12 April 2025

Basta con le formule tipo “Bisogna fare squadra”. Andiamo avanti

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La squadra. Allora oggi scriviamo un pezzo sul linguaggio. Niente di complicato, solo un’annotazione sulle formule inflazionate che si usano in questo settore. Parlo naturalmente delle formule usate dai vari ministri del turismo. Da Rutelli in poi. Da quando, insomma, il neo-neo liberismo si è impadronito dei nostri pensieri e, peggio ancora, del nostro linguaggio.

Voglio parlare di questa becera definizione che recita: “Bisogna fare squadra“. Che squadra? La Cremonese, il Milan, la Juve Stabia, il Torino? quale. Ce lo dicano perché le cose sono diverse da compagine a compagine La verità, aldi là dei piccoli sfottò, è che ci siamo stancati di sentire queste litanie ogni volta che parla un rappresentante delle istituzioni. Il mondo del turismo ha bisogno di un nuovo linguaggio che non può essere quello maleodorante del marketing, né quello burocratico-sportivo delle istituzioni.

E poi, scusatemi, è dai tempi di Rutelli, ministro dei beni culturali con delega al turismo (si era nel 2006 e il sottoscritto era presente) che si parla di fare questa benedetta squadra. Siamo nel 2024, cioè sono passati vent’anni e ancora di questa squadra non si vede neanche il massaggiatore. Andiamo bene. 

Cambiate formula, parlate bene in italiano, studiate (non solo economia e marketing, ma anche italiano), leggete, e non solo i bilanci, fatevi una cultura e poi alla fine parlate. Vedrete che le formule tipo “Bisogna fare squadra” saranno solo un incubo del passato.

Giuseppe Aloe

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Il nome ConnAction ben esprime quello che ci serve in questo contesto di mercato: connessione e azione. Credo che il network sia l'anello di congiunzione tra quella che è la distribuzione e la produzione, che prevede anche la tutela che diamo alla distribuzione organizzata rispetto a quelli che sono i nostri veri competitor: il mondo delle piattaforme online e dei grandi aggregatori. L'azione è la seconda componente della ConnAction perché dobbiamo agire, creando un differenziale per le agenzie di viaggio».\r\n\r\nSul palco si sono succeduti i protagonisti dell’evento. Dopo l’interessante intervento dell’economista Andrea Giuricin sul tema Turismo, travel e trasporti: sfide e opportunità, Apicella ha sottolineato che i numeri sono incoraggianti: «Abbiamo il 13% di agenzie in meno, ma il 22% di volume in più e il +4% di clienti. Dovremo però pagare per altri quattro anni i debiti delle misure di sostegno alla liquidità del periodo Covid. 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