17 maggio 2024 11:23
New entry sarda per il network Virtuoso: l’hotel Abi d’Oru di Porto Rotondo porta a sei gli indirizzi sardi compresi nel portfolio della rete agenziale specializzata nel lusso, su un totale di 154 strutture in Italia. L’Abi d’Oru, in sardo Ape d’Oro, ha aperto le porte della sua ospitalità nel 1963, a soli quattro chilometri da Porto Rotondo ed è affacciato direttamente sul golfo di Marinella. Nel 2023 ha inaugurato le nuove camere e suite e la nuova piscina con pool bar, per un totale di 130 stanze di tipologie diverse inserite nell’architettura realizzata da Antonio Simon Mossa, architetto, politologo e scrittore sardo oltre 60 anni fa.
Pilastro dell’ospitalità di Abi d’Oru è il forte legame con il territorio e per questo l’invito agli ospiti è quello di scoprire i caratteri e le personalità sarde nelle suite Al mare con: dalla giudicessa Eleonora d’Arborea al premio Nobel per la letteratura Grazia Deledda; da Antonio Gramsci alla grande artista Maria Lai e da Eva Mameli, madre di Italo Calvino e prima donna in Italia a insegnare botanica all’università, alla designer Edina Altara. Con i suoi tre diversi ristoranti, quest’anno l’Abi d’Oru è pronto a riaprire il 16 maggio, con una nuova offerta gastronomica.
“E’ una soddisfazione annunciare l’ingresso dell’Abi d’Oru nel network Virtuoso, risultato dovuto al grande lavoro del team commerciale, con a capo Nicola Monello, e di tutto il personale dell’hotel, che riesce anno dopo anno a rendere felici gli ospiti, anche i più esigenti – spiega l’amministratore delegato dell’hotel Abi d’Oru, Diana Zuncheddu -. Grazie agli investimenti e agli interventi di restyling intrapresi negli ultimi anni, la struttura ha raggiunto il livello di ospitalità che ci siamo prefissati e oggi ancora di più anche a livello internazionale, grazie a Virtuoso. Credo che questa affiliazione sia meritata da una destinazione come la Sardegna e da un hotel pioniere e icona dell’alta ospitalità, come il nostro”.
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[post_content] => Il panel “Turismo di lusso, come promuoverlo e come venderlo” proposto dalla Bit, ha coinvolto diversi esperti del settore, interpellati su come raggiungere il giusto target di clientela e sulle nuove forme di comunicazione, rivolte in primo luogo agli agenti di viaggio e poi utilizzate per interessare gli utenti. Giorgio Scaramuzza, del gruppo Alpitour, è brand manager di Ego, il prodotto all’interno del grande cappello Turisanda che si occupa del target lusso.
«Per attirare la giusta clientela cerchiamo di essere di ispirazione. Con il sostegno del mercato agenziale proponiamo esperienze uniche a un ospite che vuole sentirsi ben connotato e distinto da altri target. Crediamo che la sostenibilità sia un concetto da perseguire anche per il segmento lusso, perché è ricercata dai nostri clienti. Proprio in un’ottica sostenibile, ad esempio, abbiamo deciso di selezionare solo strutture naturali e non le isole artificiali alle Maldive, che sono una delle destinazioni più importanti per Ego e per il gruppo. Per raccontare le sue destinazioni Ego realizza sempre nuove iniziative tramite campagne digital e sui social, che vengono targetizzate in base al target e al brand, in collaborazione con le adv: la costruzione del prodotto rientra in un processo di innovazione. All’interno della programmazione Turisanda abbiamo lanciato la collezione Travelling, che propone itinerari di qualità arricchiti da esperienze inedite; il brand Ego propone invece viaggi prettamente individuali».
Anche Sono Travel Club offre esperienze di lusso e itinerari tailor-made e sceglie strategie di vendita adatte a un cliente che ha nuove esigenze. «Travel Club è una Dmc boutique nata nel 2019. - afferma Ignazio Ciraulo, brand manager del luxury travel advisor - In questi anni è diventata leader in Italia grazie alla diversificazione nei mercati altospendenti. Oggi serviamo una ventina di source market nel mondo con quote di mercato equilibrate e questo è per noi un fattore di successo perché ci permette di diversificare le destinazioni, le stagionalità e al tempo stesso le tipologie di esperienza. Ci muoviamo su tutto il territorio della penisola, nei 12 mesi dell’anno.
