7 novembre 2022 11:20
La guerra in Ucraina ostacolerà la ripresa del settore dell’aviazione internazionale nei prossimi anni. Eurocontrol prevede che il ritorno ai livelli di traffico pre-pandemia richiederà del tempo a causa degli effetti che il conflitto sta avendo in termini di aumento dei prezzi, inflazione e impatto sulle tasche.
Come visto nell’ultimo aggiornamento, lo scenario più fattibile non prevede una piena riattivazione fino al 2025, quando i dati per il 2019 saranno pari, prevede che, nel 2023, il traffico raggiungerà il 92%, con un 2024 già al limite del pre-Covid livelli con il 98%.
L’orizzonte più ottimista (e meno probabile) rivela che il 2023 potrebbe essere il momento della ripresa assoluta. Da parte sua, il più pessimista non prevede che il numero di operazioni torni alla normalità fino a dopo l’anno 2028.
Ma ciò che regna nel presente e, per il momento, richiede molto ottimismo. Negli ultimi sette giorni, il traffico globale è sceso a solo il 12% dei dati pre-pandemia. Sono stati registrati una media di 28.216 voli giornalieri, proseguendo il buon andamento delle settimane precedenti.
Con tutto ciò, è molto probabile che durante tutto questo anno 2022 solo l’84% delle operazioni verrà recuperato. Questo perché il Covid ha imperversato ancora nei primi mesi, seguito dallo scoppio del conflitto russo-ucraino e dai continui scioperi degli ultimi mesi, alcuni ancora in vigore
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Cancellazioni, disservizi, ritardi causati da scioperi, maltempo e mancanza di personale: non c’è pace per i turisti nemmeno in questo inizio d’estate 2024, sulla scia di quanto successo negli ultimi anni. E lo dimostrano i dati: secondo Eurocontrol*, nell’ultima settimana del mese di giugno sono stati accumulati 1.9 milioni di minuti di ritardi, registrando un poco incoraggiante +153% rispetto allo stesso periodo di un anno fa e un +125% sul 2019*.
Come tutelarsi? Nelle agenzie di viaggio sono arrivate nuove polizze assicurative pensate proprio per alleviare, se non eliminare completamente, i disagi legati ai disservizi del comparto aereo. Tra queste, I4Connection: una novità assoluta lanciata da I4T – Insurance Travel, intermediario assicurativo specializzato nell’offerta di polizze viaggio.
Come suggerisce il nome, la copertura interviene in caso di perdita di una connessione aerea tra voli operati dallo stesso vettore o da vettori diversi (low cost inclusi), che può avvenire a causa di ritardi, diniego all’imbarco o cancellazione della prima tratta, anche per condizioni meteorologiche avverse, perdita o smarrimento del bagaglio sul primo volo o altri motivi oggettivamente documentabili.
Rimborso
In linea con l’elasticità richiesta dal sempre mutevole assetto del traffico aereo, la polizza garantisce il rimborso – entro un massimale di 1.000 euro a persona – dei costi necessari per l’acquisto di un titolo di viaggio alternativo per proseguire l’itinerario o rientrare all’aeroporto di partenza. Incluso anche il rimborso, nei limiti dei massimali previsti, di eventuali pernottamenti, escursioni o altri servizi turistici prenotati e non utilizzati a causa della perdita della connessione. Se la perdita della coincidenza comporta la rinuncia ad un pacchetto di viaggio organizzato da un tour operator, I4Connection garantisce il rimborso del 50% delle penali di annullamento, ed è prevista anche un’estensione specifica per i voli in coincidenza con l’imbarco di crociere marittime.
Christian Garrone, responsabile intermediazione assicurativa I4T, dichiara: “Prenotare nelle agenzie di viaggio significa avere maggiori tutele rispetto al fai-da-te, compresa la possibilità di accedere a polizze esclusive, come I4Connection. Del resto, la crescente complessità degli itinerari e la domanda di flessibilità dei viaggiatori richiede spesso di optare per piani volo realizzati combinando tratte separate, operate da vettori diversi, frequentemente low-cost. In questi casi, le compagnie intervengono solo sulla tratta di loro competenza e l’onere della riprotezione dell’itinerario completo ricade sull’organizzatore o, in caso di fai-da-te, sul cliente”.
