16 July 2024

La scelta green degli hotel per un autunno eco-friendly

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Laghi Nabi

Laghi Nabi

Forse è perché sono immersi nella natura, tra boschi, laghi e vette maestose, che gli hotel hanno deciso di utilizzare fonti di energia rinnovabili, minimizzare gli sprechi, usare prodotti biologici, seguire i dettami della bioedilizia e anche sensibilizzare i propri ospiti sul rispetto per l’ambiente.

Ad esempio, in Alto Adige, regione pioniera per le politiche green, l’avveniristico Dolomites Lodge dell’Excelsior Dolomites Life Resort di San Vigilio di Marebbe (BZ), è una struttura a basso consumo energetico, costruita come “CasaClima classe A”. Sono sati utilizzati materiali naturali, tra cui pietra, legno, ferro e vetro; un impianto di cogenerazione produce parte dell’energia elettrica, trasformando il gas naturale in calore e contribuendo a risparmiare circa il 20% di energia; la piscina panoramica con vasca in poliuretano consuma il 30% in meno rispetto ad una vasca in acciaio o di cemento. Inoltre, c’è una grande attenzione alla mobilità sostenibile, che coinvolge l’intero paese: il personale alloggia nel resort, gli ospiti lasciano l’auto in garage e possono spostarsi con i mezzi pubblici o a piedi. Ogni giorno, dall’hotel partono tour a piedi e in bicicletta insieme ai padroni di casa e alle guide esperte, alla scoperta del Parco Naturale di Fanes-Sennes-Braies e a disposizione c’è un bus escursionistico gratuito.

Gli Skyview Chalets del Camping Toblacher See (BZ) sul Lago di Dobbiaco, sono cubi di vetro inseriti armoniosamente nel paesaggio e costruiti con materiali naturali (vetro e legno). Offrono un’esperienza unica, perché il tetto si trasforma in una vetrata che permette di osservare gli alberi e le stelle, annullando le barriere tra interno ed esterno. Direttamente dalla porta dello chalet, ci si incammina sui sentieri dei Parchi Naturali delle Tre Cime di Lavaredo e di Fanes-Sennes-Braies, si sale fino al Monte Serla e alla Malga Vallettina, o si parte per tour in mountain bike ed e-bike. Anche la cucina è rispettosa dell’ambiente: le colazioni sono a base di prodotti biologici a  km 0.

La Val d’Ega (BZ) racchiude una perla eco: il Rifugio Oberholz che è stato costruito con materiali ecosostenibili (legni autoctoni come larice e abete rosso, pietra locale, vetro) a 2096 metri di altezza, a monte della seggiovia Oberholz di Nova Ponente (BZ). È una destinazione unica, immersa nella natura più intatta della  valle, con vista sulle più belle cime delle Dolomiti (Lagorai, Dolomiti di Brenta, Ortler) con una architettura ardita ma semplice e naif (i volumi delle tre verande ricordano quelli di una capanna) in cui sentirsi in pace con se stessi e con l’habitat circostante.

Prima erano cave di sabbia sul Litorale Domizio (CE), poi, grazie ad una saggia opera di rigenerazione ambientale, si sono trasformate nei Laghi Nabi, la prima Oasi Naturale della Campania. Esempio, questo, di turismo sostenibile che ha riconvertito un luogo abbandonato e ne ha potenziato il patrimonio naturale e storico. Ecco che, allora, le strutture removibili del Glamping (tende e lodge pieds dans l’eau)  preservano il territorio, il suo regno animale e vegetale, attraverso un’immersione totale nella natura.  E se, accanto al Glamping  si trova anche la struttura alberghiera a 4 stelle Plana Resort & SPA,  tutt’intorno si pedala  su una pista ciclabile luminescente – con il suo chilometro e mezzo è la più lunga del mondo – costruita secondo criteri di economia circolare, con pietre che catturano naturalmente la luce del sole sprigionandola poi di notte e risparmiando energia (www.laghinabi.it). Far rivivere un territorio destinato allo spopolamento.

Salvaguardare l’ambiente e farlo diventare motore di sviluppo ecocompatibile. Dar vita a soluzioni innovative. Questi  gli scopi per cui è nato l’albergo diffuso Borgotufi di Castel del Giudice (IS), sull’Appennino molisano al confine con l’Abruzzo. Le case coloniche abbandonate, le stalle, i fienili sono stati trasformati in piccole residenze di charme per gli ospiti, utilizzando materiali originali (pietra, legno, cotto) perfettamente integrati nel paesaggio, con soluzioni architettoniche tradizionali o d’avanguardia. Dalle terrazze delle abitazioni si ammirano i filari delle mele biologiche Melise, coltivate senza pesticidi e cresciute recuperando terreni fino a qualche tempo fa lasciati in abbandono e sui quali oggi ronzano le api del 1° Apiario di Comunità d’Italia. Vicino ai meleti ci sono le piante di luppolo e orzo del nuovo microbirrificio Maltolento, un’altra  sfida vinta da questo paesino virtuoso.

E non è tutto perché è stato messo a punto anche un Piano del Cibo di Castel del Giudice, una food policy per ridurre gli sprechi alimentari, restituire altri terreni all’agricoltura biologica e fare della salvaguardia ambientale uno stimolo all’economia locale. Se fuori c’è la Sicilia, l’interno non può essere da meno. Questo deve avere pensato Fausta Occhipinti quando, nel 2009, ha iniziato a immaginare Baglio Occhipinti come un luogo fatto per restare e per scoprire se stessi in quanto parte di un tutto in grado di coniugare i millenari principi della sostenibilità architettonica locale con quelli contemporanei. È l’idea di fondo di un’opera di famiglia quella che, nel segno di un connubio armonico tra eleganza, pragmatismo, naturalezza e affetto, ha guidato il recupero della proprietà nella campagna di Vittoria (RG), portandola all’attuale forma di country relais in perfetto equilibrio sul filo teso tra tipicità e futuro. I muretti a secco, l’orto, il frutteto, gli agrumi e i cespugli di erbe aromatiche partecipano a una concezione biologica e sostenibile che forse parte proprio dalla contemplazione di un paesaggio capace di ispirare una tregua necessaria tra l’ansia di sviluppo e la cultura rurale, producendo una ridefinizione del concetto di lusso, incentrato sulla restituzione del valore a materiali tradizionali, artigianalità e coerenza. E a proposito di esterno, inserita in un progetto di giardino mediterraneo e depurata con il sale per ridurre l’uso del cloro, la piscina diventa uno specchio per la vanità degli agrumeti che ne circondano il bordo in pietra naturale. Realizzato, inutile dirlo, da maestranze locali.

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