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9 novembre 2011 09:19
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[post_content] => Il ceo di Dat, Jesper Rungholm, ha incontrato in qualità di presidente dell'Era - European Regional Airline Association, i vertici dell'Easa a Colonia.
Al centro del meeting diversi temi caldi per il settore del trasporto aereo, dalla sostenibilità alle criticità legate alla carenza di personale qualificato a terra nonché l'attuale scarsità di piloti, richiedendo all'Easa un supporto concreto.
"Una buona opportunità per intrattenere conversazioni approfondite su diversi temi quali la sicurezza e la sostenibilità - ha sottolineato Rungholm -. Inoltre sono stati approfonditi anche argomenti correlati quali gli sviluppi ambientali e l’impatto del trasporto aereo sull’inquinamento, l’applicabilità delle nuove norme ReFuelEU Aviation e Saf-Sustainable Aviation Fuels per la graduale decarbonizzazione del settore aereo, e il modo in cui l'Easa sta collaborando con i costruttori per portare nuovi aeromobili sul mercato nel modo più efficiente possibile".
Dat, compagnia aerea danese fondata nel 1989 da Kirsten e Jesper Rungholm è oggi uno dei principali vettori aerei europei con basi in Danimarca, Lituania e Italia che impiega aeromobili della famiglia Atr ed Airbus operando con voli di linea e charters in diverse nazioni europee in particolare Danimarca, Norvegia e Germania e in Italia è stata superata la soglia di 1.300.000 passeggeri trasportati dall’inizio delle operazioni.
Dat opera in Italia con il marchio Volidisicilia dal 1° luglio 2018 come assegnataria dei collegamenti in oneri di Servizio Pubblico tra la Sicilia e le isole minori di Lampedusa e Pantelleria. La flotta impiega fino a 4 aeromobili a seconda della stagione operando più di 6 mila voli all’anno con una regolarità del 99% che si attesta ai vertici del settore. Inoltre, in Italia impiega direttamente circa 25 risorse e supporta oltre un centinaio di posti di lavoro indiretti.
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[post_content] => Il Lux* Le Morne si trova sulla penisola all’estremità sud-occidentale di Mauritius, la parte meno sviluppata turisticamente. Le 149 camere della struttura sono quindi immerse in un giardino che si estende per 600 metri lungo una spiaggia di sabbia bianca; al centro c’è la lobby e poi sette tra bar e ristoranti, nonché cinque piscine. Di fronte la laguna e il pass che la collega al mare aperto, dove avvistare delfini, tartarughe e anche balene durante la migrazione autunnale. Alle spalle la montagna di Le Morne, che ha un forte valore simbolico per i mauriziani. Racconta un passato tragico: qui nel diciannovesimo secolo si rifugiarono gli schiavi reclamando la propria libertà, ma quando una spedizione della polizia arrivò per comunicare loro che la schiavitù era stata abolita ebbero paura e si lanciarono nel vuoto.
Dal 2008 Le Morne è Patrimonio dell’umanità dell’Unesco. L’affascinante monolito con la sua presenza ferma il vento e crea un microclima ricco di pace su una spiaggia che solo 500 metri più avanti, sulla punta della penisola chiamata One Eye, si è guadagnata il titolo di top destination mondiale per gli amanti del kite-surf. Lux* Le Morne, One of the finest properties in the world del 2024 secondo Forbes Travel Guide, è caratterizzato da un fascino naturale, dalla calda accoglienza, dalle esperienze proposte e dalla grande attenzione all’offerta gastronomica: un culinary-journey da vivere all’interno della struttura.
L’hotel può ospitare fino a 300 persone: «Gli ospiti amano la sensazione di tranquillità e privacy che si vive anche quando siamo al completo. - afferma il general manager Ashok Bhugoo -. Accogliamo tante coppie in viaggio di nozze e abbiamo più del 17% di repeaters. La maggior parte dei nostri clienti proviene dall’Europa. I quattro mercati principali sono Inghilterra, Francia, Germania e Svizzera, il quinto cambia di mese in mese: può essere Belgio, Austria, o anche Sudafrica. L’Italia è nella top 10».
Al Lux* Le Morne è grande anche l’attenzione alla sostenibilità sociale, evidente nell’attenzione al personale, in gran parte di origine mauriziana, e nel sostegno dato alla scuola locale: con la beneficenza e con un programma educativo su temi come il riciclo e l’uso delle risorse. Significativo anche l'impegno verso il zero-waste delle cucine, che scelgono i menù in base alla provenienza e ai gusti degli ospiti. Quello che resta viene destinato proprio alla scuola: le centinaia di pasti quotidiani preparati per gli studenti hanno ridotto l’assenteismo dal 60 al 2%.