I4Connection si affianca ad I4Flight, una delle soluzioni assicurative più utilizzate nelle agenzie di viaggio, che rimborsa, nei limiti dei massimali, i costi di annullamento o modifica del viaggio derivanti dalla cancellazione di un mezzo di trasporto regolarmente prenotato – aerei, navi, treni, bus di linea, ecc… – indipendentemente dalla causa, compresi quindi scioperi e condizioni meteo avverse.
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[post_content] => Sono state oltre 60 le cancellazioni dei voli Ryanair causate "dalle scarse prestazioni del controllo del traffico aereo europeo nelle giornate del 27 e 28 giugno".
La low cost punta il dito contro "i servizi di controllo del traffico aereo che continuano a performare male (nonostante i volumi di traffico siano inferiori del 5% rispetto ai livelli del 2019) con ripetuti problemi legati a “carenze di personale” e ora a “guasti agli strumenti” nel centro di Maastricht. Giovedì 27 giugno, oltre il 30% dei 3.500 voli Ryanair ha subito ritardi a causa di disservizi Atc. 16 aerei non sono rientrati alla base giovedì notte a causa di ritardi Atc, il che significa che non hanno rispettato gli orari di atterraggio previsti dal coprifuoco aeroportuale. Questi ripetuti ritardi e cancellazioni dei voli dovuti alla cattiva gestione del traffico aereo sono inaccettabili".
“I servizi Atc in Europa quest’estate sono ai livelli peggiori di sempre - accusa il chief operations officer di Ryanair Neal McMahon -. Ryanair e molte altre compagnie aeree europee stanno subendo questi disservizi che determinano ripetuti ritardi, cancellazioni e disagi per i passeggeri a causa della cattiva gestione degli Atc europei. Chiediamo a Raul Medina, direttore generale di Eurocontrol, di spiegare perché i centri Atc europei sono ripetutamente a corto di personale e ora lamentano “guasti agli strumenti” presso il centro di Maastricht, con un impatto su tutte le compagnie aeree europee. È inaccettabile che 1 su 4 delle prime partenza di Ryanair oggi sia stata ritardata a causa della carenza di personale ATC e di guasti agli strumenti.
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Secondo i dati raccolti da Eurocontrol, nell'ultima settimana analizzata Ryanair ha operato una media di 3.420 voli giornalieri, ovvero più di due decolli al minuto. Si registra inoltre una crescita del 35% rispetto allo stesso periodo del 2019.
Easyjet è al secondo posto con 1.752 voli giornalieri, la metà di quelli del rivale e il 4% in meno rispetto ai livelli pre-pandemia. Turkish Airlines completa il podio con 1.479 voli, il 14% in più rispetto alle stesse date del 2019.
Top ten
Nella top ten europea figura solo una compagnia aerea spagnola. Si tratta di Vueling, che si colloca in decima posizione con una media giornaliera di 638 voli. La compagnia aerea IAG, il cui piano di espansione della flotta resta sospeso in attesa dell'accordo con i piloti, è ancora un punto sotto i valori pre-Covid.
Completano la lista, in ordine decrescente dal quarto al nono posto, Lufthansa, Air France, JLM, British Airways, Wizz Air e SAS. Tra tutti, solo Wizz Air supera le cifre del 2019, con una percentuale del 35%. Lufthansa, Air France e SAS hanno invece subito le flessioni maggiori, con variazioni negative del 22%, 19% e 27%.
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[post_content] => Nonostante gli incendi e il cambiamento climatico (fattori che comunque preoccupano sul medio-lungo periodo), l'industria turistica greca si appresta a festeggiare un 2023 record. Lo dicono tutti i dati finora disponibili: il 2023 si chiuderà su livelli superiori a quelli del 2019, ossia l'era pre-Covid, quando la Grecia registrò un totale di 33 milioni di ospiti internazionali, per un fatturato complessivo di oltre 18 miliardi di euro. Ora le stime della National Bank of Greece parlano di un giro d'affari che potrebbe arrivare a 21 miliardi entro la fine dell'anno.
La previsione si basa tra le altre cose sui numeri che la stessa banca centrale ellenica ha già elaborato per il trimestre di primavera, quando la Grecia ha registrato arrivi dall'estero del 10% superiori ai livelli del medesimo periodo del 2019, con i ricavi totali che sono conseguentemente saliti del 19%. Un trend confermato anche dai dati della European Aviation Safety Agency Eurocontrol, secondo cui, nella seconda settimana di agosto, i passeggeri movimentati negli scali ellenici sono stati il 9% in più rispetto a quattro anni fa.
