8 September 2024

Trademark: il 2023 anno della definitiva ripartenza per l’hotellerie italiana

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Per l’industria turistica italiana il 2023 è l’anno della definitiva ripartenza. Il ritorno in massa dei turisti internazionali e il recupero del business travel stanno delineando una performance che entro la fine dell’anno dovrebbe portare al pieno recupero dei flussi pre-pandemia. Soprattutto in quelle destinazioni dove più elevata è la quota del movimento turistico internazionale: oltre ai nordamericani, il 2023 sta infatti registrando il ritorno dei viaggiatori sudamericani e di quelli asiatici.

Secondo gli indicatori dell’Italian Hotel Monitor, elaborato da Trademark Italia, ai primi due positivi trimestri dell’anno ha fatto in particolare seguito un terzo trimestre 2023 che va in archivio con un risultato in crescita rispetto al 2022 per l’industria alberghiera italiana, sia in termini di occupazione camere (+2,7 punti percentuali), sia di prezzo medio camera (+10,4%). Si tratta di dati che, rispetto ai valori medi rilevati da Ihm nei primi sei mesi, si contraggono in virtù di una frenata del movimento turistico nazionale nei mesi più importanti dell’estate (luglio e agosto), cui ha fatto comunque seguito una decisa ripresa a settembre. Si conferma d’altra parte la tendenza positiva del movimento turistico business e ancor più di quello leisure internazionale che, stando alle prime indicazioni del mese di ottobre, continua ad affollare le principali città d’arte e d’affari italiane.

La buona performance del terzo trimestre 2023 consente di superare i numeri pre-Covid del 2019 anche in termini di occupazione camere per il periodo (+2,3 punti), mentre il prezzo medio camera, che era già da tempo oltre i livelli pre-pandemici, a causa anche della crescita dell’inflazione, ora si attesta al +10,4% rispetto al 2022 e al +27,7% rispetto al 2019. I dati confermano un buon andamento in tutte le tipologie ricettive, con il settore luxury (5 stelle) in crescita rispetto al 2022 per adr (+11%) e tassi di occupazione (+0,7 punti), il settore upscale (4 stelle) che cresce per adr (+8,4%) e toc (+3 punti) e il settore midscale (3 stelle) in crescita di +2,7 punti del toc e +11% di prezzo medio camera.

Analizzando l’andamento dei toc su scala nazionale, emerge che tutte le 39 città monitorate superano la simbolica quota (in termini gestionali) del 60%, con 29 location al di sopra del 70% di occupazione camere e cinque di queste attestate addirittura oltre l’80%: Rimini (89%), Como (84,6%), Pescara (81,7%), Roma (81,5%) e Pesaro (80,6%). Seguono Napoli con il 79,8%, San Marino con il 79,4%, Firenze con il 78%, Genova (76,7%), Cagliari (76,2%), Milano (76,1%) e Verona (76%). Al vertice della top 10 in termini di prezzo medio di vendita si conferma Venezia, con un adr 245,89 euro (+15% rispetto al 2022), davanti a Firenze (194,64 euro, +12,8%), Milano (188,76 euro, +9,7%), Roma (166,62 euro, +9,5%), Como (150,67 euro, +12,5%), Genova (117,03 euro, +8%), Napoli (116,26 euro, +9,8%), Bologna (109,98 euro, +7,1%), Palermo (107,98 euro, +12,7%), Bari (105,60 euro, +12,5%) e Bergamo (100,35 euro, +6,9%).

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