Se il cliente di lusso cerca un’esperienza trasformativa, esclusiva e personalizzata, Sono Travel Club anticipa la sua richiesta e garantisce l’eccellenza del servizio: tutto dev’essere impeccabile ed esclusivo. I viaggiatori cercano l’autenticità e noi creiamo per loro delle esperienze su misura utilizzando una rete di local-expert: profondi conoscitori del territorio, capaci di creare una connessione con l’area in cui vivono. È poi il travel-designer - una figura specializzata interna al gruppo - che comprende le esigenze del viaggiatore. Costruisce il prodotto mettendosi in relazione con i travel advisor che, a loro volta, seguono i clienti. Questa collaborazione porta alla creazione di qualcosa di unico. Se in passato il lusso era più tradizionale, anche ostentato, - conclude Ciraulo - oggi si va sempre più verso un focus di esclusività e autenticità delle esperienze vissute».
E proprio della centralità del cliente parla Gaetano Scancarello, senior marketing manager Mangia’s. Un cliente che fruisce le esperienze non da spettatore ma da protagonista grazie all’autenticità dei luoghi e dei territori dove si trovano i resort del gruppo. «Proponiamo un’esperienza personalizzata attraverso la voce, il racconto e le singole esperienze degli attori principali dei territori, persone che sono strettamente connesse con le nostre strutture alberghiere».
Il gruppo Mangia’s ha intrapreso un percorso di riposizionamento verso l’alto. «Abbiamo ripensato il prodotto e, allo stesso tempo, c’è stato un cambiamento societario. Le joint-venture con la società finanziaria Blackstone e con Aeroglobal ci hanno permesso di studiare da start-up un riposizionamento radicale di affordable luxury rivolto alla sostenibilità. Le strutture sono state reinterpretate attraverso il concept della Biofilia: l’amore per la natura. Lusso è una natura onnipresente all’esterno che entra negli ambienti interni e nelle camere, lusso è un’esperienza che non passa dagli oggetti preziosi ma dalle esperienze vissute attraverso la natura. Un concept che entra a far parte dello storytelling del gruppo.
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Dopo un 2024 sfidante, Air Cairo entra a passo deciso nel 2025: "Proseguiremo con le operazioni da Milano Bergamo a Sharm El Sheikh e da Verona a Luxor - afferma Mohamed El Saadany, regional manager sales Italy del vettore -, con l'obiettivo 2026 di aumentare i voli dal Nord Italia, incrementando le partenze da questi due importanti aeroporti italiani".
Nei progetti futuri della compagnia (rappresentata nel nostro paese da Edograf Helpfly) l'espansione anche nel Sud Italia con un nuovo volo diretto per l'estate 2026 che collegherà Palermo a Sharm El Sheikh, con la possibilità di riconferma anche nel periodo invernale.
"Stiamo rinnovando la nostra flotta: ad oggi disponiamo di 40 aeromobili che a fine 2025 saliranno a 44, con l'aggiunta di quattro Airbus 320. Stiamo incrementando la connessione con i voli domestici con i nostri voli internazionali e cooperando con le compagnie italiane come Ita, e anche con Neos per facilitare i collegamenti dai vari aeeroporti della penisola ed essere connessi al network Air Cairo su Egitto e Middle East.
"Il nostro progetto del 2024 e dei prossimi anni ha trovato e sta trovando molta approvazione da parte dei tour operator italiani grazie all'incremento della capacità e delle frequenze dei nostri voli. Posso affermare con grande soddisfazione che nel 2024 Air Cairo è stato il più grande vettore che ha collegato l'italia all'Egitto con oltre 1050 voli.
E per il 2026 guardiamo al Nord Egitto con il lancio di due voli da Milano e Roma per El Alamein, da giugno a settembre, arrivando a un numero di circa 1.150 voli dall'Italia verso l'Egitto".
(Quirino Falessi)
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[post_content] => Crescere a ritmo sostenibile per uno sviluppo sano, con un occhio sempre rivolto all’innovazione. È la strategia di Idee per Viaggiare, che lo scorso anno finanziario chiuso a fine ottobre ha toccato i 150 milioni di euro e ora punta a crescere di un ulteriore 10% nel 2025, rivela il ceo Danilo Curzi. A supporto dei piani di espansione, anche la solidità di un invidiabile rating finanziario A, ottenuto dalla compagnia tramite il Credit Passport rilasciato da Credit Data Research Italia in collaborazione con Moody’s Analytics.
Un percorso virtuoso in cui si inserisce anche il consolidatore IpV, che oggi pesa per circa una sessantina di milioni di euro: «Il sistema è nato nel 2012 sfruttando le nostre profonde relazioni con le compagnie aeree. Ma il salto di qualità è arrivato con il lancio della piattaforma online dedicata Priority Boarding Pass, che ormai contribuisce a generare oltre la metà del fatturato del consolidatore. A ciò si unisce naturalmente il nostro servizio h24/7. In più bisogna considerare il mutamento di scenario: negli ultimi anni, con la riduzione delle dimensioni medie delle agenzie, per molte adv mantenere un codice Iata autonomo è diventato troppo oneroso, in termini sia di costi, sia di tempo».
