12 ottobre 2023 12:55
Incontriamo Pier Ezhaya nel villaggio Astoi del Ttg di Rimini. Un incontro informale con il presidente di Astoi che risponde alle domande dei giornalisti. E possiamo dire che questa ormai è una rarità. Difficilmente ai giornalisti viene dato spazio, ma in Astoi questa bella tradizione rimane. Menomale.
Naturalmente la prima domanda riguarda i fatti gravissimi che stanno accadendo in medio oriente.
“La nostra prima reazione – ha affermato il presidente – è stata lo sgomento di fronte a queste efferatezze. In secondo luogo posso dire che naturalmente la situazione non aiuta il turismo. Ma questo è un concetto generale. Ogni guerra, ogni evento drammatico tende a fermare il viaggiatore. Il turista insomma si ferma per un po’ per capire come evolve la situazione. Insomma la domanda rallenta. Già da lunedì ci sono state cancellazioni per Egitto e per tutta L’area. Chiaramente stiamo seguendo la situazione “.
Poi si passa al bilancio del 2023
“Finalmente il 2023 è stato un anno normale. Abbiamo potuto riprogrammare tutto il mondo con buoni risultati. Nonostante i passeggeri fossero di meno, il livello medio dei ricavi ha avuto un ambito di crescita dal 5 al 7%. Questa situazione trova risposta nell’inflazione. Nei prezzi aumentati”.
“Per quanto riguarda le destinazioni – continua Ezhaya – benissimo Egitto e Tunisia, a danno del Mediterraneo, specialmente della Grecia. L’ Italia si è salvata con il turismo estero. Molto bene East Africa, Giappone. Per la prossima stagione prevediamo è una domanda meno tonica a causa del perdurare della spinta inflattiva. L’inflazione se dura nel tempo è difficile da gestire. Comunque il trend delle crociere è dei viaggi studi è molto buono”.
Passiamo ai rapporti con istituzioni e associazioni.
“Da tempo ho proposto una federazione delle associazioni almeno nei momenti di crisi con un portavoce che giri fra le varie associazioni. Ma non credo che possa avvenire. Comunque noi lavoriamo compatti per trovare le migliori soluzioni per il turismo organizzati”
Infine una parola su una sperequazione che il vostro cronista definisce scandalosa. L’istituzione di un fondo di garanzia anche per le compagnie aeree.
“Stiamo lavorando a Bruxelles affinché questa lacuna venga colmata. Il turismo organizzato non si muove se non ha il fondo di garanzia. A questo punto devono averlo anche le compagnie aeree”.
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[post_content] => Air Arabia mostra tutta la propria resilienza nel portare avanti i piani di sviluppo di network e capacità, malgrado il sempre difficile contesto geopolitico in Medio Oriente. Non solo, chiude il terzo trimestre con risultati finanziari e operativi record.
Nei tre mesi chiusi a fine settembre Air Arabia ha centrato un utile netto di 153,6 milioni di dollari, in crescita dell'8% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente; il fatturato si è attestato a 1,8 miliardi di dollari, con un aumento del 10% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, mentre il numero di passeggeri è salito dell'8% rispetto all'anno precedente, raggiungendo i 5,1 milioni. Il load factor è salito all'81%.
«L'utile netto record di Air Arabia nel terzo trimestre, unito alla forte crescita dei ricavi e della domanda dei passeggeri, testimonia la forza del modello di business che gestiamo e il reale valore che offriamo ai nostri passeggeri - ha dichiarato il chairman del vettore, Abdullah Bin Mohammad Al Thani -. Nel terzo trimestre l'industria dell'aviazione ha continuato ad affrontare sfide geopolitiche ed economiche, in quanto le compagnie aeree hanno dovuto affrontare restrizioni dello spazio aereo in alcune parti della regione, con conseguenti modifiche delle rotte e, in alcuni casi, sospensioni dei voli.
«Inoltre, il settore ha continuato a gestire le pressioni inflazionistiche dovute alle continue sfide della catena di approvvigionamento, alle fluttuazioni valutarie e alla volatilità dei prezzi del carburante. Nonostante questi fattori, Air Arabia è riuscita a espandere il proprio network, ad aumentare la capacità operativa e a mantenere un forte margine operativo».
