7 ottobre 2022 13:32
Fatturato superiore all’era pre-Covid per il brand Mangia’s del gruppo Aeroviaggi, che chiude un’estate più che positiva, nonostante l’iniziale ritardo di apertura della stagione. «E pensare che il 2019 per noi è stato l’anno migliore di sempre», sottolinea il presidente della compagnia, Marcello Mangia. Il risultato è frutto del combinato disposto di un volume di presenze leggermente inferiore a quello di tre anni fa, più che compensato tuttavia dall’incremento delle tariffe medie. «Paradossalmente a favorirci è stata anche la tendenza a prenotare sotto data degli italiani – rivela il presidente -. Per chi come noi ha avuto la pazienza e il coraggio di attendere, ciò si è infatti tradotto in aumenti dei prezzi camere fino al 20%». Piuttosto, la pressione si è fatta sentire sui margini, che hanno un po’ sofferto soprattutto a causa dell’incremento del costo del lavoro, dovuto alla cronica carenza di personale che sta sperimentando l’intero settore, nonché agli incrementi dei prezzi energetici e delle forniture, in particolare di quelle alimentari.
L’obiettivo è ora quello di continuare lungo il percorso tracciato a dicembre dello scorso anno con la nascita della joint venture in partnership con Blackstone. Un’operazione volta alla gestione in comproprietà di sei delle 13 strutture della compagnia, a cui si aggiunge un piano d’investimenti da 85 milioni dedicato al rinnovamento e al riposizionamento nel segmento premium dei resort coinvolti nel progetto. «Ma pensiamo anche a un’ulteriore espansione che ci dovrebbe portare a raddoppiare il portfolio della joint venture nei prossimi tre anni – aggiunge Mangia –. La strategia è sempre la stessa: l’acquisizione in comproprietà degli asset che verranno poi affidati alla nostra gestione tramite dei contratti di management».
E tra gli obiettivi prioritari di espansione c’è sicuramente la Puglia: «Ma non è facile trovare la struttura giusta. Puntiamo a resort da 200-300 camere minimo, per sviluppare un modello di ricettività leisure già sperimentato con successo in Spagna e in Grecia (il riferimento è per esempio a brand come Palladium, ndr), dove è in grado di generare volumi anche cinque o sei volti superiori a quelli che oggi si registrano nella nostra Penisola. Il tutto, però, con un approccio assolutamente made in Italy, pensato per attirare sia la domanda domestica, sia quella internazionale».
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Le previsioni indicano che 150.000 professionisti visiteranno il salone, mentre altri 100.000 persone del pubblico in generale lo visiteranno durante il fine settimana. Nel complesso, si stima che la kermesse genererà un impatto economico di 445 milioni di euro per Madrid, con ricadute positive sui settori dei trasporti, degli hotel, della gastronomia, della cultura e dell'intrattenimento.
Dopo un 2024 di ripresa post-pandemia, quest'anno Fitur si presenta nuovamente in crescita: un aumento complessivo del 10% delle presenze e un incremento del 19% della rappresentanza internazionale. L'attenzione globale è evidente nelle 101 rappresentanze ufficiali dei Paesi - cinque in più rispetto all'edizione precedente - e nell'aggiunta di 11 nuovi Paesi, principalmente dall'Africa e dall'Asia.
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[post_content] => Boeing e Airbus. Il settore dell’aviazione globale affronta l’anno 2025 con gravi complicazioni nella catena di fornitura degli aeromobili. Secondo l'ultimo rapporto Iata, le consegne, che hanno raggiunto il loro picco nel 2018 con 1.813 unità, hanno subito un forte calo negli ultimi anni, mettendo sotto controllo le operazioni delle compagnie aeree.
Nel 2024 le consegne totali sono stimate in circa 1.254 aeromobili, il 30% in meno rispetto a quanto inizialmente previsto. Inoltre, sebbene nel 2025 sia previsto un aumento fino a 1.802 dispositivi, questa previsione è già stata rivista al ribasso e si potrebbero registrare ulteriori riduzioni.
