16 July 2024

Terme di Sirmione certifica un 2022 da record: margini operativi al 21,7%

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E’ stato un 2022 da record quello di Terme di Sirmione. Sull’onda della ripresa generale del turismo gardesano, l’impresa controllata dalla Franco Gnutti Holding (Fgh) ha infatti chiuso il suo miglior bilancio di esercizio di sempre: ricavi a 40,4 milioni di euro, +49% rispetto al 2021 (+1,5% vs 2019), con un utile di 3,6 milioni di euro al netto di ammortamenti, svalutazioni e accantonamenti per 3,1 milioni e imposte per oltre 1,35 milioni. I margini operativi lordi (ebitda) hanno infine superato quota 8,7 milioni, pari al 21,7% dei ricavi.

Nel 2022 i business dell’ospitalità e del benessere sono cresciuti in linea con il mercato del Garda – si legge in una nota -, assorbendo la mancanza del turismo russo e beneficiando di incentivi quali il bonus terme. L’area salute invece è stata ancora limitata dalle conseguenze del Covid e dal rispetto della compliance tecnica in materia (sospensione cure inalatorie e altri contingentamenti). I prodotti a marchio proseguono nel trend di crescita, grazie anche al forte contributo di Acqua di Sirmione. Se da un lato i risultati aziendali sono stati quindi soddisfacenti, il 2022 ha visto un quadro europeo indebolito da eventi macro-economici che hanno sconvolto equilibri e scenari geopolitici, con conseguenti ricadute sociali ed economiche pesanti a partire dall’incremento dei prezzi delle materie prime, del gas e dell’energia“.

Il reperimento del personale – prosegue il documento – è rimasto un tema critico comune a molti operatori del settore turistico, al punto tale da limitare la vendita di servizi. In questo contesto Terme di Sirmione ha risposto dando maggiore stabilità all’organico, trasformando sempre più contratti da stagionali a tempo indeterminato e investendo in migliaia di ore di formazione. Il 2022 si chiude con la punta massima di 454 dipendenti, di cui 254 a tempo indeterminato. Nel 2022 sono stati contabilizzati investimenti pari a oltre 1.55 milioni di euro, che si aggiungono a investimenti in corso per di più di 4 milioni, volti al completo restyling dello storico hotel Fonte Boiola (uno dei quattro alberghi della compagnia, a cui si aggiungono l’area termale, l’Acquaria spa, la linee cosmetiche e farmaceutiche Terme di Sirmione e Acqua di Sirmione, nonché il Golf Bogliaco, ndr). L’anno trascorso ha visto inoltre l’apertura nel cuore della penisola gardesana del nuovo flaghship store a firma dell’architetto Massimo Iosa Ghini: uno spazio commerciale, in cui acqua e fango sono elementi centrali, dedicato interamente alla linea Terme di Sirmione Cosmetici”.

“L’industria del turismo è una delle attività chiave per poter costruire uno sviluppo diffuso e sostenibile del Paese – commenta il presidente e amministratore delegato di Terme di Sirmione, Giacomo Gnutti -. Oggi stiamo pagando la polverizzazione delle imprese turistiche e una governance spezzettata. Sono in particolare da incentivare percorsi di formazione e crescita tecnica sviluppati con una logica industriale che il turismo in Italia ancora non ha, allontanando opportunismi che non fanno crescita strutturale. La stessa crisi del personale, soprattutto nel nostro settore, corrisponde alla crisi della formazione scolastica e alla presenza diffusa di fenomeni d’impiego anomali che non tutelano né la qualità del servizio, né il dipendente, ma privilegiano solo il breve tempo a danno del Paese e di chi fa correttamente impresa. Chi opera nella regolarità contrattuale e contributiva dei rapporti di lavoro affronta una concorrenza sleale in un mercato contraffatto dal sommerso e da assunzioni con modalità anomale: un paradosso per un settore che dovrebbe fare della professionalità dei propri collaboratori una leva strategica”.

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