5 ottobre 2023 11:14

Vittorio Messina, presidente Assoturismo
Assohotel e ricerca. Nonostante la concorrenza, l’accoglienza alberghiera è ancora il fulcro dell’industria turistica italiana: nel 2022 alberghi e hotel della penisola hanno registrato oltre 250milioni di pernottamenti, il 61,3% del totale.
È quanto emerge da un’analisi sul sistema ricettivo italiano condotto da Cst per Assohotel, l’associazione che riunisce le imprese della ricettività turistica alberghiera Confesercenti.
Un risultato che conferma il ruolo insostituibile della rete dei nostri hotel, nonostante le criticità: dal 2012 al 2022 le imprese ricettive alberghiere sono calate del -3,9%, a fronte di un deciso aumento delle strutture extralberghiere: +55,6%. Una concorrenza che ha pesato soprattutto sulle piccole attività: in dieci anni hanno chiuso i battenti 2457 alberghi a 1 e 2 stelle.
“Ancora oggi il settore alberghiero italiano rappresenta uno dei sistemi di ospitalità più importante al mondo e il primo in Europa – afferma il presidente di Assohotel Vittorio Messina – che non ha mai interrotto quel processo di trasformazione e di riqualificazione dell’offerta, dall’aumento della dimensione media delle strutture al passaggio ad una categoria superiore, ma soprattutto con l’offerta di nuovi servizi, con gli investimenti per l’ammodernamento strutturale e con l’innalzamento della qualità percepita dai propri ospiti.
“Per questo il settore va sostenuto ed è, altresì, necessario risolvere quanto prima lo squilibrio provocato dalla deregulation di fatto in cui si è sviluppato il mercato degli affitti brevi negli ultimi anni, che ha comportato forme di concorrenza sleale a tutto svantaggio delle attività imprenditoriali alberghiere, soprattutto quelle di dimensioni più piccole a gestione familiare come gli hotel a 1 o 2 stelle che un tempo rappresentavano un ‘punto di forza’ del sistema ricettivo nazionale, sottoposte ad un prelievo fiscale più oneroso e a costi maggiori per essere in regola con la normativa e poter competere sul mercato.”
Posti letto
Il settore alberghiero italiano risulta caratterizzato da una dimensione media di posti letto piuttosto contenuta, specialmente se confrontata con alcuni Paesi europei. Gli alberghi italiani registrano in media 69,1 posti letto per struttura nel 2022, seppur in crescita rispetto al 66,7% del 2012, a fronte dei 101 spagnoli, 170,6 portoghesi, 159 croati, 86 greci e 76,3 francesi. Invece, in termini di esercizi e numerosità di posti letto il primato spetta all’Italia, seguita da Germania e Spagna.
Le stelle
Secondo i criteri di classificazione delle strutture alberghiere, in Italia la media delle stelle attribuite all’intero settore è di 3,4: è la Sardegna a conquistare il livello medio più elevato. Gli alberghi italiani sono infatti concentrati in prevalenza nella categoria intermedia dei 3 stelle (46% di esercizi), ai quali è riconducibile il 39,5% dei posti letto disponibili. Tuttavia, nel corso degli ultimi dieci anni si è registrato un aumento dell’incidenza degli alberghi di categorie superiori: in termini di strutture il peso dei 4 stelle è del 19,7%, quello dei 5 stelle è del 2%.
Gli hotel per area/regione
Rispetto alla distribuzione territoriale degli hotel, nelle regioni del Nord Est si concentra circa il 41,2% delle imprese e il 35% dei posti letto dell’intero comparto; sono prevalentemente piccole/medie imprese con una dimensione media delle strutture di 58,8 posti letto, in assoluto il valore più basso rispetto a quanto rilevato per le altre aree geografiche dove la distribuzione degli hotel risulta abbastanza omogenea. Nelle regioni del Sud e Isole, invece, si registrano 6.951 strutture alberghiere, il 21,4% del totale, e la dimensione media in termini di posti letto sale invece a 92,6. Mentre, per quanto riguarda il rapporto letti/superfice territoriale, il dato medio è di 7 posti letto per chilometro quadrato. In questo caso la concentrazione maggiore si rileva per il Trentino – Alto Adige mentre quella minore risulta in Molise.