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[post_content] => Ana Holdings, casa madre di All Nippon Airways, mantiene le previsioni di utile per l'intero esercizio, nonostante un leggero calo della redditività semestrale. Il vettore attribuisce alla solida domanda di viaggi nazionali e giapponesi in entrata il motivo per cui rimane ottimista sui risultati dell'intero anno, che terminerà alla fine di marzo 2025.
La compagnia ha rivisto al rialzo la previsione dei ricavi per l'intero anno a 2,22 trilioni di yen (14,5 milioni di dollari) per l'intero anno rispetto ai 2,2 trilioni di yen (14,4 milioni di dollari) stimati in precedenza. Questa revisione fa seguito a risultati migliori del previsto sia per il trasporto di passeggeri sia per quello di merci, un trend che la compagnia prevede proseguirà inalterato nei prossimi mesi.
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Tuttavia, nonostante l'aumento dei ricavi, le pressioni al rialzo sui costi operativi e sui prezzi del carburante faranno sì che le previsioni di profitto del vettore per l'intero anno rimangano invariate. La compagnia ha dichiarato di essere sulla buona strada per registrare un utile operativo di 170 miliardi di yen (1,11 miliardi di dollari) per l'anno, dato che rimane coerente con le precedenti previsioni.
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[post_content] => Diventare player di riferimento nel segmento del turismo esperienziale e personalizzato. Sotto la guida del nuovo direttore generale Alberto Giorgio, il brand InViaggi di casa Fruit dà ufficialmente il via al proprio nuovo corso, che sarà incentrato su tre linee di prodotto: inClub, inTour e inTrip. “Il mio arrivo era strettamente legato alla volontà di scrivere insieme un nuovo capitolo per questa importante realtà - spiega lo stesso Giorgio -. Abbiamo lavorato con determinazione, concentrazione sugli obiettivi e volontà di essere già in grado dai prossimi mesi di portare sul mercato qualcosa di inedito e pensato per creare un autentico valore aggiunto per le adv, nostro canale di vendita di riferimento. Con grande soddisfazione, quindi, ufficializziamo l’avvio del nuovo corso di inViaggi e la nascita di tre linee di prodotto, tra cui quella con club brandizzati e in esclusiva. La rosa di partenza è già stata definita e la presenteremo a breve”.
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[post_content] => Debutta con il maldiviano Atmosphere Kanifushi in esclusiva per il mercato italiano la nuova linea soggiorni mare di Naar: "Insieme a Luca Battifora (direttore generale del to dallo scorso aprile, ndr) abbiamo fatto un'analisi approfondita per capire dove ci fossero le migliori opportunità di sviluppo - ha raccontato il ceo dell’operatore milanese, Frederic Naar, in occasione della presentazione ufficiale alla stampa della partnership con la compagnia maldiviana -. Noi siamo da tempo ormai riconosciuti sul mercato come un to di riferimento del segmento tailor made: su destinazioni come Usa e Giappone ci sono periodi dell'anno in cui arriviamo a rappresentare un quarto, se non un terzo del mercato italiano dei viaggi su misura. Per espanderci ulteriormente è chiaro perciò che avessimo bisogno di nuovi prodotti. In fondo, è un po' come se Luca avesse portato con sé un pizzico di Hotelplan".
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[post_content] => Già anticipato a metà ottobre, in occasione di un incontro stampa al Park Hyatt di Milano, arriva ora anche l'ufficializzazione internazionale del debutto del brand Regency a Roma il prossimo anno. Situato nei pressi della stazione Termini e a pochi passi dal Colosseo e dal quartiere Monti, l’Hyatt Regency Roma Termini si presenta come un hotel contemporaneo, dedicato sia ai viaggatori corporate, sia a quelli leisure. La struttura, progettata dagli architetti Jeremy King e Riccardo Roselli nei primi anni 2.000, vanta un rooftop che ospita una piscina esterna, un bar e un ristorante con terrazza. Oltre alle 238 camere, l’hotel dispone di oltre mille mq di spazi versatili per riunioni ed eventi, con ampie sale conferenze modulabili in più ambienti, tutte dotate di luce naturale, e foyer interni ed esterni che offrono grande flessibilità per meeting ed esposizioni. L'Hyatt Regency Roma Termini sarà gestito da Garnet Hospitality Partners, mentre la struttura è di proprietà di Investire sgr.
