23 aprile 2008 14:54

Amanyara è il primo Amanresorts ai Carabi. Sorge in un angolo esclusivo di Providenciales, Turks & Caicos, lontano dalle grandi costruzioni della costa est, si estende su oltre 500mila metri quadrati di terreno ed è composto da 33 ville private che si affacciano sull’oceano o sulla laguna interna e da 40 bungalow. Ogni villa dispone di una piscina di 400 metri quadrati costruita in pietra vulcanica, attorno alla quale si sviluppano le camere da letto, la stanza da giorno, la stanza da bagno e la sala da pranzo. Grazie alla formula del "private ownership" le ville possono essere acquistate e/o affittate attraverso la gestione dei moduli abitativi, esclusiva di Amanresorts, che si occuperà delle ville in termini di gestione globale, dalla sicurezza alla fornitura biancheria per la casa. L’acquirente oltre all’utilizzo della propria villa, avrà anche la possibilità di entrare nel circuito d’affitti Aman e decidere di locare la proprietà per alcuni periodi dell’anno. Tutti i servizi del resort utilizzati dai clienti dei bungalow sono anche a disposizione dei proprietari e degli affittuari delle ville: ristoranti, bar, beach club, biblioteca, sala cinema, piscina, centro fitness. I prezzi d’acquisto delle ville variano dai 6 ai 12 milioni di euro, mentre l’affitto di una villa parte da 4.500 euro a notte; la quota per il soggiorno nei bungalow parte da 1.100 euro a notte.
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[post_content] => Un viaggio che consente di vivere la Spagna unendo eleganza e comfort, nel segno del turismo slow e sostenibile: Renfe inaugura così la nuova stagione dei suoi treni turistici di lusso attraverso gli scenari più affascinanti della destinazione.
Tra i protagonisti di questa stagione i leggendari treni Transcantábrico Gran Lujo che viaggia da Oviedo, Al Ándalus che partirà il 23 marzo da Siviglia, Costa Verde Express che debutterà il 17 maggio da Santiago de Compostela, ed Expreso de La Robla in partenza da Bilbao dal 20 luglio.
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[post_content] => Numeri da record e progetti ad ampio raggio per celebrare i 2.500 anni della città e l’avvio di un anno a dir poco straordinario. Napoli, terza città più visitata d’Italia, apprezzata da boomers e millennials, tra il 20 aprile e il 4 maggio prevede l’arrivo di un milione di visitatori e stima di attirare per il Giubileo ben 4 milioni di pellegrini, fino a superare i 14,5 milioni nel 2025.
Un momento d’oro presentato alla Btm da Teresa Armato, assessora al Turismo e alle Attività produttive del capoluogo partenopeo. “Napoli è sempre più attrattiva, vivibile e sicura, capace di soddisfare le esigenze di un pubblico eterogeneo e internazionale” – ha dichiarato l’Armato – Nel 2025 turismo, cultura e accoglienza saranno il vòlano di un percorso di crescita che farà di Napoli una delle destinazioni più affascinanti e dinamiche d’Europa. Il nostro obiettivo è rafforzare e potenziare ulteriormente il sistema turistico locale, intercettando anche nuovi target di viaggiatori, come quelli altospendenti. Il lusso è infatti è uno dei mercati a cui la città vuole puntare”.
Pochi giorni prima, all’Itb di Berlino, l’assessora Armato aveva illustrato una strategia di internazionalizzazione di lungo periodo, rivolta ai mercati più consolidati - Spagna, Francia, Germania, Regno Unito e Stati Uniti, - ma attenta ai mercati emergenti "Con la Germania abbiamo un legame speciale, di affezione, dovuto alla tipologia di viaggiatore che giunge in città, culturalmente sensibile e favorito anche dai numerosi collegamenti aerei diretti con Francoforte, Monaco e Berlino. Terza destinazione italiana preferita dai tedeschi per arrivi aeroportuali, subito dopo Roma e Milano, Napoli è meta dal 3% dei viaggiatori provenienti da Francoforte, con una permanenza media è di 5 notti, preferibilmente in hotel esclusivi”.
