13 ottobre 2023 10:48
Segnali di ottimismo dall’Australia in attesa della piena ripresa dell’industria turistica prevista per il 2024. Favorita anche da un tasso di cambio favorevole, per la destinazione – secondo i dati dell’Australian Bureau of Statistics – , luglio 2023 è stato il terzo mese consecutivo in cui gli arrivi per vacanza hanno superato quelli per visita di amici e parenti.
“Nel 2023, la voglia di viaggiare ha raggiunto un picco senza precedenti” dichiara Eva Seller, regional manager Europa Continentale di Tourism Australia che, dati alla mano continua “l’Italia si colloca tra i 15 mercati chiave in termini di arrivi e di spesa media per i viaggi. Per l’anno conclusosi a luglio ’23 sono stati di 56.100 gli italiani contro i 77.000 registrati nel 2019, pari a una ripresa del 72% rispetto all’anno conclusosi a luglio 2019. Tre settimana la durata media dei soggiorni. La disponibilità di voli dall’Italia all’Australia dovrebbe tornare al 92% dei posti disponibili nel dicembre 2023 e quasi tutte le compagnie aeree hanno ripreso i collegamenti attraverso i loro principali gateway”
Quali sono le principali novità per il 2024?
“Da giugno a ottobre 2024 tornerà operativo il volo diretto Qantas da Fiumicino a Perth e Sydney” annuncia con soddisfazione Eva “ e ci sono molte nuove esperienze e prodotti turistici disponibili per i visitatori.”.
Molte le attività previste nei prossimi mesi anche per operatori e partner commerciali. A cominciare dall’Australian Tourism Exchange (Ate), il più grande appuntamento del settore turistico australiano, che nel 2024 tornerà per la prima volta dal 2015: si terrà al Melbourne Convention and Exhibition Centre (MCEC) dal 19 al 24 maggio 2024, con la partecipazione di delegati provenienti da 30 Paesi.
Tre le città italiane dove già in gennaio si terranno i Tourism Australia Roadshow: Milano (23/1), Roma (24/1)e Napoli (25/1). Tourism Australia, infatti, come ogni anno finanziario, gestisce in collaborazione con le organizzazioni turistiche degli Stati e dei Territori australiani (STOs) un programma educativo di familiarizzazione dedicato alle agenzie di viaggio certificate Aussie Specialist. Gli agenti di viaggio certificati sono formati da Aussie Specialist Trainer e dalle organizzazioni turistiche di South Australia Tourism Commission, Tourism Northern Territory, Tourism and Events of Queensland, Visit Victoria e Tourism Western Australia. L’obiettivo è fornire ai venditori di viaggi internazionali le conoscenze e le competenze necessarie per promuovere e vendere l’Australia come destinazione. In Italia gli agenti di viaggio iscritti al programma sono 982; e il numero totale di Aussie Specialist certificati è di 685.
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[post_content] => Durante la Pasqua mettersi in viaggio saranno 11,3 milioni di concittadini, di cui 2,7 milioni opteranno per la vacanza prolungata, incentivata dalla sequenza delle festività del 25 aprile e del Primo Maggio che, in questo 2025, andranno a cadere in prossimità delle vacanze pasquali. Il giro di affari complessivo si attesterà su 4,9 miliardi di euro.
Le “grandi partenze” sono previste per il Venerdì Santo, giornata in cui cinque milioni di italiani daranno il via al loro periodo di festa, in attesa di scartare la tradizionale colomba. Destinazione privilegiata resta il Belpaese per l’88% degli intervistati, mentre la chance dello “stacco” prolungato spingerà molti (12%) a scegliere mete estere.
In primis, sarà il soggiorno presso la casa di parenti o amici a orientare il grosso delle scelte, ma anche la soluzione dell’hotel registrerà un incremento, confermando la sua solidità tra le preferenze dei viaggiatori. Relax, passeggiate, esperienze enogastronomiche e il contatto con la natura saranno gli elementi principali che orienteranno le attività degli italiani per queste vacanze, principalmente dedicate al riposo.