La presenza straniera in albergo
Negli ultimi dieci anni – considerando anche il periodo di stallo dei mercati dovuto alla pandemia – la componente straniera ha ceduto il 5,8% degli arrivi e il 4,2% di presenze. In ogni caso, pur in presenza di alcuni condizionamenti negativi anche nel 2022, il peso dei turisti stranieri sul totale è stato del 46,5%. Un risultato positivo sia per gli effetti sulla bilancia dei pagamenti, sia perché si tratta di una componente della domanda turistica con una spesa media più elevata: le presenze straniere si sono concentrate maggiormente negli hotel a 4 e 3 stelle. Inoltre, le presenze straniere tendono a distribuirsi in periodi più lunghi, contribuendo così ad attenuare il fenomeno della stagionalità dei flussi turistici.
La spesa
A conferma della dinamicità di un settore che, nel corso degli anni, ha rimodulato continuamente il suo modello di offerta per riuscire a competere con le nuove proposte di ricettività che periodicamente si sono introdotte sul mercato, anche i dati di Banca d’Italia: nel 2022 la spesa dei turisti stranieri che hanno soggiornato in hotel è stata di 21,1 miliardi di euro, pari al 49,8% della spesa totale di tutti gli stranieri. Invece, se consideriamo solo la spesa sostenuta per il servizio di alloggio in hotel, il valore stimato da Banca d’Italia è di 10,1 miliardi di euro, cioè il 53% della spesa totale sostenuta per tutte le tipologie di alloggio. Per quanto riguarda, infine, il profilo di spesa per l’alloggio di chi sceglie l’hotel, si rilevano, in media, 91,4 euro per notte contro i 53,4 euro di spesa media riferita a tutti i servizi di alloggio.
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[post_content] => Un patto per il turismo: I Borghi più belli d'Italia nelle Marche e Assohotel Fano, Torrette e Marotta (Pesaro Urbino), siglano un Protocollo d'Intesa per creare un circuito sinergico volto a promuovere i borghi marchigiani e a diffondere la conoscenza del loro patrimonio tra i turisti che soggiornano nelle strutture associate ad Assohotel, con l'obiettivo di arrivare sui mercati nazionali e internazionali con un binomio costa-aree interne in grado di favorire le realizzazione di pacchetti turistici e di valorizzare le bellezze e le peculiarità dei territori attraverso un'offerta di qualità.
Il Protocollo prevede che gli albergatori espongano materiali informativi (brochure, mappe, poster) forniti dai borghi e che questi siano anche veicolati tramite i canali digitali, nei siti internet e sulle pagine social. Si studierà una comunicazione congiunta da proporre in occasione delle Fiere e delle Borse del Turismo nazionali e internazionali, e per eventi promozionali e creazione di percorsi turistici tematici.
"Mettere a sistema le nostre realtà sia la carta vincente per diversificare l'offerta turistica e implementare i flussi turistici in entrata, proponendo ai turisti mete di qualità e luoghi autentici come i nostri borghi marchigiani", il commento di Boris Rapa responsabile Assohotel Pesaro Urbino.
"Lavorare insieme agli albergatori della costa significa creare un ponte tra mare ed entroterra, unendo forze e risorse per promuovere una destinazione capace di soddisfare i visitatori", ha evidenziato Cristiana Nardi, presidente de I Borghi Più Belli d'Italia nelle Marche
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[post_content] => L'Associazione Inside Marche Live promuove il territorio marchigiano e le sue eccellenze nel "Fuori Salone" con la VII edizione del tradizionale Gala che ieri sera, nell’hotel Ambasciatori di Rimini, ha ospitato 80 tour operator italiani e stranieri. Travel Quotidiano riceve il Premio Inside Marche Live 2024 per aver contribuito alla promozione e valorizzazione della Regione Marche in Italia e nel mondo.
“Torna un evento che è una grande opportunità per tutti noi – spiega Federico Scaramucci, presidente di Inside Marche Live –. Perché è importante un momento di incontro con chi lavora e chi racconta il Turismo ed il Territorio.
Noi ci impegniamo tutto l'anno per far conoscere le nostre città, la nostra gastronomia, le nostre bellezze naturali e paesaggistiche, e grazie ad attività come questa manteniamo alta l’attenzione verso la nostra regione deve molto ampliare la promozione per il turismo internazionale contando solo 20 turisti ogni 100 provenienti da fuori confine. Si rinsaldano e aumentano i contatti ed i legami con un marketplace di agenzie e tour operator provenienti da vari paesi europei e deve continuare e migliorare, stando al passo con i tempi, la progettualità per la nostra regione.