Per stare al passo, grandi nomi dell’hotellerie di alta gamma stanno aprendo in zone chiave, come Chiaia e Piazza Municipio. La città intanto sta portando da 4 a 7 gli infopoint così da garantire assistenza e informazioni in tutta l’area urbana, affinando la preparazione degli operatori grazie a programmi di alternanza scuola-lavoro, prolungando gli orari serali di metro e funicolari, investendo nella definizione di soggiorni personalizzati, tour privati esclusivi ed autentici, itinerari tematici incentrati sul turismo artigianale, gastronomico e naturalistico, relax sulle spiagge cittadine sempre più fruibili. In linea con la domanda di un turismo più consapevole e rispettoso delle peculiarità del territorio
A fianco dell’assessorato, la dmo istituita lo scorso giugno ha creato cataloghi di prodotto permanenti, mirati ad attrarre target con interessi specifici. Tra i segmenti individuati, spiccano il Mice, il lusso, il destination wedding e la musica, superando la tradizionale visione di Napoli come città d’arte.
Il calendario di Napoli 2500
Sarà “Napoli Milionaria” ad aprire le celebrazioni di Napoli 2500, seguita dalla prima assoluta di "Partenope" su musiche di Ennio Morricone, una mostra dedicata a Roberto De Simone al Museo Memus del Teatro San Carlo e iniziative che coinvolgeranno Palazzo Reale, il Mann, il Museo di Capodimonte, l’Archivio di Stato, il Porto di Napoli e il Complesso Monumentale dei Girolamini.
Fino al 21 dicembre "Donne di fede, carità e speranza. Percorsi giubilari nei conventi e monasteri di Napoli", proporrà 8 percorsi di scoperta attraverso la storia e la spiritualità della città. "Vedi Napoli e poi torni", clou della programmazione dell’Assessorato al Turismo, invita poi a vivere nel corso dell’anno esperienze tematiche diffuse su tutto il territorio cittadino. Dall'11 aprile, "Vedi Napoli e poi Mangia", viaggio nell’arte culinaria partenopea accompagnati da esperti, chef rinomati e testimonianze di personaggi appassionati di cucina; da luglio a settembre "Vedi Napoli d’estate e poi torni", tour ed esplorazioni di luoghi esclusivi accompagnati da testimonial d’eccezione.
In autunno "Vedi Napoli Sacra e Misteriosa e poi torni", e da novembre a gennaio a "Vedi Napoli a Natale e poi torni". Il Maschio Angioino a breve diventerà il Museo della Città, con l’apertura di vari spazi che, insieme alla Cappella Palatina, ospiteranno mostre di artisti nazionali e internazionali. Fino al 7 luglio un’opera di Rubens, sarà ospite al Museo di Capodimonte.
(f.d.l.)
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[post_content] => Nuove funzionalità su misura per gli operatori turistici nel portale westofsicily.com, con un sistema tecnologico che permette l’incontro e della domanda e dell’offerta con il coinvolgimento diretto degli operatori del territorio.
Il portale offre la possibilità di vendere online esperienze e servizi turistici: un passo concreto verso l’innovazione del settore, utile a rendere la destinazione “Sicilia occidentale” ancora più accessibile e competitiva sui mercati nazionali e internazionali. Il sistema consentirà inoltre di destagionalizzare le offerte e le esperienze non più legate soltanto al periodo estivo ma attrattive tutto l’anno.
Questa nuova funzionalità, che trasforma la destinazione da dmo a dmc, è coordinata dal consulente Bruno Bertero che ha lavorato sul percorso di evoluzione del progetto – il primo in Sicilia – coinvolgendo gli operatori turistici locali.
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«Siamo la prima dmo in Sicilia a realizzare una strategia concreta che allinea la nostra destinazione turistica alle più importanti d’Italia. Abbiamo raccontato ai nostri soci il lavoro di questi mesi - ha affermato Rosalia D’Alì, presidente del Distretto Turistico Sicilia Occidentale (nella foto) - e sono molto contenta che abbiano risposto in tanti comprendendo gli sforzi fatti fino ad oggi dal consiglio di amministrazione per mettere a disposizione del territorio uno strumento che migliorerà il rapporto operatore-turista. Le testimonianze raccolte sono state preziose e ritengo che se i privati hanno risposto con prontezza e molto interesse, anche i sindaci devono farsi portavoce nei loro territori di questa grande opportunità. Il Distretto è a loro fianco. Crediamo nel turismo sostenibile e rispettosi dei luoghi e questo è il miglior modo per farlo conoscere e valorizzarlo».
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[post_content] => In linea con un turismo sempre più inclusivo, la Valle d’Aosta sta orientando sempre più la propria offerta puntando alla naturale verticalità di un territorio che vanta ben 4 cime over 4000m e panorami unici in Italia, fra i quali la scenografia del Monte Bianco che si ammira dallo Skyway, già considerata l'ottava meraviglia del Mondo. Senza dimenticare cultura e storia: dall’area megalitica nel cuore di Aosta, museo open air dove si ripercorrono 6000 anni di storia della regione, al Forte di Bard, vedetta all’imbocco della Valle che ora accoglie un grande centro culturale ed espositivo.