Un test importante
“Le scelte degli italiani in occasione delle festività pasquali rappresentano per il comparto un test importante per poter immaginare l’andamento della stagione estiva in arrivo – ha dichiarato il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, a commento dei risultati dell’indagine realizzata da Tecnè per conto della Federazione – E’ interessante notare la puntualità con cui i viaggiatori hanno programmato le loro partenze: secondo la nostra ricerca infatti, le prenotazioni dei viaggiatori sono state effettuate con largo anticipo. Una tendenza che sembrerebbe riprendere il suo passo, dopo aver subito una battuta d’arresto a causa del disorientamento generale provocato a suo tempo dalla pandemia”.
“Questa fotografia del movimento turistico dei nostri concittadini nei giorni di Pasqua va considerata un ottimo segnale di recupero, soprattutto in relazione alla performance del “trimestre bianco”, periodo legato alle settimane sulla neve durante il quale si era registrato un calo di presenze”.
“I risultati dell’indagine ci consentono di tornare ad essere ottimisti, a sentirci nuovamente “in quota”. Resta il fatto che l’aumento del costo della vita non può che essere ragione di preoccupazione per il nostro comparto: non dimentichiamo che, per tre vacanzieri su quattro, è stato proprio il problema degli aumenti ad influenzare le scelte di viaggio, spingendo la maggior parte di essi a ridurre le spese generali e la stessa durata della vacanza”.
“Ciò che questi dati evidenziano – ha concluso Bocca – lascia sperare di poter avere maggior respiro, soprattutto nella prospettiva che ci troviamo di fronte: quella di approcciare con il massimo della competitività la stagione alta che ci aspetta”.
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[post_content] => Il Portogallo guarda al futuro e nel 2025 vuole confermarsi come una delle destinazioni apprezzate dai turisti italiani che cercano cultura, natura, esperienze autentiche e gastronomia.
Nel 2024, secondo l’Istituto Nazionale di Statistica, il settore ricettivo portoghese ha registrato un totale di 860,7 mila ospiti italiani per complessivi 1.992,2 mila pernottamenti, corrispondenti a una crescita rispettivamente del +4,5% e del +1,8% rispetto al 2023. In termini globali il 2024 ha segnato un record storico: i visitatori del Portogallo sono stati 31,6 milioni, con 80,3 milioni di pernottamenti e un aumento del +4%.
L’inizio del 2025 segna invece un calo degli arrivi dall’Italia del 3,5% rispetto all’anno prima. Dal punto di vista dei pernottamenti del corso del 2024 le nazioni con i numeri più alti sono state il Regno Unito, quindi la Germania e la Spagna. L’Italia si attesta al quarto posto con il 3,5% del totale
«La nostra strategia passa per una continua crescita basata sulla diversificazione dell’offerta, sugli investimenti nella qualificazione dei servizi e sulla valorizzazione dei territori - afferma Marcelo Rebanda, direttore della Delegazione Italia Turismo del Portogallo (nella foto) -. Vogliamo che il Portogallo continui a essere una destinazione sostenibile e responsabile. Per questo investiamo nella promozione di iniziative che abbiano un impatto positivo sui territori, sull’ambiente e sulle comunità locali. Lo dimostra la campagna lanciata l’anno scorso dall'Ente Turismo del Portogallo. Con il claim “Is not tourism, its futourism” voleva posizionare il Portogallo in prima linea nel turismo del futuro. Destinazioni, organizzazioni e turisti dovevano lavorare insieme nella costruzione di un turismo più inclusivo adottando un nuovo modo di viaggiare: vivendo dall'interno ciò che si visita, immergendosi nei luoghi e nelle tradizioni e incontrando le persone, i locali. Perché residenti e viaggiatori sono parte dello stesso progetto.