Il culinary journey di Lux* le Morne inizia con The Kitchen, che propone pranzi à-la-carte e cene a buffet a tema; il The Beach è un ristorante mediterraneo, mentre l’East è un thai-gourmet restaurant, con uno chef thailandese. Il Kawaii è un ristorante giapponese esclusivo con soli otto coperti a sera: lo chef accompagna gli ospiti tra i sapori della cucina nipponica cucinando davanti a loro. Poi ci sono due gazebo adatti a cene o celebrazioni private, come la cena delle 500 candele e la Tree House, una casetta sull’albero per momenti esclusivi a due.
La Tree House, in particolare, è il simbolo del percorso fatto da Lux* Le Morne nel periodo della pandemia. «Quando è arrivato il Covid, Mauritius ha chiuso i confini - racconta Bhugoo -. Abbiamo deciso allora di impegnare il personale nel rinnovo dell’hotel. I nove esperti del team di manutenzione hanno formato 180 dipendenti, che hanno poi lavorato con impegno usando anche la fantasia. È nata così la Tree House, raccogliendo pezzi di legno nel giardino e in spiaggia, e mettendoli insieme. La ristrutturazione del Lux* Le Morne è stata un tale successo che ne ha parlato la stampa locale. Siamo stati anche contattati dalla London Business School per realizzare uno studio del caso nella sua unicità».
È difficile racchiudere in poche parole l’identità del Lux* Le Morne, conclude il general manager: «Oltre a trovarsi in un luogo naturale meraviglioso, ha un’anima. L’ospite si sente a casa e quando torna gli sembra di non essere mai andato via. Per farci conoscere crediamo sia importante il passaparola: un ospite felice è il nostro migliore ambasciatore».
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[post_content] => Il primo Casinò di Monte-Carlo fuori dai confini del Principato di Monaco è stato inaugurato lo scorso 14 novembre fa a Venezia a bordo della nave da crociera Crystal Symphony. E' questo il primo passo di una nuova partnership tra Stéphane Valeri, presidente delegato di Monte-Carlo Société des Bains de Mer (Sbm), e Manfredi Lefebvre, presidente esecutivo di A&K Travel Group, in rappresentanza di Crystal Cruises, a seguito di un accordo di franchising siglato in estate.
Un altro Casinò di Monte-Carlo arriverà, infatti, il 18 dicembre a bordo della Serenity, la quale salperà da Fort Lauderdale, negli Usa, con tre tavoli e 32 macchine da gioco a bordo. D’ora in poi, tutte le navi Crystal, esclusa la flotta commerciale, dedicheranno un ampio spazio a casinò in stile Monte-Carlo.
Sviluppato su 110 metri quadrati, il primo della serie, quello della Symphony, è stato progettato dall'ufficio studi di Monte-Carlo Société des Bains de Mer a partire dagli elementi decorativi del Salon 1889, un luogo lussuoso e raccolto, di gusto Belle Époque, situato nel cuore del tempio del gioco monegasco. A bordo, i croceristi troveranno lo stesso tipo di lampadario di cristallo al centro del soffitto e motivi, modanature e rivestimenti analoghi a quelli del casinò a terra. Persino i croupier portano le stesse divise dei loro colleghi di Monaco.
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[post_content] => American Airlines riprende quota con i risultati del terzo trimestre 2024 che riportano risultati migliori del previsto, che consentono al vettore di alzare le previsioni per l'intero anno, grazie anche ad un load factor che è salito al livello più alto degli ultimi dieci anni.
La compagnia ha registrato un fatturato in crescita dell'1,2%, che ha raggiunto la cifra record di 13,65 miliardi di dollari nei tre mesi conclusi il 30 settembre, ma ha registrato una perdita netta di 149 milioni di dollari, inferiore comunque al rosso di 545 milioni di dollari dell'analogo periodo del 2023.
“Abbiamo intrapreso un'azione aggressiva per reimpostare la nostra strategia di vendita e di distribuzione e per coinvolgere nuovamente la comunità dei viaggiatori d'affari, e siamo fiduciosi che questo, nel tempo, migliorerà le nostre performance di fatturato - ha dichiarato il ceo Robert Isom -. Abbiamo ricevuto un ottimo feedback dalle agenzie di viaggio e dai clienti corporate mentre lavoriamo per ricostruire le fondamenta della nostra strategia commerciale".