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[post_content] => Anche se il nuovo tour operator si chiamerà Eurowings Holidays, in realtà è il suo proprietario, Lufthansa, a entrare nel settore e ad avere intenzione di essere presente a ogni tavolo. Si tratta di competere con Easyjet, che ha creato una propria divisione vacanze e sta ottenendo ottimi risultati anche in Germania, che è, come sappiamo, il mercato principale di Lufthansa.
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Eurowings non parte con umiltà: annuncia fin da subito di voler essere uno dei dieci leader del mercato turistico tedesco.
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[post_content] => Una serie di offerte sia per itinerari di gruppo (garantiti da minimo due a massimo 25 persone), sia per viaggi individuali, con proposte che spaziano dall’archeologia (Tunisia oasi e città romane, otto giorni) all’avventura (Mini tour Deserto del Sahara e dintorni, sei giorni), lasciando spazio anche a soggiorni in combinazione mare come La costa tunisina e l’isola di Djerba (otto giorni) o a itinerari indipendenti in formula fly & drive Tunisia. Il tutto, col supporto di una crescente rete di collegamenti aerei che trova in Tunisair e Ita Airways due suoi pilastri, grazie ai quali la destinazione limita il generale aumento dei prezzi di mercato oggi stimato attorno al 10%.
La Tunisia è tornata, ma non è più la stessa. Con il lancio del primo catalogo monografico dedicato al Paese maghrebino, Europa World di casa Quality invita a toccar con mano la rinascita turistica di una destinazione quanto mai sicura, votata a itinerari culturali e naturalistici oggi disponibili per l’intero territorio, nonché in grado di offrire un rapporto qualità/prezzo notevolmente competitivo.
“I nuovi itinerari puntano a valorizzare non solo l’anima mediterranea della Tunisia - spiega Marco Peci, direttore commerciale e marketing Quality Group - ma anche la sua antica cultura del deserto, che ricopre il 40% del Paese e che, per anni, è rimasto appannaggio di soli pochi gruppi. Ora diamo la possibilità di pernottare in campi tendati di grande suggestione nel periodo climaticamente più piacevole, da ottobre a maggio, benché godere delle bellezze più remote del Paese sia possibile tutto l’anno grazie alla notevole diversificazione dell’offerta ricettiva. Anche le località meglio conosciute hanno in serbo tante novità: a dicembre, per esempio, ha riaperto dopo lungo tempo il museo del Bardo di Tunisi con le sue più importanti collezioni al mondo di mosaici romani, mentre cucina e ospitalità si sono arricchite di soluzioni per qualsiasi fascia di viaggiatore”.
Per agevolare la conoscenza della nuova Tunisia, Europa World ha poi in programma due fam trip, uno a marzo e uno agli inizi dell’autunno, oltre che eventi tematici presso Casa Quality e itineranti per le città italiane. Facendo leva su guide di altissimo livello selezionate a Torino attraverso un programma di formazione ad hoc, obiettivo dichiarato è infatti portare la destinazione a numeri importanti entro i prossimi tre anni avvicinandoci al fatturato oggi prodotto dalla Turchia. La Tunisia sta inoltre accrescendo il proprio livello di gestione dei flussi internazionali: dal 1° gennaio 2025 e indistintamente dalla categoria dei viaggiatori, arrivi e partenze sono consentiti solo se in possesso di passaporto con validità sino a tre mesi. Per velocizzare le procedure, è fra l’altro atteso i in tempi brevi il lancio di un servizio e-Visa.
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Novità nel mondo dei viaggi culturali: il Tucano Viaggi Ricerca entra a far parte del gruppo Kel 12, che si impegna a valorizzare l’identità e la tradizione dell'operatore piemontese, mantenendo la sede a Torino e garantendo la continuità del team locale, che da decenni opera con esperienza nel settore.
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Il Tucano Viaggi Ricerca porta con sé una lunga tradizione di esplorazione e ricerca, nata nel 1968 nel cuore dell’Amazzonia con le spedizioni compiute dal suo fondatore, Willy Fassio, lungo il fiume Orinoco. Da quell’esperienza pionieristica è stato sviluppato un modello di viaggio che coniuga avventura e approfondimento culturale, elemento che trova una naturale continuità nell’approccio di Kel 12. “Lo spirito che ci accomuna ha reso possibile questa unione: condividiamo la stessa passione per viaggi di alto profilo e contenuto culturale", commenta infatti lo stesso Fassio.