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Intervenuti durante la serata: Comune di Acqualagna con il Sindaco Pierluigi Grassi e la Consigliera Laura Sabbatini, Comune di Fano con l’Assessore al Turismo Alberto Santorelli, Comune di Pesaro Capitale Italiana della Cultura con il Direttore generale Rossini Opera Festival Christian della Chiara, Comune di Urbania con l’Assessore Baffioni Emiliano e Servizio Turismo Giovanna Meliffi, Comune di Urbino con l’Assessore al Turismo Guazzolini Francesco, Confesercenti Assohotel con Stefano Mirisola e Boris Rapa, BCC Metauro e i Consiglieri Amedeo Montanari e Camillo Conti, Dimora Guidi Tordini e i titolari Giuseppe Tordini e Maria Guidi, Candele a Candelara con Proloco Piergiorgio Pietrelli e Lorenzo Montesi, Sarnano Sassotetto con Giammarco Ferranti e Regione Marche con la Dirigente dell’Ufficio del Turismo Paola Marchegiani.
Di Elisa Biagioli
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“Due giorni fa - affermano le tre organizzazioni - durante l’incontro con il ministero del turismo e il ministero dell’economia e delle finanze, erano state formulate delle rassicurazioni sul fatto che non ci saranno aumenti, che gli adempimenti saranno semplificati e che l’imposta sarà destinata al turismo, ma il resoconto dell’incontro tra i due ministeri e l’Anci non sembra muoversi in questa direzione”.
“Nel ribadire la contrarietà all’adozione di meccanismi che favoriscano l’aumento della pressione fiscale sulle famiglie e sulle imprese e prevedano l’applicazione dell’imposta di soggiorno anche nei comuni non turistici, Federalberghi, Confindustria Alberghi e Assohotel suggeriscono di concentrare l’attenzione sulla messa a punto di quegli aspetti della normativa attuale che non funzionano o funzionano male. In primis: stabilire che l’imposta sia contenuta entro un tetto massimo, in misura ragionevole, che non ecceda il livello attuale.
Poi definire un meccanismo semplice da comunicare al cliente e facile da applicare per il gestore, riducendo al minimo gli adempimenti formali; adottare un regolamento quadro, per assicurare uniformità sul territorio nazionale e infine garantire la trasparenza sull’utilizzo del gettito, che dovrà essere restituito al turismo.
“Abbiamo apprezzato - proseguono le tre organizzazioni - la disponibilità al dialogo dei ministeri su questi e sugli altri aspetti rilevanti per una completa revisione dell’imposta. Confidiamo che il percorso continui con lo stesso metodo, dedicando adeguata considerazione alle istanze delle imprese turistico ricettive e alle esigenze dei turisti”.
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Vittorio Messina presidente di Assohotel Confesercenti ritorna sul problema spinoso degli affitti brevi.
«La questione ‘affitti brevi’ deve essere affrontata senza preconcetti. Non si vuole limitare la libertà altrui, ma esiste un problema di squilibrio evidente – in termini di oneri fiscali, normativi e quant’altro - tra le diverse forme di ricettività. È necessario eliminare ogni incertezza normativa ed ogni forma di concorrenza sleale».
«Il mercato degli affitti brevi si è sviluppato in un clima di deregulation che ha prodotto gravi squilibri nel comparto ricettivo italiano. Ad essere favorite sono state le non-imprese, a tutto svantaggio delle attività imprenditoriali vere e proprie, che sostengono costi maggiori per essere in regola con la normativa e sono sottoposte ad un prelievo fiscale più oneroso. Non dimentichiamo che negli ultimi dieci anni sono scomparsi 2.790 hotel a uno e due stelle, perlopiù alberghi e pensioni a gestione familiare».
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I piccoli alberghi non riescono più a competere non solo con le strutture medio/grandi, che hanno una maggiore capacità finanziaria ed economica, ma anche con il fenomeno degli appartamenti, che hanno costi di gestione del tutto marginali rispetto a quelli delle imprese ricettive e sono privi di obblighi sul livello minimo dei servizi. Le difficoltà gestionali dei piccoli hotel derivano anche dalla necessità di assicurare lo standard delle dotazioni e dei servizi quotidiani previsti dalle rispettive normative regionali, oltre che dalla necessità di presidiare le principali piattaforme online le quali, come è noto, chiedono commissioni elevate. Insomma, un sistema fin troppo competitivo e difficile da governare per un numero sempre maggiore di piccole imprese.
Nel 2011 in Italia c’erano 10.266 hotel a 1 e 2 stelle che offrivano il 13,3% dei posti letto del settore alberghiero. Oggi ne restano 7.476 e garantiscono il 9,6% dei posti letto del comparto. Il loro ridimensionamento non è legato alle difficoltà del periodo pandemico, visto che dal 2011 il calo medio annuo è stato del 3%. Dieci anni fa gli hotel a 1 stella in Italia erano 3.612 e nel 2022 sono scesi a 2.385. Stesso trend per i 2 stelle che nel 2011 contavano 6.654 imprese e nel 2022 si sono ridotti a 5.091. In termini percentuali il calo dei primi è stato del 34% e la diminuzione dei secondi si ferma al 23,5%. Una situazione particolare, dalla quale non sfuggono nemmeno i 3 stelle che in dieci anni hanno registrato una diminuzione del -2,5%.