Stando infine alla società che gestisce l'aeroporto di Francoforte, Fraport, responsabile anche di 14 scali regionali in Grecia, tra cui Tessalonica, Chania a Creta, Zante, Skiathos e Santorini, gli arrivi e le partenze registrate in tali località tra gennaio e luglio sono state del 10,5% più alte che nei primi sette mesi del 2019.
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Assunzione di responsabilità, quantità idonee di personale, cielo unico europeo e mantenimento dei servizi essenziali anche durante gli scioperi: sono le richieste messe in evidenza da Willie Walsh, direttore generale della Iata, per fronteggiare i disagi provocati dalle scarse prestazioni dell'Air Traffic Control. In Europa, in primis, ma anche negli Stati Uniti.
"Il mese scorso ho espresso preoccupazione per le prestazioni dell'Atc in Europa e negli Stati Uniti. Entrambi sono deludenti - si legge nella lettera aperta di Walsh -. Il contesto è difficile. Le compagnie aeree e gli aeroporti hanno lavorato duramente per garantire che venissero fornite risorse sufficienti per ridurre al minimo le interruzioni e far arrivare i viaggiatori in tempo dove devono essere. La mancanza di risorse Atc a livello nazionale, in particolare in Germania e Francia, impedisce che ciò avvenga. Sebbene alcune aree delle prestazioni Atc siano migliorate rispetto al 2022, rimaniamo inaccettabilmente indietro rispetto ai livelli del 2019.
Gli impatti più gravi si registrano negli aeroporti più congestionati d'Europa, in particolare a Londra Gatwick, dove le prestazioni sono influenzate anche da problemi di risorse Atc locali. Gatwick è ora l'aeroporto con le peggiori prestazioni tra i 31 scali principali riportati da Eurocontrol e si colloca al 106° posto sui 110 aeroporti coperti dall'intera serie di dati.
È scoraggiante che i politici che l'anno scorso si sono affrettati a criticare le compagnie aeree, siano rimasti in silenzio sui disagi causati dai fornitori di servizi Atc controllati o regolamentati dal governo.
Cosa possono fare questi politici per evitare un altro anno di prestazioni Atc europee al di sotto dei livelli pre-Covid? Per cominciare, devono essere ritenuti responsabili dei costi economici e ambientali di prestazioni Atc scadenti, in modo da essere incentivati a prendere decisioni migliori. Quest'estate ci ha dimostrato che l'elenco delle cose da fare è già noto: un'adeguata dotazione di personale, la modernizzazione con il Cielo Unico Europeo e la ricerca di modi per mantenere i servizi Atc essenziali durante i periodi di sciopero, nel rispetto dei diritti dei lavoratori".
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Un appello, urgente, alle istituzioni per evitare o almeno limitare i disagi legati ai continui, nuovi scioperi del settore trasporti: Giuseppe Ciminnisi, presidente di Fiavet-Confcommercio, riassume le preoccupazioni dell'intero comparto che potrebbe ritrovarsi a fronteggiare una situazione di caos simile a quella dell'estate 2022. A cominciare "dalla raffica di scioperi che minacciano il trasporto aereo e ferroviario a partire da questo fine settimana e per tutto agosto”.
“L’assestamento di tratte, personale e compagnie, dopo due anni di stop, dovrebbe essere definito, e se non è in essere, bisogna trovare al più presto soluzioni condivise per la continuità e regolarità dei trasporti, indispensabili per la piena ripresa e lo sviluppo del turismo”.
Fiavet segnala come le maggiori criticità potrebbero verificarsi nel mese di agosto quando Eurocontrol prevede forti ritardi dei voli e cancellazioni a seguito degli scioperi indetti dai controllori e piloti di tutta Europa. Essendo "Eurocontrol - si legge nella nota Fiavet - un’organizzazione intergovernativa alla quale aderiscono 41 Stati Europei, si può capire che il suo ruolo di mantenere un efficiente sistema di controllo del traffico aereo a livello europeo, affiancando in Italia Enac e Enav, verrà, ad agosto, fortemente compromesso.
