24 November 2024

Fare squadra? Alcuni esempi di come nel turismo la rete è un’utopia

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Leggendo la mia provocazione di ieri sul “fare squadra”, Cesare Foa’ – che ringrazio – presidente di AdvUnite e presidente Campania di Aidid ha voluto dare un suo contributo che riteniamo illuminante sullo stato del turismo italiano e che qui riportiamo.

“Senza dire chi per primo avesse avuto questa idea a oggi la cosiddetta filiera turistica è pura utopia. Gli alberghi tagliano le commissioni alle agenzie ma danno fino al 25% a booking.com. I b&b e le società extralberghiere  se ne fregano delle agenzie.  I vettori aerei riducono arbitrariamente le commissioni diventando ridicole. E i tour operator pensano di ridurre le commissioni perché così possono mantenere una propria rete dai costi spesso altissimi.

Ognuno gioca per sè

Non parliamo poi dell’abusivismo dove tutti vendono viaggi. Intanto solo le agenzie di viaggi italiane hanno le garanzie gli altri no. Spesso dobbiamo lottare con gli organi che soprattutto in piccole città o paesi  non effettuano bene i controlli . Quindi in conclusione se il ministro vuol parlare di fare squadra basterebbe partire dalla legalità e dal rispetto dei ruoli: può imporli ?”.

Questa è la domanda di Foà, ma è anche la domanda di molte agenzie di viaggio e di molti player del turismo. Si ha come l’impressione che qui, né il ministro, né le federazioni, né le confederazioni possano fare niente. Perché insomma e diciamolo una buona volta, nel turismo ognuno gioca una partita a sè. E cerca di trarre il maggior profitto esclusivamente dalla propria attività. Non c’è rete, ci sono solo rapporti di lavoro, delle volte alla pari, delle altre volte no.

Giuseppe Aloe

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