Nel 2022 il maggior numero di hotel a 1 e 2 stelle era concentrato nelle regioni del Nord Est (43,7%), mentre nelle regioni del Sud e isole erano distribuite solo il 13,5% del totale. Proprio in queste aree negli ultimi dieci anni si è registrata la diminuzione percentuale più elevata, a differenza delle regioni del Centro dove la diminuzione si è fermata al -20%.
“La deregulation di fatto in cui si è sviluppato il mercato degli affitti brevi in Italia sta portando a gravi squilibri nel comparto ricettivo - commenta Vittorio Messina, presidente di Assohotel Confesercenti -. Stiamo favorendo le non-imprese a tutto svantaggio delle attività imprenditoriali, che sono sottoposte a un prelievo fiscale più oneroso e sostengono costi maggiori per essere in regola con la normativa, per esempio per le questioni di sicurezza. Condividiamo dunque pienamente l’obiettivo principale della proposta di legge sulle locazioni brevi del Governo, ossia quello di regolamentare il fenomeno, auspicando che vada effettivamente nella direzione di eliminare ogni incertezza normativa e ogni forma di concorrenza sleale”.
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"Al momento esiste una eccessiva disparità di trattamento tra le strutture alberghiere e le extralberghiere, con la bilancia degli oneri normativi, burocratici e fiscali che pende decisamente dal lato degli alberghi. Non faremo certamente mancare il nostro contributo per una nuova legge, oggi quantomai necessaria, e apprezziamo il lavoro di concertazione messo in campo dal ministro Santanchè. Occorre disciplinare il settore per tutelare il cliente finale, che deve trovarsi di fronte a strutture ricettive che rispettino tutti i parametri di sicurezza, e tutte le imprese del comparto, che ad oggi si trovano a giocare la stessa partita, quella dell'ospitalità, ma con regole diverse".
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«Le strutture ricettive associate di Assohotel Confesercenti in Emilia Romagna segnalano mancate prenotazioni e disdette, in un periodo come quello di giugno dove il turismo straniero è da sempre molto forte. Non solo, la questione riguarda anche i mesi di luglio e agosto: così centinaia di imprese del turismo e del commercio saranno costrette a chiudere. È comprensibile che i turisti siano preoccupati, ma questi timori sono eccessivi e rischiano di arrecare ulteriori danni all'economia delle zone colpite dall'alluvione».
Così Vittorio Messina, presidente di Assohotel Confesercenti.
«L'immagine dell'Emilia Romagna che emerge in questi giorni è sbagliata e distorta. Non tutte le strutture della Regione sono state colpite dall'alluvione e tantissime località turistiche non hanno subito alcun danno. E anche nelle zone colpite, lo sottolineiamo ancora una volta, nonostante le enormi difficoltà e i giorni drammatici che stanno vivendo i cittadini dell'Emilia Romagna, la stagione estiva non è a rischio».
«Siamo sicuri che gli attuali problemi di agibilità verranno risolti prontamente e la situazione si normalizzerà rapidamente. La costa romagnola e gli altri territori colpiti dall'alluvione, che rappresentano un'eccellenza dell'offerta turistica italiana, attendono i vacanzieri a braccia aperte. Invitiamo i turisti a non cancellare le prenotazioni estive già effettuate: non solo un atto di fiducia che siamo sicuri non verrà deluso, ma anche un gesto di solidarietà concreto che contribuirà alla ripresa delle economie locali».
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È quanto emerge da un’analisi sul sistema ricettivo italiano condotto da Cst per Assohotel, l’associazione che riunisce le imprese della ricettività turistica alberghiera Confesercenti.\r\n\r\nI piccoli alberghi non riescono più a competere non solo con le strutture medio/grandi, che hanno una maggiore capacità finanziaria ed economica, ma anche con il fenomeno degli appartamenti, che hanno costi di gestione del tutto marginali rispetto a quelli delle imprese ricettive e sono privi di obblighi sul livello minimo dei servizi. Le difficoltà gestionali dei piccoli hotel derivano anche dalla necessità di assicurare lo standard delle dotazioni e dei servizi quotidiani previsti dalle rispettive normative regionali, oltre che dalla necessità di presidiare le principali piattaforme online le quali, come è noto, chiedono commissioni elevate. 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