16 July 2024

Prato, il progetto Tipo-Turismo Industriale punta sull’innovazione tecnologica

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Il progetto di Turismo industriale innovativo proposto dal comune di Prato si aggiudica un importante bando europeo. E’ stata confermata l’approvazione e il finanziamento da parte dell’Unione europea, per un valore complessivo di 600 mila euro, del progetto “SmiTour: Smart industrial tourism in the Mediterrean”.

Il progetto, che ha al centro l’esperienza di “TiPo-Turismo industriale Prato”, permetterà di studiare e sperimentare tecnologie avanzate e innovative da applicare all’esperienza di turismo industriale, attraverso strumenti come per esempio la realtà aumentata e la realtà virtuale.

Oltre al comune di Prato e al museo del Tessuto, il progetto coinvolgerà altri cinque partner nell’area del Mediterraneo che già lavorano sul turismo industriale e che, attraverso focus group transnazionali e una serie di innovation camp tematici, scambieranno buone pratiche e definiranno insieme le azioni da intraprendere per realizzare un piano d’azione per il turismo industriale intelligente, contribuendo così a diversificare il turismo e a stimolare la crescita sociale ed economica attraverso l’applicazione dell’innovazione tecnologica.

«Si tratta di un bel risultato per il turismo industriale, quindi importante anche per il nostro progetto TiPo dichiara l’assessore al Turismo del comune di Prato, Gabriele Bosi -. L’innovazione tecnologica è ormai un requisito fondamentale da applicare per valorizzare l’attrattività delle politiche del turismo. A partire da gennaio 2024 questo progetto ci permetterà di confrontarci con partner importanti e di definire insieme le azioni e gli strumenti innovativi per rendere il nostro turismo ancora più attrattivo e centrale per lo sviluppo dei nostri territori. Il progetto durerà 27 mesi e coinvolgerà partner provenienti da Spagna, Croazia, Slovenia, Grecia e Portogallo».

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Tanto più che a oggi non esistono fondi core paneuropei dedicati specificamente a questo settore. Il nostro obiettivo è perciò proprio quello di colmare questo gap. Il nuovo fondo avrà quindi una matrice core, arricchita da varie attività value-add\".\r\n\r\nStrategia multi-segmento e multi-uso per Edizione Property\r\n\r\nGli hotel rivestono un ruolo strategico pure per Edizione Property, società di gestione real estate della holding omonima della famiglia Benetton. \"Il nostro interesse è dimostrato anche dai progetti in pipeline: ne abbiamo attualmente in corso a Verona, a Firenze e in Puglia, mentre un altro paio potrebbe partire entro la fine dell'anno - ha rivelato l'amministratore delegato di Edizione Property, Mauro Montagner -. Si tratta di operazioni che realizzeremo in partnership con investitori terzi. La nostra è una strategia multi-segmento, che guarda sia ai resort, sia agli urban hotel, con un occhio di riguardo al segmento del lusso e un approccio multi-uso\".\r\n\r\nPiù value add che core per Castello sgr\r\n\r\nCastello sgr vanta un portfolio di 33 strutture ricettive, per un valore complessivo di circa 1 miliardo di euro, pari al 15% del totale delle masse gestite. L'asset management company acquisita da Anima sgr nel 2023 si concentra prevalentemente su investimenti value add. Circa un terzo delle proprietà è operato in franchising, un terzo in management e un terzo in locazione (in quest'ultimo caso si tratta soprattutto di alberghi midscale ed economy). \"Le strutture sono distribuite lungo tutto lo Stivale - ha sottolineato il portfolio manager della sgr, Michelangelo Ripamonti -. Di queste il 59% è rappresentato da proprietà cittadine dal taglio business e la restante parte da resort e strutture leisure con una prevalenza di indirizzi nel Centro Italia (51%). Le operazioni di riposizionamento (value add) rappresentano l'85% del totale, mentre la acquisizioni buy & hold (core) coprono il restante 15%\".\r\n\r\nFocus sui rendimenti. Si pensa anche a indici non tipici dell'immobiliare come i multipli dell'ebitda\r\n\r\nIn tema di rendimenti target le posizioni dei quattro investitori differiscono a seconda delle strategie di fondo delle rispettive realtà: \"Mi è difficile fornire una cifra specifica - ha detto Chiara Caruso di Cdp -. Posso però dire che i nostri investimenti sono sempre di medio - lungo periodo. Non cerchiamo quindi la doppia cifra percentuale, ma neppure valori attorno al 9%-10%. Per il resto, il ritorno deve essere adeguato al tipo di struttura e al rischio sotteso. E' chiaro per esempio che un'operazione di sale and lease back presenti minori incognite rispetto a un investimento di riqualificazione e riposizionamento, generando perciò aspettative differenti\".\r\n\r\nChe ogni contesto vada valutato singolarmente è ovviamente un discorso valido anche per Generali. \"Diciamo però che nei nostri fondi il rendimento target si situa attorno all'8% (irr a dieci anni), grazie al mix tra componenti core e value add - ha aggiunto Giustiniani -. Al momento le prospettive migliori le offre probabilmente il segmento lusso. Ma in questo caso le operazioni di riposizionamento richiedono ritorni adeguati, perché i costi oggi sono alle stelle\".\r\n\r\nRendimenti in linea con le condizioni di mercato per gli investimenti value add di Edizione Property. \"Il valore varia a seconda dei contesti specifici, ma siamo chiaramente in doppia cifra percentuale\", ha evidenziato Montagner. Per Ripamonti di Castello infine, in caso di locazioni si parla già di un 8%, mentre \"quando consideriamo investimenti value add con focus sulla parte operazionale passiamo generalmente a considerare altri indici come i multipli dell'ebitda, con rendimenti tradizionalmente più alti\".","post_title":"Fondi italiani e hotel, tra approcci core e value-add","post_date":"2024-07-09T09:21:30+00:00","category":["alberghi"],"category_name":["Alberghi"],"post_tag":[]},"sort":[1720516890000]}]}}

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