa la ‘missione’ dei nuovi programmi di formazione permanente organizzati da Fiavet Toscana-Confcommercio.
Nei primi due corsi, che partiranno agli inizi di marzo, sono infatti previste materie come il Tik Tok marketing per il turismo, le strategìe di comunicazione, gli strumenti dell’Intelligenza artificiale applicati al settore dei viaggi e ancora storytelling per immagini, le azioni di marketing sui social media (facebook, instagram, linkedin). A queste materie verranno affiancate quelle previste per la formazione continua, vale a dire lezioni sulla sulla contabilità per agenzie di viaggi, sui GDS e biglietteria, e due focus di stretta attualità quali l’analisi della nuova Legge Regionale sul turismo e il tema degli affitti brevi.
“Si tratta di un programma articolato – spiega il presidente di Fiavet Toscana-Confcommercio, Pier Carlo Testa – ideato e impostato per migliorare le consulenze degli agenti di viaggio al fine di rendere le loro imprese realmente competitive di fronte alle nuove sfide del mercato. Acquisire nuove competenze significa offrire un servizio migliore e distinguersi dalla concorrenza. Così come conoscere gli strumenti digitali e l’IA permette di ottimizzare i processi interni e migliorare la promozione, oltre a erogare servizi di qualità alla clientela. Con questi percorsi di aggiornamento professionale, la nostra federazione intende assicurare agli associati tutti gli strumenti necessari per presidiare con efficacia il mercato del turismo organizzato che è sempre più competitivo.”
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[post_content] => Niente sciopero dei treni nei giorni di domani e domenica, 22 e 23 febbraio: la mobilitazione "indetta inizialmente da alcune sigle sindacali autonome è stata revocata e dunque, nei giorni indicati, la circolazione dei treni sarà regolare": così la nota del gruppo Fs.
Rimane, invece, confermato lo sciopero nazionale di lunedì 24 febbraio, quando si fermerà il trasporto pubblico locale: il personale di bus, tram e metropolitane incrocerà le braccia nelle principali città italiane per tutto il giorno, garantendo il servizio soltanto nelle fasce di garanzia.
Sul fronte ferroviario Usb sottolinea come la revoca sia legata all’intervento della Commissione di Garanzia che "ha emanato una delibera provvisoria con la quale, tra l’introduzione delle fasce di garanzia nei giorni festivi e aumento dei treni garantiti a media/lunga percorrenza, ha ristretto ulteriormente il diritto di sciopero" riferisce Il Corriere.it
Da qui la scelta di sospendere lo sciopero del 22 e 23 febbraio posticipandolo al prossimo 18 di marzo.
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[post_content] => Ha aperto ufficialmente i propri battenti il nuovo a&o Firenze Campo di Marte. Situata nel cuore del capoluogo toscano, la nuova struttura è composta da 119 camere e si trova a 30 minuti a piedi da piazza del Duomo e a dieci dallo stadio. Come molte proprietà a&o Hostels in Europa, gode di una posizione centrale e ben collegata, a breve distanza dalla stazione ferroviaria di Campo di Marte, da cui è possibile raggiungere Santa Maria Novella in 15 minuti.
Il nuovo design dell'edificio comprende una spaziosa lobby luminosa con vetrate su due piani, un'area colazione con terrazza all'aperto e camere arricchite da grafiche ispirate alle locandine di mostre e spettacoli di Firenze, create con l’intelligenza artificiale a partire da immagini catturate in città. L’ostello offre un totale di 466 posti letto ed è la seconda struttura a&o Hostels in Italia, dopo l'apertura di Venezia avvenuta nel 2017. Con questa nuova inaugurazione, il gruppo raggiunge un portfolio di 42 indirizzi in Europa.
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Nel corso dell’anno, la lobby sarà inoltre riprogettata dallo studio viennese Bwm Architektur & Design arricchendosi di installazioni artistiche sulle pareti. Il grande cortile interno sarà trasformato in uno spazio multifunzionale, con aree sportive e ricreative aperte anche ai residenti del quartiere. A livello commerciale, infine, saranno lanciate offerte speciali nei periodi di bassa stagione, dedicate soprattutto a gruppi scolastici e famiglie.
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[post_content] => In Italia potrebbe essere il deal dell'anno. Paragonabile solo all'acquisizione di Belmond da parte di Lvmh nel 2019, che interessò numerose strutture della Penisola. Unipol avrebbe dato mandato a Goldman Sachs di indire una gara a inviti estremamente selezionati per la vendita del Gruppo Una, rivela Il Sole 24 Ore. L'operazione, stando ad alcuni insiders, era nell'aria già da un annetto ma ora starebbe prendendo concretamente forma, con Unipol che si aspetterebbe di ricavare circa 1 miliardo di euro dalla vendita.
A giorni si attenderebbero quindi le manifestazioni di interesse non vincolanti per le offerte del primo round. Tra i nomi che circolano, ci sarebbero Blackstone, già presente nel mondo alberghiero italiano attraverso la partnership con Mangia's attraverso la spagnola Hip, che però è a sua volta sul mercato, nonché Starwood Capital e Sixth Street, già proprietaria dal 2022 delle Palme sulla costa Smeralda, presto griffato Rocco Forte. A partecipare al gran ballo ci potrebbe anche essere Aermont, che un paio di anni fa prese il controllo del gruppo Pellicano con ambiziosi progetti di sviluppo in Italia al momento tradottisi nel solo acquisto del toscano La Suvera.