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[post_content] => Non manca neppure Norse Atlantic all'appello delle compagnie aeree che si spartiscono le sempre più ambite rotte transatlantiche. Un mercato che nell'estate 2025 sarà ancora più competitivo.
La compagnia rilancia infatti su Roma Fiumicino con l'apertura di un nuovo collegamento verso Los Angeles, che verrà operato tre volte alla settimana, con un Boeing 787-9 a partire dal 22 maggio 2025.
Norse è già presente sulla Città Eterna con il volo giornaliero per New York Jfk, che per la prima volta quest’anno viene mantenuto anche durante il periodo invernale. Il tutto in risposta ad una crescita della domanda di viaggio tra le due sponde dell'Atlantico che pare non conoscerà interruzioni, anzi.
«Siamo orgogliosi di presentare questa nuova ed entusiasmante rotta che collega Roma e Los Angeles, due delle città più dinamiche del mondo. I nostri passeggeri avranno l'opportunità di esplorare la profonda storia di Roma e l'energia culturale di Los Angeles, il tutto godendo dei nostri voli convenienti e confortevoli”, ha dichiarato Bjørn Tore Larsen, ceo e fondatore di Norse Atlantic Airways.
I biglietti sono già in vendita, con tariffe di sola andata a partire da 149 euro tra Roma e Los Angeles e 199 dollari tra Los Angeles e Roma, tasse incluse.
Norse Atlantic prevede anche il ripristino della rotta Los Angeles-Oslo per l'estate 2025 che, dopo i lancio nel 2022, torna quindi per la terza stagione estiva consecutiva. La Los Angeles-Oslo opererà fino a tre volte a settimana, dal 23 maggio 2025 fino al 26 settembre 2025.
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[post_content] => Il cibo è da tempo immemore un tema importante nella vita delle persone. Ma mai come oggi consapevolezza e attenzione alla qualità sono state così diffuse: «Viene controllata molto la provenienza e la certificazione: si richiede sempre più spesso che provenga da coltivazioni controllate o biologiche», spiega Giulio Picchi.
Ma c’è anche sempre più attenzione nel proporre varianti creative per soluzioni gluten free o vegetariane e vegane, al di là e oltre la classica pasta al pomodoro. «Anche da parte nostra – prosegue il ceo del gruppo Cibrèo, da 35 anni protagonista del mondo f&b fiorentino tra tradizione e innovazione, catering, eventi e formazione -. Noi ne siamo particolarmente felici, perché abbiamo sempre sostenuto che molte delle ricette toscane tra le più gustose siano naturalmente vegetariane. I nostri locali ne sono pieni ed è un piacere vedere l’apprezzamento del pubblico su proposte attente alle esigenze di tutti: intolleranti, allergici o che semplicemente manifestano delle preferenze».
Accanto a questo trend, si affianca anche la richiesta di formulazioni food più elastiche e plasmabili su soluzioni che vedono protagonisti pure il beverage. «Con cocktail classici, per esempio, mixology d’autore o wine pairing più sofisticati, che possano abbinarsi a un cibo con più varietà ma in quantità più ridotte, per creare esperienze fortemente sensoriali capaci di andare oltre il pranzo o la cena di quattro/cinque portate».
A fronte di tale evoluzione, sta cambiando ed è cambiato anche il profilo e il ruolo dello chef: «Non si può più essere semplicemente un cuoco – conferma Picchi -. Altrimenti sarebbe impossibile trasformare il proprio cibo in idee e messaggi per il mondo. Attraverso le proprie creazioni uno chef, che è uomo e cittadino del mondo, può infatti essere il veicolo di un messaggio fondamentale e necessario per l’alimentazione di domani; uno chef deve essere anche un ambasciatore della biodiversità, della tutela dell’ambiente e della protezione della cultura, dove risiedono la tradizione e la storia. Non solo: uno chef di domani dovrà sempre tenere presente le più importanti tematiche dei giorni di oggi: cambiamento climatico, sprechi, risparmio delle risorse, in modo da consegnare un suo messaggio di cultura dietro ogni piatto e ogni idea».
Il Cibrèo in pillole
La storia di Cibrèo inizia nel 1979, quando il giovane chef fiorentino Fabio Picchi apre il Cibrèo ristorante e l’attigua trattoria nel quartiere di Sant’Ambrogio a Firenze, dando loro il nome di un piatto antico della cucina locale. La sua proposta culinaria è in controtendenza ma si rivela presto profetica per l’uso ecologicamente etico delle materie prime. È allora che nasce l’idea di una cucina quanto più possibile a filiera corta, sempre al passo con le stagioni, che non rinuncia mai al suo valore culturale ed estetico.
