9 marzo 2023 10:22
Un nuovo gruppo di gestione alberghiera, che vuole diventare punto di riferimento degli imprenditori e delle realtà alberghiere che intendono lo sviluppo turistico come un’opportunità per valorizzare territori e tradizioni. Si chiama Egnazia Ospitalità Italiana e nasce dall’esperienza di Aldo Melpignano, imprenditore dell’hotellerie pugliese la cui avventura è iniziata nel 1996 con l’apertura della masseria San Domenico, noto inoltre per il resort lusso Borgo Egnazia. La nuova realtà già include alcune proprietà della famiglia Melpignano, tra cui la masseria Le Carrube a Ostuni, il Santavenere di Maratea, l’Hotel de Len di Cortina d’Ampezzo, nonché altre due aperture previste per il 2024: Castel Badia a Brunico e una struttura alle porte di Roma. L’obiettivo è quello di arrivare al 2027 con un portfolio di venti hotel. Il nuovo gruppo si affianca alla compagnia storica dei Melpignano, la San Domenico Hotels, che comprende tra gli altri, oltre alla masseria omonima, anche lo stesso Borgo Egnazia.
“I grandi operatori internazionali, che ammiro per il modo in cui hanno operato negli ultimi anni, manifestano una crescente attenzione nei confronti dell’Italia, e stanno acquistando o prendendo in gestione veri e propri gioielli su tutto il territorio, non solo nelle città primarie che erano l’unico interesse fino a poco tempo fa – spiega Aldo Melpignano -. Questo ha di sicuro portato nuove competenze e alzato il livello dell’ospitalità. In tale scenario, le strutture indipendenti si trovano di fronte a nuove sfide che richiedono maggiore qualità nei servizi, migliore preparazione e più efficienti strumenti gestionali. Egnazia Ospitalità Italiana si pone proprio l’obiettivo di affiancare queste realtà. Vogliamo mettere il nostro saper fare a disposizione di strutture iconiche o dal grande potenziale, per preservare la natura dell’ospitalità italiana che è fatta di un’accoglienza calda e spontanea e di un forte legame con il territorio”.
In questo percorso di promozione e valorizzazione dell’italianità si iscrive la collaborazione tra Aldo Melpignano e Red Circle, la società di investimenti immobiliari e ospitalità di Renzo Rosso, iniziata lo scorso anno con il Pelican Hotel di Miami. Inoltre, solida è anche la collaborazione con il gruppo Arsenale, avviata con la gestione del Santavenere. Nel 2022, le strutture del gruppo Egnazia hanno conseguito complessivamente un fatturato di 75 milioni di euro, offrendo lavoro a 840 collaboratori e favorendo, grazie all’approccio aziendale che punta a valorizzare i territori, un indotto economico importante su tutti i luoghi presidiati dagli hotel.
Egnazia conta oggi su una squadra manageriale dalla grande professionalità e competenza, che ha maturato esperienza in diversi settori dell’alto di gamma (dall’ospitalità, al settore automobilistico, alla moda): Maurizio Baietta è in particolare responsabile marketing & comunicazione, Massimo Comes si occupa di amministrazione, finanza e controllo, Giuseppe De Benedetto del commerciale, Eliseo Giannoccaro delle risorse umane, Emanuele Manfroi della gestione operativa, Andrea Ribaldone di ristorazione ed enogastronomia. Inoltre, anche in questa nuova avventura, Aldo Melpignano è accompagnato professionalmente dal prezioso supporto di sua moglie Camilla Vender Melpignano.
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«Bto nasce da un’intuizione pubblica, infatti è uno dei rarissimi eventi totalmente pubblici esistenti in Italia, in cui la pubblica amministrazione, nel mettere in campo una grande campagna di comunicazione digitale si rende conto che però, se non c’è una base di operatori che siano formati per essere al passo con quella innovazione, il rischio è che la forbice diventi sempre più grande. - spiega Francesco Tapinassi, direttore scientifico di Bto -. Ha un’enorme forza dirompente e innovativa. Quindi da una parte siamo ancorati a quello che succede oggi, ma abbiamo anche uno sguardo verso il futuro e con quest’idea che un evento anno su anno serve a mantenere costante l’attenzione alla formazione e all’aggiornamento».
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Balance
«Il tema che abbiamo scelto quest’anno è delicato: Balance - spiega Tapinassi - Da una parte faremo una riflessione più profonda sul rapporto tra l’evoluzione digitale e il fattore umano - che nel turismo è al centro della relazione. Dall’altra cercheremo un punto di equilibrio rispetto all’AI, che l’anno scorso era la grande novità. A un anno di distanza iniziamo a comprendere come utilizzarla nel nostro settore. Vogliamo capire come si sia evoluto questo strumento nelle sue varie declinazioni nel nostro settore e che cosa stia emergendo rispetto alle considerazioni fatte nella precedente edizione di Bto.
«Nella conferma del nostro principio fondante, che è quello che la tecnologia è sempre fatta dagli uomini per gli uomini, quindi è amica. Non abbiamo timori. Comprenderne meglio le funzioni anche in termini prospettici e di futuro serve al sistema delle imprese, alla governance pubblica e privata e a comprendere meglio che vantaggi se ne possano trarre. Oggi i turisti si aspettano dall’AI una capacità di elaborazione dei dati rivolta alla personalizzazione dei servizi. Anche in questo bisogna trovare un Balance, perché gli strumenti digitali porterebbero in qualche modo a massificare la qualità del servizio. In realtà l’aspettativa è esattamente l’opposto. È un’apparente contrapposizione che richiede un equilibrio, un nuovo bilanciamento. Di questo parleremo in Bto quest’anno».