Le origini del Gruppo Una affondano sostanzialmente nell'operazione che portò Unipol a mettere le mani sulla galassia della famiglia Ligresti compreso il brand Atahotels, successivamente fuso con Una Hotels. Sin da subito apparve chiaro però come per la società assicurativa il focus fosse Fondiaria Sai, più che l'operatore alberghiero, tanto che presto cominciarono a rincorrersi voci su una possibile vendita del ramo alberghiero. Poi le cose, anche grazie alla direzione di Fabrizio Gaggio (oggi in Starhotels, ndr), cominciarono a migliorare, con la compagnia che progressivamente vide i propri conti entrare in territorio positivo. Conseguentemente, ma forse anche per mancanza di compratori nella fase iniziale (ma questo non è dato sapere, ndr), le voci della messa in vendita di Una andarono scemando. Almeno fino a oggi.
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di Massimiliano Sarti
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[post_content] => L'evoluzione dell'ospitalità verso un modello capace di generare valore condiviso per il territorio, le comunità locali e gli ospiti, ma anche l'importanza delle certificazioni ambientali e il ruolo della tecnologia sono state al centro del Simposio per l'ospitalità rigenerativa organizzato da Hotel Doctors a Roma, presso il DoubleTree by Hilton.
L’evento ha riunito i professionisti del settore, tra albergatori, esperti e rappresentanti della stampa, diventando un momento di confronto cruciale per delineare le prospettive future dell’ospitalità.
«Il settore alberghiero ha un enorme potenziale per diventare un motore di cambiamento positivo - spiega Gabriele Gneri, founder e managing director di Hotels Doctors -. Presto sentiremo parlare con frequenza anche nel settore dell’ospitalità di upcycling, un approccio di economia circolare applicato ai materiali di scarto, di design rigenerativo, di inmótica, ossia l’uso pervasivo di tecnologia applicata all’ edificio, agli impianti e ai processi interni che promette di ottimizzare costi e processi a favore dei clienti, ed infine di design basato sui principi della biofilia, una tecnica che permette di proporre al cliente esperienze immersive con la natura circostante».
Alessandro Inversini, professore associato presso la Scuola di Management di Losanna, evidenzia la necessità di un cambio di mentalità nel settore turistico, invitando gli operatori a considerare la rigenerazione come un investimento a lungo termine, capace di trasformare il turismo in un motore di benessere e crescita sostenibile. «Con l’ospitalità rigenerativa siamo un passo oltre la sostenibilità - ha spiegato -: non si tratta solo di minimizzare l’impatto ambientale, ma di offrire a un contributo positivo verso due ecosistemi fondamentali: il luogo, inteso come comunità e ambiente naturale, e le persone, includendo sia i lavoratori che gli ospiti». Questo approccio non solo risponde alle esigenze del cliente moderno, sempre più attento alla sostenibilità e alle esperienze autentiche, «ma rappresenta anche un'opportunità per costruire relazioni significative tra gli ospiti, il personale e il territorio».
Il concetto è stato ripreso e ampliato da Giorgio Caire di Lauzet, founder di Dream&Charme, che ha posto l’accento sull’importanza delle certificazioni di sostenibilità nel tradurre l’approccio rigenerativo in azioni concrete e misurabili. «Le certificazioni come la DCA ESG e la GSTC non sono solo strumenti per garantire standard elevati di sostenibilità, ma rappresentano anche una leva strategica per migliorare la reputazione delle strutture ricettive e attrarre un pubblico sempre più attento alla responsabilità d’impresa». Un'affermazione supportata anche dai dati, che dimostrano come la percezione dei viaggiatori sia radicalmente cambiata negli ultimi tempi: «Solo tre anni fa - ricorda Caire - quando si chiedeva ai consumatori se sarebbero stati disposti a spendere di più per prenotare una struttura sostenibile, solo il 2% rispondeva positivamente - sottolinea -. Oggi, invece, il 43% degli utenti risponde di sì».
La concretezza di questi principi è stata dimostrata dall’esperienza di Cristiana Rinaldi, responsabile di A.Roma Lifestyle Hotel, che ha condiviso il percorso della struttura nell’adozione della certificazione GSTC. «La certificazione GSTC non è solo un riconoscimento, ma un impegno continuo verso una gestione consapevole e sostenibile», ha spiegato Rinaldi, illustrando i benefici tangibili ottenuti in termini di riduzione dell’impatto ambientale e miglioramento della reputazione.
Infine Matteo Bonfante, founder e CEO Bonfante Interior Contractor, ha delineato il futuro del design alberghiero, sottolineando l'importanza di ripensare gli spazi esistenti per rigenerare non solo gli ambienti, ma anche l’esperienza degli ospiti, con un invito a 'pensare fuori dagli schemi', superando le convenzioni per creare luoghi autentici e significativi.
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Ma l’aspetto più preoccupante è quello economico: molti operatori non sarebbero in grado di gestire l’advanced booking, divenuta una leva essenziale al mercato turistico odierno, e quasi tutti avrebbero difficoltà finanziarie nello sviluppo del proprio business potendo incassare il saldo di ciò che hanno venduto solo a 28 giorni dalla partenza, anticipando di propria tasca le spese che sono a tutti gli effetti del consumatore.\r\nPreoccupante anche l’ipotesi dell’apertura di un conto vincolato, un ulteriore onere, che si somma a quello cui già sono tenuti gli operatori del turismo organizzato che prestano garanzia per insolvenza e fallimento con un fondo che già copre il rischio dei consumatori.\r\n\r\nRecesso\r\nAltro aspetto già segnalato in precedenza dalle Associazioni è l’ipotesi di recesso per circostanze straordinarie per il quale non è proposto alcun emendamento che specifichi che queste circostanze sono limitate alle sole catastrofi naturali, pandemie etc, con il rischio che potrebbe essere interpretato come ricomprendente qualsiasi ipotesi di impedimento personale del consumatore. 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