Si ipotizza che un terzo dei voli europei potranno subire ritardi o essere cancellati. Si parla di 12.600 voli al giorno in difficoltà, anche se ogni valutazione è rimandata alla pubblicazione delle date degli scioperi.
Sappiamo che Iata ha richiesto la disposizione di piani di emergenza per garantire il servizio.
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[post_content] => EasyJet ha cancellato circa 1.700 voli da qui alla fine dell'estate a causa delle restrizioni del controllo del traffico aereo in Europa, principalmente da e per l'aeroporto di Londra Gatwick.
La situazione coinvolge anche il mercato italiano dove i collegamenti cancellati saranno 134, circa l’8% del totale (dati riferiti da Il Corriere della Sera).
"L'intero settore sta vivendo condizioni difficili quest'estate, con spazi aerei più limitati a causa della guerra in Ucraina e potenziali nuovi scioperi" dei controllori del traffico aereo, ha dichiarato la compagnia in un comunicato. "Abbiamo quindi apportato alcuni aggiustamenti preventivi al nostro programma", ma si tratta di modifiche minori, insiste la compagnia, mentre "più di 90.000 voli" easyJet saranno effettuati.
La compagnia assicura che il 95% dei passeggeri interessati dalle cancellazioni è già stato riprotetto su un altro volo. Easyjet non cita nella sua nota i controllori di volo francesi, ma gli scioperi degli ultimi mesi contro la riforma delle pensioni stanno colpendo le compagnie aeree che sono spesso costrette a bypassare il Paese, come ha sottolineato a giugno Willie Walsh, direttore generale della Iata.
Secondo la compagnia, le cancellazioni dei voli di easyjet non sono legate alla carenza di piloti o di equipaggi - "ne abbiamo più che mai" - come era successo l'anno scorso quando si erano registrate scene di caos negli scali britannici, file interminabili e numerosi voli annullati.
Intanto Eurocontrol aveva già segnalato nelle scorse settimane il rischio di un’estate "impegnativa", con sovraccarichi di traffico in aree come Londra (tutti gli aeroporti), Bruxelles e Barcellona. A questi si aggiungono le agitazioni dei controllori del traffico aereo francesi, la minaccia di sciopero di parte del personale di Eurocontrol nei prossimi sei mesi.
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Dovendo utilizzare lo spazio aereo francese sulla maggior parte dei voli verso il centro e il nord del vecchio continente, le compagnie aeree sono tra le principali vittime delle mobilitazioni che dovrebbero estendersi nelle prossime settimane.
Secondo i dati raccolti da Eurocontrol Ryanair, leader indiscusso in Europa, è quella che subisce il colpo maggiore, con una media di 332 voli interessati (il 13% del totale). Seguono Air France con 277,31%, e Easyjet con 256,19%. Vueling e Iberia sono tra le dieci compagnie aeree più colpite dagli scioperi dei controllori francesi nei mesi di marzo e aprile.
Completano la lista British Airways con 56 voli (7%), Eurowings anche con 56 (14%), KLM con 49 (5%), Lufthansa con 49 (12%) e Wizz Air con 44 (6%).
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[post_content] => Possibili, anzi praticamente certi, nuovi disagi per i passeggeri nei cieli di Francia e non solo, a causa dello sciopero dei controllori di volo francesi previsto per il 1° maggio. L'autorità francese per l'aviazione civile ha dichiarato che l'azione sindacale interesserà probabilmente gli aeroporti di Parigi Orly, Charles de Gaulle e Beauvais, oltre a Marsiglia, Lione, Tolosa, Bordeaux, Nantes e Nizza.
I disservizi, avverte però la Dgac, Direction générale de l'aviation civile, potrebbero verificarsi già dalla sera di domenica 30 aprile fino alle 6 del mattino di martedì 2 maggio.
A Parigi, la Dgac ha chiesto alle compagnie aeree di cancellare il 33% dei voli programmati all'aeroporto di Orly il 1° maggio e il 25% a Charles de Gaulle e Beauvais. Nel resto della Francia, è stato chiesto ai vettori di cancellare il 33% dei voli a Marsiglia, Lione, Bordeaux, Nantes e Tolosa e il 25% a Nizza. Ma, naturalmente, anche i voli che attraversano lo spazio aereo francese saranno probabilmente colpiti dalla mobilitazione dei controllori d'Oltralpe.
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