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[post_content] => Si è svolta a Casablanca dal 4 al 7 aprile la ConnAction di Welcome Travel Group, l’evento aggregativo annuale del network (partecipato per il 50% ciascuno da Alpitour e Costa Crociere), che ha oltre 2.600 agenzie affiliate e quest’anno ha riunito in Marocco 1.380 agenti di viaggio delle reti Welcome Travel e Geo e 65 partner commerciali. «È un momento che non ha eguali nella storia della distribuzione turistica organizzata, realizzato in una destinazione estera: per la numerica dei partner, degli agenti presenti e dei servizi che eroghiamo, ma anche per quelle che sono le professionalità che siamo riusciti ad aggregare - ha spiegato Adriano Apicella, amministratore delegato di Welcome Travel Group -. Il nome ConnAction ben esprime quello che ci serve in questo contesto di mercato: connessione e azione. Credo che il network sia l'anello di congiunzione tra quella che è la distribuzione e la produzione, che prevede anche la tutela che diamo alla distribuzione organizzata rispetto a quelli che sono i nostri veri competitor: il mondo delle piattaforme online e dei grandi aggregatori. L'azione è la seconda componente della ConnAction perché dobbiamo agire, creando un differenziale per le agenzie di viaggio».
Sul palco si sono succeduti i protagonisti dell’evento. Dopo l’interessante intervento dell’economista Andrea Giuricin sul tema Turismo, travel e trasporti: sfide e opportunità, Apicella ha sottolineato che i numeri sono incoraggianti: «Abbiamo il 13% di agenzie in meno, ma il 22% di volume in più e il +4% di clienti. Dovremo però pagare per altri quattro anni i debiti delle misure di sostegno alla liquidità del periodo Covid. Ma se non riusciamo a fare margini non possiamo onorare i debiti» ha proseguito, entrando nella difficile tematica della direttiva pacchetti, che ha suscitato dure reazioni in Italia, tra le quali la nota lettera di Pier Ezhaya.
«Dobbiamo difendere il turismo organizzato - ha affermato il general manager tour operating di Alpitour -. Ci avevano dati per morti come sistema prima con l’arrivo di Internet, poi con le torri Gemelle e quindi con il Covid. Ma siamo sopravvissuti. Ora si dice che l’Ai ci sfratterà e ci farà sparire. Sicuramente porterà dei cambiamenti, ma il settore può e deve governarli e accoglierli. Dobbiamo realizzare cose indimenticabili che facciano tornare il cliente. Per quanto ci riguarda, stiamo investendo tanto: sulla tecnologia e sugli asset, come la nostra flotta aerea e gli alberghi. Investiamo anche in comunicazione e nel creare quella qualità che porta alla fidelizzazione».
Ha preso quindi la parola Luigi Stefanelli, worldwide salese vicepresident di Costa Crociere. Da dieci anni la compagnia è azionista di Welcome Travel Group: un pilastro fondamentale nella distribuzione: «Le adv sono il canale più importante della nostra strategia: a loro vengono dedicati servizi, strumenti e iniziative commerciali. La nostra ricerca è continua. Sono in particolare in programma importanti novità sul fronte delle escursioni».
In primo piano, in particolare, le Sea Destinations nate nel giugno del 2024 come mete da vivere durante la navigazione: «Stanno riscuotendo un grande successo. Mentre si è a bordo la nave rallenta e succede qualcosa. Mi ha stupito e rallegrato vedere centinaia di persone che si svegliano all’alba per consumare una colazione caprese davanti ai faraglioni di Capri. È un messaggio potente. Sulla nave viene allestito un set con colori e sapori, di cui il viaggiatore è protagonista. Oggi abbiamo portato le Sea Destinations su quasi tutti i nostri itinerari. È stato impegnativo, ma siamo certi che sia la direzione giusta».