Hyatt ha registrato una crescita significativa del marchio in Italia in soli cinque anni. A parte il Park Hyatt Milano, inaugurato nel 2003, dal 2019 sono stati aperti cinque nuovi hotel del gruppo nella Penisola, quadruplicando il numero di camere disponibili. Attualmente, il portafoglio tricolore comprende sei strutture in cinque città: il Tornabuoni Hotel, Unbound Collection, a Firenze, il 7Pines Resort Sardinia, Destination by Hyatt, a Baja Sardinia, il The Tribune, JdV by Hyatt, a Roma, l'Hyatt Centric Murano Venice a Murano, l'Hyatt Centric Milano Centrale e, appunto, il Park Hyatt Milano.
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“Oltre a rafforzare i nostri brand nelle più importanti città e mete turistiche del Paese, come Roma, Milano e Venezia, stiamo puntando a mercati secondari come Napoli, Torino, Bologna e la Puglia, nonché a portare sul mercato alcuni dei nostri marchi di resort”, conferma Nuno Galvao Pinto, regional vice president development Southern Europe.
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Trainato soprattutto da un consistente sviluppo del marchio in Cina e in Giappone, il brand Mercure di casa Accor celebra il raggiungimento del traguardo dei mille hotel in portfolio a livello globale. Tra le aperture più significative del 2024 si segnalano quindi il Mercure London Earls Court (Regno Unito), il Mercure Chandigarh Tribune Chowk (India), il Mercure Fukuoka Munakata Resort & Spa (Giappone), il Mercure Marival Emotions Resort (Messico), il Mercure Nantong Renmin Road (Cina) e il Mercure Dubai Deira (Emirati Arabi). Con la più ampia pipeline di sviluppo dell'intero portfolio Accor, il brand prevede l’apertura di ulteriori più di 200 nuove strutture entro il 2028.
"Per Mercure questo è stato un anno di grande trasformazione - sottolinea il group deputy ceo di Accor, Jean-Jacques Morin -. Il traguardo delle oltre mille destinazioni rafforza la posizione del nostro marchio come uno dei principali brand di hotel midscale al mondo. Siamo estremamente orgogliosi della crescita e dell’evoluzione di Mercure". Dalle sue modeste origini negli anni ’70, il brand ha compiuto un’evoluzione straordinaria. Con l'acquisizione da parte di Accor nel 1975, ha intrapreso una rapida espansione, consolidando la propria presenza in Europa e oltre. Tra le tappe più significative si annoverano l’apertura del primo hotel al di fuori dei confini francesi, a Lisbona nel 1983, nonché l’importante espansione del 1994 verso il Medio Oriente, il Sud-Est asiatico e l’Australia. Anche il 2024 segna un anno di particolare rilievo, caratterizzato dall’importante sviluppo del brand nel mercato cinese e giapponese".
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[post_content] => Balzo in avanti, per la seconda estate consecutiva, dei profitti del gruppo Iag, sostenuti dalla forte domanda di viaggi in Europa e attraverso l'Atlantico.
L'International Airlines Group ha registrato un utile operativo prima delle voci eccezionali di 2,01 miliardi di euro per il terzo trimestre, il 15% in più rispetto all'anno precedente e ben al di sopra delle aspettative degli analisti.
Iag, ha anche annunciato un programma di riacquisto di azioni per 350 milioni di euro, che riflette “la nostra fiducia nella strategia e nel modello di business, nonché nelle prospettive a lungo termine dell'azienda”.