Nel corso degli anni si sono poi aggiunti nuovi concept al portfolio iniziale, facendo sì che nel tempo il marchio diventasse conosciuto in tutto il mondo: al Cibrèo Caffè nel 1989 segue nel 2003 il Teatro del Sale: una formula a tutt’oggi unica, un circo-lo che unisce cultura e buon cibo, spettacolo teatrale e convivialità. Nel 2017 è la volta di Ciblèo, format che fonde la tradizione orientale alle materie prime toscane. Nel 2021 un nuovo Cibrèo Caffè apre le porte nel centro storico di Firenze con la sua atmosfera da bistrot parigino, mentre pochi mesi dopo il primo ristorante & cocktail bar si unisce al gruppo con un nuovo approccio dallo spirito contemporaneo.
«Il nostro pubblico, sia del settore ristorazione sia dell’ambito eventi – sottolinea Giulio Picchi -, cerca soprattutto autenticità ed emozione della proposta; intende condividere la priorità per un modo di produrre le materie prime che rispetti l’uomo, l’animale e l’ambiente; cerca piatti e allestimenti che stimolino la memoria e il senso di appagamento: la felicità in qualche modo».
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Nuove declinazioni di prodotto per Easyweeks, che punta diversificare destinazioni e target di passeggeri. Sono le novità del tour operator marchigiano specializzato sul Nord Europa. «Abbiamo rilevato che aumentano le agenzie che ci danno fiducia – spiega la managing director Gianna Forlastro -, concedendoci numeri in crescita».
Tra le proposte inedite in arrivo, ecco allora sul sito il rilascio entro fine anno dell’area dedicata all’eco-Luxury. «Il Nord Europa, quest’anno, avrà inoltre una carta in più da giocare. Ci riferiamo alle spettacolari aurore boreali. Nel 2024 una impressionante e fortissima attività solare ha infatti generato esplosioni solari a 149 milioni di chilometri dalla terra. Non a caso in primavera sono state viste northern lights anche a latitudini molto inusuali, addirittura in Nord Italia. Ma quando sarà toccato il massimo solare? Impossibile predirlo con precisione, ma gli esperti sono concordi nel dire che si potrebbe verificare tra maggio 2024 e l'inizio del 2026. Il che ci pone in una situazione di allargamento dello spettro temporale per dare ancora più peso a una destinazione che ha così tanto da offrire».
«Ci piace pensare di avere investito sulla formazione e sulla riconoscibilità del nostro marchio – aggiunge l'a.d., Manila Salvatelli, – proprio per divenire padroni della materia su Svezia, Norvegia, Finlandia, Islanda, Danimarca: il Nord Europa che piace e che ha sempre così tanto da offrire al di là degli stereotipi classici che cerchiamo di bypassare con proposte di nuovi itinerari da scoprire come la rotta Artica in bus, le isole Lofoten e tanti altri tour che vi faranno conoscere un Nord unspoiled»
Ma Easyweeks tour operator non si ferma a questo; propone altre esperienze come i Cammini a partire da Santiago de Compostela, Cammino dei Fari e Rota Vicentina, che visto il grande riscontro degli scorsi anni sono stati riproposti con tante nuove idee dallo scorso aprile. «Torniamo pure con il Centro Sud America in primis Messico, Colombia, Brasile - conclude Gianna Forlastro -. E ancora Seychelles e Mauritius, isole sulle quali l'offerta non è basata su villaggi o singole sistemazioni, ma offre tour a partire da otto giorni spostandosi in diverse isole e/o località selezionate con l'opportunità di escursioni guidate». Easyweeks sarà presente alla fiera di Rimini al pad C1 138/203.
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[post_content] => Il Gruppo Una presenta la versatilità della sua proposta in Sicilia: dei 54 hotel della compagnia dislocati in Italia, sei si trovano sull’isola e tre di questi sulla costa orientale, ricca di bellezza naturale e storica, alle pendici della “Muntagna”, l’Etna, che per i siciliani è una generosa genitrice, fonte di acqua potabile, di fertilità e dello scuro basalto con cui si costruiscono strade e case.