“Nel 2024, abbiamo sfondato i 4 milioni di presenze: 50% italiano e 50% straniere in inverno, quota quest’ultima, del 40% in altre stagioni - dichiara Giulio Grosjacques, assessore regionale al turismo, sport e commercio (nella foto) -. Oggi, oltre al Regno Unito e ai paesi francofoni, da sempre nostri mercati prioritari, stiamo aprendoci alla Scandinavia e a Paesi, come gli Usa, che stanno crescendo “spontaneamente” e al momento transitano in Valle d’Aosta all’interno di tour più ampi”.
Per trasformarsi da tappa in destinazione a pieno titolo, si sta diversificando un’offerta che a bassa, media ed alta quota possa intercettare discipline outdoor alla portata di tutti “A bassa e media quota si snodano passeggiate, gite in mountain bike o a cavallo su 5.000 km di sentieri e mulattiere in parte fruibili, in parte in via di adeguamento della segnaletica e messa in sicurezza nei tratti di proprietà privata. Da mezza costa fino ai 1330 metri d’altitudine molto battuto è il Cammino Balteo che si dipana fra vigneti, pascoli, prati e che consente piacevoli intermezzi gastronomici”. Vini sempre più apprezzati, frutto di una viticultura eroica che caratterizza le terrazzate scoscese del fondovalle e i quattro prodotti Dop della Valle: lo Jambon de Bosses, un prosciutto crudo le cui origini risalgono al 1397; la fontina, nel 2016 inserita dal Wall Street Jourmal tra i 26 formaggi del mondo da consigliare; il lardo di Arnad e il fromadzo, particolarità casearia prodotta in un unico caseificio della regione.
Le Alte Vie, censite, segnalate scandite da soste in rifugi e bivacchi oltre che attrazioni per i turisti più esperti sono ribalta di gare mondiali di trail in quota. “Seguita in streaming nei Cinque Continenti, il Tor des Géants è un appuntamento tra più importanti del circuito mondiale – spiega Grosjacques - .Ogni anno, in settembre, vi partecipano 2500 appassionati da tutto il mondo che per una settimana si sfidano sul tracciato tradizionale di 330 km o sul percorso di 450 km che vede autentici campioni inerpicarsi fra i ghiacciai”. Un evento che consolida la visibilità internazionale della Valle d’Aosta e che rappresenta un significativo indotto, considerando che oltre agli atleti, che necessitano di periodi di acclimatamento, in valle soggiornano famiglie e sostenitori al seguito.
Sport e accessibilità delineano anche strategie a lungo termine. “Nel 2030, secondo le stime l’Europa sarà meta di circa 100 milioni di visitatori con disabilità, il più delle volte accompagnati. Noi ci stiamo preparando per accoglierli al meglio. Già da tempo puntiamo a far vivere a 360° piste e montagne a persone con disabilità fisiche, sensoriali e cognitive. Investiamo su ausili e sugli impianti a fune, formiamo accompagnatori di media montagna, maestri di sci e guide alpine. Allo stesso tempo stiamo adattando il circuito dei beni culturali, così come le attività e le strutture del territorio. Una strada che prevede anche alcuni progetti Interreg e farà della Valle d’Aosta una destinazione praticabile da tutti”.
(f.d.l.)
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Bali è una delle destinazioni turistiche più affascinanti al mondo, famosa per i suoi paesaggi tropicali, le spiagge paradisiache e la cultura vibrante. Situata in Indonesia, questa isola attira ogni anno milioni di visitatori in cerca di relax, avventura e spiritualità. Tuttavia, per vivere al meglio l’esperienza, è essenziale pianificare il viaggio con attenzione, considerando diversi aspetti come il periodo migliore per partire, i documenti necessari, l’itinerario e il budget.
Un viaggio a Bali offre molteplici possibilità, dalle escursioni nelle risaie terrazzate ai soggiorni in resort di lusso, dalle immersioni subacquee alle visite ai templi antichi. La preparazione accurata permette di evitare imprevisti e di godere appieno di tutto ciò che l’isola ha da offrire.
Quando andare a Bali
Il clima di Bali è tropicale, con temperature che oscillano tra i 25 e i 30 gradi tutto l’anno. Tuttavia, esistono due stagioni principali: quella secca, che va da aprile a ottobre, e quella delle piogge, che si estende da novembre a marzo.