17 mila ordini inevasi
Il ritardo nella produzione ha generato un record di 17.000 ordini inevasi, il che significa che, al ritmo attuale, l’industria avrebbe bisogno di 14 anni per soddisfare questa domanda, il doppio della media registrata tra il 2013 e il 2019. Si prevede tuttavia che questa volta ridurre man mano che i tassi di consegna accelerano.
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C'è un cambio ai vertici di Air Dolomiti, tra le prime conseguenze dell'insediamento del nuovo cda di Ita Airways a conclusione dell'investimento del gruppo Lufthansa nel vettore italiano.
Stefan Kreuzpaintner, già membro del consiglio di amministrazione di Air Dolomiti, è stato nominato presidente non esecutivo all’interno del board della compagnia, incarico precedentemente ricoperto da Joerg Eberhart, oggi ad di Ita Airways.
Kreuzpaintner è un dirigente di lunga data del Gruppo Lufthansa, con una carriera iniziata nel 2003. Attualmente è senior vice president commercial customer offer responsabile della gestione della rete, del pricing & revenue management, delle alleanze e delle partnership per tutte le compagnie aeree passeggeri del gruppo tedesco.
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Rispetto al primato raggiunto nel 2023, la Capitale come rivelano i numeri dell'Ente Bilaterale del Turismo del Lazio ha registrato +4,5% di presenze e +5,63% di arrivi.
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[post_content] => L'aeroporto di Perugia prosegue il suo percorso di crescita archiviando il 2024 con un totale di 534.000 passeggeri trasportati. In particolare, novembre e dicembre sono stati mesi da record per l’aeroporto, con una inversione di tendenza rispetto ai mesi invernali e agli anni precedenti, con crescita di movimenti, voli e passeggeri.
«Un dato importante che ci fa capire che pure in inverno possiamo crescere - ha commentato Umberto Solimeno, direttore della Sase, che si è detto anche molto fiducioso per il futuro -: per la prossima stagione estiva avremo un network di 18 destinazioni con una rotta in più che è quella per Pantelleria. Su molte di queste rotte, inoltre, ci saranno forti incrementi di frequenze».
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Non solo club: prosegue lungo il proprio percorso di crescita anche il prodotto linea dei Grandi Viaggi; un'offerta su cui il to è tornato a concentrare le proprie attenzioni ormai da un paio di anni. Bene sono andate soprattutto le destinazioni a lungo raggio, come l’Oriente, il Giappone, l’Africa e gli Stati Uniti, racconta la responsabile desk Oriente Alice Tartara: "Ha stentato invece un po’ il Vicino Oriente, penalizzato com’è stato dalla tensioni geopolitiche in corso nell’area".
Nel dettaglio, "Thailandia e Vietnam hanno fatto registrate un ottimo +15%, grazie a infrastrutture turistiche in espansione e a pacchetti viaggio che includono esperienze uniche come il contatto con le popolazioni locali e piccoli trekking adatti a tutti ma dal forte impatto naturalistico. E ciò senza dimenticare il miglioramento delle connessioni aeree e la crescente domanda di destinazioni più lontane e meno esplorate".
Anche il Giappone si conferma una meta in forte ascesa, con un ottimo incremento delle visite. "Nel 2024 l'attenzione si è focalizzata non solo sulle città più importanti come Tokyo e Kyoto, ma anche su nuove mete regionali, grazie alla promozione del turismo rurale e delle tradizioni locali".
L’Africa sta inoltre emergendo come una meta sempre più desiderata, con un significativo aumento dei turisti diretti verso paesi come Kenya, Tanzania e Sudafrica. "I safari, oltre agli itinerari culturali e legati al turismo sostenibile, sono sempre più apprezzati - conclude Alice Tartara -. Il rilancio delle destinazioni africane è poi favorito da pacchetti viaggio che rispondono alle esigenze di un pubblico più ampio e diversificato.
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[post_content] => Si chiude un ottimo 2024 per i Grandi Viaggi. "Uno tra i migliori di sempre, sia in termini di volumi, sia di margini", sottolinea il direttore vendite Ciro La Rocca. E in effetti i numeri parlano chiari: Il consiglio di amministrazione della compagnia ha da poco approvato il progetto di bilancio per l'anno finanziario terminato lo scorso 31 ottobre, rivelando ricavi consolidati per 62,59 milioni di euro (57 mln nel 2023, +9,8%), nonché margini operativi lordi per 7,2 milioni (ebitda; 5,9 mln nel 2023, +22%). Il risultato netto è quindi salito a quota 3,29 milioni dai 2,84 mln dell’anno scorso (+15,5%).
