18 October 2024

Aeroporti, un futuro dove fare sistema: per rilanciare il turismo e superare le crisi

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Aeroporti e turismo possono e devono scrivere insieme le pagine dello sviluppo futuro. Come? Semplicemente facendo sistema. La prospettiva per il comparto aeroportuale nazionale, elemento essenziale della filiera del turismo italiano, di una ripresa che sembra ormai dietro l’angolo, e che purtroppo dovrà probabilmente fare i conti anche con gli effetti del terribile conflitto in Ucraina, sono stati gli argomenti al centro del convegno online “Gli aeroporti oltre la pandemia: Come ripartire?”, organizzato da Aeroporti 2030.

“Di cosa ha necessità il settore? – si chiede Alfonso Celotto, presidente dell’associazione -. Abbiamo bisogno di certezza di regole, prevedibili e uguali”. La ripresa è quasi dietro l’angolo, ma purtroppo dovrà fare i conti anche con gli effetti del conflitto Russia-Ucraina. Intanto, la questione ristori, fondamentali per ripartire, aveva preso forma: “La prima parte dell’iter normativo è stata completata, siamo in arrivo con la prima tranche e questo rappresenta un punto importante per la ripartenza degli aeroporti”. 

Il ministro del turismo Massimo Garavaglia, assente a causa della concomitanza con il Cdm convocato d’urgenza per trattare la crisi in Ucraina, ha sottolinea nel suo messaggio di saluto come “la caduta delle ultime restrizioni darà in ogni caso respiro agli operatori del settore turistico, stimolando la ripartenza dei flussi di viaggiatori in arrivo nel nostro Paese. L’auspicio è che l’iter verso la totale riapertura possa procedere secondo le tappe programmate e che entro la prossima estate possano nuovamente registrarsi volumi pari a quelli pre-pandemici, lasciandoci alle spalle l’emergenza sanitaria e la crisi bellica”.

“Dobbiamo porci insieme al nuovo mondo fatto di grandi imprevisti e difficoltà da superare – sostiene Monica Scarpa, ad del Gruppo Save, che gestisce gli scali del Polo aeroportuale del Nord Est -, dobbiamo fare sistema, gli aeroporti devono sì confrontarsi con le compagnie aeree, ma non si può parlare di turismo senza parlare di flussi di persone, senza parlare con i tour operator o di intermodalità, o ancora di integrazione di una catena di valore trasversale tra tutti gli operatori e non solo verticale”. L’occasione delle prossime Olimpiadi invernali non deve essere sprecata: “Come Save stiamo portando avanti con Rfi il progetto di collegamento dell’aeroporto di Venezia con la rete ferroviaria, che sarà pronto proprio per le Olimpiadi 2026″.

“Siamo convinti che sia fondamentale sviluppare un nuovo turismo sostenibile e di qualità, in collaborazione con la filiera turistica italiana, per il rilancio economico del comparto e del Paese” afferma Fabio Lazzerini, ad e direttore generale di Ita Airways, che osserva come, nello specifico, un contributo diretto del vettore allo sviluppo del turismo passi dal “colmare il gap storico dei collegamenti diretti intercontinentali: quel traffico a maggior valore aggiunto e che alimenta il corto-medio raggio, importante poi per la filiera perché ogni passeggero intercontinentale diretto che arriva nel nostro Paese è difficile che poi se ne vada”. Ecco quindi che alla Roma-New York già operativa “si aggiungeranno a fine marzo i voli per Miami e Boston, seguiti in aprile dalla Malpensa-New York e a giugno da quelli da Roma per Los Angeles, Buenos Aires, San Paolo e Tokyo Haneda”.

Lazzerini ricorda poi la “piattaforma di distribuzione di contenuti attraverso la nostra rete di agenzie di viaggio per vendere non solo voli, ma anche ospitalità e esperienze in tutto il mondo. Ita è un player con una presenza all’estero che è massiccia, che conta 13.000 contratti con adv e t.o. nel mondo che permettono di avere accesso a 65.000 punti vendita nel mondo”. E l’impegno sull’intermodalità, che si svilupperà non solo “nella vendita di biglietteria in codeshare, via digital e adv ma – nel medio lungo termine – nel portare l’Alta Velocità negli aeroporti principali e in connessione con le ondate principali dei voli internazionali”.

Giacomo Trovato, country manager Italy and South-East Europe di Airbnb pone l’accento su una ripresa dei flussi già tangibile: “A fine gennaio 2022 registravamo il 45% in più di notti prenotate per l’estate rispetto allo stesso momento del 2019. La normalità, specie sull’internazionale, è ancora lontana. Ma l’avvicinarsi della stagione estiva e il graduale dissolversi delle restrizioni che la pandemia ci lasciano ottimisti”. Da non sottovalutare poi le “nuove tendenze dell’abitare e del viaggiare, in particolare per i soggiorni a lungo termine, che sono destinate a influenzare il mercato negli anni a venire. È importante muoversi come sistema paese per non restare indietro rispetto alle altre destinazioni europee che stanno già varando iniziative per attrarre smart worker e nomadi digitali”.

Gli aeroporti costituiscono un “raccordo essenziale tra l’economia del volare e quella del turismo in Italia – conclude Pierluigi Di Palma, presidente Enac –: il prossimo futuro porterà qualcosa di diverso, una mobilità aerea differente, vicina a noi – dai droni ai piccoli aeroporti –, insomma una visione diversa che all’interno del nuovo piano nazionale degli aeroporti dovrà considerare tutte le sollecitazioni dal mondo del trasporto aereo. Come Enac, continueremo a fare la nostra parte, tenendo conto che abbiamo già messo in piedi tasselli che garantiscano ripartenza ottimale del settore (recente la decisione di erogare un anticipo dei ristori per danni da Covid-19
patiti dalle imprese aeroportuali, ndr)”.

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