Importante anche l’intervento di Carlo Stradiotti, ceo di Neos, che ha parlato della compagnia aerea parte di Alpitour World, dinamica e fondata su innovazione, attenzione al cliente e qualità. Neos raggiunge oggi oltre 60 destinazioni business e leisure nel mondo con 16 aeromobili, a cui se ne aggiungeranno altri due entro l’estate. A fare da cornice alla ConnAction l’intervento di Achraf Fayda, ceo dell’Office national marocain du tourism (Onmt), che ha sottolineato come nel corso di questi dieci anni il governo abbia investito un milione di euro nel settore turistico: «Oggi il Marocco sta vivendo un momento importante nella sua storia. Siamo tra le principali destinazioni turistiche dell’Africa e guardiamo al Mediterraneo. È un’ambizione che si basa su un potenziale concreto e tangibile»
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[post_content] => Prosegue la crescita del gruppo Gattinoni, che chiude il 2024 a quota 747 milioni di euro di fatturato lordo (+9%). Molto bene anche le marginalità operative lorde, che anzi mettono a segno un incremento ancora maggiore (+20%), raggiungendo un ebitda di 17,1 milioni. "Un dato, quest'ultimo, che andrebbe confrontato con il giro d'affari indicato a bilancio, basato sul valore delle commissioni e non dei ricavi lordi. A quel punto la marginalità sale a oltre il 5%: un valore molto positivo per un settore come il travel, che sappiamo tutti essere fragile da questo punto di vista", spiega il fondatore e presidente della compagnia, Franco Gattinoni.
Focus sulle marginalità
Ecco allora che anche per quest'anno le strategie del gruppo si concentreranno soprattutto sull'ulteriore miglioramento delle marginalità. Il tutto senza tralasciare gli obiettivi di crescita del business, che puntano al superamento degli 800 milioni di fatturato nel 2025 per poi raggiungere la significativa soglia del miliardo nell'esercizio successivo: "Cresceremo per linee interne ma non solo - aggiunge Gattinoni -. In questi primi sei mesi dell'anno concluderemo il processo di riorganizzazione aziendale avviato l'anno scorso, per poi chiudere alcune acquisizioni nella seconda parte del 2025 le cui trattative sono già in stato avanzato". Nessun dettaglio per ora sulle operazioni in corso, ma solo qualche velato accenno all'obiettivo di raggiungere quota 100 agenzie di proprietà (ora sono un'ottantina), nonché al rafforzamento dell'area prodotto ed eventi.
Aprile record
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Per il momento il gruppo sta rispettando la tabella di marcia anche grazie a un aprile record, che beneficia della straordinaria sovrapposizione di ferie pasquali e ponti festivi di quest'anno. "Il tema piuttosto sarà agosto, mentre appaiono più brillanti luglio e settembre - sottolinea l'a.d. della business unit travel, Mario Vercesi -. La questione è soprattutto legata ai prezzi. Ma stiamo lavorando con accordi ad hoc, per non farci trovare impreparati non appena i flussi di prenotazione torneranno a crescere, presumibilmente a maggio".
Questione prezzi
La questione è quella solita degli ultimi due-tre anni: il mercato registra molto advance booking e sotto data, a discapito del periodo intermedio. E agosto non raggiunge più i picchi di una volta, con gli italiani che spostano in parte le richieste sui due mesi vicini: "Le agenzie hanno spesso il polso immediato della situazione - rivela Gattinoni -. Solo che i fornitori a volte provano a tenere, sperando in una successiva ripresa della domanda, per poi abbassare significativamente le tariffe all'ultimo minuto. Una dinamica che noi vogliamo assolutamente evitare".
Molto bene l'Egitto. Usa in sofferenza
A soffrire in questo momento è soprattutto il Mediterraneo europeo, in primis il mare Italia, ma anche Spagna e Grecia, che hanno visto un deciso rialzo dei prezzi. Discorso opposto per il Nord Africa, che invece sta tornando prepotentemente in auge, soprattutto l'Egitto le cui quotazioni rimangono fortemente competitive. Infine una parola sugli Usa, destinazione che comincia a mostrare qualche segno di sofferenza a seguito dei comportamenti ondivaghi del nuovo presidente Trump: "Specialmente per quanto riguarda il business travel - conclude Gattinoni -. Ma non solo: avvertiamo un po' di disaffezione verso la meta, persino antipatia. Fino a pochi mesi fa nell'immaginario viaggiare verso gli Stati Uniti significava andare nel paese della libertà". Oggi, a livello di sentiment, per molti non è più così.