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A spingere la domanda è stata soprattutto la flessibilità: «Abbiamo lavorato come una pura catena alberghiera, senza dare vincoli di arrivi e partenza. In molti hanno voluto così soggiornare da noi per nove-dieci notti. Un’elasticità e una propensione al dialogo con il mercato che puntiamo a conservare anche per il 2025».
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[post_content] => Nel corso degli anni il gruppo Msc, con l’impegno costante nel rendere più efficienti le proprie navi e nel promuoversi in partnership con le realtà più amate dal pubblico (dal calcio a X Factor al Superbowl), si è impegnata a promuovere un concetto di crociera quale esperienza adatta a tutti. Anche a grazie a ciò nel 2024 la compagnia ha movimentato quasi 5 mln di passeggeri: un cifra destinata ad aumentare ulteriormente quest'anno.
«L’ospite delle navi Msc va da zero a 100 anni, mentre quello di Explora Journeys è un viaggiatore abituato a vacanze di alto livello (in termini di servizio e di posizionamento) con tanto gusto per l’esplorazione e la scoperta - spiega il vice president Southern Europe, Leonardo Massa -. Siamo diventati una destinazione. A bordo i nostri ospiti mangiano, ridono, dormono, fanno shopping e organizzano escursioni. Oltre a vedere tante mete diverse. Ci chiediamo costantemente: cosa vorrebbero i nostri clienti? Cosa dobbiamo fare per migliorare? Come possiamo rendere una vacanza ancora più straordinaria? Crediamo nell’Ia quale strumento fondamentale per capire sempre meglio le esigenze del cliente e dare risposte adeguate al cambiamento in corso. Per questo la divisione crociere di Msc ha due brand: con Msc abbiamo 23 navi, con Explora due e ce ne sono di nuove in arrivo».
In primo piano c'è anche il tema ambientale: «Per Msc è centrale, perché oltre a lavorare nelle crociere siamo il primo gruppo al mondo nello shipping, il trasporto container. L’attenzione all’ambiente è fortemente voluta dalla proprietà, consapevole di avere l’obbligo morale di lasciare ai posteri un mondo migliore di quello che abbiamo trovato. Tutto ciò si traduce in target molto precisi, come l’idea di arrivare nel 2050 a navi con Net Zero. È una rotta segnata da 20 anni, che sta vivendo una forte accelerazione. Credo che la voglia di un’azienda di essere compatibile con l’ambiente si misuri su tre parametri: la capacità d’investimento in nuove tecnologie, la disponibilità di innovazioni come i combustibili a impatto zero e una cultura aziendale estremamente diffusa. Il nostro impegno è ben rappresentato dalla Euribia, varata un anno fa: è la prima al mondo ad aver navigato tra St.Nazaire e Copenhagen a impatto zero nell’ambiente, utilizzando un biofuel. Ad aprile arriverà poi la World America, una nave a Gnl, e inaugureremo a Miami il teminal crocieristico più grande al mondo e meno impattante, che movimenterà fino a 30 mila passeggeri al giorno. Crediamo infatti che la sostenibilità non sia solo legata alle emissioni dei motori. Sfruttiamo le tecnologie più innovative e facciamo grandi investimenti per realizzare navi sempre più compatibili con l’ambiente».
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[post_content] => Da PropCo (compagnia proprietaria degli immobili che gestisce) a Opco (operatore di strutture non direttamente controllate) passando per un fondo immobiliare. E' il piano che il ceo di The Begin Hotels, Guido Guidi, ha recentemente svelato a Pambianco Hotellerie. L'idea è quella di far confluire gli alberghi di proprietà in un fondo aperto a investitori esterni, per poi riaffittare gli immobili alla stessa compagnia con sede ad Ancona. Un'operazione di sale and lease back, insomma, pensata per liberare risorse da indirizzare verso ulteriori policy di espansione del gruppo. L'obiettivo è ambizioso: arrivare a tre aperture all'anno a partire dal 2026.
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