Si atterra all’aeroporto di Catania (che offrirà presto anche un volo giornaliero per New York) e si visita la città. Fondata dai greci nel 729 a.C., Catania ebbe grande importanza nel corso della storia (nel 1.400 fu capitale del Regno di Sicilia), ma è stata più volte colpita da terremoti ed eruzioni. Oggi le sue strade ampie corrono tra palazzi in stile barocco siciliano: il centro storico - patrimonio Unesco - è stato ricostruito dopo la devastante eruzione del 1.669 e il terremoto del 1.693. E' stata preservata però una parte dell’anfiteatro romano e alcuni edifici delle antiche terme. La vita scorre vivace a partire dal primo mattino, quando apre la Pescheria, il mercato del pesce. Piazze e strade si riempiono di attività di ogni tipo, tra cui l’offerta gastronomica street-food di locali. Per la sua vitalità lavorativa Catania viene definita la Milano della Sicilia.
In via Etnea il Palace Catania Una Esperienze, 4 stelle, con 94 camere e un centro congressi, è la location ideale per un turismo leisure e business: spazi ampi e luminosi, camere funzionali dalle fresche tonalità marine, nove ampie sale modulabili per congressi ed eventi e un rooftop con vista sul centro della città e sull’Etna. L’offerta è completata da una ricca proposta f&b con prodotti a chilometri zero e una grande attenzione alla sostenibilità in tutte le sue declinazioni. Tra le esperienze per gli ospiti, un giro alla scoperta dell’arte fantasiosa e rivolta alla tradizione della bottega Cartura, attiva da 25 anni a Catania.
Il percorso verso il mare conduce a Giardini Naxos, dove si trovava la colonia da cui i greci calcidesi partirono per fondare proprio Catania. Qui si trova l’Unahotels Naxos Beach Sicilia. Il resort 4 stelle dispone di 189 stanze d’hotel e 448 camere distribuite in villette all’interno di un vasto parco verde, con cinque ristoranti e sei bar. Anche qui è grande l’attenzione alla sostenibilità ambientale, economica e sociale, con la forza lavoro soprattutto di provenienza locale. La struttura ospita ampie piscine, uno spazio attrezzato per i bambini, un teatro e diversi negozi. Offre anche un ricco programma di attività quotidiane: dallo sport alle escursioni. Tra le esperienze a disposizione degli ospiti, i percorsi alla scoperta dell’Etna con la guida ambientale escursionistica Gaetano Maenza.
Con un transfer o con un’imbarcazione si raggiunge poi l'Unahotels Capotaormina: una struttura 4 stelle con 190 camere e tre ristoranti. Si annida sulla cima del promontorio e tutte le camere sono affacciate sul mare, rivolte al profilo della Muntagna, con il suo pennacchio di fumo che si perde all’orizzonte. Ampia l’offerta mice, con la possibilità di riservare la struttura per eventi e matrimoni. Un ascensore scende per oltre 50 metri nella roccia, quindi un tunnel porta alla spiaggia, con piscina e ristorante. Gli amanti del passato potranno anche visitare l’antico teatro di Taormina.
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[post_content] => Aeroporti di Puglia in costante crescita, soprattutto grazie ai risultati di Bari e del traffico internazionale. Ad agosto, il dato complessivo passeggeri in arrivo e partenza da Bari, Brindisi sono stati 1.225.737, in aumento del +13,1% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Di questi 826.497 i passeggeri di Bari (+16,5%) e 399.240 quelli dell’aeroporto di Brindisi (+6,6%).
La società di gestione degli scali pugliesi definisce come "eccellente" il dato riferito alla linea internazionale che sui due aeroporti ha registrato 666.608 passeggeri, con un incremento del +22,1% rispetto ad agosto 2023. Buono il dato dell’aeroporto Gino Lisa di Foggia, dal quale ad agosto sono transitati 6.531 passeggeri, in crescita dello 0,7% rispetto allo stesso mese dello scorso anno, quando i passeggeri erano stati 6.482.
Complessivamente tra Bari, Brindisi e Foggia il mese di agosto ha registrato, tra arrivi e partenze, 1.232.191 passeggeri.
Ampliando lo sguardo ai primi otto mesi dell'anno i passeggeri transitati da Bari e Brindisi sono stati 7.121.087 con un incremento dell’8,1% sul 2023. Di questi 3.818.946 sono stati i passeggeri su voli di linea nazionali e 3.240.710 (+16.5%) quelli su voli di linea internazionale.
Nel dettaglio i passeggeri in arrivo e partenza da Brindisi sono stati 2.290.953 (+5,5%) rispetto ai 2.171.256 dei primi otto mesi del 2023 con un ottimo incremento della linea internazionale che con 657mila passeggeri è cresciuta del 7,3%.
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