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La Ras Al Khaimah Tourism Development Authority (Raktda) amplia il team della leadership con la nomina di Brent Anderson, chief commercial officer e di Emil Petrov, vice president of strategy and insights.
Brent Anderson entra a far parte di Raktda per guidare la strategia commerciale del turismo dell’emirato. Con oltre trent’anni di esperienza nel marketing strategico del turismo, nello sviluppo di partnership e nel coinvolgimento degli stakeholder maturata presso Tourism Australia, Anderson guida i team commercial tourism destination di Raktda, supervisionando diversi settori ed è responsabile della strategia commerciale turistica dell’Emirato, con un focus sull’espansione delle partnership globali, sul potenziamento della connettività aerea e sulla promozione della marketing awareness, delle comunicazioni e degli eventi attraverso campagne strategiche e di engagement a livello globale.
Emil Petrov entra a far parte di Raktda come vice president of strategy and insights, portando con sé oltre 15 anni di esperienza nella leadership strategica nei settori del turismo e delle telecomunicazioni. All’interno di Raktda, è responsabile della definizione della visione turistica a lungo termine di Ras Al Khaimah, dell’allineamento degli stakeholder e del rafforzamento delle capacità di analisi e gestione dei dati dell’emirato.
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[post_content] => Cresce l'offerta Perù di Mistral Tour, che nel catalogo marzo-dicembre 2025 ha inserito 16 itinerari pensati per svelare una destinazione dove il viaggio della vita non basta più. “Gli italiani considerano il Perù una destinazione one-shot e finiscono per voler visitare le mete di più grande richiamo turistico, prima fra tutte Machu Picchu - spiega l'amministratore delegato dell'operatore di casa Quality, Michele Serra -. Da quando è stato introdotto il numero chiuso per l’accesso al sito archeologico, è però emersa l’opportunità di far scoprire mete altrettanto affascinanti e fuori dai circuiti tradizionali, grazie alle quali gli arrivi nel Paese stanno oggi vivendo un nuovo boom. Noi stessi prevediamo un +15% di crescita della programmazione 2025, rispetto a un andamento già di per sé molto positivo e non più dipendente dagli andinisti, cioè dagli appassionati di trekking sulle Ande, come unici repeaters”.
Il nuovo catalogo Perù-Bolivia-Ecuador-Galapagos non rinuncia dunque ai grandi classici, ma li integra in circuiti che valorizzano nello specifico le passioni di diverse tipologie di viaggiatori: ci sono per esempio le due nuove proposte Perù Experience (15 giorni) e Perù Active (15 giorni), dove l'enfasi è data anche all’eccellenza culinaria del paese o a escursioni in bicicletta, in buggy e al surfboarding in mezzo alle dune, così come un Party Perù (11 giorni) e un Amazing Perù, nei quali scegliere personalmente cosa visitare di giorno in giorno o dedicarsi maggiormente al trekking seguendo percorsi dalle montagne Arcobaleno sino alle rare formazioni vulcaniche in sillar. E ancora: possibilità di esplorazioni in Bolivia (i Tesori delle Ande - Perù e Bolivia, 15 giorni) o nelle Galapagos (Meraviglie del Perù e Galapagos, 13 giorni), per arrivare a programmi di lusso (Perù prestige, 11 giorni) e in versione fai-da-te, ma pur sempre basati sugli itinerari dei tour di gruppo (Perù in libertà).
Una tale vastità di offerta significa però anche riconoscere i limiti di certi itinerari e orientare la domanda in funzione di ciò che il singolo viaggiatore è davvero in grado di sostenere: se occorre dormire a 3.800 metri in quota o superare passi a oltre 5 mila metri di altitudine, è fondamentale diversificare l’offerta per non trasformare un viaggio mozzafiato in un viaggio in apnea. Al tempo stesso, collegamenti aerei meno competitivi rispetto al mercato europeo, nordamericano o asiatico implicano un attento investimento, affinché la spesa maggiore non resti solo quella dedicata al viaggio, finendo poi per penalizzare la mobilità sulla destinazione. Le regolamentazioni in vigore sui siti esposti all’overtourism, infine, inducono a una maggiore flessibilità sia in termini di periodo di partenza, sia di scelta degli itinerari, richiedendo una preparazione al viaggio che limita i grandi numeri, ma può perciò valorizzare al meglio il potere di spesa e la qualità delle dmc.
