16 July 2024

Osservatorio Nomisma: un 2023 ricco di sfide per gli hotel, che investono su green e servizi

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Mattia Barchetti

La congiuntura economica non favorevole, acuita dai recenti conflitti internazionali, ha reso più complicata l’operatività per il 62% degli operatori dell’ospitalità nel corso del 2023. Lo attesta l’ultimo osservatorio Turismo Nomisma, realizzato per conto di Unicredit, che ha analizzato le principali sfide del settore e le risposte che i protagonisti della ricettività italiana hanno messo in campo per affrontarle.

L’operatività dei player turistici ha in particolare risentito dell’aumento dei costi energetici (37%) e della crescita generalizzata dei prezzi causata dall’inflazione (15%). Inoltre, per quattro strutture su dieci la complessità operativa riscontrata nell’ultimo anno è dipesa anche dall’aumento dei tassi di interesse e dalla contrazione della domanda interna. Rilevanti pure gli aspetti inerenti il personale: il 14% delle strutture ha riscontrato difficoltà a trovare risorse da assumere, evidenziando un aumento del 6% rispetto a quanto dichiarato nel 2022.

Focus sulla sostenibilità

Gli investimenti e le strategie messi in campo dalle strutture ricettive nel biennio 2023-24 vanno quindi nella direzione di aumentare la propria attrattività e rispondere alle nuove richieste del mercato. In questo contesto, la sostenibilità ambientale è diventata un driver strategico fondamentale per quasi otto operatori turistici su dieci. Molti operatori hanno perciò già intrapreso iniziative in questa direzione: il 72% degli intervistati ha fatto investimenti per la raccolta differenziata, la depurazione dell’acqua, la riduzione dei rifiuti e delle sostanze inquinanti; il 70% si è attivato per ridurre gli sprechi alimentari; il 66% ha adottato azioni di risparmio idrico e (nel 51% dei casi) energetico.

Le strutture non si fermano però qui e dichiarano di avere in programma l’attivazione di un’ulteriore serie di attività a favore della sostenibilità ambientale, tanto che il 35% degli intervistati implementerà entro i prossimi 12 mesi azioni di risparmio energetico, il 28% acquisterà materie prime con caratteristiche eco o si impegnerà a favorire gli spostamenti green dei loro clienti. Inoltre, un operatore su quattro manifesta l’intenzione a selezionare fornitori attenti agli aspetti ambientali.

I player del ricettivo stanno acquisendo una consapevolezza sempre più marcata riguardo all’interconnessione tra sostenibilità ambientale, crisi climatica e impatto diretto che queste dinamiche hanno sulla gestione delle strutture ricettive. Il 66% degli operatori ha dovuto infatti confrontarsi con gli effetti che tale crisi ha generato sulle attività aziendali e, in risposta all’urgente scenario climatico in evoluzione, hanno ritenuto indispensabile adottare misure proattive per affrontare gli imprevisti atmosferici. In particolare, circa un operatore su due ha deciso di sottoscrivere una copertura assicurativa per eventi atmosferici.

In arrivo aumento nelle tariffe camere

Tra le altre strategie adottate a favore di una maggiore attrattività, un operatore su quattro ha poi scelto di puntare al rinnovo e all’ammodernamento della struttura, mentre il 23% dei rispondenti ha manifestato interesse a investire in impianti per la produzione di energia rinnovabile. Seguono le intenzioni di investimento nell’acquisto di nuove attrezzature (10%) e in attività e strumenti di marketing digitale (8%). Solamente il 18% degli operatori non prevede di fare investimenti nel prossimo futuro.

In merito all’offerta, il 41% degli operatori del settore prevede un aumento dei prezzi di listino causato da un lato dai maggiori costi di gestione, dall’altro dalla revisione e/o ampliamento dei servizi offerti ai clienti della struttura. Un cambio di passo a livello strategico riguarderà anche la revisione dei rapporti con i clienti, con il personale ma anche con gli istituti di credito. A questo proposito, il 30% degli operatori intervistati rivedrà principalmente le condizioni di pagamento consentite ai clienti, mentre il 6% ipotizza il differimento del pagamento delle rate di mutui e prestiti.

Per intercettare al meglio i nuovi bisogni dei turisti nei prossimi due-tre anni, le strutture manifestano anche l’intenzione di implementare nuovi servizi, tra i quali aree fitness e benessere (18%), spazi relax (16%), ambienti dedicati ai bambini (10%) e pet friendly (8%). Altri si concentreranno di più nel mettere a disposizione i propri spazi per eventi esterni (13%) o nell’installare impianti di sanificazione dell’aria (11%). Con riferimento ai servizi di digitalizzazione offerti ai clienti, il 28% delle strutture ha intenzione di sviluppare nel prossimo triennio un’app specifica che consente di effettuare le attività di check-in o di check-out, ma anche di acquistare servizi o prenotare attività. Un altro 28% si dichiara intenzionato a rendere le camere domotiche, mentre il 24% intende automatizzare le attività di check-in e check-out tramite l’installazione di totem dedicati.

Dall’indagine emerge pure un forte interesse verso la realizzazione di dynamic packaging per consentire agli ospiti di scegliere già in fase di prenotazione i servizi aggiuntivi (25%) e di una comunicazione mail fortemente personalizzata (25%). A completamento dei servizi orientati a migliorare l’esperienza dei viaggiatori vi è, infine, lo sviluppo di un crm che consenta la raccolta di informazioni a supporto di un soggiorno quanto più personalizzato possibile (22%). Gli aspetti legati all’offerta enogastronomica occupano un ulteriore posto rilevante tra i servizi da sviluppare. Le strutture ricettive, infatti, dichiarano di avere in programma progetti che prevedono la possibilità di effettuare degustazioni di prodotti tipici nella struttura (27%), di acquistare prodotti locali direttamente al proprio interno (24%) ma anche di introdurre l’utilizzo di prodotti bio (16%). Infine, dall’osservatorio Nomisma emerge anche l’interesse nel rispondere alle esigenze di chi viaggia per lavoro: una struttura su cinque prevede nel prossimo triennio di attivare convenzioni con co-working esterni o di realizzare aree di coworking nelle aree comuni, ma anche di rendere disponibili in camera postazioni per lo smart working (18%).

Unicredit: con Made4Italy disponibili risorse finanziarie per 5 miliardi di euro

“Gli operatori turistici si dimostrano sempre più consapevoli e oculati nella definizione di una strategia di business che sia in grado di far fronte a una situazione macroeconomica sfavorevole e di soddisfare le mutate esigenze del turista – spiega l’head of marketing intelligence di Nomisma, Mattia Barchetti -. Continuare a investire per migliorare la propria attrattività rappresenta un fattore discriminante per garantire all’Italia un ruolo da protagonista tra le mete di viaggio”.

“L’osservatorio ci mostra chiaramente come siano numerose le sfide, e con esse anche le opportunità, per gli operatori della filiera turistica italiana – gli fa eco il deputy head of Italy di Unicredit, Remo Taricani -. Temi di rilevanza globale e infrasettoriale come la transizione digitale e la sostenibilità hanno un impatto concreto e possono segnare il successo o meno di un’iniziativa turistica. Attraverso l’iniziativa Made4Italy noi mettiamo a disposizione risorse finanziarie, 5 miliardi di euro, per nuovi investimenti, insieme al nostro know-how finanziario e sul settore con l’obiettivo di promuovere progetti legati alle identità regionali e favorire un’offerta congiunta tra aziende ricettive e imprese agroalimentari, valorizzando i territori italiani”.

 

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