Grande portata
Ancora una volta l’evento sarà di grande portata. «Saremo circa 300 relatori, con la nostra attenzione al taglio pragmatico: si parlerà non di quello che “si potrebbe fare”, ma di quello che si fa davvero. Bto sarà una sorta di grande agorà, una piazza in cui si condivideranno le esperienze e dove affrontare i problemi. Proprio questo taglio ha portato a Bto un pubblico affezionato: un pubblico che trova delle risposte. Al centro di tutto è sempre l’uomo, perché la nostra idea è che gli strumenti debbano aiutare a recuperare tempo nelle funzioni meno importanti e interessanti. Si parla quindi di una tecnologia amica che aiuta l’impresa a capire, conoscere, dare migliori servizi. Il visitatore, da parte sua, avrà informazioni più intelligenti. È una dimensione di marketing sempre più friendly e vicino su cui ci piace ragionare».
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[post_content] => E' stato un 2024 davvero brillante quello del Chia Laguna, complesso sardo che include i tre indirizzi Conrad Chia Laguna Sardinia, Baia di Chia Resort Sardinia, Curio Collection, e Hotel Village: "In estate abbiamo registrato numeri record, con i ricavi medi per camera disponibile cresciuti del 18% (revpar) e un tasso di occupazione a luglio e agosto vicino al 100%. grazie alla domanda sia italiana, sia internazionale", spiega il general manager del complesso, Marco Pedna.
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Chia mira infatti ad attrarre non solo i viaggiatori che desiderano il relax fronte mare, ma anche gli appassionati di sport e di scoperta. Il resort quest'anno ha arricchito ulteriormente la propria offerta sportiva con nuove Academy dedicate per grandi e piccoli ospiti. Oltre ai due beach club del resort, sulle spiagge di monte Cogoni e dune di Campana, gli amanti del mare non lontano trovano cala Cipolla e Tuerredda, fra le più suggestive della costa. Dal resort si può partire inoltre per gite a cavallo fino a capo Spartivento o in barca lungo il litorale di Chia. Per gli amanti del wellbeing, la Conrad Spa propone percorsi benessere con vasche idromassaggio nel verde e trattamenti legati al territorio. L’intrattenimento serale, con spettacoli e musica dal vivo, completa l’offerta insieme alle diverse specialità gastronomiche proposte negli undici ristoranti del resort, per un vero e proprio viaggio gastronomico.
E poi c'è il tema sostenibilità: “Notizia di questi ultimi giorni, l’Hotel Village ha ottenuto la certificazione internazionale Biosphere: un importante riconoscimento al nostro impegno in gesti concreti verso un modello di turismo/ospitalità eco-compatibile”, conclude Pedna. Lo standard Biosphere si basa sui 17 obiettivi di sviluppo sostenibile identificati tramite l’analisi e gli indicatori dell’Unwto del Global Compact, dell’Ue e dei criteri del Global Sustainable Tourism Council (Gstc).
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Quirino Falessi
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[post_content] => L'aeroporto di Salerno-Costa d'Amalfi macina nuovi record: lo scorso 1° novembre lo scalo ha sfiorato i 2.800 passeggeri in un solo giorno (2.787 per la precisione), numero che ha consentito allo scalo di arrivare a quota 107.000 viaggiatori dall'inizio delle operazioni, lo scorso 11 luglio.
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[post_content] => Un Capodanno in montagna classico ma arricchito di esperienze originali adatte a tutti, coppie, famiglie e amici. Valle d’Aosta Vacanze, operatore specializzato in soggiorni e itinerari nella più piccola regione d’Italia, ha creato una serie di proposte per il Capodanno all’insegna del benessere, della buona tavola, della cultura e della tradizione.
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[post_content] => Neos ha inaugurato ieri, 30 ottobre, la nuova rotta da Milano Malpensa a Lagos, in Nigeria: il collegamento viene effettuato una volta alla settimana (il mercoledì) con un Boeing 737-8 Max.
L'operativo prevede decollo da Milano alle ore 17.45 e arrivo a Lagos alle 23:45 (Gmt+1) e rientrerà alle 00.55 del giorno successivo con atterraggio in Italia alle 07:00.
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The Social Hub, buona la prima. E' bastato un solo tentativo alla compagnia di ospitalità ibrida con base ad Amsterdam, già nota con il nome di The Student Hotel, per ottenere la certificazione B Corp. Il gruppo ha infatti conquistato 107,1 punti su un massimo di 200, mentre la media è di 94. Per fregiarsi del riconoscimento della non-profit ideatrice del movimento delle B Corporation, i candidati devono in particolare raggiungere una quota di riferimento di almeno 80, fornendo al contempo prove di pratiche della loro responsabilità dal punto di vista sociale e ambientale in materia di approvvigionamento energetico, gestione di rifiuti e acqua, retribuzione dei lavoratori, diversity e trasparenza aziendale.
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“Si tratta di fare un discorso concreto - sottolinea la direttrice della sostenibilità e dell'impatto di The Social Hub, Amber Westerborg -. Non ci si può nascondere: diventare una B Corp significa essere tenuti a rispettare i più alti standard sociali e ambientali, dove onestà e trasparenza sono fondamentali. Questa è una pietra miliare nel nostro percorso, perché riflette al meglio chi siamo come comunità, l'impatto che abbiamo e dove vogliamo arrivare. Le persone che frequentano i nostri hub potrebbero infatti non notare grandi differenze, perché ci siamo allineati ai principi delle B Corp fin dall'inizio. Diventare una B Corp conferma perciò chi siamo e cosa rappresentiamo”.
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