Il periodo migliore per visitare l’isola è durante la stagione secca, quando le giornate sono soleggiate e le precipitazioni scarse. Questo è anche il momento più affollato dell’anno, soprattutto nei mesi di luglio e agosto, quando il flusso turistico è al massimo. Chi desidera evitare la folla senza rinunciare al bel tempo può scegliere i mesi di maggio, giugno e settembre, che offrono un buon equilibrio tra condizioni climatiche favorevoli e minore affluenza.
Durante la stagione delle piogge, invece, l’umidità è elevata e le piogge possono essere intense, anche se di breve durata. Questo periodo è meno indicato per le attività all’aperto, ma rappresenta un’ottima scelta per chi cerca tariffe più convenienti su voli e alloggi.
Documenti e requisiti di ingresso
Per visitare Bali, i cittadini italiani necessitano di un passaporto con almeno sei mesi di validità residua dalla data di ingresso. È possibile ottenere un visto turistico all’arrivo (Visa on Arrival), valido per 30 giorni e rinnovabile per altri 30.
Chi intende soggiornare più a lungo deve richiedere un visto specifico prima della partenza. È consigliabile controllare le normative vigenti presso l’ambasciata o il consolato indonesiano, poiché i requisiti possono variare.
Dal punto di vista sanitario, non sono richieste vaccinazioni obbligatorie per chi arriva dall’Italia, ma si raccomanda di avere copertura vaccinale contro epatite A e B, febbre tifoide e tetano. Inoltre, è essenziale stipulare un’assicurazione di viaggio che copra eventuali spese mediche, ricoveri e rimpatri.
Come spostarsi sull’isola
Bali è un’isola relativamente grande e i mezzi pubblici non sono particolarmente efficienti per i turisti. La soluzione più pratica per spostarsi è noleggiare uno scooter, opzione molto diffusa tra i visitatori, oppure affidarsi ai servizi di trasporto privati come taxi e auto con conducente.
Chi decide di guidare uno scooter deve avere una patente internazionale e fare attenzione alla guida, poiché il traffico può essere caotico, soprattutto nelle aree urbane come Kuta e Denpasar. Un’alternativa comoda è il servizio di noleggio auto con autista, disponibile a prezzi competitivi, ideale per chi desidera esplorare l’isola senza preoccuparsi della guida.
Le applicazioni di trasporto come Grab e Gojek rappresentano un’altra soluzione valida per spostarsi rapidamente nelle zone più turistiche, offrendo tariffe più vantaggiose rispetto ai taxi tradizionali.
Le principali attrazioni da visitare
Bali offre un’ampia varietà di attrazioni, che spaziano da paesaggi naturali mozzafiato a siti culturali di grande valore.
Ubud è il cuore culturale dell’isola, famosa per le sue risaie terrazzate, il Monkey Forest e i numerosi templi. Qui si possono visitare mercati tradizionali, assistere a spettacoli di danza balinese e partecipare a lezioni di yoga.
Le spiagge di Bali sono tra le più spettacolari dell’Indonesia. Seminyak e Canggu sono rinomate per la vita notturna e i ristoranti alla moda, mentre Uluwatu è la meta ideale per gli amanti del surf, grazie alle sue onde perfette e agli spettacolari tramonti.
Chi cerca un’esperienza più tranquilla può optare per la zona di Amed, sulla costa orientale, ideale per lo snorkeling e le immersioni grazie ai fondali ricchi di coralli e relitti sommersi. Un’altra destinazione imperdibile è il Tempio di Tanah Lot, situato su un’isola rocciosa e particolarmente suggestivo al tramonto.
Dove alloggiare a Bali
L’isola offre una vasta gamma di alloggi, dai resort di lusso alle guesthouse economiche. La scelta dipende dalle preferenze e dal budget a disposizione.
Chi desidera un soggiorno all’insegna del relax può optare per gli hotel e le ville private di Ubud, immersi nella natura e perfetti per ritiri benessere. Le zone di Seminyak e Canggu, invece, sono ideali per chi ama la vita mondana, con boutique hotel e ville di design dotate di piscina privata.
Per una vacanza a Bali più economica, le guesthouse e gli ostelli di Kuta e Legian rappresentano una soluzione accessibile, con sistemazioni semplici ma confortevoli. Nella parte settentrionale dell’isola, a Lovina, si trovano hotel più tranquilli e meno affollati, ideali per chi cerca una Bali meno turistica.