Tutti aspetti commercialmente strategici su cui quest’anno Mistral Tour punta a organizzare nuovi webinar per le agenzie di viaggio, così come nuovi eventi a Casa di Quality Group, dal momento che la destinazione riscontra un interesse crescente, con una media di partecipanti attorno al 10% in più rispetto ad altre proposte. Segno che le stesse agenzie sono in cerca di ulteriori suggestioni e informazioni tecniche aggiornate, onde non correre il rischio di appiattire le vendite su un prodotto certamente apprezzato ma, come provano le stesse rilevazioni del ministero del Turismo, ancora troppo circoscritto all’area di Lima e dei territori meridionali (55,1%).
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[post_content] => Cresce il network di Finnair attraverso i Paesi Nordici, con l'aggiunta di collegamenti verso le città più richieste e l'introduzione della nuova rotta per Alta, nel nord della Norvegia.
Dal prossimo 29 marzo, e fino al 22 ottobre 2026, la compagnia volerà ad Alta, via Kittilä, cinque volte a settimana, con un Atr da 68 posti. Conosciuta per la sua natura artica, le numerose attività all’aperto e l’aurora boreale, Alta è diventata negli ultimi anni una meta sempre più popolare anche per le crociere.
La città di Tromsø, sulla costa norvegese, sarà servita nell'estate 2026 con cinque voli a settimana da Helsinki, via Rovaniemi: fino ad ora, questo volo, operato con un aereo Atr, era disponibile solo nella stagione invernale. Finnair aumenterà anche i voli tra Ivalo e Kirkenes, portando le frequenze settimanali a cinque nell'estate del 2026, due in più rispetto all’estate precedente.
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[post_content] => Stati Uniti ormai sempre più spesso in bilico nelle scelte dei viaggiatori: lo scenario che nelle ultime settimane andava profilandosi è ora confermato anche dalla recente analisi realizzata da Mabrian, la piattaforma parte di The Data Appeal Company – Almawave Group.
Se non una vera e proprio inversione di rotta quella della domanda di viaggio da sempre elevata verso gli Usa, è però un cambiamento a tutti gli effetti quello indotto dalle politiche e dagli annunci dell'amministrazione statunitense, che condiziona le intenzioni di viaggio verso la destinazione.
Mabrian ha studiato il comportamento spontaneo delle ricerche di voli verso gli Stati Uniti analizzando l'indice Share of Flights Searches per gli Stati Uniti, che indica il grado di interesse del mercato per la destinazione in base all'andamento delle ricerche di voli e indipendentemente dalle prenotazioni confermate. I dati rivelano uno spostamento dell'interesse globale verso gli Stati Uniti per il 2025, con variazioni significative tra le regioni.
Mercati chiave quali Unione europea, Regno Unito, Germania, Francia e Italia registrano una diminuzione di interesse, in particolare all'indomani dell'insediamento presidenziale del gennaio 2025.
Complessivamente, l'intenzione di viaggio dei 27 Paesi Ue verso gli Stati Uniti è diminuita di -0,4 punti percentuali rispetto all'anno precedente, con l'indice della quota di ricerche che si è attestato al 5,4% a fine marzo. Questa percentuale implica che gli Stati Uniti concentrano il 5,4% del totale delle ricerche di voli avviate dai 27 Paesi dell'Ue nel periodo analizzato.
La domanda britannica, sebbene inizialmente colpita, ha iniziato a riprendersi - superando brevemente i livelli dello scorso anno a metà marzo - rendendo il Regno Unito l'unico mercato europeo analizzato a mostrare chiari segni di ripresa. Sebbene le prenotazioni lorde siano leggermente diminuite a febbraio (-1,1%), sono aumentate a marzo (+1,6%), suggerendo una crescente fiducia dei viaggiatori britannici.
