16 July 2024

Clia e Sea Europe: l’obbiettivo comune è emissioni zero

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L’associazione internazionale delle compagnie crocieristiche Clia e Sea Europe chiedono alla Commissione europea che il comparto industriale che sviluppa tecnologie marittime diventi parte integrante del “Green Deal Industrial Plan”.

Con il “Fit for 55” l’Ue ha fissato un ambizioso piano di riduzione delle emissioni generate dal trasporto marittimo. Grazie a tale approccio, inoltre, l’Europa può mantenere la leadership mondiale nella cantieristica navale. Le navi da crociera rappresentano circa l’80% del portafoglio ordini complessivo di tutti i cantieri europei e, con oltre 78 nuove navi da crociera in costruzione nei prossimi cinque anni, ciò equivale a investimenti diretti pari a 45 miliardi di euro.

«L’industria navale è al centro dei processi di sviluppo di tecnologie pulite e, come tale, deve essere inclusa nella strategia della Commissione – dice Marie-Caroline Laurent, direttrice Clia Europa -. Oltre il 93% delle navi da crociera viene costruito in Europa e le compagnie stanno effettuando investimenti significativi affinché le navi siano dotate di tutte le più moderne tecnologie».

I punti del Green Deal

«L’industria che sviluppa le tecnologie marittime si impegna nel raggiungere gli obiettivi che l’Unione europea ha fissato con il Green Deal e per la Blue Economy. Includere questo settore nel piano produrrebbe benefici non solo per la competitività del comparto, ma per tutto ciò che riguarda i mari europei» dice Christophe Tytgat segretario generale Sea Europe.

Il Green Deal Industrial Plan si articola su quattro pilastri: contesto normativo, finanziamenti, abilità e mercato. Poiché i nuovi sistemi di propulsione navale e i carburanti alternativi rappresentano una delle maggiori opportunità per la decarbonizzazione del trasporto marittimo, Clia e Sea Europe chiedono che il comparto venga incluso nel Temporary Crisis and Transition Framework (TCTF) e nel sistema “EU Fundings”.

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