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Garbage in - garbage out: in parole povere, se inserisci spazzatura, otterrai spazzatura. Sta tutta qui la realtà dell’intelligenza artificiale, per quanto avanzato sia l’algoritmo che la governa. Il re è nudo, verrebbe da dire, ascoltando le parole del fondatore di Local Strategy, Luca Bove, a un recente panel sull’Ai alla Bit di Milano. Non solo: persino i recenti annunci apocalittici di Elon Musk sulla voracità energetica delle tecnologie informatiche più avanzate sarebbe da ridimensionare. E soprattuto da ascrivere, almeno in parte, a pure esigenze speculative: “Lo ha dimostrato in poche settimane dal lancio il modello cinese DeepSeek: efficiente, veloce, potente, ma molto meno costoso ed energivoro dei mega-progetti a stelle e strisce”, ha spiegato Bove.
Questo ovviamente non vuole dire negare che l’Ai sia una tecnologia in grado di cambiare almeno in parte i nostri modelli di consumo. Anche nel mondo del travel. Ma l’approccio di Bove ha il merito di ridimensionare gran parte dell’hype comunicativo che da tempo circonda l’argomento, con toni che a volte sfiorano l’apocalittico - fantascientifico.
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“La chiave sta nel tempo, che è una risorsa limitata - ha aggiunto la corporate strategic advisor Italy di CitizenM, Graziella Pica -. Accedere velocemente alle informazioni sulle preferenze degli ospiti significa avere più margine a disposizione per porsi in maniera pro-attiva nei confronti di chi entra in hotel”. “Il problema semmai sta nel capire quale strumento Ai si adatti meglio alle esigenze degli hotel, in un contesto in cui l’offerta It è davvero un mare magno difficile da navigare - ha sottolineato la head of innovations Bwh Italia e Malta, Mariangela Colasanti -. Tra i nostri compiti principali c’è quindi anche quello di essere selezionatori critici delle soluzioni disponibili. Ma pure di fornire sistemi pronti all’uso, nonché di formare il personale alla raccolta dei dati necessari al funzionamento ottimale degli stessi modelli Ai”.
Un aspetto, quello della formazione, condiviso anche da Giovanna Fullin: “Studiando il mondo del lavoro - ha infatti concluso la docente di sociologia dei processi economici e del lavoro dell’università di Milano Bicocca - mi sono subito accorta di un elemento imprescindibile: qualsiasi profilazione, per quanto dettagliata, conta solamente se le persone che operano direttamente a contatto con gli ospiti sono ben formate e ne sanno fare un utilizzo adeguato”.
di Massimiliano Sarti
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Felix Hotels, il gruppo alberghiero italiano nato nel 2019 e che dispone di nove hotel, è presente al Travel Open Village Evolution in corso al Meliá Milano per presentare novità e investimenti. Il gruppo porta avanti da quattro anni un'espansione equilibrata ma soprattutto in linea con il progetto iniziale che punta alla condivisione di un brand, di valori comuni, di un’offerta fatta di strutture indipendenti ma gestite sotto un unico capello.
«Nel 2024 siamo cresciuti del 22% - spiega Paolo Manca a.d. del gruppo – e abbiamo registrato due picchi: il +30% sull’Ogliastra e il +56% su Oristano. Nel totale le vendite dirette rappresentano il 50% mentre il restante è rappresentato dall’intermediato, tra online e offline».
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Il portfolio
Oltre all'ultima new entry Felix Hotels Costa Serena di Palau, la compagnia gestisce anche l’hotel Airone di Baia Sardinia, il country resort & restaurant Parco degli Ulivi di Arzachena, l’hotel residence Porto San Paolo di Loiri Porto San Paolo, il residence hotel Grandi Magazzini di Nuoro, l’hotel Felix Olbia, l’hotel La Coluccia di Conca Verde – Santa Teresa Gallura, il Galanias Hotel & Retreat di Bari Sardo e l’hotel La Baja di Santa Caterina di Pittinuri.
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[post_content] => Un marketplace turistico innovativo, che si pone l’obiettivo di promuovere il turismo sostenibile e outdoor con focus iniziale sull'Abruzzo ma aperto anche ad altre destinazioni italiane e internazionali. L'operatore pescarese specializzato in cicloturismo Isytravel si propone in questo modo di dare visibilità a piccole realtà turistiche, che offrono esperienze di qualità e virtuose, come escursioni nei parchi naturali, itinerari enogastronomici e ospitalità attenta all’ambiente. Un progetto che punta a promuovere l’Abruzzo come destinazione di riferimento per il turismo outdoor, coniugando tradizione e innovazione per rispettare e valorizzare il territorio.
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