La Germania e l'Italia hanno registrato un calo vicino a -1 punto percentuale rispetto al 2024, indicando una crescente incertezza tra i viaggiatori. Nel frattempo, le intenzioni di viaggio dalla Spagna sono rimaste stabili per tutti i primi tre mesi del 2025.
“Questi dati sottolineano la sensibilità dei mercati europei agli sviluppi geopolitici in altri continenti - spiega Carlos Cendra, partner e direttore marketing e comunicazione di Mabrian -. Sebbene la domanda di viaggi sia sempre in grado di resistere, improvvisi cambiamenti politici o ulteriori difficoltà a visitare il Paese proiettano un'immagine meno amichevole degli Stati Uniti come destinazione, che potrebbe influenzare le intenzioni di viaggio nel breve e medio termine”.
La ricerca identifica tre scenari regionali distinti per le intenzioni di viaggio dalle Americhe e dall'Asia. Giappone e Brasile mostrano una tendenza al declino della domanda di ispirazione.
Il mercato canadese rivela come la quota dell’indice di ricerca (22,3%) sia rimasta piuttosto stabile da gennaio 2025, mostrando un andamento della domanda ispirazionale simile a quello dell’anno scorso, ma l’intento di viaggio non si sta convertendo in prenotazioni effettive come nel 2024, poiché i passeggeri prenotati sono diminuiti (-15,7% a febbraio e -14,5% a marzo). A fine marzo, la domanda canadese stava guadagnando slancio, i passeggeri confermati crescevano del 18,7% anno su anno. Un andamento che, secondo Mabrian, dipenderà dagli sviluppi delle prossime settimane.
“Le intenzioni di viaggio e l'andamento delle prenotazioni nel periodo successivo all'annuncio dei dazi riflettono chiaramente una maggiore volatilità e incertezza - osserva Mirko Lalli, ceo of The Data Appeal Company -. Sebbene marzo abbia mostrato segni di ripresa rispetto a febbraio, le prospettive rimangono altamente imprevedibili, in quanto strettamente legate ai cambiamenti delle politiche internazionali e al modo in cui i viaggiatori percepiscono la stabilità globale.”
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Conosciuta per la sua natura artica, le numerose attività all’aperto e l’aurora boreale, Alta è diventata negli ultimi anni una meta sempre più popolare anche per le crociere.\r\n \r\nLa città di Tromsø, sulla costa norvegese, sarà servita nell'estate 2026 con cinque voli a settimana da Helsinki, via Rovaniemi: fino ad ora, questo volo, operato con un aereo Atr, era disponibile solo nella stagione invernale. Finnair aumenterà anche i voli tra Ivalo e Kirkenes, portando le frequenze settimanali a cinque nell'estate del 2026, due in più rispetto all’estate precedente.\r\n \r\n“Le destinazioni del Nord attirano sempre più viaggiatori in cerca di esperienze autentiche a contatto con la natura, anche durante l'estate - spiega Perttu Jolma, vice presidente del network del vettore -. 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I dati rivelano uno spostamento dell'interesse globale verso gli Stati Uniti per il 2025, con variazioni significative tra le regioni.\r\n\r\nMercati chiave quali Unione europea, Regno Unito, Germania, Francia e Italia registrano una diminuzione di interesse, in particolare all'indomani dell'insediamento presidenziale del gennaio 2025.\r\n\r\nComplessivamente, l'intenzione di viaggio dei 27 Paesi Ue verso gli Stati Uniti è diminuita di -0,4 punti percentuali rispetto all'anno precedente, con l'indice della quota di ricerche che si è attestato al 5,4% a fine marzo. Questa percentuale implica che gli Stati Uniti concentrano il 5,4% del totale delle ricerche di voli avviate dai 27 Paesi dell'Ue nel periodo analizzato.\r\n\r\nLa domanda britannica, sebbene inizialmente colpita, ha iniziato a riprendersi - superando brevemente i livelli dello scorso anno a metà marzo - rendendo il Regno Unito l'unico mercato europeo analizzato a mostrare chiari segni di ripresa. 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