“Nel terzo trimestre del 2024 abbiamo ottenuto una solida performance finanziaria, con un aumento dell'utile operativo del 15,4% rispetto all'anno scorso e un miglioramento del margine del 21,6% - ha dichiarato il ceo del gruppo, Luis Gallego -. La domanda rimane forte in tutte le nostre compagnie aeree e ci aspettiamo un buon trimestre finale del 2024 dal punto di vista finanziario”.
Risultati in contrasto con quelli dei principali competitor europei, che arrivano anche in un momento particolarmente complesso nello specifico per British Airways, che sta affrontando diversi problemi operativi, che costringono alla cancellazione di alcune rotte.
Iag ha dichiarato che il gruppo si è “costantemente concentrato sul miglioramento delle proposte ai passeggeri e sulla resilienza operativa” e ha ridotto le previsioni di crescita della capacità annuale dal 7% al 6%. Decisione figlia delle "difficoltà legate alla disponibilità degli aeromobili”.
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[post_content] => Un to in crescita, che punta a svilupparsi diversificando prodotto e mercati. Isola Azzurra nasce in Sicilia nel 2009 per organizzare viaggi di gruppo da e per l'isola mediterranea. Quindici anni dopo si propone come un operatore completo, iscritto Astoi dal 2019, che oltre al mare Italia generalista dispone di un prodotto club in fase di espansione, di un'offerta incoming importante con focus sull'intero Sud Italia e di una proposta outgoing in fase di progressiva definizione.
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A fronte di ciò, i piani per il futuro sono davvero ambiziosi, soprattutto lato Zeta Club, il prodotto villaggistica brandizzato del to. Al momento Isola Azzurra può già contare su tre indirizzi in Sicilia: un villaggio ad Alicudi a gestione Mangia's, il resort Donnalucata di Marina di Ragusa e la prima struttura di proprietà e a conduzione diretta a Selinunte (stagione inaugurale nel 2024, per un complesso da 135 camere e 44 mila presenze con stagionalità estesa sino a fine ottobre, ndr). "E il prossimo anno ne aggiungeremo altri due: il Sikania Eco Resort del gruppo Lindbergh, nonché il nostro primo Zeta Club al di fuori della Sicilia, il sardo San Teodoro Le Rose". Isola Azzurra non esclude neppure ulteriori acquisizioni dirette: "Siamo sempre aperti alle nuove opportunità di mercato, essendo pure disponibili a offrire i nostri servizi di gestione".
Ma non finisce qui, perché il to aprirà anche una sede locale alle Eolie per rafforzare la propria attività di dmc, estendendo inoltre l'offerta incoming oltre i confini di Sicilia e Puglia con l'aggiunta della Sardegna: "Integreremo poi la nostra proposta pacchettizzata su ciascuna delle nostre linee con flussi xml per i voli (linea e low cost) e i traghetti. Il tutto combinabile dalle adv partner direttamente sul nostro sito".
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[post_content] => Semestre nettamente positivo per il gruppo Emirates che centra profitti per 2,5 miliardi di dollari, a fronte di una domanda robusta nonostante il perdurare dei conflitti in Medio Oriente.
Nei sei mesi chiusi a fine settembre, il gruppo ha totalizzato un utile ante imposte record per 2,8 miliardi di dollari. «Ci aspettiamo che la domanda dei passeggeri rimanga forte per il resto del biennio 2024-25, e non vediamo l'ora di aumentare la nostra capacità per far crescere i ricavi» ha dichiarato il presidente e ceo del gruppo, Ahmed bin Saeed Al Maktoum.
«Le prospettive sono positive» ha aggiunto, con l'arrivo di altri aeromobili in flotta e l'ampliamento delle strutture di dnata, la società di servizi a terra di Emirates.
E benché i voli verso Israele, Libano, Iraq, Giordania e Iran siano stati tutti colpiti dalle conseguenze della situazione di guerra fra Israele e Hamas, la compagnia ha portato avanti il proprio sviluppo, aumentando i collegamenti verso otto destinazioni in Europa, Africa e Asia.
Il fatturato del gruppo è salito del 5% a 19,3 miliardi di dollari mentre le riserve di cassa si sono attestate a quota 11,9 miliardi di dollari.
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