Cosa mangiare a Bali
La cucina balinese è un mix di sapori intensi e ingredienti freschi. Il piatto più famoso è il Nasi Goreng, riso fritto con verdure, carne o gamberi, spesso servito con un uovo all’occhio di bue. Altre specialità tipiche includono il Babi Guling, un maialino arrosto speziato, e il Mie Goreng, noodles saltati con verdure e carne.
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Per chi segue un’alimentazione vegetariana o vegana, Bali è una destinazione perfetta, con molti locali specializzati in piatti salutari a base di frutta, verdure e ingredienti biologici.
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[post_content] => Nonostante il difficile contesto macroeconomico che stiamo vivendo, c'è fiducia nel mondo della transazioni alberghiere. L'incipiente guerra commerciale scatenata dalle misure protezionistiche del nuovo presidente Usa, Donald Trump, non sembra insomma scalfire la voglia di hotel tra gli investitori globali. Lo dice il Global Hotel Investment Outlook di Jll, secondo cui nel 2025 gli investimenti globali nel settore cresceranno tra il 15% e il 25%.
Tutto ciò dopo un 2024 nel quale il valore totale delle operazioni legate al comparto a livello mondiale ha raggiunto quota 57,4 miliardi di dollari, segnando un incremento del 7% rispetto all’anno precedente. Il valore è rimasto comunque al di sotto dei parametri storici, principalmente a causa di un limitato volume di transazioni di portafogli e di una significativa riduzione delle dimensioni medie delle operazioni.
Stando al report Jll, la crescita di quest'anno sarà sostenuta da alcuni fattori principali, tra cui la ristrutturazione del debito in scadenza, che potrebbe portare alla dismissione di alcune strutture, la necessità di implementare piani di investimento per favorire l’upgrade o il mantenimento delle strutture in un contesto di mercato sempre più competitivo, unitamente all’orizzonte temporale di exit ormai prossimo per molte operazioni perfezionate dai private equity nel recente passato.
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Tre le tendenze che si profilano per il 2025 si segnala quello dei lifestyle hotel, che stanno ridefinendo il concetto di ospitalità, diventando un nuovo terzo luogo dove i confini tra lavoro, vita e tempo libero si sfumano. A differenza degli alberghi tradizionali, che generano in media il 90% delle loro entrate dalle camere, circa il 40% dei ricavi dei lifestyle hotel deriva da servizi non legati alle stanze (come ristorazione, spa, retail...), enfatizzando gli spazi pubblici come luoghi di incontro e socializzazione. Crescerà inoltre l’influenza dei mercati emergenti: Paesi come India e Arabia Saudita giocheranno un ruolo sempre più importante nella definizione delle future tendenze di viaggio, creando nuove opportunità di sviluppo e investimento. In particolare, l'Arabia Saudita, con il suo ambizioso piano Vision 2030, mira a diventare una potenza globale nel turismo. Attraverso lo sviluppo di megaprogetti come Diriyah Gate e Neom, il Paese punta ad attrarre 150 milioni di turisti, per un incremento del 780% rispetto ai numeri del 2019.
"Il settore alberghiero sta attraversando una fase di trasformazione significativa, in cui l'innovazione tecnologica e l’adattamento alle mutevoli preferenze dei consumatori saranno determinanti per creare valore e definire il futuro dell’ospitalità - spiega Claudia Bisignani, head of hotels and hospitality di Jll -. Gli investitori stanno mostrando un crescente interesse verso il settore alberghiero, con un focus particolare su opportunità di riposizionamento e rebranding. Nonostante le sfide legate al costo del capitale, ci aspettiamo che questa dinamica continui anche nel 2025, con l’hospitality che si conferma un asset class particolarmente resiliente ed attrattiva grazie ai rendimenti competitivi, alle solide performance operative e alle favorevoli dinamiche di offerta".
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«La scelta di Volotea di spostare il focus dal mercato nazionale per concentrarsi su quello internazionale nasce dalla volontà di favorire il turismo incoming e generare un impatto economico positivo per la regione - afferma Carlos Muñoz, fondatore e ceo di Volotea -. I viaggiatori francesi rappresentano un segmento di mercato strategico che si è già rivelato più efficace sia per la compagnia che per il territorio, con un’elevata capacità di spesa e un forte interesse per le mete culturali e paesaggistiche italiane. Puntare sulle rotte internazionali, ci permette di intercettare una domanda turistica crescente e di contribuire in modo concreto allo sviluppo economico locale. Salerno ha un potenziale enorme e crediamo che il rafforzamento della connettività con la Francia possa offrire nuove opportunità al territorio, sia in termini di turismo che di valorizzazione delle eccellenze locali».
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