14 March 2025

Diventerà un hotel l’ex caserma Vittorio Veneto di Firenze

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ALFREDODIANAPiano di riqualificazione per l’ex caserma Vittorio Veneto in Costa San Giorgio, nei pressi del centro storico di Firenze, un complesso architettonico risalente all’anno 1000, nato dalla fusione di due antichi conventi e fino al 1998 sede della Scuola di sanità militare. Ad acquistarlo è stata la famiglia Lowenstein, proprietaria anche della tenuta medicea di Cafaggiolo, in Mugello e titolare dell’impresa Lionstone, specializzata nel settore immobiliare dell’ospitalità e residenziale. Nella sua attività, la famiglia ha contribuito a definire il panorama di numerose località, con proprietà come il Ritz-Carlton Hotel, South Beach, Hilton Hotel Curaçao, Epic Residences & Hotel ed altri. Il progetto prevede un investimento di 160 milioni di euro e l’occupazione di circa 250 persone, durante il cantiere ipotizzato in 30 mesi di lavori, e di 300 persone una volta divenuta operativa la struttura turistico-ricettiva. L’inizio dei lavori, dopo la proposta di variante urbanistica che sarà presentata al Comune di Firenze nei prossimi mesi, è previsto per la fine del 2017, con l’apertura della struttura nel 2020. I particolari sono stati resi noti in occasione del primo sopralluogo organizzato dalla proprietà alla presenza del sindaco Dario Nardella e delle autorità. La gestione e lo sviluppo dell’operazione è affidata alla Marzocco Investment & Development, società composta da un team di lavoro italiano, specializzata nella valorizzazione di edifici di pregio storico ed architettonico e nella loro trasformazione in strutture turistico-ricettive. «La scelta della Toscana è stata una scelta d’amore – hanno spiegato Alfredo e Diana Lowenstein (nella foto) – perché la bellezza e la varietà del suo territorio, la straordinaria ricchezza del patrimonio artistico-culturale delle sue città ci hanno da sempre affascinato. Il colpo di fulmine è scattato 50 anni fa, quando abbiamo trascorso la nostra luna di miele proprio a Firenze, scelta per la nostra grande passione per la storia della famiglia dei Medici e del Rinascimento. Oggi facciamo un primo importante passo verso il nuovo destino di questa struttura, con lo sviluppo di un progetto di valorizzazione che, dopo tanti anni di abbandono, ridarà lustro e vita ad un patrimonio di inestimabile valore. Ci proponiamo di offrire al mercato dell’ospitalità una proposta originale, di carattere esperienziale, capace di trasmettere le suggestioni di luoghi secolari che fanno parte della storia di questa città. Ci ripetiamo spesso infatti quello che è il nostro primo intento: non essere i proprietari del complesso immobiliare di Costa San Giorgio, esserne solo i custodi. Un bene mobile o immobile si può acquistare, si può vendere, ma un’eredità storica e culturale non si può mercanteggiare, si può solo custodire, preservare, conservare per i nostri figli e per i figli dei nostri figli».

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Recesso Altro aspetto già segnalato in precedenza dalle Associazioni è l’ipotesi di recesso per circostanze straordinarie per il quale non è proposto alcun emendamento che specifichi che queste circostanze sono limitate alle sole catastrofi naturali, pandemie etc, con il rischio che potrebbe essere interpretato come ricomprendente qualsiasi ipotesi di  impedimento personale del consumatore. Inoltre, viene proposto l’inserimento di un nuovo comma nell’articolo 12 che prevede la possibilità di annullare il viaggio con il rimborso integrale dei pagamenti effettuati in virtù di un avviso di sicurezza dell’Autorità  - “official  travel warning” -  emanato 28 giorni prima del viaggio. Si apre, infine, in questa revisione, anche una nuova ipotesi di gestione dei reclami con obbligo di risposta entro 21 giorni, con sanzioni pecuniare spropositate che arrivano  fino al 4% del fatturato annuo dell’operatore turistico. 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