21 December 2024

Debellini, Th: Cdp garantisce una stabilità sconosciuta a molti fondi stranieri

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Lo aveva già anticipato il direttore commerciale e marketing Stefano Maria Simei lo scorso giugno, quando la struttura era ancora in soft opening, ma ora arriva l’annuncio ufficiale: il prossimo maggio aprirà a Marsa Alam la prima proprietà a marchio Th Group in Egitto. Lo ha rivelato, nel corso della seconda edizione dell’Hotellerie Summit organizzato da Pambianco nella sede della Borsa di Milano, Graziano Debellini: “Portare all’estero le nostre gestioni è da tempo tra i nostri obiettivi. E in questo ci sta dando una mano anche il nostro tour operator Baobab“, ha spiegato il presidente della compagnia. Th è il infatti già il gruppo leader della montagna italiana, con un fatturato che nel segmento genera più di 50 milioni di euro all’anno. Buona anche la presenza sul mare. “Ora vogliamo perciò espanderci soprattutto nelle città d’arte italiane ed europee, con il piano di sviluppare a breve anche un prodotto a 5 stelle. Presto faremo dei nuovi annunci”.

L’espansione del gruppo è ovviamente supportata dalla presenza di un partner finanziario come Cdp, entrato nella compagine padovana nel 2017: “Si tratta di un sostegno importante – ha raccontato sempre Debellini -. Fino agli anni 2000 avevamo infatti una buona marginalità. In seguito, prima l’arrivo dell’euro e poi la crisi globale innescata dal fallimento Lehman Brothers ci hanno messo in difficoltà. Abbiamo quindi deciso di aprire il nostro capitale: nel 2011 è arrivo il gruppo Isa di Trento e sei anni più tardi Cdp: un fondo paziente che mira a valorizzare il territorio e che rimarrà sicuramente con noi almeno fino alle Olimpiadi invernali del 2026. Una prospettiva temporale che ci garantisce una certa sicurezza, al contrario di quello che avviene a volte con alcuni fondi internazionali che vengono da noi più da padroni che da partner“.

Oltra alla ristrutturazione e industrializzazione dei processi interni, l’apertura del capitale ha garantito a Th anche una crescita sostanziale dei volumi, passati dai circa 30 milioni di fatturato di inizio millennio ai 187 milioni di euro del 2023 con una marginalità del 4,7% (ebitda margin). La reddittività c’è, insomma, ma non è ancora elevatissima, “anche se chi consulta i nostri bilanci può vedere moltissimi ammortamenti – ha sottolineato Debellini -. Questo vuol dire che stiamo investendo e crescendo. Sono convinto che nel 2024 assisteremo a delle ottime sorprese. Mi aspetto un ebidta di almeno 10 milioni di euro. In fondo, negli Usa sono abituati ad aspettare cinque o sei anni prima di tirare le somme su una start-up. E noi siamo in linea da questa prospettiva”.

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