8 September 2024

Air India è nuovamente proprietà Tata: conclusa l’operazione varata lo scorso ottobre

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Air India torna alle origini, nelle mani di Tata Sons: si è infatti conclusa l’operazione varata nell’ottobre 2021 del valore di  2,4 miliardi di dollari. La transazione segna la fine di una lunga ricerca per trovare un acquirente da parte del governo indiano, che ha speso quasi 15 miliardi di dollari per supportare la compagnia aerea dal 2009 e che aveva dovuto intervenire nel corso della pandemia per far fronte alla gravi difficoltà finanziarie.

Al 31 agosto 2021 la compagnia aerea aveva accumulato un debito totale di oltre 7,5 miliardi di dollari. Secondo l’accordo firmato ad ottobre, Tata si è impegnata a rilevare circa un quarto di questo debito, mentre il resto sarà trasferito a un’entità esterna.

Attualmente Air India opera con una flotta di circa 120 aeromobili, oltre a 4.400 slot di atterraggio e parcheggio negli aeroporti nazionali e 1.800 in aeroporti stranieri. La compagnia aerea effettua il 50% di tutti i voli internazionali in partenza dall’India.

Era stato il capostipite del gruppo indiano, Jehangir Ratanji Dadabhoy Tata, a fondare la compagnia aerea nel lontano 1932, battezzandola Tata Airlines prima di essere rinominata, nel 1946, come Air India. Il vettore era passato sotto il controllo statale nel 1953.

Per Tata l’acquisizione rientra in un più ampio piano di espansione, considerato che la holding possiede il 51% della compagnia aerea indiana Vistara (Singapore Airlines possiede il restante 49%) oltre a una partecipazione dell’84% in AirAsia India. 

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